venerdì 21 settembre 2012

Luci e ombre del Congresso di Vienna (4° Parte) : Applicazione del principio di legittimità nell'Europa post-napoleonica.

In questa quarta parte della serie di pubblicazioni intitolate "Luci e ombre del Congresso di Vienna" vi esporrò la situazione degli Stati Europei e l'applicazione del Principio di legittimità da Parte delle Potenze e dei Plenipotenziari di maggiore influenza.

Cartina che mostra la situazione Geo-Politica nell'Europa sconvolta da Napoleone.
 
 

Gli Stati Europei secondo il  principio di legittimità erano nella seguente situazione:

Genova era considerata Stato vacante , perché, distrutta nel 1797 l'istituzione repubblicana antica divenne Repubblica democratica (Giacobina), e non riposando la sovranità nella persona  di un Principe , era poi stata incorporata "per proprio desiderio" nello Stato francese , che vi aveva rinunciato nella Prima Pace di Parigi. Ma , ignorando anche la spontanea richiesta genovese di essere incorporata  alla Francia , sarebbe stato in realtà uguale se Genova fosse stata letteralmente conquistata da Napoleone , come Venezia , perché comunque l'aquisto era stato certificato da un trattatato. Quindi Genova era vacante, perché era già appartenuta , con il riconoscimento dell'Europa, ad un Paese che poi vi aveva rinunciato. E il Trattato del 30 Marzo l'aveva destinata , ma non assegnata , al Re di Sardegna. Bisogna ricordare che Genova ed i suoi cittadini , unita al Regno di Sardegna,  godeva di  larghe autonomie come citato nelle Clausole firmate dalle Potenze durante il Congresso ( tali autonomie restarono in vigore fino al 1831, anno dell'estinzione del ramo principale di Casa Savoia).


Il  Regno di Sardegna dopo le disposizioni del Congresso di Vienna
 
 

Venezia , dopo la conquista francese ed il suo "suicidio" interno, era stata ceduta all'Austria con il Trattato di Campoformio (1797) , poi inglobata nell'ennesima invenzione napoleonica chiamata Regno d'Italia. La Repubblica di San Marco , mercé la sua natura repubblicana, smise di esistere al momento della conquista napoleonica e quindi impossibilitata anche a cedere la propria sovranità. Un trattato internazionale aveva supplito a questa sua impossibilità  e da quel momento era divenuta oggetto del diritto privato del Sacro Romano Imperatore , poi, sempre con una cessione convenzionale, del "Re d'Italia" e in fine di nuovo Stato vacante per la rinuncia del titolare. Quindi, la parte del Regno d'Italia alla sinistra del Po a all'Est del Lago Maggiora e del Ticino era tutto Stato vacante , che il Trattato di Parigi aveva destinato all'Austria e a cui si aggiungevano le Province Illiriche. I territori  alla sinistra del Po a all'Est del Lago Maggiora e del Ticino  andarono a formare il Regno Lombardo-Veneto.

Cartina del Regno Lombardo-Veneto
 
 
 
Stati vacanti sui quali non sussisteva alcun titolo attuale di sovranità , cioè che non erano stati ancora destinati , erano i seguenti: Lucca; Piombino; le Isole Ioniche; il Granducato di Berg ; la Frisia Occidentale; le Province Prussiane che facevano parte del Regno di Westfalia ; il Principato d'Erfurt e la città di Danzica . Infine l'Isola d'Elba dopo la morte di Napoleone ( ovviamente si scriveva prima dei Cento Giorni).
V'erano poi gli Stati sotto conquista e non vacanti , ma la cui sovranità era riconosciuta a più persone da parte di Potenze differenti : Il Regno di Napoli e la Toscana . Gioacchino Murat era, fino all'ennesimo suo cambio di bandiera, riconosciuto come "Re di Napoli" dall'Inghilterra e dall'Austria come compenso del suo appoggio contro Napoleone  in  favore degli Alleati. I contrari a tale compromesso furono tra tutti la Francia di Luigi XVIII e il genio Politico di Metternich che a ragione non si fidava di quel napoleonico "re" che, oltre a non avere nessun grado di legittimità,  non avrebbe garantito ne pace ne equilibrio fanatico nazionalista com'era. Durante i Cento Giorni il Murat si alleò nuovamente col cognato Napoleone e dopo la sconfitta venne cacciato dal Trono che occupava illegittimamente. Verrà fucilato poco tempo dopo durante un suo tentativo di risalire sul Trono di Napoli.

