Il barone Žiga (Sigismund) von Herberstein |
Il castello risale al dodicesimo secolo e fu eretto dai patriarchi di Aquileia. Fu di proprietà di vari cavalieri e signori locali, per passare poi in mano ai conti di Celje e una volta estintasi la linea maschile di quest'ultimi (la vedova dell'ultimo conte Ulrik II di Celje, S. Katarina Branković - sorella del re di Serbia, Santo Stefano Branković detto il Cieco- visse a Belgrado di Varmo in Friuli), agli Asburgo. Il futuro imperatore Federico III d'Asburgo era nel 1439 l'unico titolare della nobile casata ad avere raggiunto la maggiore età e come tale ricevette in affidamento Ladislao il Postumo, figlio di Alberto II d'Asburgo e di Elisabetta di Lussemburgo, a sua volta figlia dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo e dell'imperatrice consorte Barbara di Celje. Entrato in possesso pure del castello di Vipava, l'imperatore Federico lo diede in dono al barone Leonard von Herberstein, marito di Barbara von Luegg, sorella di Erazem di Predjama, il nobile ribelle (probabilmente si era schierato con re Mattia Corvino) del famoso castello "incastonato" nella roccia vicino a Postojna. Per completare la 'mappatura' genealogica della famiglia ricordiamo un'altra parentela che può interessare il lettore locale: un'altra sorella di Erazem di Predjama era la madre del governatore di Trieste Nikolaj Ravbar, che risiedeva nel castello di Socerb e di Krištof Ravbar, vescovo-guerriero di Lubiana, entrambi distintisi per aver difeso le nostre terre con la spada dalle orde turche e veneziane. Si trattava quindi di cugini del personaggio che stiamo trattando oggi.
Le rovine del castello a Vipava |
Nel 1541 si rese famoso per aver stipulato con successo un armistizio con il sultano Solimano il Magnifico, ma il motivo per il quale è maggiormente ricordato sono i suoi resoconti dai viaggi in Russia. La Russia quella volta era molto più "lontana" e misteriosa rispetto ad oggi ed egli, che era anche un fine letterato, fu il primo occidentale a raccontare e a scrivere di quelle terre così lontane, ma che lui riusciva ad interpretare molto bene in virtù della somiglianza della lingua russa con quella slovena. In merito gira un simpatico aneddoto, suffragato da fonti attendibili. Si narra che Ivan Groznij (il Terribile), una volta ricevuto il nostro von Herbertstein a corte e avendo ascoltato la sua presentazione alla fine disse : "ma Lei dove ha imparato cosi male il russo?" (Herbertstein parlava in sloveno...).
Sigismund von Herberstein morì a Vienna il 18 marzo del 1566 ed è sepolto nella locale chiesa di St. Michael.
Žiga ci ha lasciato dei libri di eccezionale valore sugli usi e costumi, sull'economia e sulla politica di quel grande paese nel tempo in cui si era appena liberato dall'insidia tatara. All'ultima mostra sugli Asburgo a Gorizia abbiamo avuto modo di ammirare alcuni di questi libri in originale, di cui proponiamo una foto, oltre alle foto del vecchio castello di Vipava e a un ritratto del nostro diplomatico e scrittore.