giovedì 18 luglio 2013

DIVERSE SPECIE DI AGENTI (Estratto dell'opera di mons. Delasuss "Il Probblema dell'ora presente", Tomo I°) .



La lettera di Malegani al dott. Breidenstein ci fece intravvedere che al di sopra di tutte le Loggie e Vendite, retro-Loggie e Alte Vendite esiste, dominante tutte le società segrete, una direzione suprema, un capo - individuo o comitato - il quale chi sia, dove si trovi e d'onde venga nessuno lo sa, neppure fra i veterani delle società più autorevoli della setta. Di lui non si conoscono che gli ordini che tutti devono eseguire, "senza discussione", anche se le cose prescritte fossero tali da "far rizzare i capelli". Indubbiamente, da questo capo supremo l'Alta Vendita avea ricevuta e l'esistenza e la missione speciale che le fu affidata e le istruzioni da seguirsi per adempirla.
 Come abbiamo detto, essa era all'apice della piramide formata dalle Vendite del Carbonarismo. Ciascuno dei Quaranta aveva creato una o più Vendite centrali a lui soggette, le quali non conoscevano che lui; alla sua volta, ciascun membro delle Vendite centrali avea fondato una o più Vendite particolari che ricevevano dal loro fondatore le direzioni venute dall'alto. 
Perciò Nubius, nella lettera del 7 aprile 1836, poteva dire dell'Alta Vendita: "Questa Vendita è al di sopra di tutte le altre, è il San Giovanni in Laterano, - è il caput et mater omnium ecclesiarium, - è la loggia, madre e capo di tutte le loggie".
L'azione dell'Alta Vendita non era ristretta alla Carboneria; ma si esercitava più o meno direttamente su tutta "l'associazione dei framassoni sparsi in tutti i punti del globo, aventi aspirazioni e interessi comuni, ed operanti alla liberazione della umanità". Così si esprime il Malegani. Noi abbiamo più sopra nominato gl'intermediari più autorevoli fra loro e i Grandi Orienti dei diversi riti, parlando della corrispondenza che Nubius era incaricato di mantenere con questi capi della congiura. Per mezzo loro l'Alta Vendita influiva su tutto il mondo massonico e si serviva dell'intelligenza e degli sforzi di tutti per "schiacciare l'infame". Essa guidava, incalzava, temperava, secondo che meglio le pareva, dall'altezza della sua posizione, ed altresì secondo le informazioni che le arrivavano da tutti i punti del globo. "L'Alta Vendita - dice Crétineau-Joly - aveva esteso la cerchia de' suoi agenti in sfere si numerose e disparate che le costava gravissimi sforzi per mantenere e moderare il loro ardore, per tema che non si lasciassero andare ad eccessi compromettenti".
Nubius era in corrispondenza con tutti i capo-fila; è prodigioso il numero delle lettere che riceveva ogni giorno circa gli affari della setta.
Così l'Alta Vendita, mentre era in relazione con tutta la massoneria, lo era pure cogli Ebrei. Ne' suoi rapporti con essi trovasi una nuova prova di ciò che dice Gougenot des Mousseaux, conoscitore profondo dei misteri della framassoneria:(1) "I capi reali vivono in istretta ed intima alleanza coi membri militanti del giudaismo, principi ed iniziatori dell'Alta Kabala".
Dopo il dramma sanguinoso del Calvario, il Giudeo ha la sua idea fissa: l'annientamento del cristianesimo e soprattutto la distruzione della Chiesa cattolica, che è il corpo mistico di Cristo ch'egli ha crocifisso. La framassoneria ha essa compreso il vantaggio che poteva ritrarre da questo sentimento e da questa situazione? O è piuttosto il giudaismo che ha voluto servirsi dei cristiani medesimi pel compimento de' suoi disegni? Poco importa. Ma l'identità del fine a cui tendono gli Ebrei e i framassoni, e l'unione dei loro sforzi per raggiungere questo scopo è manifesta.
Sparsi su tutta la superficie del globo ed aventi fra loro, da un polo all'altro del mondo, continue relazioni, gli Ebrei sono mirabilmente organizzati per trasmettere e le informazioni e le parole d'ordine. Avvi di fatto presso di loro e per i loro interessi di popolo e di razza un'organizzazione che li prepara mirabilmente a questa missione. Di fatto, gli Ebrei hanno in tutti i luoghi i fattori di cui sopra abbiam parlato, agenti della Kabala, incaricati di vegliare sugli interessi dei figli d'Israele, e la cui autorità è quasi senza limite.
Questi fattori, distribuiti in diverse classi, hanno attribuzioni speciali; chi per transazioni commerciali dei loro corregionari di tutto il mondo, e chi per fare la spia a favore dei Governi che il Consiglio supremo ha stabilito di favorire.
Si capisce quanto può esser utile alla framassoneria questa organizzazione messa al suo servizio.

