lunedì 29 luglio 2013

La Monarchia e le sue degenerazioni (Monarchia Assoluta e liberale) - (Parte 17°).



 l'Assolutismo moderato dei Braganza




Alfonso VI del Portogallo - Il potere dei Braganza si assesta:


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Alfonso VI del Portogallo.
Giovanni IV, padre di Alfonso, come detto in precedenza , era salito al Trono portoghese in modo indubbiamente meschino  nel 1640 dopo un colpo di Stato con il quale era stato detronizzato  Re Filippo III del Portogallo della grande dinastia Cattolica degli Asburgo di Spagna, che dal 1580 vi avevano legittimamente  Regnato con una unione formale  fra i due Regni iberici . Il Re Filippo III (che era allora pienamente legittimato) aveva quindi perso il Regno portoghese a favore della casa dei Braganza. Gli Asburgo di Spagna tuttavia, che al momento del colpo di stato erano coinvolti nella guerra dei Trent'anni , soprattutto contro la Francia, non era disposti ad accettare l'iniquo ed illegittimo distacco senza combattere l'ingiustizia.  Ma l'esercito spagnolo , impegnato su più fronti , non avrebbe potuto sostenere una rapida guerra anche contro i cospiratori portoghesi.
Nel 1659 tuttavia la guerra fra Spagna e Francia terminò e da quel momento il Filippo IV di Spagna poté concentrarsi sulla questione portoghese: il suo esercito varcò i confini per cacciare Alfonso VI, subentrato nel frattempo (1656) sul Trono di Lisbona, e ristabilire la legittimità  asburgica sul territorio portoghese. L'8 giugno 1663 truppe alleate anglo-portoghesi (ricordiamo che l'Inghilterra protestante era la più grande nemica delle Cattolicissime Spagne e perciò fece di tutto per demolirne prestigio e potenza) sconfissero gli spagnoli a Ameixial, quindi l’anno successivo a Castel Rodrigo ed ancora il 17 giugno 1665 a Monte Claros. Queste battaglie sono state considerate come guerras das Restauraçao (Guerra di restaurazione portoghese). Nel corso del 1665 Filippo IV morì e fu l’ultimo sovrano della dinastia degli Asburgo di Spagna a portare il titolo di Re del Portogallo. Gli spagnoli, indeboliti dalle sconfitte, dovettero riconoscere con la pace di Lisbona (1668) la sovranità dei Braganza nel Portogallo. La vittoria dei Braganza , ottenuta grazie all'intervento inglese e alle capacità dei generali portoghesi, valse ad Alfonso VI il titolo di o vitorioso (il Vittorioso), benché non avesse contribuito in alcun modo al successo.
La politica di Alfonso VI non differì molto da quella del padre lasciando le Tradizionali autonomie alle Cortes. Egli tuttavia ebbe un breve Regno che protetto dall'Inghilterra,  la quale esercitava tale protezione soltanto per mero opportunismo , terminò con la sua abdicazione :
Nel 1666, infatti,  Alfonso VI sposò la principessa Maria Francesca di Savoia-Nemours, figlia di Carlo Amedeo di Savoia-Nemours, che tuttavia l'anno successivo, con l'appoggio del fratello minore del Re, l'infante Pietro, interpretando lo scontento generale dell'élite del Regno  conseguente sia al governo troppo "accentratore" del Regno sia alla perdita dell'isola di Ceylon e di altre colonie portoghesi in India ad opera degli olandesi, prima allontanò il Ministro Conte di Castelo Melhor dal governo e poi convinse il marito a firmare  l'atto di abdicazione. Nel 1668 Maria Francesca di Savoia-Nemours ottenne l'annullamento del matrimonio con Alfonso VI perché "non consumato" e, dopo pochi mesi, sposò il cognato Pietro che nel frattempo aveva assunto la reggenza del Trono portoghese.
Dopo l'abdicazione Alfonso venne esiliato a Terceira, nelle Azzorre, e trascorse gli ultimi quindici anni della sua vita in una condizione di semi-prigionia, alternando la permanenza sulle isole in pieno Atlantico con brevi soggiorni nel castello reale di Sintra, dove morì nel 1683. Alla sua morte l'ambizioso  fratello minore lasciò la reggenza divenendo Re con il nome di Pietro II.





