di Jonas E. Alexis 1
Il titolo di questo articolo è una chiara allusione all'opera I volonterosi carnefici di Hitler (un libro del 1996 pubblicato in Italia da Mondadori l'anno successivo), scritta dall'autore ebreo Daniel Jonah Goldhagen. In questo libro, l'Autore sostiene la tesi secondo cui non solo i responsabili nazisti, ma tutto il popolo tedesco sarebbe in qualche modo responsabile del genocidio degli ebrei.
Sopra: Daniel Jonah Goldhagemn e
il suo libro I volonterosi carnefici di Hitler.
Ma se questa e tantissime altre opere, produzioni hollywoodiane, iniziative culturali e musei soni lì ad aiutarci a «non dimenticare» le atrocità hitleriane, un silenzio assurdo e colpevole è sceso sui massacri compiuti dai vari regimi comunisti. Eppure, leggendo i resoconti che sono giunti fino a noi, nonostante l'omertà generale osservata dai mass media, sia del tempo che da quelli odierni, non si può non rimanere inorriditi davanti a tanta malvagità e allo stesso tempo increduli di fronte a questo silenzio colpevole.
Con la precisione e la puntualità che lo caratterizzano, Jonas E. Alexis ci mette di fronte alle assurde contraddizioni della storiografia moderna, che da una parte condanna energicamente certi crimini e dall'altra tace su atrocità ancor più gravi solo per una questione di colore politico. E poiché non esistono morti di serie A e morti di serie B, la nostra società non potrà mai dirsi veramente libera e giusta fintanto che questa coltre di silenzio che ormai da decenni nasconde la verità non verrà squarciata.
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Nel suo libro Great Wars and Great Leaders, lo studioso Ralph Raico afferma:
«Perché mai è così ovvio che la scelta di una crociata contro Hitler nel 1939 e nel 1940 sarebbe stata moralmente giusta, mentre non lo sarebbe stata una contro Stalin? A quel punto della Storia, Hitler aveva già ucciso parecchie migliaia di persone, ma Stalin ne aveva già ammazzato diversi milioni. Infatti, prima di giugno del 1941, i sovietici si erano comportati in maniera molto più criminale verso i polacchi nella loro zona di occupazione di quanto non lo avessero fatto i nazisti nella loro. Circa 1.500.000 polacchi vennero deportati nei Gulag, e la metà di loro morì entro breve tempo. Come scrive Norman Davies, "Stalin stava superando Hitler nel suo desiderio di ridurre i polacchi alla condizione di una nazione schiava"» 2.
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Sopra: Ralph Raico e il suo libro Great Wars and Great Leaders.
Questo è un punto storicamente razionale, perché noi tutti sappiamo che Iosif Stalin (1878-1953) era già al potere, nel 1932, quando liquidò oltre 5.000.000 di contadini. Nessuna nazione occidentale fece pressioni su lui o gli disse di smettere di macellare quelle persone innocenti. Storicamente parlando, possiamo affermare che i volenterosi carnefici di Stalin erano parte integrante dell'élite dominante. Sappiamo, ad esempio, che i complessi problemi sociali degli anni Venti, come la rivoluzione bolscevica in Russia, erano considerati da molti occidentali come attività rivoluzionarie ebraiche 3.
Durante la rivoluzione bolscevica, milioni di persone vennero liquidate, inclusi contadini innocenti 4. Inoltre, l'ideologia bolscevica, col suo marxismo-comunismo (e con le sue propensioni diaboliche), iniziò a diffondersi come vento infuocato in Paesi asiatici come la Cina 5, e ovunque arrivarono i rossi iniziò il massacro di milioni di persone 6.
I leader politici, sia americani che europei, sapevano perfettamente che il bolscevismo stava creando il terrorismo politico in Russia, e che alla fine avrebbe tentato di conquistare buona parte del mondo. Ad esempio, nel 1931 il Dipartimento di Stato americano pubblicò un rapporto in tre volumi in cui si affermava che le banche ebraiche in Germania avevano inviato grosse somme di denaro a Lenin (1870-1924), a Trotskij (1879-1940) e agli altri astri del bolscevismo per il rovesciamento dello zar 7.
