domenica 28 luglio 2013

La Monarchia e le sue degenerazioni (Monarchia Assoluta e liberale) - (Parte 16°).


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XII
 
Assolutismo e liberalismo nel Regno del Portogallo



Introduzione:

Per narrarvi le questioni istituzionali del Regno del Portogallo , e delle degenerazioni che si evolsero nel corso dei secoli ,  è importante conoscerne la congiunzione storica che vide codesto Regno , sorto nella gloria nell'anno 1139 e divenuto Impero portoghese dal 1415, a seguito delle grandi conquiste realizzate proprio fra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo: La crisi successoria in Portogallo del 1580.



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L'estinzione degli Aviz e la questione della successione:


 Sebastiano I del Portogallo.
Nel 1578, il giovane Re Sebastiano I del Portogallo morì nella battaglia di Alcazarquivir senza lasciare eredi (il suo corpo non venne trovato). Il cardinale Enrico I il Casto, zio di Sebastiano gli succedette come Re. Enrico tentò di rinunciare all'ufficio ecclesiastico pur di avere una discendenza e perpetuare la dinastia degli Aviz, però Papa Gregorio XIII , decise che non v'erano giustificazioni per abbandonare l'impegno Sacro che egli aveva preso in gioventù , ed appoggiando i Cattolicissimi  Asburgo di Spagna , non gli permise di abbandonare il suo incarico di cardinale. Il Re-cardinale morì due anni più tardi senza discendenza, lasciando vacante il Trono portoghese: una crisi dinastica si era aperta.
L'11 gennaio 1580 furono convocate le Cortes di Almeirim, che dovevano determinare legittimamente la successione alla Corona portoghese. Furono interrotte dalla morte di Enrico I il 31 dello stesso mese. Dopodiché venne formato un consiglio de Reggenza costituito da cinque governatori che dovevano formare un governo ad interim incaricato di amministrare il paese. I suddetti erano: Don Jorge de Almeida, arcivescovo di Lisbona, presidente del consiglio di reggenza; Don Juan Tello; Don Francisco de Sá Meneses; Don Juan de Mascareñas; Don Diego López de Sousa. Tra tutti questi, tranne Juan Tello, erano a favore dalla nomina a successore al Trono portoghese del pretendente  Filippo II di Spagna .

Una parte della nobiltà portoghese, formata da coloro i quali speravano di tirare acqua al proprio mulino ,  era preoccupata di poter mantenere la sua indipendenza d'azione e cercò aiuto per trovare un nuovo Re. Il Trono portoghese era conteso da diversi candidati, che, secondo i saggi ed antichi diritti di successione feudali (secondo i quali l'illegittimità di nascita annullava i diritti e la linea di discendenza maschile, prevaleva su quella femminile), teneva il seguente ordine di preferenza:
  • I) Ranuccio I Farnese, di 11 anni (figlio di Maria, primogenita di Eduardo d'Aviz, il figlio minore di Manuele I);
  • II) Caterina, Duchessa di Braganza e i suoi figli (seconda figlia di Eduardo de Avis, la sorella minore di Maria), sposata con Giovanni I;
  • III) Filippo II di Spagna e i suoi discendenti (figlio di Isabella d'Aviz, la figlia maggiore di Manuele I);
  • IV) Maria d'Asburgo, Imperatrice del Sacro Romano Impero e i suoi figli (figlia di Isabella d'Aviz e sorella di Filippo II );
  • V) Emanuele Filiberto I di Savoia e suoi figli (figlio di Beatrice del Portogallo, la figlia minore di Manuele I);
  • VI) Giovanni I, Duca di Braganza e i figli (nipote di Isabella de Avis, la sorella minore di Manuele I e sposato con Caterina);
  • VII) l'infante Don Antonio, priore di Crato, era nipote, per via diretta, di Manuele I, però figlio illegittimo di Luigi d'Aviz: Papa Gregorio XIII ordinò di investigare  sulla legittimità di Don Antonio, e il risultato fu che il pretendente era da considerarsi dinasticamente illegittimo .