Dicemmo già che quest'ebreo, membro dell'Alta Vendita, che si era fatto chiamare Piccolo Tigre, era incessantemente in moto per le capitali d'Europa. Abbiamo pure riportata una simile osservazione fatta da Louis Blanc per gli anni che precedettero la Rivoluzione. Più di recente, un altro ebreo, Cornelio Herz, al tempo degli affari del Panama e di Dreyfus, è stato segnalato come quegli che era in corrispondenza diretta col supremo Direttore dommatico di Charleston.(2)
Oltre l'ubiquità, gli Ebrei hanno il denaro, e noi sappiamo dall'affare Dreyfus con quanta facilità sanno spogliarsene, quando si tratti della difesa d'uno di loro, del buon esito dei loro affari, o quando lo si deve usare a sfogo del loro odio contro la Chiesa di Gesù Cristo. "Io vi darò nuove che vi andranno al cuore - scriveva Nubius a Klauss ebreo prussiano; - in ricambio ponete a nostra disposizione dei talleri e molti talleri. Voi sapete per esperienza che il denaro è dovunque il nerbo della guerra. È la maggior artiglieria per combattere la Sede di Pietro". Questa cambiale che Nubius traeva sulla passione giudaica di Klauss, la indirizzava quasi nei medesimi termini agli Ebrei di Slesia, di Portogallo e d'Ungheria.
Durante tutto il suo governo, non cessò di spillare somme considerevoli da tutti i ghetti del mondo. Di ritorno da un viaggio compiuto in Europa, Piccolo Tigre, scriveva a Nubius (5 gennaio 1846): "La messe che raccolsi è stata abbondante; ne troverete le primizie in questo plico: non mi occorrono ricevute, perché amo poco di far conti co' miei amici, potrei anzi dire co' miei fratelli". Tuttavia, nel suo orgoglio di Europeo e di patrizio, Nubius sentiva tanto disprezzo per gli Ebrei, che in tal guisa smungeva, che non scriveva loro di propria mano, se non allorquando gli occorreva fare un largo salasso alla loro borsa.
Ma se i framassoni si servono degli Ebrei, questi non si servono meno di loro. Vi ha delle loggie aperte soltanto agli Ebrei.


Palmerston.

