Francesco di Lorena, secondo Duca di Guisa (1550), Conte e poi Duca d'Aumale e pari di Francia, Marchese di Mayenne, Barone e poi Principe di Joinville, gran maestro di Francia , nacque il 24 febbraio 1519 a Bar-le-Duc , figlio primogenito maschio di Claudio I di Guisa (1496 – 1550) e di Antonia di Borbone-Vendôme (1493 – 1583).
Francesco sposò il 29 aprile 1548 Anna d'Este, figlia di Ercole II d'Este, Duca di Ferrara, Modena e Reggio, e di Renata di Francia, figlia di Luigi XII di Francia.
Nel 1545 prese parte all'assedio di Boulogne contro gli inglesi nel corso della quale fu gravemente ferito. Comandante di grande audacia e coraggio in guerra, fu nominato governatore di Metz da Enrico II di Francia e resistette vittoriosamente all'assedio portato dall'Imperatore Carlo V, obbligandolo a levare l'assedio nel 1552. Lo sconfisse poi nella battaglia di Renty (1554). Fra il 1556 ed il 1557 fu a capo del corpo di spedizione francese che tentò di conquistare la città di Napoli . Ritornato in Francia, fu nominato luogotenente generale del Regno e riprese Calais agli inglesi nel 1559.
Alla morte di Enrico II, il nuovo re di Francia , Francesco II, gli affidò il governo. Francesco di Guisa ed il fratello, cardinale di Lorena, abile politico , permisero alla famiglia dei Guisa di salire all'apice del prestigio. Fervente difensore del Cattolicesimo, Francesco di Guisa rispose alle continue violenze perpetrate dagli eretici nella così detta "congiura di Amboise", segretamente sostenuta da Luigi I di Borbone-Condé.
A capo della Lega Cattolica contro gli eretici, li sconfisse nell'ottobre dello stesso anno nella battaglia di Rouen e in dicembre nella battaglia di Dreux. Tentò di riconquistare Orléans quando il 18 febbraio 1563 venne assassinato da un sicario degli ugonotti (Jean de Poltrot de Méré).
Francesco I di Guisa morì da vero difensore del Cattolicesimo Romano contro le menzogne e le violenze perpetrate dagli eretici.
Gli eretici si macchiarono di numerose stragi in tutta la Francia, ma la storiografia ufficiale ricorda solo la "notte di San Bartolomeo", quando il popolo parigino esasperato reagì contro i crimini degli ugonotti.
Di Redazione A.L.T.A.