Ranuccio I Farnese
Ranuccio I Farnese.
Ranuccio I Farnese (1569-1622), poi Duca di Parma e Piacenza, era il figlio di Maria, la figlia maggiore di Edoardo del Portogallo, Duca di Guimarães e unico figlio di Manuele I del quale  i discendenti legittimi erano sopravvissuti. La morte di suo zio Enrico I del Portogallo diede inizio al conflitto per il Trono quando aveva 11 anni. Secondo la linea dinastica, Ranuccio era l'erede più prossimo; senza dubbio, suo padre Alessandro Farnese, non trovò conveniente reclamare i diritti di Ranuccio al Trono, anche per non indispettirsi Filippo II, il sovrano all'epoca più potente d'Europa, del quale era fedele alleato .
Caterina, la Duchessa di Braganza, reclamò il Trono con molta ambizione, ma senza esito. Caterina era sposata con Giovanni I di Braganza, nipote di Giacomo di Braganza, perciò egli stesso un erede legittimo di Manuele I sebbene più alla lontana (per la precisione era sesto nell'ordine di successione); inoltre Caterina era sorella di Fernando, il Duca di Viseu, secondo figlio di Re Edoardo I. La Duchessa aveva un figlio, Teodosio, che era quindi suo erede e successore al Trono. Il reclamo della Duchessa era relativamente forte, ed era ulteriormente rinforzato dalla posizione del marito, a sua volta uno degli eredi legittimi; secondo il loro punto di vista perciò i due coniugi avevano diritto ad essere incoronati sovrani. Inoltre, la Duchessa viveva in Portogallo, non in altro Regno, era maggiore di età ed aveva già partorito un erede. Il suo punto debole era proprio di questione di genere (il Portogallo non aveva mai avuto in precedenza una regina titolare).
Filippo II era discendente di Manuele I per via femminile; la sua condizione di "straniero" (sebbene la madre fosse portoghese) era uno svantaggio nella sua candidatura, però la sua maggiore età, il suo genere, maschile, la sua potenza ed influenza come Re di Spagna, lo collocavano in una posizione migliore rispetto ai candidati antecedenti. Rodrigo Vázquez de Arce e Luis de Molina furono inviati in Portogallo come ambasciatori di Filippo II con la missione di difenderne le pretese.

Don Antonio , priore di Crato.
Antonio  (1531-1595), priore di Crato, fu uno dei pretendenti al Trono portoghese durante la crisi del 1580, e fu "Re" del Porotgallo (durante un corto periodo di tempo nel continente, e dal 1581 de iure nelle Azzorre, e de facto fino al 1583). Antonio era il figlio illegittimo di Luigi d'Aviz (1506 - 1555), e pertanto nipote del Re Manuele I del Portogallo. Per la sua caratteristica di figlio illegittimo, le sue pretese al Trono erano inutili  e vennero considerate invalide. Antonio  per la sua illegittima rivendicazione, però le sue pretese soccombettero a quelle molto più legittime del cardinale Enrico. Nel gennaio 1580, quando le Cortes si riunirono a Almeirim per decidere su un erede, il cardinale morì e la reggenza del Regno venne assunta da un consiglio di cinque membri.
Filippo II di Spagna tentò di avvicinarsi alla nobiltà del Regno. Per l'aristocrazia, un'unione dinastica tra i Regni avrebbe avuto anche dei benefici economici per il Portogallo. Antonio tentò di attrarre dalla sua parte il popolo e parte dell'aristocrazia "ribelle", facendo confrontare la situazione del 1580 con la ben diversa crisi del 1383-1385: In quell'occasione Re Giovanni I di Castiglia tentò di aggregare alle Cattoliche Spagne  il Trono portoghese e Giovanni I del Portogallo, il figlio illegittimo del Re Pietro I lottò per le sue pretese nella battaglia di Aljubarrota che terminò con la vittoria portoghese e venne proclamato Re dalle cortes di Coimbra.

Filippo II di Spagna.
Le obiezioni portoghesi sulla sua candidatura, spinsero Filippo II di Spagna ad appoggiare le sue pretese con l'occupazione militare del paese lusitano; già dal febbraio 1580 a Madrid si iniziavano i preparativi per la spedizione. In giugno l'esercito spagnolo riunito da Filippo II a Badajoz entrò nel Portogallo da Elvas, 35.000 uomini sotto il comando del grande condottiero Fernando Álvarez de Toledo, III duca d'Alba (73 anni), mentre il figlio Fernando de Toledo, lo accompagnava come luogotenente; Francés de Álava era generale della artiglieria e Sancho Dávila il Gran maestro generale. Allo stesso tempo a Cadice si formò una flotta di 64 galere, 21 navi e 9 fregate, inisieme a 63 scialuppe, il cui comando era affidato ad Álvaro de Bazán.
Tutte queste forze prendevano rotta verso Lisbona per prendere legittimo possesso del paese in nome di Filippo II.


Il 20 giugno 1580, anticipando la decisione del consiglio reggente, l'illegittimo Antonio si autoproclamò re del Portogallo a Santarém, venendo poi acclamato da alcune famiglie nobili in poche località del paese; il suo illegittimo regno durò trenta giorni, finché non venne sconfitto nella battaglia di Alcántara dal Duca d'Alba in nome di S.M.C. Filippo II di Spagna. Dopo la presa di Lisbona da parte dei tercios spagnoli, Antonio tentò di governare il paese dall'Isola Terceira nelle Azzorre, dove stabilì un governo illegittimo in esilio fino al 1583. Antonio fece coniare delle monete, un modo materiale per assicurare la sovranità. Il suo governo di Terceira venne solo riconosciuto nelle Azzorre, mentre a Madeira e nel continente venne riconosciuto il legittimo governo di Filippo.
Dopo la sua disfatta nelle Azzorre nella battaglia dell'Isola Terceira del 1583, Antonio andò in esilio in Francia, tradizionale nemico della Casa degli Asburgo d'Austria, e si procurò l'appoggio dell'eretica Inghilterra. Venne tentata un'invasione nel 1589 sotto il comando del pirata  Francis Drake. Antonio continuò a pretendere diritti al Trono fino alla sua morte.