"Esistono loggie composte esclusivamente di Ebrei - dicono i Fogli storici e politici di Monaco - nelle quali non hanno accesso quelli che non sono ebrei. A Londra dove si trovava, com'è noto, il focolare della Rivoluzione sotto la direzione del Gran Maestro Palmerston, c'erano due loggie ebree le cui soglie non furono mai varcate da cristiani. Si concentrano ivi tutti gli elementi rivoluzionari che vanno formandosi nelle loggie cristiane.
"A Roma, un'altra loggia, intieramente composta di Ebrei, dove si riuniscono tutti i fili delle trame rivoluzionarie ordite nelle loggie cristiane, è il tribunale supremo della Rivoluzione. Di là sono dirette, per mezzo di capi segreti, le altre loggie, in modo che la maggior parte dei rivoluzionari cristiani non sono che cieche marionette messe in moto, misteriosamente, dagli Ebrei. A Lipsia, nell'occasione della fiera che richiama in quella città molti grossi negozianti ebrei e cristiani d'Europa, la loggia ebraica segreta è ogni volta in istato permanente, e non vi si riceve mai alcun massone cristiano. Nelle loggie ebraiche di Amburgo e di Francoforte non vi hanno accesso che emissari".
Negli Stati Uniti, vi sono due ordini massonici del tutto propri degli Ebrei. Il Catholic World di New York (num. di febbraio 1881), in un articolo, in cui si parla della framassoneria con troppo ottimismo, pur riconosceva che gli Ebrei hanno potentemente influito per la distruzione delle istituzioni cristiane, collo zelo con cui propagarono le idee liberali.(3)
In Francia, in questi ultimi tempi, i persecutori non hanno avuto amici più fervidi, ispiratori più ascoltati di certi Ebrei come Lévy-Crémieux, Hugo Oberndoffer, Hemmerdinger, Von Reinach, Arton e Cornelio Herz. A quest'ultimo, ebreo tedesco, chiedevano consiglio i Freycinet, i Floquet, i Rouvier; e ciò, perché sul quadro dell'Alta Massoneria del mondo, Herz figurava nel 1° marzo 1881
nella lista degli Ispettori generali con questa menzione: "Per le relazioni generali d'Inghilterra, Francia e Germania".
In Russia si trova parimenti la mano degli Ebrei nei disordini attuali. Un giornale russo, la Pola (le Champ), ha constatato e affermato i fatti seguenti:
"1° La propaganda socialista, dopo che cominciò a manifestarsi in Varsavia, è stata innanzi tutto diretta dagli Ebrei, precisamente come lo fu e lo è da essi in Galizia.
"2° A capo di questa propaganda si trova il "Bund", Associazione ebreo-socialista, la quale, per i suoi principii falsamente, umanitari, inganna e trascina la popolazione operaia onesta profondamente tranquilla, la spinge innanzi, mentre i membri del "Bund" si nascondono nell'ombra.
"3° I proclami socialisti che si sparpagliano dovunque sono redatti in russo, in polacco e in gergo ebraico.
"4° Al tempo dei disordini di gennaio, il primo impulso fu dato dagli Ebrei ed essi principalmente li hanno diretti.
"5° Allorché questi disordini degenerarono in saccheggio e misero a sacco i magazzini, i quartieri ebrei (Valewki ed altri) rimasero assolutamente intatti.
"6° Per indurre gli operai a far sciopero nel tempo meno favorevole alla nostra popolazione operaia sono stati gli Ebrei che han fatto la propaganda, ponendo la loro azione in accordo coll'azione prussiana, il cui scopo era di diminuire la nostra produzione industriale e d'elevarne il prezzo, nel momento che fossero entrate in vigore le nuove tariffe daziarie; il che permetteva al prodotti tedeschi d'inondare i nostri mercati.
"7° Allorché gli scioperanti costringevano tutte le officine grandi e piccole dei cristiani a cessare il lavoro, nel tempo dello sciopero generale, gran numero di officine ebree, sopratutto le piccole, han potuto continuare a lavorar liberamente. Ed anche talune imprese, come i forni ebrei, han potuto, nei quindici giorni che durarono gli scioperi, fare affari d'oro.
"8° Perfino in quello che si chiamò sciopero delle Scuole, gli Ebrei erano alla testa del movimento e chiedevano l'abolizione dei limiti percentuali degli alunni ebrei, la nomina di Ebrei al professorato. Esigevano altresì che si portassero nei programmi istruzioni ebraiche, che si sopprimesse l'insegnamento della religione cattolica e che perciò si creasse la scuola laica.
"9° La stampa giudeo-radicale scaglia fulmini contro i giornali che si studiano di calmare gli spiriti".
Il giornale la Pola fece seguire l'enunciazione dei seguenti riflessi:
"Il doppio scopo voluto dall'internazionalismo giudeo-massonico è chiaro. È innanzi tutto lo scopo generale cercato sempre e dappertutto: demoralizzare e dissolvere l'antica società cristiana, applicandosi a rapirle prima di tutto la fede che formava la sua coesione. Più particolarmente per ciò che riguarda noi, trattasi di rendere impossibili le riforme aspettate, desiderate e promesse, poiché queste riforme non darebbero agli Ebrei quello ch'essi sognano di ottenere".
In rapporti continui da una parte colle loggie e dall'altra colle sinagoghe, i Quaranta aveano pure dei misteriosi agenti nei consigli degli imperatori e dei re.