Pietro II del Portogallo - Il breve Regno di un usurpatore:



Pietro II del Portogallo.
Pietro II era l'ultimo figlio di Giovanni IV e di Luisa di Guzmán; il padre gli concesse il titolo di Duca di Beja, facendogli dono di quella città e di tutti i beni confiscati al marchese di Vila Real e a suo figlio, il Duca di Caminha. In più gli vennero assegnati alcuni villaggi nel Portogallo settentrionale. Con tutti questi beni venne costituito uno stato suntuario, definito Casa do Infantado, assegnato al principe già all'età di cinque anni e quando questi divenne re, fu affidato ad uno dei suoi figli.
Pietro II cospirò ed usurpò il Trono al fratello Alfonso VI del Portogallo e rimase reggente fino alla morte di quest'ultimo (1683), quando fu incoronato e riconosciuto dalle Cortes come Re.
Alleato con le potenze protestanti dell'epoca , intraprese insieme agli inglesi e agli olandesi la guerra contro la Cattolica  Spagna  fino ad arrivare a Madrid e a risultare vittorioso. Ambizioso e arrivista , si preoccupò maggiormente del suo potere che del riconoscimento dei governi locali del Regno e del fatto che in quanto Principe Cattolico avrebbe dovuto combattere l'eresia e non servirsene come mezzo per accrescere il suo potere .  Egli morì il 9 dicembre 1706 .






Giovanni V del Portogallo - L'Assolutismo limitato:


Giovanni V
Giovanni V del Portogallo.
Sebbene il padre fosse ormai vecchio, Giovanni gli succedette non troppo giovane, all'età di 17 anni. Uno degli atti del padre da Re era stato quello di aderire alla "Grande Alleanza", guerra contro la Cattolicissima Spagna ,  nel 1703. Secondo questi accordi, il Generale Das Minas, assieme a Lord Galway, avanzò nella regione spagnola della Castiglia, e prese Madrid, ma venne sconfitto dagli spagnoli nella Battaglia di Almansa (14 aprile).
Nell'ottobre del 1708 egli sposò sua cugina, Maria Anna d'Austria (1683-1754), figlia di Leopoldo I del Sacro Romano Impero , rafforzando con questo la propria alleanza con la Casa d'Austria.
La serie di campagne infruttuose condotte in seguito, lo portarono a stipulare delle paci con la Francia nel 1713 e con la Spagna di Filippo V nel 1715.
Il suo lungo Regno fu caratterizzato da un rafforzamento notevole del potere Reale, dato soprattutto dalla scoperta di nuove miniere di oro e diamanti in Brasile. Un quinto del prodotto, era infatti proprietà della Corona, ed il resto veniva diviso tra i legittimi proprietari, appaltatori e pubblici amministratori. Questa ricchezza permise al Re di non riconoscere a pieno i diritti delle Cortes, governando da monarca assoluto anche se differentemente al modello francese. Per via del suo governo centralistico, egli dovette sostenere l'opposizione politica di molte famiglie nobili e di influenti uomini di stato. In questo clima, Giovanni V costruì la propria Versailles, il meno lussuoso Palazzo Reale di Mafra. Ad ogni modo Giovanni guardava con ammirazione a Luigi XIV come modello di governante, ma  non riuscì mai a raggiungere il modello di assolutismo della corte francese. Il Portogallo , come avvenne nelle Spagne , subì la sua "francesizzazione" : si può affermare che mentre in Spagna la Rivoluzione passò dalla porta principale in Portogallo entrò dalla finestra.
Giovanni V usò una parte del tesoro di stato per risvegliare l'economia del Portogallo, creando nuove industrie nel paese, in mano alla borghesia che acquisiva sempre più potere, facendosi patrono delle arti e degli illuministi (vennero fondate accademie reali). Tutto ciò , almeno all'apparenza ,  permise al Portogallo di tornare ad essere una potenza europea dopo la sua separazione dalla Spagna (1640), ma con una sostanziale differenza: mentre con la Spagna la grandezza del Portogallo derivava in gran parte dalla missione di difensori della Verità e della Fede con la quale la Corona di Castiglia l'aveva  investita , con la Rivoluzione la grandezza era completamente un'apparenza mentre le istituzioni Tradizionali appassivano. La sua politica seguì due regole fondamentali: neutralità politica nei conflitti europei on d'evitare il rischi di perdita del potere  e costanti negoziati con la Santa Sede di modo da essere riconosciuto dalla Chiesa come un monarca in pieno potere legittimo. Per questo poté godere di importanti ambascerie e incarichi presso il Papa.
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Papa Benedetto XIV.
Benedetto XIV, infine, concesse la piena sovranità legislativa ed effettiva del Portogallo nel 1748 e diede al Re Giovanni V il titolo di Maestà Fedelissima, concesso a lui ed ai suoi successori con una bolla. Sei anni dopo aver ricevuto questo titolo, Giovanni subì una paralisi che gli impedì parzialmente di prendere parte agli affari di governo. Gli ultimi suoi anni di vita, li devolse ad attività ecclesiastiche, con la costruzione di chiese e monasteri. Giovanni V morì il 31 luglio 1750 a Lisbona, e venne succeduto dal figlio Giuseppe. Il suo Regno vide anche il proliferare delle perniciose idee illuministe e delle logge massoniche che gli inglesi fondarono dapprima a Lisbona ed in seguito in altre citta portoghesi e nelle colonie minando il tradizionale assetto dello Stato.








