venerdì 9 settembre 2011

Proclama del Duca Francesco V° D'Asburgo-Este al suo popolo.

Duca Francesco V° D'Asburgo-Este e la Duchessa Adelgonda di Baviera.

Nel  lasciare Modena, S. A. R. il Duca Francesco V rivolgeva ai suoi sudditi questo Proclama:

"In seguito all’avvenuta invasione di una porzione dei nostri Stati per parte della Sardegna, che, essendosi dichiarata in stato di guerra contro di Noi, non tralascia inoltre di eccitare perfidamente a rivolta i singoli paesi, tostoché rimangono privi di truppe regolari;
"Di fronte alla minaccia permanente per parte della Francia che, come alleata al Piemonte, ha già condotto un numeroso corpo d’armata nella limitrofa Toscana, e spinte notabili forze sul confine, che ingrossano ogni giorno e fanno perfino scorrerie nel nostro Stato, colla mira evidente d’invaderlo quanto prima;
"In presenza finalmente degli avvenimenti accaduti nel limitrofo Stato parmense, che sempre più facilitano da quella parte l’invasione nemica, e per non esporre i nostri sudditi ai mali inseparabili di una difesa in questo momento probabilmente infruttuosa, ci siamo determinati di allontanarci da questa Capitale con gran parte delle nostre fedeli truppe.
"Per non lasciare però il paese senza Governo, e perché l’amministrazione pubblica proceda colla dovuta regolarità;
"Disponiamo quanto segue:
"1° È istituita una Reggenza che, durante la nostra assenza, governerà a nostro nome, conferendole Noi a tale oggetto i necessar poteri, e dalla quale dipenderanno le Autorità tutte dello Stato.
"2° Questa verrà composta del conte Luigi Giacobazzi, nostro Ministro dell’Interno, in qualità di Presidente, e ne saranno membri:
"Il conte Giovanni Galvani, Consigliere del Ministero degli Affari Esteri;
"Il cavaliere dottor Giuseppe Coppi, Consultore del Ministero di Buon Governo;
"Il conte Pietro Gandini, Intendente Generale dei beni camerali presso il Ministero delle Finanze;
"Il dottor Tommaso Borsari, Consigliere del Supremo tribunale di Revisione;
"Questi reggeranno ancora i rispettivi dicasteri cui appartengono, rimanendone temporaneamente esonerati i Ministri.
"3° A tutelare viemaggiormente la pubblica e privata sicurezza, essa viene anche autorizzata, ove lo ritenga opportuno, a creare, in vista delle attuali circostanze, una guardia urbana, la quale si comporrà indistintamente di tutti i capi di casa e padroni di negozio dai 25 ai 50 anni, e che dovrà dipendere dal Comandante militare da Noi nominato nella persona del Maggiore Stanzani.
"4° Quando la presenza del nemico, od altre circostanze di forza maggiore impedissero alla Reggenza di funzionare, essa dovrà sciogliersi, previa formale protesta della patita violenza, lasciando agli usurpatori o ribelli la responsabilità del loro operato.
"Nell’annunziare questa determinazione a tutti i nostri sudditi, e nel prendere momentaneamente congedo dai molti di essi che ci sono, e, vogliamo credere, ci resteranno fedeli anche nelle peripezie, alle quali la Divina Provvidenza ci riserbasse, crediamo però di nostro diritto e di nostro dovere il dichiarare fin d’ora nulli tutti gli atti, ordini e disposizioni che potessero emanare da qualunque Governo usurpatore che qui si stabilisse, e chiamiamo responsabili anche in futuro tutti i sudditi che si rendessero autori, instrumenti e complici di atti illegali e lesivi i nostri diritti e quelli di nostra famiglia, e così di quegli atti che venissero da loro commessi contro i fedeli nostri sudditi.
"Dato in Modena dal nostro Ducale Palazzo, questo giorno 11 giugno 1859.
"Francesco".