lunedì 13 aprile 2015

Spunti dal diario del soldato duosiciliano Giuseppe Conforti



Spunti dal diario del soldato  duosiciliano Giuseppe Conforti nato a Catanzaro il 14.3.1836
«Nella mia uscita fu principio la guerra del 1860, dopo questa campagna che per aver tradimenti si sono perduto tutto e noi altri povere soldati manggiando erba dovettimo fuggire, aggiunti alla provincia della Basilicata sortí un prete nemico di Dio e del mondo con una porzione di quei giudei e ci voleva condicendo che meritavamo di essere uccisi per la federtà che avevamo portato allo nostro patrone.
Ci hanno portato innanzi a un carnefice Piemontesa condicendo perché aveva tardato tanto ad abbandonare quell'assassino di Borbone. Io li sono risposto che non poteva giammai abbandonarlo perché aveva giurato fedeltà a lui e lui mi à ditto che dovevo tornare indietro asservire sotto la Bandiera d'Italia. Il terzo giorno sono scappato, giunto a Girifarchio dove teneva mio fratello sacerdote vedendomi redutto a quello misero stato e dicendo mal del mio Re io li risposi che il mio Re no aveva colpa del nostri patimenti che sono stato le nostri soperiori traditori; siamo fatto questioni e lo sono lasciato.
Allo mio paese sono stato arrestato e dopo 7 mesi di scurre priggione mi anno fatto partire per il Piemonte. il 15 gennaio del 1862 ci anno portato affare il giuramento, in quello stesso anno sono stato 3 volte all'ospidale e in pregiona a pane e accua. principio del 1863 fuggito da sotto le armi di Vittorio, il 24 sono giunto in Roma, il giorno 30 sono andato all'udienza del mio desiderato e amato dal Re Francesco e li ò raccontato tutti i miei ragioni.»
[Fonte: Fulvio Izzo «I lager dei Savoia»]

Di Redazione A.L.T.A.