Giuseppe I del Portogallo - La guerra alla Cristianità:


Giuseppe I
Giuseppe I del Portogallo.
Giuseppe I era il terzogenito di Giovanni V e di Maria Anna d'Austria. Salì al Trono del Portogallo alla morte del padre nel 1750, quando aveva 36 anni, e sin dall'inizio affidò il governo a tre segretari di Stato, dei quali si mise in luce il meschino Sebastião José de Carvalho e Melo, conosciuto meglio successivamente col titolo di marchese di Pombal: Nel 1750 divenne ministro degli affari esteri, poi primo ministro del Re Giuseppe I di Braganza. Nel 1770 fu creato Marchese di Pombal. Scettico, incredulo, amico dei filosofi, diede inizio alla persecuzione dei Gesuiti in Europa.

L'ostilità di gran parte della nobiltà nei riguardi dell'amico dei filosofi  Sebastião José de Carvalho e Melo fece sì che il Duca di Aveiro, con la complicità di altri nobili, organizzasse una congiura contro Re Giuseppe I il quale appoggiava le idee dell'iniquo  ministro, ma l'agguato nel quale rimase ferito il Re non portò alla sua morte e alla fine Sebastião José de Carvalho e Melo approfittò di questo attentato per consolidare il suo potere. Egli aprì un'inchiesta volta ad  incriminare i suoi avversari tra i quali  un gran numero di nobili che non condividevano le sue pestilenziali idee : molti di questi nobili vennero uccisi con pena capitale, ed il cinico ministro colse l'occasione per  attaccare violentemente i membri della Compagnia di Gesù. Dopo tutto questo il Re Giuseppe I , assuefatto dai veleni del secolo XVIII , affidò con non curanza tutti i suoi poteri al suo ministro nominandolo prima conte di Oeiras e poi il marchese di Pombal.
Il marchese di Pombal fu promotore di molte riforme illuministe durante il regno di Giuseppe I, il quale proprio per questo motivo venne chiamato "il Riformatore". Furono varate Riforme sull'istruzione che significarono la soppressione degli ordini religiosi incaricati di insegnare negli istituti; si sviluppo il commercio a favore dell'alta borghesia e a discapito del popolo. Questi  furono alcuni degli ambiti che videro protagonista l'iniquo  ministro del Re.
 So che vi sono persone istruite le quali ritengono che la persecuzione scatenata contro i Gesuiti in Portogallo avesse qualche rapporto con la cospirazione filosofica e che fosse solo un primo saggio di ciò che si sarebbe potuto tentare contro di loro dappertutto. Ciò potrebbe essere; la politica e  il carattere di Carvalho sono noti abbastanza per non contraddire questa opinione; ma non ho alcuna prova dell'intelligenza segreta di questo ministro. Dall'altra parte la ferocia e la scelleratezza di Carvalho sono state messe in piena luce: costui ha fatto morire oppure ha tenuto in una lunga e crudele prigionia tante vittime, dimostratesi poi innocenti col decreto emanato l'8 aprile 1771, che bastava lui solo per realizzare tutta la la tirannia e tutti i delitti che si ammassarono in modo spaventoso durante il suo ministero. ( V. memorie ed aneddoti del march. di Pombal; discorsi sulla storia del conte di Albon ecc. )