Finanzieri ebrei come Jacob Schiff (1847-1920), negli Stati Uniti, e Max Warburg (1867-1946) e Paul Warburg (1868-1932), in Germania, versarono milioni di dollari a favore del movimento bolscevico. Si dice che Schiff abbia donato 20 milioni di dollari al regime, una somma equivalente a miliardi di dollari odierni 8. Entro il 1937, molto prima che Hitler avesse un potere politicamente significativo, Stalin aveva già ucciso per fame o giustiziato qualcosa come 10.000.000 di contadini 9.
Sopra: da sinistra, i tre leader bolscevichi più famosi e i loro ricchi finanziatori d'oltre Oceano.
Sopra: vittime della carestia artificiale voluta da Stalin.
Questo periodo della Storia - 1929-1937 - è noto come Olocausto Rosso 10. Entro il 1938, morì un totale di 9,7 milioni di persone, e dal 1939 al 1953, altri 9 milioni di individui persero la vita 11. Dal 1937 al 1939, Stalin giustiziò 50.000 ecclesiastici 12. Il terrorismo di Stalin iniziò ben presto nel 1918, quando
«egli ordinò l'esecuzione di tutti coloro che erano sospettati di essere contro-rivoluzionari. Un decennio prima di divenire lui stesso lo zar rosso, Stalin fece bruciare numerosi villaggi di campagna per intimidire i contadini e per scoraggiare le incursioni dei banditi sugli approvvigionamenti di cibo» 13.
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Il celebre storico Jonathan Otto Pohl scrive che «i coreani sovietici furono la prima popolazione che il regime di Stalin deportò nella sua totalità in base alla loro etnia. Fu un atto di repressione nazionale su grande scala» 14. Lo storico statunitense Norman Naimark ha dichiarato che «una buona ragione potrebbe essere che Stalin intendeva annientare sistematicamente i kulaki come gruppo di persone - e non solo solo metaforicamente come una classe - e che quindi il risultato di questa operazione può essere considerato un genocidio» 15.
Giovanissime vittime della carestia artificiale in Ucraina.
Più avanti, egli continua: «L'astensione di principio dell'uso del termine "genocidio" può servire sia per scopi politicizzati che per la sua applicazione alle specifiche circostanze storiche» 16. Anche dopo la Seconda Guerra Mondiale, Stalin non smise di terrorizzare i contadini 17. I gruppi minoritari come i greci, i tedeschi, i turchi, i cristiani ortodossi, i lituani e i vlasoviti caddero sotto la falce della pulizia etnica staliniana 18.
Jonathan O. Pohl | Norman Naimark |
Per Lenin, il vero nemico era la Chiesa. Egli dichiarò appassionatamente nel 1922:
«Ora e soltanto ora, mentre il cannibalismo regna nelle aree colpite dalla carestia, e centinaia - se non migliaia - di cadaveri giacciono sulle strade, possiamo (e perciò dobbiamo) eseguire il sequestro dei beni di valore della Chiesa con l'energia più furiosa e spietata, senza fermarci, schiacciando ogni resistenza [...]. Quindi, vengo alla conclusione inevitabile, la quale è che noi dobbiamo scatenare la battaglia più decisiva e spietata contro il clero oscurantista e schiacciare la sua resistenza con una tale crudeltà che essi non la dimenticheranno per molti decenni» 19.
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Lo storico Donald Rayfield, dell'Università di Londra, che non è certamente un simpatizzante della Chiesa, ha scritto:
«Nelle parrocchie, circa 2.700 sacerdoti e 5.000 tra religiosi e suore furono uccisi. In tutta la Russia ci furono 1.400 sanguinosi scontri tra la Cheka (o l'Armata Rossa) e i parrocchiani, e ci furono oltre duecento processi. Il 20 marzo 1922, la Cheka "accusò" il Patriarca Tikhon di attività controrivoluzionaria, nonostante quest'ultimo avesse manifestato il desiderio di trovare un compromesso; Trotskij voleva addirittura arrestare tutto il Santo Sinodo» 20.
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Sopra: militanti bolscevichi distruggono una chiesa dedicata a San Giorgio nella città di Gorky. In tutta
la Russia, i comunisti distrussero o trasformarono in magazzini 50.000 edifici dedicati al culto cristiano.
