Dal 1760 il Granducato di Toscana è uno stato che subisce una repentina crescita sociale e culturale; la floridità economica e la situazione pacifica portano il Granduca Pietro Leopoldo uomo di principi filantropici ed antimilitaristi, verso il disarmo unilaterale: anche perché l'alleanza con il Sacro Romano Impero rendeva quasi inutile il mantenimento di un Esercito.
Alla fine del '700, quando la sovversione Rivoluzionaria e le truppe napoleoniche, che occuparono il Regno di Sardegna marciando verso sud, l'Esercito Granducale era così ordinato:
- Compagnia Guardie (156 effettivi)
- Compagnia Guardie a Cavallo (48 effettivi)
- Reggimento di Linea "Real Toscano" (2.531 effettivi)
- 4 Compagnie di Guarnigione (777 effettivi a Firenze, Livorno, Arezzo e Portoferraio)
- 3 Squadroni Dragoni (300 effettivi a Firenze, Livorno e Arezzo)
- 4 Batterie d'Artiglieria da Piazza (198 effettivi a Firenze, Livorno, Arezzo e Portoferraio).
Dopo il crollo dell'impero napoleonico e la successiva Restaurazione, con il rientro del legittimo Sovrano nel Granducato di Toscana(Ferdinando III d'Asburgo-Lorena), l'esercito venne riformato e nel 1820 venne nominato ministro della guerra Vittorio Fossombroni, e comandante superiore delle truppe il generale Jacopo Casanuova; l'ordinamento prevedeva:
- Stato Maggiore (Colonnello Cesare Fortini)
- Regia Guardia del Corpo (anche detta Guardia Nobile)
- Regia Guardia degli Anziani
- Battaglione Granatieri
- Reggimento di Linea "Regio Ferdinando"
- Reggimento di Linea "Regio Leopoldo"
- 3 Battaglioni di Guarnigione (Firenze, Livorno e Siena)
- Battaglione dei Coloniali
- 3 Battaglioni Cacciatori Volontari (Pisa, Cecina e Grosseto)
- 4 Squadroni Dragoni (Firenze, Pisa, Livorno e Siena)
- Battaglione d'Artiglieria
- 4 Compagnie Cannonieri Guardacoste dell'Elba
- Corpo dei Veterani
- Corpo degli Invalidi
Il granduca fece di tutto per mantenere l'organico nei più ristretti limiti e non supera i 4.500
uomini alle armi; il reclutamento era obbligatorio, ma con varie esenzioni e agevolazioni; i
cacciatori ed i cannonieri guardacoste erano volontari.
Dopo il 1850 la fanteria di linea venne armata con fucili francesi mod. 1842, i cacciatori con
carabine svizzere mod. 1851, il battaglione d'artiglieria era su 3 batterie riequipaggiate
ciascuna con 6 nuovi cannoni da 6 libbre e 2 obici.
L'organico passò a 6.500 effettivi ed in caso di guerra sarebbero stati richiamati 6.500
riservisti; era
anche prevista la costituzione di un comando di divisione, denominata Divisione Toscana.
Nel 1859 le truppe granducali subirono una sovversione interna provocata
dall'infiltrazione di Carabinieri piemontesi fatti appositamente entrare tra le
fila dei toscani per creare disordine in vista della guerra .
Una parte di loro, quella a maggioranza corrotta, si unì alle truppe dell'Armata Sarda senza
neppure aver ricevuto il battesimo del fuoco; il resto dell'esercito toscano raggiunse
l'Imperial-Regio Esercito Austriaco per combattere al fianco del loro alleato contro la
Rivoluzione.
L'Esercito del Granducato di Toscana attraverso le immagini:
1826 Caporale del Real Corpo degli anziani all'imperial regio palazzo Pitti.
L'uniforme del graduato a piedi, tipicamente napoleonica, sopravvive ancora per alcuni anni praticamente immutata.
1826 Reale guardia del Corpo a cavallo ingran tenuta.
1816 Fuciliere del secondo reggimento di fanteria di linea "Real Ferdinando".
Il voluminoso copricapo e la divisa bianca, di linea tipicamente francese, sono eredità del periodo
napoleonico.
1826 Suonatore del battaglione cacciatori a piedi.
L'uniforme dei musicanti differisce da quella della truppa non solo per il colore, ma anche per gli
ornamenti doviziosamente diffusi. Caratteristici e non comuni sono i fiocchi al vertice dei galloni
delle maniche.
1848
Elmo della Guardia civica
1849
Bicorno da ufficiale
Guardia di Finanza Toscana (1850)
Fonte:
Scritto da:
Redazione A.L.T.A.