lunedì 3 febbraio 2014

L'infallibil Duce


060905-150333 Bust of Leo XIII in the Lunette of the Entrance to the Gallery of Tapestries

L’INFALLIBIL DUCE

La destra, amico…stringila
Cingi di forza il cuore…!
Ardue convien combattere
Battaglie del Signore…
Il nembo è
fosco, ma serena luce
Brilla sul ciglio all’infallibil Duce. (1)
Di folleggianti Dêmoni
Ribocca ormai la terra,
L’error passeggia impavido
E all’uomo, e a Dio fa guerra.
Chi franco sorgerà con nobil fronte
Quale un Mosè quando scendea
dal monte?
Vedi dovunque…! Indomiti
Portan blasfemie e guasto,
Empion le menti tenere
D’avvelenato pasto,
Cristo si caccia con furore insano
Per insediarvi chi? L’empio, il pagano…!
Destri, sinistri, centrici
Gruppi, fazion, partiti…!
E i popoli famelici
Fremon e son traditi…!
Quando perduto il ben dell’intelletto
Più che commedia è di Babel l’effetto.
D’Italia il suol simpatico
Tutto è minato…! I mostri
Non son più gli Unni, o i Vandali,
Ma son i figli nostri,
Sètte pronte all’acciar fin contro i Regi, (2)
Ecco dell’èra nuova i frutti, i pregi.
Guai pel Pastor se mutolo
L’avrà trovato il cielo…!
Se vogliasi de’ martiri
La voce, il cuor, lo zelo
Sfidiam i ceppi, amico…E l’èra è questa
Che a magnanimi sensi il cor si desta.
Se al delirar satanico
L’Alto non ha un riparo
Oh l’avvenir fatidico
Quanto sarà più amaro…!
Piombo, pugnal, petrolio, ahimè son questi
Agli illusi mortali i doni infesti!
Rugge tremendo il fremito
Dell’infernal legione,
Ma noi serriamci unanimi
D’intorno al gran Leone,
Dall’austro all’aquilon se il tapin langue
Ne fia dolce versar perfino il sangue!
Ma che…forier di gemiti
In sì bel
giorno io sono?
No, dolce amico…oh supplice
Imploro il tuo perdono…
Non è per te né pel tuo gregge il mio
Duro vaticinar, n’è teste Iddio.
Tu vieni infra il tripudio
Di gente alma, cortese,
Dove la fede è fervida,
La carità palese…
Correr vedrai con generoso esempio
Devoti figli ad ascoltarti al tempio.
Al tempio ove la vergine
Voce di Dio s’insegna,
Al tempio, ove si medita
Ch’avvi un Signor che regna.
Sì, regna un Dio su i re, sulle nazioni
Cui è forza chinare e spade e troni.
1. Il Duce è Leone XIII
2. Si allude certamente all'attentato di Giovanni Passanante contro Umberto I.
Da Il Cittadino di Brescia, Brescia, 16-17 Gennaio 1880.
Poesia diffusa in occasione del solenne ingresso del parroco di Nuvolento.

(testo trascritto da Andrea Carancini, riproposto a cura di Piergiorgio Seveso)