Diversi membri dell'episcopato russo furono arrestati a Mosca e alcuni di loro furono condannati a morte 21. Anche se si accetta il fatto secondo cui Adolf Hitler (1889-1945) avrebbe ucciso sei milioni di ebrei, non lo si può mettere sullo stesso piano dell'Olocausto rosso di Stalin sia per questioni numeriche che di durata in anni. Come ha notato Steven Rosefielde,
«il comunismo si è indelebilmente macchiato di Olocausto rosso. Ciò nonostante, la volontà di negare, offuscare, ammorbidire, mitigare e scusare gli atroci crimini perpetrati dai comunisti contro l'umanità persiste per complesse ragioni personali, partigiane, accademiche, culturali, politiche e pragmatiche» 22.
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Secondo Rosefielde, durante la pulizia etnica dei contadini, Stalin utilizzò mezzi violenti, incluse le esecuzioni, il terrore e la fame, che iniziarono con un tentativo nel 1917 23. Come egli scrive, «per i bolscevichi la ruralità era l'obiettivo primario, in quanto essa era in netto contrasto con il paradigma marxista di Lenin, fondato sulla criminalizzazione della proprietà privata, degli affari e dell'imprenditorialità» 24.
Vediamo lo stesso modello applicato nella Cina comunista, dove Mao Tse-tung (1893-1976) «collettivizzò forzatamente le zone rurali» 25. Alla fine, la Cina comunista si rese responsabile della morte di almeno 40 milioni di persone 26. D'altronde, Il libro nero del comunismo ci dice che il regime sovietico e i suoi ideali sono responsabili della morte di 100 milioni di persone. Gli altri storici riducono questa cifra a circa 60 milioni di vittime 27.
Sopra: a sinistra, Mao Zedong; a destra, esecuzione di oppositori politici.
In poche parole, ogni qualvolta l'attività rivoluzionaria ebraica è stata coerentemente seguita, ci sono sempre stati sanguinosi conflitti che hanno dato luogo alla morte di milioni di persone. Quando Mao, ad esempio, seguì la filosofia comunista e socialista, che era uscita dalle penne di persone come Karl Marx (1818-1883), Moses Hess (1812-1875) e Ferdinand Lassalle (1825-1864), lo storico Frank Dikotter ci dice che «tra il 1958 e il 1962, la Cina discese all'inferno» 28. Nel 1949, Mao si recò in Russia per copiare dall'Unione sovietica, e dal 1955 al 1956, egli iniziò ad attuare la collettivizzazione sul modello stalinista 29. Come Stalin, Mao fece piazza pulita della religione:
«Per la religione non c'era più posto nella società: chiese, templi e moschee furono trasformati in officine, cucine e dormitori. A Zhengzhou, diciotto dei ventisette edifici dedicati al culto cattolico, protestante e buddista vennero confiscati, e altre 680 stanze affittate privatamente da congregazioni religiose furono espropriate. La città fu orgogliosa di annunciare che a partire dal 1960 il numero dei cristiani e dei musulmani era stato ridotto da 5.500 unità a sole 377. Ora, tutti i diciotto leader religiosi partecipavano alle "attività produttive", tranne tre di essi che erano morti» 30.
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Moses Hess | Ferdinand Lassalle | Frank Dikotter |
In generale, Mao creò in Cina un inferno vivente, essendo il suo regime responsabile della morte di oltre 40 milioni di vittime massacrate nel giro di soli dieci anni: dal 1952 al 1962. E questo inferno vivente venne rapidamente esteso ai Paesi confinanti come la Cambogia, i cui leader adottarono l'ideologia comunista. La fame nel regno comunista di Mao era così dilagante che un crescente numero di persone iniziò a cibarsi di carne umana 31. Nell'estate del 1958, la carestia era così orribile che
«diverse persone cominciarono a disseppellire, a bollire e a mangiare corpi umani. Presto la pratica apparve in ogni regione decimata dalla fame, anche in una provincia relativamente prospera come il Guangdong» 32.
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Sopra: bambini cinesi affamati dal regime maoista.