Principe di Metternich.

Il conte de Puckler-Limbourg, sotto-prefetto di Tschirné, indirizzò nel 1898 al popolo tedesco un manifesto che incomincia con queste parole: "Gli Ebrei hanno in tutte le corti, in tutti i gabinetti, in tutti i ministeri degli amici segreti e degli affidati".
Vedemmo già che Caetano era stato messo a fianco del principe di Metternich come Nubius nella corte del Pontefice. Essendo ambidue grandi signori come molti altri membri dell'Alta Vendita, aveano per mezzo delle loro famiglie e delle loro aderenze, accesso presso i principi e si adoperavano a sedurli. "Gli è della più grande importanza - dice il documento pubblicato da Mons. Gerbet - per il successo del nostro sublime disegno, per facilitarne e meglio assicurarne l'esecuzione, che niente si trascuri per attirare nel nostro ordine alcuni membri ragguardevoli delle autorità civili e militari, senza eccettuare i re e i principi. Bisogna impiegare tutti i nostri mezzi, e con destrezza, per sedurli, disporli, e metterli nella necessità di assecondarci e di servirci anche loro malgrado".
Carlo Alberto, re di Sardegna, espiò con due disfatte e un'abdicazione, l'errore di aver dato ascolto a questi confidenti: il conte di Galliera, il conte di Pralormo e il marchese Alfieri. "Le proposte che egli aveva accettato - dice Crétineau-Joly - furono subito inviate a tutti i principi nei quali si poteva supporre delle debolezze ambiziose. Se queste ambizioni non nascevano da sé, un agente delle società segrete, cortigiano o amico del principe, si adoperava per provocarle. Diamilla-Muller fu più tardi intermediario fra Mazzini e Vittorio Emanuele. Era egli un ingegnere e un distinto erudito, i cui studi lo mettevano in relazione col P. Secchi. Nessuno sembrava più estraneo di lui alla politica, eppure avea la mano nei più grandi avvenimenti. Il suo libro: Politica segreta italiana, che non trovò ancora chi lo smentisse, dimostra ai più increduli quale importanza abbia avuto negli avvenimenti contemporanei l'azione delle società segrete".
Si conosce la parte rappresentata dal conte d'Ussedan, ministro di Prussia presso il Governo subalpino, da prima a Torino, poi a Firenze. Ussedan si mostrava l'avversario implacabile dell'Austria in particolare e dei cattolici in generale. Egli diceva al general Lamarmora che bisognava colpire l'Austria nel cuore.

Otto von Bismarck.

