Ero riuscito a superare indenne il triste 17 marzo con le sue boiate "unitariste" e il 25 aprile, una festa che ogni anno mi ricorda che da un'occupante siamo passati ad un altro che ci è stato fatto passare come sempre da liberatore, ma ecco che, anche quest’anno – puntuale come la morte e le tasse–spunta il 2 giugno, festa della Repubblica italiana.
La logica di queste feste laiche e tricolorute è sempre la stessa: festeggiare un male come se fosse un bene.
Sono tutte feste volte soltanto al mantenimento di un'unità fittizia di una penisola che fu grande e prospera fino a quando una piccola cerchia di liberal-settari e una famiglia di borghesi coronati (Savoia-Carignano) non l'hanno forzatamente unita.
Anche se il 2 giugno del 1946 il Savoia è stato Provvidenzialmente ripagato con la sua stessa moneta non arrivando alla 4° generazione sull'illegittimo Trono , così come aveva predetto San Giovanni Bosco, ed è solo per questo che bisognerebbe festeggiare, coloro che permisero la nefasta unità d'Italia e che manovrarono i re di Sardegna travestiti da "re d'Italia" sono rimasti sempre lì! Saldi nelle loro postazioni del potere, nascosti nel buio delle logge , cambiando solo titolatura dell'aberrante stato da essi creato.
Da regnucolo di second'ordine la povera penisola , come se non avesse patito abbastanza, è stata travestita da repubblichetta. Io sono un Monarchico legittimista (un vero Monarchico non come certi sedicenti tali) e so di per certo che il 2 giugno di 66 anni fa non cambiò assolutamente nulla! Dal controllo della "perfida Albione" siamo passati al dominio dello "zio Sam". La nefasta unità è rimasta e con essa la schiavitù "dorata" dei suoi popoli.
Quel cancro ideologico chiamato democrazia ha mietuto innumerevoli vittime ed oggi, da nord a sud, siamo invasi da partiti e partitelli politici fini a loro stessi: espressione diretta e controllata della massoneria "nostrana" e internazionale. I popoli d'Italia sono ancora più immersi in quel sonno deleterio che come una malattia degenerativa trasforma un individuo nel famigerato "italiano medio": oggetto di scherno del mondo intero.
In un periodo di crisi come quello presente , Napolitano en Co han deciso di fare dei "festeggiamenti nel segno dell'austerità" , come se questo cambiasse qualcosa. E come volevasi dimostrare , il prodotto di questa dem(oni)ocrazia chiamato "italiano medio" era presente ad ammirare le SS d'Italia che facevano la loro ridicola corsetta (Bersaglieri) , la brutta copia dei Kaiserjäger (Alpini) e tante altre "belle" cose...
Non è vero che la Repubblica è la cosa di tutti. Repubblica, da sempre , è cosa per pochi. Può valere per i parlamentari, nutriti e rimpinguati dal popolo vessato da essa. Può valere per l’inquilino abusivo del Quirinale, che negli ultimi anni si è comportato da monarca assoluto, ma che non ha nemmeno avuto la coerenza di definirsi tale. Ma non può valere per me. E per tanti – vecchi e giovani – che la pensano come me. La Repubblica è disordine per natura.
Non è vero che la Repubblica è la cosa di tutti. Repubblica, da sempre , è cosa per pochi. Può valere per i parlamentari, nutriti e rimpinguati dal popolo vessato da essa. Può valere per l’inquilino abusivo del Quirinale, che negli ultimi anni si è comportato da monarca assoluto, ma che non ha nemmeno avuto la coerenza di definirsi tale. Ma non può valere per me. E per tanti – vecchi e giovani – che la pensano come me. La Repubblica è disordine per natura.
Viviamo nella Repubblica come con il Savoia usurpatore: quella che vive di Disposizioni transitive che non passano mai. Quella che –come la Repubblica Coronata del Savoia – vuole comandare sul tuo corpo e, soprattutto, sulla tua mente. Quella che ti spiega come devi pensare ma, soprattutto, come non devi pensare.
La conclusione è questa: ne Savoia ne Repubblica , la salvezza dell'Italia sta nelle sue radici storiche! Nella sua condizione naturale! Viva la Confederazione Italiana! Abbasso l'Italia unita! Che sia coronata o di solo tre colori vestita!
Scritto da:
Presidente e fondatore dell'A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.