Ci furono diversi casi in cui «numerosi bambini furono mangiati» 33. Altri atti terribili di cannibalismo si diffusero in località come Tongwei, Yumen, Wushan, Jingning e Wudu, mentre i leader comunisti erano perfettamente al corrente di ciò che stava accadendo 34. Ad esempio, in un'altra regione «una donna di settant'anni dissotterrò i corpi di due bambini e li cucinò» 35.
Altri atti disumani erano molto diffusi, come quello in cui un bambino di dieci anni venne legato e gettato in una palude in cui morì dopo pochi giorni 36. Altre persone vennero lasciate al freddo nude, e molte di esse morirono; nessuna eccezione venne fatta, anche per le donne incinte 37. In altre circostanze, alcune persone vennero ricoperte per punizione con escrementi e urina.
Sopra: vittime della grande rivoluzione culturale inaugurata da Mao nel 1966.
Un individuo fu costretto a ingoiare escrementi, e morì alcune settimane dopo 38. Un'altra punizione abbastanza comune consisteva nell'inchiodare al muro le persone per le orecchie 39. Un'altra forma estrema di punizione consisteva nel seppellire le persone vive 40. Di conseguenza, per sfuggire alla tortura, molti finirono per togliersi la vita 41. Ad esempio, «a Shantou, una donna accusata di furto legò i suoi due figli al proprio corpo e si gettò nel fiume» 42.
Ancora una volta dobbiamo constatare che il marxismo, il comunismo, lo stalinismo - e ora il sionismo/neo-bolscevismo/neo-conservatismo - non sono solamente iniziative politiche o intellettuali. Generalmente, questi movimenti hanno avuto ramificazioni dannose, se sono stati portati avanti con perseveranza. Il loro nucleo era costituito da un rifiuto metafisico del Logos, e rigettando il Verbo divino come misura di ogni cosa questi movimenti hanno finito per abbracciare su larga scala l'opposto della ragione come mezzo estremo metafisico per costruire il paradiso in terra, che nella realtà si è sempre rivelato essere un inferno.
Sopra: militanti comunisti cinesi distruggono a martellate
statue di Cristo e dei Santi sul sagrato di una chiesa cattolica.
Il Libro dell'Apocalisse usa un termine specifico per delineare questa attività diabolica: la Sinagoga di Satana (Ap 2, 9). Probabilmente, Padre Denis Fahey (1883-1954) avrebbe definito questa realtà «il Corpo Mistico di Satana» 43. Questo sistema diabolico, per usare le parole di Winston Churchill (1874-1965), «è stato la molla di ogni movimento sovversivo durante il XIX secolo» 44, e continuerà a scuotere il mondo col suo orrore politico, sociale e spirituale.
All'inizio del XX secolo, lo statista inglese aveva denunciato con vigore questo processo dissolutivo in una serie di articoli apparsi sui quotidiani di quel periodo. Tuttavia, anziché mettere in pratica le conclusioni del suo ragionamento, nei decenni successivi Churchill finì per cadere nelle mani dei leader sionisti, che lo portarono rapidamente a considerare sterminatori di massa del calibro di Stalin e Tito (1892-1980) come anime gemelle 45. Ad un certo punto,
«quando un assistente gli disse che Tito intendeva trasformare la Iugoslavia in una dittatura comunista sul modello sovietico, Churchill, che era "profondamente entusiasmato dal darwinismo", e che era un convinto assertore della lotta per l'adattamento e per la sopravvivenza di Darwin, e che per qualche ragione nutriva una particolare antipatia per la Chiesa cattolica e per le missioni cristiane, ed era gradualmente divenuto, come diceva egli stesso, "un materialista fino alla punta delle mie dita" 46, rispose: "Intende vivere qui"»? 47.
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Sopra: Winston Churchill e il dittatore rosso Josif Broz detto Tito.
