venerdì 13 novembre 2015

I tre sovversivi: Cesare Battisti, Nazario Sauro e Wilhelm Oberdank


Ora anche gli abitanti del Litorale e della Valcanale, sanno che quella spia di Cesare Battisti non predicava solo l'annessione del Tirolo ma anche di Trieste. ...Non c'è alcuna differenza tra Battisti, Nazario Sauro e Wilhelm Oberdank... tutti delinquenti al soldo dell'Italia... tutti mossi anche da interessi economici e non solo da un presunto "idealismo".
Il quotidiano di Battisti era in fallimento, rimanendo in Austria sarebbe stato incriminato di bancarotta... reato gravissimo. Ci sono i documenti che comprovano il suo reclutamento come spia del Regio Esercito... non sono state trovate le ricevute di pagamento e probabilmente non usciranno mai dagli archivi.
Dietro alla sua tournè nei teatri dei paesi italiani come interventista, giravano cifre paragonabili a quelle delle moderne rockstar. Quanto gli rimase in tasca, oltre ai lussuosi pernottamenti ed i banchetti? Non lo sappiamo... ma sappiamo che le cifre che prese Mussolini dai francesi nello stesso periodo, erano talmente ingenti da permettergli di acquistare un immobile e fondare un giornale.
Oberdank era stato cacciato dall'Università di Roma e perse la borsa di studio perchè non aveva dato nemmeno un esame. Dicono che vivesse dando ripetizioni ma complimenti a chi ci crede. Prima di partire per Udine per eseguire i suoi attentati, si incontrò con Imbriani... l'unico che poteva essere il suo mandante e finanziatore.
Nazario Suro era stato cacciato dalle compagnie di navigazione più serie perchè dava di matto, faceva gara con gli altri vapori e vi entrava anche in collisione. Trafficò portando armi in Albania e poco prima della guerra comandava una bagnarola che trasportava merce povera per l'Adriatico... in precedenza aveva lavorato per una compagnia pugliese che pagava meno di quelle austriache e non si sa come mai, cessò di navigare anche per loro.
Anche gli studenti irredentisti, erano spinti dall'interesse. In Austria si faceva carriera per merito e loro erano i perfetti futuri dirigenti delle amministrazioni italiane... lo dimostrarono nel 1919 occupando tutte le poltrone di potere dell'amministrazione asburgica (salvo quelle che i nobili italiani tennero per sè) e cacciandone i precedenti titolari lealisti, con le liste di prescrizione che riuscirono ad indignare anche il governatore del territorio occupato di Trieste, Petitti di Roreto.
Idem facevano i loro colleghi della "legione trentina"; fecero anch'essi le liste di epurazione e presero il posto dei dirigenti che avevano cacciato.
Il capo più furbo degli irredentisti triestini Mario Alberti, divenne Presidente del Credito Italiano, Ministro, ed accumulò ingenti fortune. Solo il capo meno furbo Attilio Tamaro rimase a becco asciutto e forse per questo motivo, scriveva peste e corna degli italiani a Trieste, nel settembre del 1919.
Il conte Volpi "di misurata" di Venezia si arricchì già durante la guerra con la speculazione di Marghera, armò il suo porto con le gru di Trieste senza che i colleghi triestini dicessero nulla, accumulò una fortuna ancora superiore a quella di Alberti e fu il fondatore della società che rovinò le valli del Cadore e causò il disastro del Vajont.
Interesse e potere, questo li muoveva. L'idealismo era la moneta gratuita con la quale pagare i più stupidi.
Questi sono gli eroi tanto amati dagli italiani ma tanto odiati dai loro conterranei che tradirono. Tirolo, Litorale e Valcanale dovrebbero denunciarne la delinquenza tutti uniti... come erano uniti tra di loro, per tradire le nostre terre.

 Fonte: Vota Franz Josef