sabato 10 settembre 2011

Tranquillità in Napoli:Cronaca dell'Aprile 1860.

                                 Foto di Napoli nel 1860.

Noi siamo in una grande quiete, checche si possa far credere altrove; e se non saremo disturbati di fuori, non vi è paura per nulla. Solamente Venerdì santo la sera vi fu un po’ di disturbo al largo della Carità: si gridò: viva la Sicilia, viva Palermo, ed una sola voce aggiunse: viva la Costituzione. Chi era presente, ne ha interesse a mentire, mi assicura che i gridatori non erano più una ventina di giovanotti studenti di province; i quali gittate quelle voci si diedero in fretta a gambe per non compromettere il nucleo più importante della rivoluzione napolitana. Fu inutile che uscissero i soldati dal posto ivi vicino: anzi il Comandante, avvedutosi che quell’apparire di armati metteva grande spavento nel popolo pacifico che ingombrava tutta la strada di Toledo, li fece subito rientrare, aggiungendo che dessero agio alla paura di fare il suo corso regolare; altrimenti sarebbe stato pericolo che molte gambe si rompessero. Così rientrato co’ suoi, lasciò spalancata la porta del quartiere, volendo con questo segno mettere fiducia nel popolo. Corse voce che in questo giorno 11 vi sarebbe un’altra dimostrazione. Ma oramai sono tante le volte, che si son fatte queste minacce senza niuno effetto, che non vi si bada più.