Ora, Bismarck, nelle sue Memorie, così dice di lui: "Era nello stesso tempo un framassone di alto grado. Nel febbraio 1869, io chiedeva al re Guglielmo il richiamo d'un sì bieco ed incapace personaggio; ma incontrai presso il re una resistenza invincibile, poiché il sovrano adempiva verso i framassoni i suoi doveri con una scrupolosità quasi religiosa. Per isbarazzarmi del conte d'Ussedan io fui costretto finalmente a dare la mia dimissione, e fu allora che ottenni il richiamo di questo diplomatico framassone".
Al principio dell'anno 1883, il re del Belgio lasciò inserire nei giornali la risposta che avea data al brindisi dei framassoni olandesi; poi, qualche mese appresso, cercò egli di opporsi solo alla volontà di tutto il suo popolo cattolico manifestata in due elezioni! Si nominarono i due framassoni che gli aveano dato questo consiglio ed ottenuto da lui questo tentativo.
Quando il principe d'Orange morì, alcuni anni fa, il principe di Galles fece deporre sul suo feretro una corona con questa iscrizione: "Segno d'amicizia fraterna e di rispetto ad Alessandro, principe d'Orange, Grande Maestro della Massoneria dei Paesi Bassi, in nome di Alberto Edoardo, principe di Galles, Grande Maestro della Massoneria d'Inghilterra". E il povero gran maestro della Massoneria dei Paesi Bassi, non vedeva, sebbene fosse gran maestro, che le loggie tramavano la congiura che abbandonava il suo regno alla Prussia.

In Francia, quali sono stati gl'ispiratori e i maestri di coloro che hanno l'onore immeritato di governare il paese? Cornelio Herz già nominato; Lévy-Crémieux, ebreo; Ugo Oberndoffer, ebreo tedesco; Hemmerdinger, ebreo tedesco; Arton, ebreo tedesco; Von Reinach, ebreo tedesco.
Per ciò che riguarda i tempi anteriori, abbiamo parlato dell'influenza del duca Decazes esercitata su Luigi XVIII e di quella del conte Arese su Napoleone III. Quest'ultimo fu durante tutto il suo regno attorniato da stranieri oscuri, reclutati nel personale delle alte società segrete, ai quali egli affidava gl'incarichi più delicati. Uno de' suoi intermediari con Palmerston fu Panizzi, un carbonaro italiano. Panizzi, nel 1885, si adoperò attivamente per sollevare l'opinione pubblica in Inghilterra contro il Papato e l'Austria.(4) Kossuth dice nei suoi Souvenirs et écrits de mon exil: "I rifugiati ungheresi erano in comunicazione soprattutto coll'imperatore e con certi personaggi senza posto officiale. Fra questi era Petri e il D Conneau". L'autore del libro: Histoire, doctrine et but de la Franc- Maçonnerie, par un franc-maçon qui ne l'est plus, mostra la misteriosa e nefasta influenza che la massoneria esercitò al congresso di Vienna, a quel congresso, che avrebbe potuto e doveva fare una vera ristaurazione.(5) Non potendo ottenere da questo congresso ciò che voleva, la massoneria riuscì a far rialzare la Confederazione elvetica, che dovea più tardi servire di fucina a nuove rivoluzioni.
Più volte fu ricordata la confessione fatta dal Disraeli, proprio nel momento in cui l'Alta Vendita era al colmo della sua attività. Nessuno meglio di lui, nella sua qualità di ebreo e di ministro di questa potenza che sogna l'impero del mondo, poteva conoscere i retroscena della politica. "In verità - egli scrive - il mondo è governato da tutt'altre persone di quelle che s'immaginano coloro i quali non vedono ciò che avviene nel dietroscena".(6) Ed Henri Mysley che, a testimonianza di L. Blanc, ebbe una parte sì grande nelle rivoluzioni contemporanee, dice: "Io conosco un poco il mondo; e so che non vi sono che quattro o cinque che fanno alto e basso in tutto questo grande avvenire che si vien preparando" (la Repubblica universale coll'estensione dei diritti dell'uomo a tutto il genere umano).
Prima di loro, G. de Maistre avea già denunziata la destrezza colla quale gli Illuminati si introducevano nei consigli più segreti dei sovrani, per servirsi dapprima del loro potere a pro dei loro disegni e più tardi per rovinarli.
"La loro bravura - egli dice - non si limitava e non si limita pur ora ad infondere nella mente dei principi i più funesti pregiudizi; ma quello che più loro importa si è di ottenere gli ordini di cui abbisognano, pur avendo sembianza di chiedere loro cose del tutto differenti. Si può affermare che, per tutto il secolo XVIII, i Governi d'Europa non fecero quasi nulla che non fosse stato diretto dallo spirito segreto verso un fine che il sovrano neppur sospettava. La verità di questa asserzione può verificarsi nel grandi e nei piccoli fatti".(7)
L'Alta Vendita ereditò parecchie tradizioni dalla setta degli Illuminati, che l'aveva preceduta per lavorare nello stesso campo, Essa aveva pure relazioni dovunque e per mezzo di queste estese la sua azione in tutte le direzioni. "La triste condizione presente - scriveva il principe di Metternich a Esterhazi, nell'ottobre 1830 - presenta dovunque due pericoli particolarmente terribili. L'uno consiste nell'estrema debolezza della maggior parte dei Governi; l'altro nell'organizzazione d'un Governo rivoluzionario compatto, del quale scorgiamo da per tutto le tracce e i punti di corrispondenza". L'Alta Vendita era l'anima di questo Governo.
 