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Gioacchino Murat, nato Joachim Murat-Jordy (Labastide-Fortunière, 25 marzo 1767Pizzo, 13 ottobre 1815)
 

Il Granducato di Toscana usurpato al suo legittimo Sovrano Ferdinando III d'Asburgo Lorena di Toscana da parte di  Napoleone nel 1799, passo da prima al Duca di Parma , Ludovico di Borbone Parma, tramite il Trattato di Lunèville del 1801, che divenne Re d'Etruria. Alla morte di Ludovico nel 1803 , la Regina Maria Luisa , nata Borbone di Spagna, assunse la Reggenza in nome del figlio Carlo Ludovico fino al 1807 , anno in cui la Toscana fu inglobata nell'Impero francese e affidata poi nel 1809 con un titolo Granducale (ma non sovrano) ad Elisa Bonaparte Baciocchi , Principessa senza legittimità , dal 1805 , di Lucca e di Piombino.  Al Congresso , la questione della Restaurazione Asburgica in Toscana, già avvenuta invero , era legata quindi al problema di trovare un compenso per la Regina-Reggente d'Etruria Maria Luisa , che aveva ceduto, nel Trattato segreto di Fontainebleau del 1807, la Toscana in cambio di uno Stato equivalente che avrebbe dovuto essere il Portogallo , con il nome di Regno di Lusitania , mai costituito .

File:Ferdinand Third of Tuscany1.jpg
Ferdinando III d'Asburgo-Lorena di Toscana (Firenze, 6 maggio 1769Firenze, 18 giugno 1824)
 
 
 
 
File:Louis Etrurien1.JPG
Ludovico  I di Borbone-Parma (Piacenza, 5 agosto 1773Firenze, 27 maggio 1803)


Maria Luisa di Spagna
Maria Luisa di Borbone-Spagna, infanta di Spagna per nascita (San Ildefonso, 6 luglio 1782Roma, 13 marzo 1824)
 
 
Maria Anna Bonaparte Baciocchi , detta Elisa (Ajaccio, 13 gennaio 1777Trieste, 7 agosto 1820)
 


Gli Stati i cui Sovrani avevano perduto il possesso senza averli ceduti , e senza che alcuno se ne fosse attribuita la sovranità erano il Regno di Sassonia e il Ducato di Varsavia , le Province della Santa Sede sull'Adriatico , i Principati d'Amberg, d'Isemberg , di Salm e d'Aschaffemburg ( a meno che il Principe Primate non avesse abdicato).
Mi soffermerei ora sull'Elettore di Sassonia:
Il Duca Elettore di Sassonia , Federico Augusto III, nel 1806 si era unito alla Prussia contro Napoleone , ma dopo la vittoria francese di Jean (14 Ottobre 1806) aveva stipulato la Pace di Posen (11 Dicembre 1806) ed era stato costretto ad entrare nella Confederazione del Reno compensato con un titolo regale (come pure il Duca Elettore di Baviera e il Duca di Wùrttemberg) e divenendo così Federico Augusto I Re di Sassonia ; dopo la sconfitta Russa da parte di Napoleone e la Pace di Tilsit (25 Giugno 1807), che costrinse lo zar di Russia all'alleanza con l'"Imperatore dei francesi", al Re di Sassonia era stato conferito , sebbene solo nominalmente , il Granducato di Varsavia. Nell'Aprile 1813 la Sassonia era stata invitata da Metternich ad unirsi alla mediazione armata dell'Austria, ma dopo la vittoria napoleonica sui prussiani a Lùtzen (Maggio 1813) era di nuovo precipitosamente passata dalla parte di Napoleone ; nell'Otobre dello stesso anno , durante le operazioni militari che portarono alla battaglia di Lipsia ed al ritiro di Napoleone al di là del Reno , gli ausiliari sassoni dell'Imperatore dei francesi si erano uniti agli Alleati, i quali però, entrando a Lipsia non avevano nemmeno risposto al Re di Sassonia , che li salutava ora come liberatori, e l'avevano fatto imprigionare per la sua condotta nel Castello di Friedrichsfelde. Il Re avrebbe potuto rientrare a Dreda soltanto dopo la fine del Congresso.