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Il Marchese di Pombal espelle i Gesuiti. A seguito di un fallito attentato contro il Re del Portogallo di cui mai si conobbero i mandanti, Pombal condannò a morte il Reverendo Padre Gesuita Gabriele Malagrida e la nobile famiglia dei Tavora. Nel 1759 mise al bando la Compagnia di Gesù, causando l’interruzione dei rapporti diplomatici con Roma; il pretesto fu la divisione con la Spagna delle Reducciònes gesuite nel Paraguay. Alla morte del Re (1777) la Regina Maria I fece processare Pombal e riabilitò coloro che egli aveva accusato nel 1758. In questa occasione fece ritorno a Coimbra il Vescovo del luogo, che Pombal aveva precedentemente espulso.



Re Giuseppe I morì nel 1777, anno in cui salì al potere la figlia primogenita Maria I del Portogallo.




Maria I del Portogallo - La Regina Cattolica:


Maria I del Portogallo
Maria I del Portogallo.
Maria I sposò il fratello minore del padre, lo zio Pietro (1717 – 1786), Duca di Beja, il 6 giugno 1760. Nel 1777, divenne la prima Regina regnante del Portogallo e dell'Algarve . Suo marito divenne Re consorte con il nome di Pietro III.
Uno dei suoi primi atti da Regina fu quello di licenziare il tirannico primo ministro, il Marchese di Pombal, che aveva interrotto il potere dell'aristocrazia tradizionale con il Trattato di Tavora, dovuto al fatto che Pombal , come ben sappiamo, era un fervente illuminato e un anti-gesuita. Il Portogallo non prese parte agli avvenimenti bellici , scatenati dalla Rivoluzione, della seconda metà del secolo XVIII rimanendo neutrale.
La Regina Maria I del Portogallo era una fervente Cattolica. Ella era affetta dalla porfiria che ne disturbò la salute mentale   rendendola incapace di guidare lo stato a partire dal 1799. Suo figlio, il Principe Giovanni, divenne reggente per lei che nel frattempo era rimasta vedova.
Nel 1801 la Spagna del debole Carlo IV, sotto la direzione del primo ministro infrancesato Manuel Godoy, invase il Portogallo dietro suggerimento di Napoleone. La guerra, brevissima, si concluse con il Trattato di Badajoz del 6 giugno 1801, e il Portogallo dovette cedere Olivenza e parte della Guyana alla Spagna.
Il fiero rifiuto del governo portoghese di aderire al blocco continentale anti-inglese voluto da Napoleone portò, nel 1807, alla Guerra Franco-Spagnola, culminata in un'invasione comandata dal generale Junot. Con l'aiuto dell'Inghilterra, che nulla faceva senza guadagno,   l'intera famiglia Reale si ritirò in Brasile il 13 novembre 1807 e stabilì la propria corte a Rio de Janeiro. Junot venne in seguito nominato governatore generale del Portogallo per conto di Napoleone.
Nel 1815 il governo di reggenza elevò il Brasile allo status di Regno e Maria I venne proclamata Regina dei Regni Uniti di Portogallo, Brasile e Algarve. Alla sconfitta finale di Napoleone, nel 1815, Maria e la propria famiglia rimasero in Brasile. L'anziana Regina morì a Rio de Janeiro nel 1816, all'età di 82 anni, e le successe il principe reggente, che prese il nome di Giovanni VI.


