Di Alvise Zorzi (dal vol. San Marco per sempre ) Fonte: https://venetostoria.com/
… Era rimasta la gente della terra, assai più della antica nobiltà veneziana ormai in sfacelo (siamo nel 1812, durante il Regno d’Italia fantoccio voluto dalle baionette francesi), a coltivare qua e là sogni di rinascita dell’antico Leone. talvolta in forme provocatorie.
Il 14 luglio 1809 il viceprefetto napoleonico di Asiago aveva scritto, inorridito, al Prefetto del Bacchiglione che l’ultimo comandante della Milizia della Reggenza dei Sette Comuni, Giambattista Bonomo, giorno 9 luglio aveva fatto svolgere dai suoi uomini evoluzioni militari, “sventolando la bandiera di San Marco con acclamazioni di evviva”.
E il governo del Regno Italico “soltanto con la fatica e con l’inganno” doveva effettuare “il livellamento” al nuovo regime di questa gente dagli occhi azzurri che parlava un dialetto tedesco ma aveva costretto Massimiliano d’Asburgo a battere in ritirata durante la guerra di Cambrai, e nei giorni delle Pasque, aveva mandato mille uomini a Verona contro i cannoni di Bonaparte.