Federico Augusto I Re di Sassonia (Dresda, 23 dicembre 1750Dresda, 5 maggio 1827)
 



Il punto cardine dei Congressisti, o per lo meno di quelli che seguivano il Principio di legittimità in modo reale, era quello di far rispettare la legittimità di tutti i Sovrani spodestati. Metternich affermava nei suoi scritti che bisognava prendere in considerazione i due principi di legittimità e di equilibrio. Ribadendo il concetto della Restaurazione e del Sacro principio della legittimità, che l'intera Cristianità , per la prima volta riunita in Congresso, si poneva come suoi nobili fini che l'ultimo risultato del Congresso avrebbe dovuto essere un "equilibrio reale e duraturo".
L'equilibrio però non poteva essere perfetto , in quanto non si poteva negare ai Paesi l'immagine che ognuno aveva di sè, per quanto l'assetto proposto potesse essere equilibrato e sicuro, nè, per la stessa ragione, potevano essere completamente negate le aspirazioni o le  prerogative storiche  , le quali potevano anche essere ragione della propria stessa sopravivenza. E questi diritti erano definiti come legittimi, quindi giusti, dai rispettivi Paesi.
Concorrevano quindi due tipi di equilibrio: Uno generale , che scoraggia uno Stato o gruppo di Stati ad imporre la propria volontà agli altri e serve quindi ad arginare la guerra totale; e un equilibrio particolare, che definisce, correggendolo nel suo divenire, il rapporto storico tra determinate Potenze.
Quando , ad esempio, si sostenne che il Re di Sassonia dovesse essere ristabilito come legittimo Sovrano , ci si riuscì grazie all'applicazione del principio di legittimità contro la prepotenza prussiana di pretendere tutto lo Stato sassone; ma dovette il Re di Sassonia sottostare anche alla finzione di una "legittima" cessione di parte del suo Regno alla Prussia, poichè questa doveva ricevere compensi per aver perso gran parte delle sue province polacche, e fu indicata la Sassonia a causa della sua troppo poco tempestiva , e di dubbia sincera lealtà, reazione contro Napoleone. Questo perchè il rispetto della legalità voleva che quando sussistesse la cessione da parte del Sovrano , la sovranità del territorio passasse legittimamente all'altro. Il principio obbediva alla questione di equilibrio di forze in Germania , ad un principio dei compensi territoriali che la Prussia si riteneva giusto dovesse ricevere. A Metternich , per ragioni di equilibrio, non piaceva che la Protestante e fin troppo ambiziosa Prussia si ingrandisse troppo aumentando la sua influenza sui Paesi Tedeschi.
Nel caso dei Feudi Pontifici di Avignone e del Venassin, non si fece valere che i negoziati di cessione da parte del Papa ( Trattato di Tolentino del 1797)  erano avvenuti sotto coercizione , come sostenne a Vienna il Cardinale Consalvi, altrimenti- si disse- tutti i trattati in tempo di guerra avrebbero dovuto essere considerati nulli. Eppure era anch'essa una regola di diritto quella per cui la coercizione era causa di nullità della cessione. Ma erano pur sempre le Potenze che dovevano riconoscerla, e con la pressante infiltrazione massonica nel congresso poneva molti altri fattori e molti altri "principi".


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Cardinale Ercole Consalvi (Roma, 8 giugno 1757Anzio, 24 gennaio 1824)


L'Inghilterra rappresentò in assoluto una delle maggiori oppositrici al principio di legittimità espresso totalmente. Come abbiamo visto nella seconda parte arrivò addirittura a servirsi di Napoleone per arrivare ai propri scopi.
L'Inghilterra nell'Europa Continentale  aveva interessi territoriali solo sull'Hannover , per il resto era interessata a mantenere le altre potenze in una situazione di incapacità al domigno sui mari e sui commerci collegati. I suoi obbiettivi principali furono quelli di assicurarsi il dominio sulle isole Veneziane e sull'Isola di Malta che strappò dal legittimo possesso dei Cavalieri di Malta (il domigno Inglese sull'Isola durò fino alla seconda metà del XX Secolo) . Tentò di mettere le mani sulla ricca Sicilia che però rimase legittimo dominio di Ferdinando III di Sicilia che , rientrato in possesso anche del suo Trono a Napoli, unì i suoi domigni nel  Regno delle Due Sicilie diventando Ferdinando I delle Due Sicilie. Questo garantì alla Sicilia di non finire in mani Inglesi.



 Ferdinando I di Borbone
Ferdinando I delle Due Sicilie dal 1815 al 1825.
 

 Alla fine del Congresso il Governo Britannico era riuscito ad ottenere la cessione di Malta, contro i legittimi diritti dell'Ordine ,  e il totale domigno sui commerci marittimi estromettendo la Russia dalle sue ambizioni sul Mediteraneo.

Fine IV parte...

Fonti:

Wikipedia

Congresso di Vienna e principio di legittimità(Umberto Castagnino Berlinghieri)

Scritto da:

Il Principe dei Reazionari