Ancora una volta, siamo costretti a pensare che Churchill non poteva non sapere che stava emulando la Germania nazista, quello stesso regime che odiava con passione. Concedeteci per un momento di ritenere che Hitler avrebbe voluto trasformare la Germania in un posto in cui gli ebrei non avrebbero semplicemente avuto nessuna opportunità. Forse Churchill voleva vivere in Germania? Perché mai era così interessato a ridurre la Germania in una condizione di misera schiavitù? Perché odiava così tanto Hitler? Scrive Raico:
«Ai massacri compiuti dal protetto di Churchill, Tito, bisogna aggiungere altre stragi: quella di decine di migliaia di croati, e non solo di ustascia (collaboratori dei nazisti; N.d.T.), considerati "nemici di classe" nel tipico stile comunista. Ci fu anche lo sterminio di 20.000 combattenti anti-comunisti sloveni massacrati da Tito e dalle sue squadre della morte. Quando i partigiani di Tito piombarono su Trieste - che il dittatore aveva cercato di conquistare nel 1945 - altre migliaia di anti-comunisti italiani furono liquidati» 48.
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Sopra: Winston Churchill e Stalin, il più grande assassino della Storia.
Raico continua scrivendo:
«Fin dall'inizio delle ostilità, Churchill, come capo dell'Ammiragliato, si prodigò per stabilire un embargo dei beni commestibili destinati alla Germania. Questa fu probabilmente l'arma più efficace adottata da entrambi gli schieramenti durante tutto il primo conflitto mondiale. L'unico problema era che, secondo l'interpretazione comune del Diritto Internazionale - eccetto che per la Gran Bretagna - si trattava di una misura illegale [...]. Ma per tutta la sua carriera, il Diritto Internazionale e le Convenzioni, mediante le quali gli uomini hanno tentato di limitare gli orrori della guerra, per Churchill esse non avevano alcun valore [...]. Circa 750.000 civili tedeschi morirono di fame o per malattie causate dalla malnutrizione. Gli effetti su coloro che sopravvissero furono spaventosi. Parlando di questo embargo, uno storico conclude: "I giovani colpiti (dalla carestia successiva alla Prima Guerra Mondiale) divennero gli aderenti più integrali del nazionalsocialismo» 49. [...] Churchill ebbe un ruolo importante anche nella propaganda pro-britannica e anti-tedesca messa in circolazione da Hollywood prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra 50.
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Churchill disse chiaramente che Hitler, e non Stalin o Tito, era il suo obiettivo primario: «La sconfitta, la rovina e l'eliminazione di Hitler, escludendo tutti gli altri scopi e propositi» 51. Quando Stalin e gli altri leader comunisti crearono un inferno in Europa nei loro mattatoi rossi, gli osservatori più attenti iniziarono ad essere sconvolti. Ancora una volta la risposta di Churchill fu stupefacente:
«Perché dobbiamo fare tanto chiasso per la deportazione operata dai russi dei sassoni (tedeschi) e di altri popoli in Romania? [...]. Non ci vedo nulla di sbagliato nel fatto che i russi utilizzino 100 o 150.000 di queste persone per guadagnarsi la traversata lavorando. Non vedo alcun male nel fatto che i russi deportino rumeni di ogni origine che vogliono lavorare nei loro bacini carboniferi» 52.
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Sopra: da sinistra, due cartoline massoniche commemorative di Churchill. Egli era stato iniziato alla sètta
nella Loggia Studholme No. 1591 il 24 maggio 1901. A destra, Churchill figura tra i membri della Loggia Albion,
dell'Ancient Order of Druids («Antico Ordine dei Druidi»). La foto è stata scattata il 15 agosto 1908 al Blenheim Palace.
Nel 1915, dopo avere fatto di tutto affinché le altre nazioni entrassero in guerra, Churchill dichiarò: «So che in ogni momento questa guerra sta annientando e distruggendo migliaia di vite umane, e tuttavia non posso farci nulla. Io amo ogni secondo della mia vita» 53. Churchill voleva distruggere letteralmente la Germania perché era convinto che questa nazione fosse la causa di ogni male nel mondo.
Egli dichiarò nel 1943: «Le due radici di tutti i nostri mali - la Germania nazista e il militarismo prussiano - devono essere estirpate. Finché ciò non verrà realizzato, non ci saranno sacrifici che non faremo e nessuna forma di violenza cui non faremo ricorso» 54. Churchill sapeva benissimo che stava diffondendo bugie a spese della verità. Nel suo libro sulla guerra, egli affermò:
«La tragedia umana ha raggiunto il suo culmine per il fatto che dopo tutti gli sforzi e i sacrifici di centinaia di milioni di persone e le vittorie della giusta causa, non abbiamo ancora trovato la pace e la sicurezza, e siamo ancora una volta alle prese con pericoli peggiori di quelli che abbiamo superato» 55.
