Introduzione
Stato provvisorio dell'Italia centro-settentrionale, il Ducato
di Lucca, occupava una parte delle odierne province di Lucca, Massa e Carrara e Pistoia. Facevano parte del Ducato la valle
del Serchio,
con porzione della Garfagnana (attuali territori di Minucciano,
Castiglione di Garfagnana, quasi
interamente Gallicano
e parte di Fosciandora, Coreglia Antelminelli, Pescaglia, Bagni
di Lucca, Borgo a Mozzano), parte della Versilia
(attuali territori di Massarosa, Viareggio e Camaiore), parte della riviera Apuana (attuale comune di Montignoso)
e la pianura lucchese (attuali comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Villa
Basilica e parte di quelli di Altopascio
e Pescia).
Cartina del Ducato di Lucca (1815-1847)
Storia
Il Ducato di Lucca nacque nel 1815 per decisione del Congresso di Vienna che nominò Duca Carlo Ludovico di Borbone-Parma, con reggenza alla
madre Maria Luisa di Borbone-Spagna. Il
Congresso aveva infatti statuito, in seguito alla dissoluzione della Repubbliche
Aristocratica di Lucca spazzata via da Napoleone, e secondo i principi di legittimità
, di non restaurare la vecchia Repubblica di Lucca la cui sovranità risiedeva
in un governo ormai inesistente , ma di Restaurare comunque lo Stato affidandolo
provvisoriamente ai Borbone di Parma. La soluzione fu aspramente contestata con
vive proteste da Maria Luisa, che chiedeva la propria legittima Restaurazione a Parma. Questo portò
all'atto addizionale di Parigi del 1817, che fu una sorta di riaffermazione
dell’atto steso durante il Congresso di Vienna, in cui si precisava che, alla
morte di Maria Luigia d'Asburgo-Lorena,
duchessa di Parma, il Ducato di Parma sarebbe tornato ai legittimi sovrani (Borbone-Parma),
mentre il Ducato di Lucca sarebbe stato annesso dal Granducato di Toscana.
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Bandiera del Ducato di Lucca Stemma del Ducato di Lucca.
Il governo di Maria Luisa:
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Maria Luisa di Borbone-Spagna |
La Duchessa Maria Luisa era una Sovrana decisa e
profondamente Cattolica. La politica restauratrice della sovrana si mosse
quindi secondo le linee essenziali di rendere alla Chiesa Cattolica tutta
l'importanza che aveva perso durante il dominio francese e di sovrintendere
personalmente all'attività dei suoi ministri. Con puntiglio Maria Luisa volle
riconsegnare alla Chiesa lucchese i beni che gli illegittimi governi precedenti avevano confiscato e, in taluni
casi, l'Arcivescovo di Lucca Filippo Sardi, finì per moderare l'ardore della Duchessa.
Il Palazzo Ducale subì notevoli lavori che lo resero sfarzoso ed adeguato al
cerimoniale di corte che ricalcava quello spagnolo. La sovrana però non volle
introdurre misure di polizia troppo severe e favorì con grande larghezza di
vedute la pubblica istruzione riformando l'Università
di Lucca e dotandola di strutture di avanguardia (teatro anatomico,
gabinetti di Fisica, Chimica e Farmacologia, Specola astronomica, Orto Botanico),
questo permise ad elementi settari e sovversivi di instaurarsi all’interno dell’istruzione
pubblica. Nel campo delle infrastrutture molto importante fu la costruzione
della carrozzabile Lucca - Modena attraverso la Foce a Giovo. Maria Luisa di Borbone-Spagna morì
nel 1824 ed il
figlio assunse piena sovranità con il nome di Carlo Lodovico.
Il governo di Carlo Lodovico:
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Carlo Ludovico di Borbone-Parma;
Carlo Ludovico I di Lucca. |
Il giovane Duca decise di intraprendere una politica basata sul
miglioramento delle vie di comunicazione e sull'incremento della formazione
superiore. Come già la madre ebbe a cuore lo sviluppo della città di Viareggio
e del suo porto. Emerse in questi anni la figura dell'architetto Lorenzo
Nottolini che interpretò le volontà dei regnanti in modo da conferire alla
città e al suo territorio molto del suo attuale carattere. Carlo Lodovico di
Borbone promosse Bagni di Lucca non solo come centro termale, ma
anche come ritrovo dell'aristocrazia e dell'alta borghesia di tutta Europa e come mezzo
di guadagno per le casse dello Stato . Fu proprio in questo periodo che nacque
il Casinò dei giochi di Bagni di Lucca, uno dei primi casinò
europei. Dal punto di vista politico, almeno fino al 1835, il monarca mostrò
una certa apertura verso i liberali, tanto da permettere a molti di loro altrove
giustamente perseguitati di rifugiarsi
nel Ducato. Anche in materia religiosa Carlo Lodovico mostrò notevole
disinvoltura cattoliberale . Tra le altre cose autorizzò la costruzione, a
Bagni di Lucca, di una chiesa protestante anglicana. Questo lo portò ad uno
scontro con l'Arcivescovo e la Santa Sede che si risolse dando all'edificio,
progettato da Giuseppe Pardini, l'aspetto di un palazzo. In un
certo periodo si vociferò di una segreta conversione del Duca al
protestantesimo, cosa scandalosissima specie per un Borbone. La tesi di una segreta
conversione del Duca di Lucca è oggi accettata dalla gran parte degli storici;
probabilmente la conversione , se ci fu, fu dettata dall’autoritarismo del
giovane Duca che nell’eresia protestante poteva trovare illimitato potere d’azione
senza tener minimamente conto degli insegnamenti della Cattedra di Pietro. Il
Duca spese cifre ben superiori all'assegno personale che gli era conferito in
virtù degli accordi internazionali che istituirono il Ducato. La grave
condizione delle finanze del regnante finì , fornendo una scusa all’élite
settaria lucchese di sovvertire il sistema , per mettere in crisi l'equilibrio
interno dello Stato.
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Carlo II di Parma |
Nel 1847 la
situazione si aggravò ulteriormente. Nello stato di Lucca le forze liberali
moderate , che presero piede grazie alla politica “ecumenica” di Carlo , iniziarono
a fare al Duca pressanti richieste di riforme. Nel mese di settembre Carlo
Lodovico fu costretto a concedere la libertà di stampa e la guardia civica.
Subito dopo il monarca riparò a Massa
(città del Ducato di Modena). In realtà erano già in corso trattative “segrete”
con i governi del Duca di Modena e del Granduca di Toscana; questo portò ad un
accordo con il quale Carlo Lodovico rinunciava al Trono di Lucca in favore del
Granduca di Toscana Leopoldo II, mentre i territori lucchesi di Montignoso,
Gallicano,
Minucciano
e Castiglione di Garfagnana venivano ceduti
a Modena (Trattato di Firenze del 1844). La Toscana cedeva poi a Modena i suoi
territori lunigianesi ad esclusione di Pontremoli
che passava a Parma. Carlo Lodovico passò dunque a fare vita privata, ma
improvvisamente Maria Luigia d'Asburgo-Lorena Duchessa
a vita di Parma morì all'età di 54 anni (dicembre 1847) e Carlo riprese
possesso dei suoi legittimi territori divenendo Duca di Parma con il nome di
Carlo II .
Fonte:
Wikipedia
www.borboneparma.it
Scritto da:
Redazione A.L.T.A.