 

Giovanni VI e la genesi del liberalismo dei Braganza

 
 
 
 

Giovanni VIJoão VI
Giovanni VI del Portogallo.
Nel 1816, alla morte della madre, Giovanni VI , di mente fragile e di tendenza all'accomodamento , venne riconosciuto come Re del Portogallo, ma continuò a risiedere in Brasile, che aveva elevato allo status di Regno il 16 dicembre 1815. La conseguenza fu che i liberali Portoghesi inscenarono una tiepida rivoluzione liberale  il 24 agosto 1820, similmente a come accadeva nello stesso periodo in Spagna,  e la proclamazione di un governo costituzionale, al quale Giovanni VI fu spinto a giurare fedeltà al suo ritorno in Portogallo nel 1821. Nello stesso anno, e nuovamente nel 1823, dovette sopprimere la ribellione controrivoluzionaria-antiliberale  ingaggiata contro di lui dal figlio minore Michele, il quale era un  fervente Cattolico e si era avvicinato ai gruppi della nobiltà tradizionalista portoghese,  che venne bandito dal Regno contaminato dal liberalismo  nel 1824.
Nel frattempo il suo figlio maggiore ed erede, Pietro, liberale convinto,  dichiarò l'indipendenza del Brasile dal Portogallo il 7 settembre 1822 e se ne dichiarò successivamente imperatore con il nome di Pietro I. Giovanni VI  si rifiutò di riconoscere l'indipendenza brasiliana sino al 29 agosto 1825, quando restaurò Pietro sul Trono, nella speranza che alla sua morte il Brasile ed il Portogallo venissero riuniti in una federazione di due monarchie. Giovanni morì a Lisbona il 26 marzo 1826, probabilmente per avvelenamento da arsenico così come emerso di recente dalle analisi dei suoi resti mortali, e gli successe il figlio Pietro (col nome di Pietro IV).
Pietro I del BrasilePietro IV del Portogallo
Pietro IV del Portogallo.
Pietro, già Imperatore liberale del Brasile,  scelse di ereditare il titolo di Re del Portogallo (Pietro IV) il 10 marzo 1826, ignorando le restrizioni della nuova costituzione brasiliana che da poco egli stesso aveva firmato. Egli promulgò una nuova costituzione liberale portoghese il 26 aprile di quell'anno, ma venne costretto ad abdicare dal trono del Portogallo il 28 maggio 1826 in favore di sua figlia Maria . Dal momento che la giovane bambina aveva appena 7 anni, egli nominò suo fratello Michele, il quale aveva maggiori diritti alla successione,  quale semplice reggente con la promessa di sposare la nipote regina. Don Miguel, fiero difensore del tradizionalismo lusitano,   depose Maria e si pose sul suo legittimo Trono come sovrano, con grande opposizione da parte del liberale Pietro, che cercò in ogni modo di restaurare la figlia ed il regime liberale portoghese. Nel frattempo, la sua apparente indecisione nell'assumere la corona brasiliana o portoghese danneggiò profondamente la reputazione di Pietro in Brasile.

 
 
 
 
 
La Rivoluzione liberale in Portogallo




 
Michele I di Braganza
Michele I del Portogallo.

Le Cortes del 1823, non ancora del tutto compromesse ,  riconobbero la legittimità di Don Michele, il quale divenne Michele I del Portogallo e annullò la Costituzione liberale di suo fratello.
Questa reazione non lasciò stupefatti i liberal-settari. Il 18 maggio, la guarnigione di Oporto, il centro dei settari progressisti portoghesi, dichiararono la loro lealtà a Pietro, a Maria e alla Costituzione. La ribellione contro i Miguelisti (Tradizionalisti ) si estese nelle altre città dove la presenza settaria era sufficientemente organizzata. Michele soppresse con fermezza queste rivolte e molte migliaia di liberali vennero arrestati o dovettero fuggire in Inghilterra o in Spagna.
In
Brasile, intanto, le relazioni tra Pietro e i magnati della terra si facevano difficili. Nell'aprile del 1831 Pietro abdicò dal trono del Brasile in favore di suo figlio Pietro II e emigrò in Inghilterra.

