Carlo Pio d' Asburgo-Lorena di Toscana .
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Carlo Pio d' Asburgo-Lorena di Toscana (Vienna, 4 dicembre 1909 – Barcellona, 24 dicembre 1953) figlio dell'Arciduca Leopoldo Salvatore d'Asburgo-Lorena di Toscana (1863-1931) e della moglie Bianca di Borbone-Spagna (1868-1949); sua madre ...era la figlia maggiore di S.M.C. Carlo VII di Spagna .
Mentre S.M.C. Alfonso Carlo I di Spagna era ancora in vita, Bianca de Castilla ed i figli, tra cui Carlo Pio, erano ancora esitanti nel far valere le proprie pretese; alla morte del prozio nel 1936, Carlo Pio inizialmente supportò il reggente della Comunione Carlista, il Principe Saverio di Borbone-Parma (S.M.C. Saverio I di Spagna) , designato dal defunto Alfonso Carlo I . Nelle confuse circostanze della guerra civile spagnola, Carlo Pio non fece alcuna pretesa precisa al Trono attenendosi alle volontà testamentarie del defunto prozio.
Nel 1932 , però, una sezione del movimento carlista, chiamata cruzadistas dal nome della rivista El Cruzado Español, iniziò a focalizzare le speranze per il futuro del carlismo sui figli di Bianca de Castilla di Borbone.
Il 29 giugno 1943 l'Arciduca pubblicò un manifesto nel quale dichiarava di essere il legittimo successore al Trono di Spagna; all'epoca aveva ancora tre fratelli maggiori in vita, nessuno dei quali aveva mostrato interesse nel pretendere la Corona iberica per sé. Nel 1947, a New York, Leopoldo e Francesco Giuseppe, i fratelli maggiori di Carlo Pio, rinunciarono formalmente ai loro diritti successori; nel 1948 l'altro fratello, Antonio, declinò verbalmente le proprie pretese a Barcellona. In seguito, dopo la morte di Carlo Pio, tanto Antonio quanto Francesco Giuseppe riavanzarono le loro rivendicazioni, tanto che il figlio di Antonio, Domenico, è l'attuale pretendente.
Carlo Pio venne riconosciuto dai suoi sostenitori come Carlo VIII di Spagna ; il movimento che lo sosteneva venne perciò denominato carloctavismo. Egli utilizzò il titolo di Duca di Madrid, come già aveva fatto il nonno materno. Carlo Pio ricevette l'aiuto ed il sostegno di alcuno dei più conservatori tra i leader carlisti e, in una qualche misura, anche dagli ufficiali del generale Franco del Movimiento Nacional. I sostenitori del legittimo successore di S.M.C. Alfonso Carlo I , Saverio di Borbone-Parma (S.M.C. Saverio I di Spagna) , temevano e sapevano che il supporto dei franchisti era semplicemente un tentativo di dividere i carlisti ed indebolirli.
L'Arciduca Carlo Pio si trasferì ad Andorra e poi fece ritorno a Barcellona. Tra il 1944 ed il 1951 egli dispensò quattordici titoli nobiliari e nominò dei membri dell'Ordine della Legittimità Proscritta e dell'Ordine di Santa Maria del Giglio di Navarra; istituì inoltre una nuova onorificenza al merito, dedicandola a San Carlo Borromeo. Nel 1952 egli conferì il collare di questo ordine al generale Franco e la gran croce al cardinale Federico Tedeschini, legato papale presso il Congresso Eucaristico Internazionale di Barcellona.
Carlo Pio morì per un'emorragia cerebrale il 24 dicembre 1953 a Barcellona; furono celebrate numerose messe funebri in sua memoria, tra cui quella del 16 gennaio 1954 a Madrid, cui presenziarono molti ufficiali del governo e membri dei corpi diplomatici. Venne sepolto nel monastero di Santa Maria di Poblet.
Mentre S.M.C. Alfonso Carlo I di Spagna era ancora in vita, Bianca de Castilla ed i figli, tra cui Carlo Pio, erano ancora esitanti nel far valere le proprie pretese; alla morte del prozio nel 1936, Carlo Pio inizialmente supportò il reggente della Comunione Carlista, il Principe Saverio di Borbone-Parma (S.M.C. Saverio I di Spagna) , designato dal defunto Alfonso Carlo I . Nelle confuse circostanze della guerra civile spagnola, Carlo Pio non fece alcuna pretesa precisa al Trono attenendosi alle volontà testamentarie del defunto prozio.
Nel 1932 , però, una sezione del movimento carlista, chiamata cruzadistas dal nome della rivista El Cruzado Español, iniziò a focalizzare le speranze per il futuro del carlismo sui figli di Bianca de Castilla di Borbone.
Il 29 giugno 1943 l'Arciduca pubblicò un manifesto nel quale dichiarava di essere il legittimo successore al Trono di Spagna; all'epoca aveva ancora tre fratelli maggiori in vita, nessuno dei quali aveva mostrato interesse nel pretendere la Corona iberica per sé. Nel 1947, a New York, Leopoldo e Francesco Giuseppe, i fratelli maggiori di Carlo Pio, rinunciarono formalmente ai loro diritti successori; nel 1948 l'altro fratello, Antonio, declinò verbalmente le proprie pretese a Barcellona. In seguito, dopo la morte di Carlo Pio, tanto Antonio quanto Francesco Giuseppe riavanzarono le loro rivendicazioni, tanto che il figlio di Antonio, Domenico, è l'attuale pretendente.
Carlo Pio venne riconosciuto dai suoi sostenitori come Carlo VIII di Spagna ; il movimento che lo sosteneva venne perciò denominato carloctavismo. Egli utilizzò il titolo di Duca di Madrid, come già aveva fatto il nonno materno. Carlo Pio ricevette l'aiuto ed il sostegno di alcuno dei più conservatori tra i leader carlisti e, in una qualche misura, anche dagli ufficiali del generale Franco del Movimiento Nacional. I sostenitori del legittimo successore di S.M.C. Alfonso Carlo I , Saverio di Borbone-Parma (S.M.C. Saverio I di Spagna) , temevano e sapevano che il supporto dei franchisti era semplicemente un tentativo di dividere i carlisti ed indebolirli.
L'Arciduca Carlo Pio si trasferì ad Andorra e poi fece ritorno a Barcellona. Tra il 1944 ed il 1951 egli dispensò quattordici titoli nobiliari e nominò dei membri dell'Ordine della Legittimità Proscritta e dell'Ordine di Santa Maria del Giglio di Navarra; istituì inoltre una nuova onorificenza al merito, dedicandola a San Carlo Borromeo. Nel 1952 egli conferì il collare di questo ordine al generale Franco e la gran croce al cardinale Federico Tedeschini, legato papale presso il Congresso Eucaristico Internazionale di Barcellona.
Carlo Pio morì per un'emorragia cerebrale il 24 dicembre 1953 a Barcellona; furono celebrate numerose messe funebri in sua memoria, tra cui quella del 16 gennaio 1954 a Madrid, cui presenziarono molti ufficiali del governo e membri dei corpi diplomatici. Venne sepolto nel monastero di Santa Maria di Poblet.
Di Redazione A.L.T.A.