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Churchill stava seguendo un piano implicitamente diabolico, e questo divenne ben chiaro quando l'inutile distruzione della città di Dresda (nel marzo del 1945) creò il panico in tutta la Germania e in buona parte dell'Europa.
«Almeno 30.000 persone sono state uccise, e forse le vittime sono molte decine di migliaia in più. Il Palazzo di Zwinger; la chiesa di Nostra Signora (Frauenkirche); il Bruhl Terrace, dal quale si poteva ammirare l'Elba [...]; la Semper Opera, dove Richard Wagner condusse la prima de "L'olandese volante" e il "Tannhauser", e dove Richard Strauss vi tenne la prima del "Rosenkavalier"; tutto praticamente è stato incenerito [...]. Il 16 marzo (1945), nel giro di venti minuti, Wurzburg è stata rasa al suolo. Più tardi, a metà aprile, Berlino e Potsdam sono state nuovamente bombardate, causando la morte di altri 5.000 civili» 56.
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Sopra: in alto, la città di Dresda ridotta in macerie il 13 febbraio 1945, a guerra ormai finita. I quadrimotori inglesi e americani
sganciarono bombe incendiarie e ad alto esplosivo che crearono temperature intorno ai 1.500 gradi centigradi. Sotto, migliaia
di civili morirono uccisi dal monossido di carbonio o letteralmente arsi vivi dalle alte temperature dentro i rifugi antiaerei.
Churchill era al corrente di essere stato uno degli uomini che avevano fomentato tutto questo. Sapete cosa rispose subito dopo questo inutile massacro compiuto un mese prima della fine delle ostilità? Ascoltate molto attentamente: «Non possono ricordarmi tutto circa questo fatto (Dresda). Pensavo fossero stati gli americani a farlo» 57.
Nell'ottobre del 1944, Churchill disse a Stalin: «Il problema è come impedire alla Germania di mettere le mani sulla vita dei nostri nipoti» 58. Churchill non credeva realmente a ciò che aveva scritto vent'anni prima nell'articolo «Zionism vs. Bolshevism». «I reiterati avvertimenti da parte di Adam von Trott e degli altri leader della resistenza circa un'imminente "bolscevizzazione" dell'Europa non fecero alcuna impressione su Churchill» 59.
In breve, si può dire che il premier inglese fu uno dei volenterosi carnefici di Stalin, in quanto «anziché offrire ai tedeschi una via d'uscita prima che l'Armata Rossa invadesse l'Europa Centrale, Churchill chiese loro una resa incondizionata». Ma quest'ultima condizione implicava anche che gli Stati Uniti avrebbero potuto applicare il Piano Morgenthau, «il quale mostrò ai tedeschi un'immagine spaventosa di ciò che avrebbe voluto dire "resa incondizionata". Questo piano, siglato da Roosevelt e Churchill nel Quebec, prevedeva di trasformare la Germania in un Paese agricolo e pastorizio; anche le miniere di carbone della Ruhr dovevano essere distrutte» 60. Scrive Raico:
«Con l'attacco alla flotta francese, Churchill confermò la sua azione di sovvertitore del sistema di regole di guerra sviluppatosi in Occidente nel corso dei secoli. Ma il più grande crimine legato al nome di Churchill sarà per sempre il bombardamento terroristico delle città tedesche che è costato la vita a circa 600.000 civili, e il ferimento di altri 800.000. (Paragonate questa cifra alle 70.000 vittime britanniche causate dai bombardamenti aerei tedeschi durante tutto l'arco del conflitto. Peraltro, morirono più francesi a causa dai raid aerei alleati che inglesi uccisi dai tedeschi)» 61.
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Il 3 luglio 1940, per impedire che la flotta francese ancora intatta a Mers-el-Kébir,
in Algeria, cadesse nelle mani dei tedeschi, Churchill ordinò all'ammiraglio James Somerville
che venisse distrutta. L'attacco costò la vita a 1.300 marinai francesi che erano ancora a bordo delle navi.
Alla fine dei conti, era abbastanza chiaro agli osservatori più attenti e agli studiosi che Churchill e Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) intendevano distruggere la Germania.