Vinta la resistenza dell'ultimo e meno legittimo pretendente al Trono, il 25 marzo 1581 Filippo venne acclamato come legittimo Re del Portogallo, con il nome di Filippo I e riconosciuto ufficialmente dalle Cortes di Tomar.
L'accettazione del nuovo re si fece sotto la condizione che i territori portoghesi e le colonie mantenessero le proprie Cortes, diritti e privilegi, senza venire annessi alla Castiglia come provincia spagnola così come accadde per tutti i territori delle Spagne.






Gli Asburgo di Spagna sul Trono del Portogallo
(1583-1640)



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Filippo III del Portogallo
(Filippo IV di Spagna).
 Sotto il governo di Filippo I, Filippo II  e Filippo III ,  Asburgo di Spagna, il clima in Portogallo era sereno, l'economia florida ,ed i  nobili portoghesi ebbero posti eccellenti anche nella corte castigliana. Il Portogallo mantenne il suo governo indipendente, la sua moneta e le sue leggi. Di fatto si arrivò a portare la capitale imperiale a Lisbona. Il Regno del Portogallo si era unito con la Castiglia nella nobile missione di difendere la Fede e la Verità della Chiesa di Cristo portandone il verbo nel mondo.

Senza dubbio, il Portogallo vide accrescere gradualmente la sua ricchezza. Era uno stato autonomo, e venne esaltato dalla politica degli Asburgo ma le sue colonie vennero attaccate dalle protestanti e acerrime nemiche delle Cattolicissime Spagne : olandesi e  inglesi.
60 anni dopo, Giovanni, Duca di Braganza (1603-56) accettò il Trono che gli offrì la ribelle nobiltà portoghese, la quale si fece fuorviare dalle proposte che arrivavano dai nemici  degli Asburgo; prese il nome di Giovanni IV. Era il nipote di Caterina, la Duchessa di Braganza, che nel 1580 aveva reclamato la Corona portoghese e figlio di Teodosio II. Giovanni arrivò al Trono, del quale non era però erede legittimo, con un colpo di stato che ebbe luogo il 1º dicembre 1640 contro il Re Filippo III del Portogallo (Filippo IV di Spagna) il quale era impegnato a difendere il Cattolicesimo dalle orde di eretici e apostati.
Durante tutto il periodo di legittimo governo asburgico in Portogallo le istituzioni tradizionali non vennero minimamente intaccate mantenendo le loro legittime peculiarità e autonomie dal governo.





L'ascesa dei  Braganza



File:Joao IV de Portugal.jpg
Giovanni IV del Portogallo.
Il 1º dicembre 1640 un gruppo di nobili traditori , istigati da emissari Inglesi e Francesi i quali erano stati mandati dai rispettivi governi che puntavano a demolire la Cattolica Spagna e la Casa degli Asburgo , invase il palazzo Reale di Lisbona assassinando il ministro del Re Filippo III,  arrestarono la Viceregina, Duchessa di Mantova, e designarono il Duca di Bragança  Re del Portogallo con il nome di Giovanni IV, che divenne così, in un modo assai triste, il ventunesimo Re del Portogallo e dell'Algarve.
Venne eletto Francisco de Lucena come primo ministro, il quale cercò di evitare con la violenza la formazione di un partito filocastigliano. Ma in ogni caso molti fedeli nobili fuggirono in Spagna e l'arcivescovo di Braga iniziò ad organizzare una contro-colpo di stato  per destituire Giovanni e  far tornare al potere il legittimo Filippo III . Di questo gruppo fecero parte molti nobili, ma quando gli organizzatori cercarono di avvicinare anche l'infido Conte di Vimioso, questi svelò tutto a Giovanni , il quale fece arrestare i cospiratori e li fece decapitare.
Nel periodo del suo regno egli strinse varie alleanze fra le quali spiccano quella con le nemiche delle Spagne  Francia e Inghilterra. Il generale portoghese Matias de Albuquerque invase l'Andalusia, riuscendo a portare la vittoria sull'esercito spagnolo che era fortemente indebolito per via della lotta su più fronti , dopo di che ci fu un periodo di dieci anni di pacificazione.
Giovanni IV , però , ebbe il merito di avviare  in Portogallo il culto dell'Immacolata Concezione, che egli proclamò protettrice del Regno. Ma egli , cominciò a demolire la Corona e la stessa Monarchia quando decise che i monarchi portoghesi non portassero più in testa la Corona, che da allora fu posta su un cuscino accanto al Re quasi come se non appartenesse alla medesima persona.
Morì lasciando la reggenza alla moglie Luisa di Guzmán poiché il figlio Alfonso era ancora minorenne. Un'altra figlia di Giovanni IV, Caterina di Braganza, sposò il Re d'Inghilterra Carlo II.




Continua...


Fonte:

La Monarchia Tradizionale di Francisco Elias De Tejada

Wikipedia

Antonio de Escobar: Relación de la felicíssima jornada que don Felippe hizo en la conquista de Portugal (1583).

Scritto da:

Il Presidente e fondatore dell'A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.