Organizzò una spedizione  militare appoggiato dal governo di Londra e marciò nelle Azzorre, che erano in mano dei liberali, per formare un governo in esilio. L'8 luglio 1832, con il sostegno di liberali spagnoli arrivò a Oporto e affrontò le truppe Migueliste . Per proteggere gli interessi inglesi, un squadrone navale sotto gli ordini di William Glascock, massone di alto grado, a bordo del Orestes si dispose nel fiume Duero nell'intento di appoggiare i liberali ma ricevette fuoco da entrambi le parti.
Nel giugno del
1833 i liberali, sebbene circoscritti a Oporto, inviarono una forza in Algarve comandata dal duca di Terceira, usando l'alias "Carlos de Ponza". Terceira giunse a Faro e marciò verso il nord attraverso l'Alentejo per conquistare Lisbona il 24 luglio. Intanto lo squadrone di Napier appoggiato da legni inglesi lottò contro la flotta Miguelista vicino al Cabo de San Vicente, battendola nella quarta battaglia. I liberali poterono allora occupare Lisbona, dove si trasferì Pietro da Oporto e si oppose l'assedio delle truppe leali a Michele. Verso la fine del 1833 Maria da Gloria fu proclamata regina per grazia della rivoluzione e don Pietro diventò reggente. Il suo primo atto fu la confisca delle proprietà di coloro che avevano appoggiato Michele. Inoltre soppresse gli ordini religiosi e confiscò le loro proprietà, rompendo le relazioni di amicizia con Roma per otto anni, fino al 1841. I Miguelisti controllavano le aree rurali, dove avevano l'appoggio dell'aristocrazia , della Chiesa e del popolo . I liberali occupavano le principali città portoghesi, dove furono appoggiati dall'alta borghesia . Le operazioni contro i Miguelisti ricominciarono agli inizi del 1834.

Manuele II
Manuel "II" , ultimo discendente di Matia II
Con lui si estinse il ramo illegittimo dei Braganza.
La Battaglia di Aceiceira, che ebbe luogo il 16 maggio del 1834 fu l'ultimo e decisivo scontro tra liberali e Miguelisti . L'esercito di Michele era ancora forte, poiché poteva contare su diciottomila uomini e l'appoggio del popolo, però il 24 maggio, isolato dalle potenze liberali,  si dichiarò la pace in un trattato nel quale si costringeva Michele a dover rinunciare formalmente al Trono, in cambio di una pensione annuale e l'abbandono del Portogallo. Pietro riabilitò la costituzione liberale, ma morì il 24 settembre dello stesso anno.
Maria da Gloria salì al Trono come
Maria "II" del Portogallo contro ogni legittimità e contro le leggi fondamentali del Regno. Da allora in poi il potere liberale (anticlericale) e l'ombra della setta avvolsero il Portogallo degenerandone totalmente le tradizionali istituzioni , fino alla deposizione del discendente di Maria "II" , Manuele "II" , durante la Rivoluzione del 1910. Il governo monarchico-liberale in Portogallo spianò la strada alla nascita  della Repubblica portoghese.


 






Continua...



Fonte:


Wikipedia


http://sagradahispania.blogspot.com/
  • Eduardo Brasão, «Relações Exteriores de Portugal: Reinado de D. João V», vols, I-III, Porto, 1938.
  • Lucas Fugueiredo, «Boa ventura! A corrida do ouro no Brasil 1697-1810» Segunda Edição, Editora Record - Rio de Janeiro, 2011.
  • Alice Lázaro, «Luísa Clara de Portugal - A Flor da Murta, Biografia (1702-1779)», Chiado Editora, Portugal 2012.
  • Joel Serrão (dir.), Pequeno Dicionário de História de Portugal, Lisboa, Iniciativas Editoriais, 1976
  • Joaquim Veríssimo Serrão, História de Portugal, Volume VI: O Despotismo Iluminado (1750-1807), Lisboa, Verbo, 1982
  • AA.VV., Le grandi dinastie, Mondadori, Milano 1976.
  • Ferrarin A.R., Storia del Portogallo, Milano 1940.
  • Saraiva j.H., Storia del Portogallo, Milano 2007.


  • Scritto da:

    Il Presidente e fondatore dell'A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.