 
 

Note:

(1) Le juif, le judaïsme, et la judaïsation des peuples chrétiens, p. 310.
(2) Il quadro dell'organizzazione dell'alta massoneria nelle cinque parti del mondo nel marzo 1891 dà la lista degl'ispettori generali in missione permanente, avendo la corrispondenza diretta col supremo direttorio dommatico di Charleston. Vi si legge: Per le relazioni generali d'Inghilterra, Francia ed Alemagna: dott. Cornelio Herz, a Parigi. Che fece precisamente Cornelio Herz? Chi era quest'uomo d'origine incerta, che spariva dalla circolazione parigina per molti anni per ricomparire un giorno da padrone? Chi era questo dotto senza diploma, questo politicante senza mandato, questo possessore d'influenze di cui non si poteva nè congetturare l'origine né misurare la portata, che trattava alla pari coi re della scienza, dell'industria e della finanza, che procurava ai giornali fondi in accomandita per dettar le sue leggi a tutti i ministeri, che imponeva ai capi del Governo vedute ch'essi nemmeno pensavano a discutere, che rimestava dei milioni senza che si sapesse da qual forziere potesse trarre il suo libro d'assegni (chèques), fregiato di decorazioni le più autentiche e le più rare senza che le cancellerie che gliele decretavano fossero in grado di dire per qual titolo gli erano accordate?
(3) Avremo ancora spesso occasione di notare che la congiura anticristiana degli Ebrei e dei massoni conta soprattutto sulla propaganda delle idee liberali, per compiere i propri disegni. Non se ne persuaderanno mai troppo i pubblicisti cattolici e gli organizzatori di leghe e di associazioni. Ve ne sono parecchi che, colle migliori intenzioni del mondo, portano ai congiurati l'aiuto che questi desiderano più di tutto.
(4) Deschamps et Claudio Jannet, t. II, p. 172.
(5) Paolo Allard, nella Revue des Questions Historiques (1904, p. 672) compendiò in questi termini un curioso articolo della Civiltá Cattolica: "Ristabilito ne' suoi Stati, Pio VII, nel mese di agosto 1815, proibì con pene severe, le sette dei framassoni e dei carbonari. Farà stupire che questo editto pontificio venisse mal ricevuto dai sovrani adunati al congresso di Vienna, e che il nunzio accreditato presso la corte d'Austria non osasse neanche farlo stampare nei giornali viennesi. Gli è che, eccettuato l'imperatore d'Austria, tutti i principi che facevano parte del congresso erano in pari tempo framassoni".
(6) "So you see, my dear Coningsby, that the world is governed by very different personages to what is imagined by those who are not behind the scene". Disraeli, Coningsby, chap. XV.
(7) Œuvres complètes de J. de Maistre, t. VIII, p. 339.