«Alla luce di tutto questo, non deve destare nessuno stupore il fatto che un europeo civilizzato come Joseph Schumpeter, di Harvard, sia giunto a dire che "nessuno voleva sentirsi dire che Churchill e Roosevelt stavano distruggendo più di Gengis Khan [...]. Winston Churchill fu un sanguinario e un politico privo di scrupoli, la cui apoteosi servì a corrompere ogni standard di onestà e di moralità sia in politica che nella Storia» 62.
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Sopra: Churchill. Roosevelt e Stalin durante la conferenza di Yalta (11 febbraio 1945).
I «tre grandi» si spartirono l'Europa del dopoguerra creando due sfere d'influenza. In questa sede, tutti i Paesi
dell'Est europeo vennero consegnati da Churchill e Roosevelt (massone pure lui) nelle mani della terribile
dominazione sovietica, che è durata fino al 1989, con l'implosione dell'URSS e la caduta del Muro di Berlino.
Churchill, Stalin - e a dire il vero anche Roosevelt - distrussero la Germania. Come lo storico statunitense Thomas Goodrich indica giustamente,
«ciò che la nazione tedesca aveva edificato in due millenni, venne distrutto dai suoi nemici in soli sei anni. Quando la guerra finì, l'8 maggio 1945, il grande Reich tedesco, che era stato uno dei colossi industriali più moderni al mondo, era stato totalmente e quasi disperatamente demolito. La Germania, osservò un reporter americano dopo essersi aggirato tra le macerie delle città tedesche, somiglia moltissimo al suolo lunare. Anche un soldato come Omar Bradley era dello stesso avviso. Dopo aver visto con i proprî occhi le macerie fumanti e annerite, questo Generale rassicurò i suoi connazionali con queste parole: "Posso dire che la Germania è stata distrutta totalmente e completamente"» 63.
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Sopra: Wesel, città della Renania settentrionale-Vestfalia,
ridotta a «suolo lunare» dai bombardamenti alleati.
Il processo di Norimberga fu semplicemente una farsa ridicola. Durante quel processo, la maggior parte dei giudici accusatori era composta da volenterosi carnefici di Stalin! Tali persone erano «esperti veterani delle purghe degli anni ‘30» 64. Quindi, ecco la logica: i boia di Stalin hanno liquidato più di 10 milioni di persone in meno di tre anni; ma quegli stessi boia e assassini avrebbero presieduto più tardi il processo di Norimberga. Tutto ciò è davvero patetico.
Sopra: al processo di Norimberga (1945-1946) i gerarchi nazisti sono stati accusati di crimini
contro l'umanità da altri criminali dello stesso stampo. Da sinistra, i giudici sovietici Alexander Volchkov
e Iona Nikitchenko. A destra, il giudice inglese Norman Birkett.
Se vogliamo commemorare i morti - sia le persone che morirono sotto il regine nazista che quelle che perirono sotto altre dittature - dobbiamo commemorarli tutti, e non solo quelli uccisi dai tedeschi. É irrazionale e immorale dedicare dozzine di musei alle persone che sono morte a causa della Germania nazista e non avere un solo museo per le vittime - inclusi i cristiani - che sono state massacrate dal bolscevismo e dagli altri regimi comunisti.
Note
1 Traduzione di un estratto dell'originale inglese Lenin, Stalin, and Mao's Willing Executioners, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web
2 Cfr. R. Raico, Great Wars & Great Leaders («Grandi guerre & grandi capi»), Ludwig von Mises Institute, Auburn 2010, pag. 80.
3 Vedi Y. Slezkine, The Jewish Century («Il secolo ebraico»), Princeton University Press, Princeton 2004; C. H. Edward, The Bolshevik Revolution («La rivoluzione bolscevica»), Macmillan, New York 1950; S. Cohen, Bukharin and the Bolshevik Revolution («Bukharin e la rivoluzione bolscevica»), Oxford University Press, New York 1980; A. B. Ulam, Bolsheviks («Bolscevichi»), Harvard University Press, Cambridge 1980; J. Z. Muller, Capitalism and the Jews («Il capitalismo e gli ebrei»), Princeton University Press, Princeton 2010. Molti studiosi non ammettono che gli ebrei furano a capo della rivoluzione perché ciò potrebbe implicare che le reazioni anti-ebraiche dovrebbero essere rivedute.
