-di Davide Consonni- (Fonte: http://www.radiospada.org/)
Com’è oramai notorio Gianfranco Ravasi, dalle colonne del Sole 24 Ore, s’è lanciato in un’ambigua ma esplicita apologia della setta massonica. Il Cardinale ha ribadito per l’ennesima volta che il Magistero Pontificio, il quale dal 1738 commina una scomunica ipso facto ai massoni, non impedisce un prolifico dialogo su quei temi che fondano le proprie radici in quelli che il Ravasi definisce valori comuni tra Santa Chiesa e diabolica setta massonica: comunitarismo, beneficenza e lotta al materialismo. Tralasciando gli scontati ma doverosi commenti che lo scritto del Ravasi, tempestato di abnormi imprecisioni, meriterebbe; passiamo invece a rendicontare le reazioni suscitate dall’articolo in campo massonico. Innanzi tutto il sito web del Grande Oriente d’Italia è l’unico ad aver riportato l’articolo del Ravasi per intero in formato pdf [vedi qui]. Inoltre non sono mancati gli apprezzamenti mielosi del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi, il quale ha scritto a sua volta una lettera al Sole24Ore, qui di seguito riporto degli stralci di tale lettera tratti da un articolo pubblicato in merito dal sito web grandeoriente.it:
Il Gran Maestro Stefano Bisi ha scritto una lettera a Il Sole 24 Ore in relazione all’articolo del Cardinale Gianfranco Ravasi su Chiesa e Massoneria apparso nell’inserto culturale “Domenica” del 14 febbraio scorso. Nella lettera si esprime attenzione ed apprezzamento per quanto scritto dal Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura su alcuni valori comuni che, al di là delle posizioni e dei documenti ufficiali della Chiesa sulla Libera Muratoria, non impediscono un futuro pacifico dialogo fra le due Istituzioni. Scrive il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani al giornale milanese in merito all’articolo del Cardinale Ravasi: “Sono stato lieto di apprendere che senza pregiudizi e con l’ampia visione culturale che Lo contraddistingue, abbia parlato della Massoneria e, al di là delle puntualizzazioni e delle posizioni ufficiali e scritte della Chiesa, ampiamente note, abbia riconosciuto, senza idee preconcette, che fra le due realtà ci sono comunque anche dei valori comuni che uniscono, pur non annullando ipso facto quelle che sono le diverse visioni e le marcate se non nette differenze”. I valori comuni che uniscono sono quelli della dimensione comunitaria, della dignità umana, della lotta al materialismo, della beneficenza. Su queste basi si può auspicare un costruttivo dialogo nel pieno rispetto delle diverse identità.
Ebbene per completare il quadretto non manco di riportare anche i tweet [sì, i massoni 2.0 son fissati coi social network] che il profilo ufficiale del Grande Oriente d’Italia ha pubblicato in merito alla vicenda: