giovedì 26 marzo 2015

Il "lavaggio del cervello a tre colori" nella Trieste occupata.




In una città multietnica come Trieste , dove c'era ogni razza di gente da tutto il mondo, gli occupanti unitaristi , fin dai primi mesi del 1919 , cominciarono ad insegnare le loro classiche menzogne. Raccontavano che il "popolo italiano" è il più omogeneo dell'Europa, che ci sono meno differenze tra un italiano del nord ed uno del "meridione", invece che tra un Bretone ed un Guascone, o tra un Bavarese ed un Prussiano. Ma nello stesso quaderno v'è scritto che gli italiani del nord sono biondi con la carnagione chiara ed occhi azzurri e che più si va al sud, più la gente diventa nera di capelli, con gli occhi e la carnagine scura.
Insegnavano questo a ragazzi che già conoscevano gli immigrati provenienti dalle Due Sicilie occupate , come conoscevano tutti i popoli slavi e tutti i popoli germanici; e lo erano essi stessi per parte di padri, madri e nonni.
E volete sapere cosa poteva succedere a chi sgarrava? Lo aveva scritto in un manifesto il "generale Petitti di Roreto che con voce stentata dall'emozione disse - prendo possesso di questa terra italiana-"... scriveva il grande generale ballista perché non aveva preso possesso di un bel niente come non lo avevano fatto le sue truppe (c'erano quelle inglesi, americane e francesi):
"...chiunque offenderà con parole od atti i simboli o le persone che tali interessi (occupazione della "Venezia Giulia") rappresentano, sarà punito con la reclusione fino a 5 anni e con la multa fino a 5 mila lire (€ 7.739,18).. qualora il fatto non costituisca più grave reato.
Molti padri dei ragazzi che ricevevano il lavaggio del cervello, erano stati internati, imprigionati, mandati nei campi di detenzione italiani per tornare appena nel 1920. Altri erano in carcere nel Castello di San Giusto, specie se erano stati presi con la montura da volontario. Si erano già internati i primi sacerdoti sloveni, si licenziavano in massa i ferrovieri sloveni, i maestri germanofoni, si erano chiuse le scuole tedesche e si taglieggiavano gli ex funzionari asburgici (tutti) con salari ridotti nonostante l'inflazione e con il precariato.. per costringerli ad emigrare. Entro il 1920 sarebbero stati espulsi 40 mila triestini, sarebbero arrivati 60 mila regnicoli e decine di migliaia di militari e funzionari italiani.
E poi si offendono se venivano chiamati "cifarielli", "taliani de legno" e lasciamo perdere gli altri vocaboli che potrebbero essere offensivi; se noi eredi osiamo aprire bocca ci dicono: "Se non ti piace l'Italia, i confini sono aperti: puoi emigrare".

Fonte: Vota Franz Josef