4 Vedi R. Conquest, Harvest of Sorrow: Soviet Collectivism and the Terror-Famine («Raccolto di dolore: il collettivismo sovietico e il terrore-carestia»), Oxford University Press, New York 2008; The Great Terror («Il grande terrore»), Oxford University Press, New York 1990; M. Dolot, Execution by Hunger: The Hidden Holocaust («Esecuzione mediante la fame: l'olocausto nascosto»), W. W. Norton, New York 1987.
5 Vedi S. Rosefielde, Red Holocaust («Olocausto rosso»), Routledge, New York 2010.
6 Vedi F. Dikotter, Mao's Great Famine («La grande carestia di Mao»), Walker, New York 2010.
8 Vedi G. Allen, None Dare Call It Conspiracy («Nessuno osa chiamarla cospirazione»), Buccaneer Books, Cutchogue 1976.
9 Cfr. S. Rosefielde, op. cit., pag. 40.
10 Ibid., pag. 50.
11 Ibid., pag. 20.
12 Ibid., pag. 44.
13 Ibid., pag. 42.
14 Cfr. J. O. Pohl, Ethnic Cleansing in the USSR, 1937-1949 («Pulizia etnica nell'Unione Sovietica, 1937-1949»), Greenwood Press, Santa Barbara 1999, pag. 9.
15 Cfr. N. Naimark, Stalin's Genocide («Il genocidio di Stalin»), Princeton University Press, Princeton 2010, pag. 63.
16 Ibid., pag. 124.
17 Cfr. S. Rosefielde, op. cit., pag. 46.
18 Ibid., pagg. 79-80.
19 Cfr. D. Rayfield, Stalin and His Hangmen: The Tyrant and Those Who Killed for Him («Stalin e il suo boia: il tiranno e quelli che uccisero per lui»), Random House, New York 2005, pag. 126.
20 Ibid.
21 Ibid., pagg. 126-127.
22 Cfr. S. Rosefielde, op. cit., pag. 7.
23 Ibid., pag. 35.
24 Ibid., pagg. 35-36.
25 Ibid., pag. 103.
26 Cfr. F. Dikotter, op. cit.
27 Cfr. S. Rosefielde, op. cit.
28 Cfr. F. Dikotter, op. cit., pag. ix.
29 Ibid., pag. xvii.
30 Ibid., pag. 167.
31 Ibid., pag. 320.
32 Ibid.
33 Ibid.
34 Ibid., pagg. 321-323.
35 Ibid., pag. 323.
36 Ibid., pag. 294.
37 Ibid., pagg. 294-295.
38 Ibid., pag. 295.
39 Ibid., pagg. 295-296.
40 Ibid., pag. 296.
41 Ibid., pagg. 304-305.
42 Ibid., pag. 305.
43 Cfr. H. Akins, Synagogue Rising («L'ascesa della sinagoga»), Catholic Action Resource Center, Orlando 2012, pag. vii.
44 Cfr. W. Churchill, «Zionism versus Bolshevism» («Sionismo contro bolscevismo), in Illustrated Sunday Herald, dell'8 febbraio 1920.
45 Cfr. R. Raico, op. cit., pagg. 84-85.
46 Ibid., pag. 59.
47 Ibid., pag. 85.
48 Ibid., pag. 95.
49 Ibid., pagg. 65-66.
50 Ibid., pag. 76.
51 Ibid., pag. 81.
52 Ibid., pag. 95.
53 Ibid., pag. 101.
54 Ibid.
55 Ibid., pag. 98.
56 Ibid., pag. 92.
57 Ibid., pag. 101.
58 Ibid., pag. 85.
59 Ibid., pag. 86.
60 Ibid., pag. 87.
61 Ibid., pag. 89.
62 Ibid., pagg. 91, 101.
63 Cfr. T. Goodrich, Hellstorm: The Death of Nazi Germany 1944-1947 («Tempesta infernale: la morte della Germania nazista 1944-1947»), CreateSpace Independent Publishing Platform, 2014, pag. 277.
64 Cfr. R. Raico, op. cit., pag. 97.