Fonte: Regno Lombardo Veneto / Königreich Lombardo Venetien
Per raggiungere Brescia, partendo da Milano, si potevano compiere due percorsi.
Il primo prevedeva l’utilizzo della strada postale che, partendo da Porta Orientale (oggi Porta Venezia) portava ai centri abitati di Crescenzago (oggi inglobato in Milano) e successivamente a quello di Gorgonzola, all’epoca abitato da 4mila persone già al tempo indicato come famosa località di produzione di “stracchini assai ricercati de’ quali si fa un esteso commercio”. Dopo Gorgonzola la postale giungeva a Fornaci (oggi noto come Villa Fornaci e diviso amministrativamente tra Bellinzago Lombardo e Gessate) dove si divideva in due rami. Il primo che, tramite il percorso Inzago-Cassano-Treviglio portava direttamente a Brescia, il secondo, invece, portava a Brescia passando per Bergamo attraverso i paesi di Vaprio, Canonica, Osio di Sotto.
Bergamo all’epoca contava circa 35mila abitanti ed era capoluogo della omonima provincia. Era una città strategica per posizione e attiva economicamente per via delle numerose risorse naturali che le tre principali vallate (Seriana, Canonica e Brembana) offrivano.
L’I.R Delegazione Provinciale si trovava in quella che oggi è la Cittadella Viscontea, la Congregazione Municipale si trovava in Palazzo Nuovo, oggi sede della biblioteca civica. Quest’ultima si trovava nel Palazzo della Ragione e conteneva più di 90mila volumi. Come edifici per la pubblica assistenza si potevano trovare il vasto Ospedale di San Marco, una Casa d’Industria, un ricovero per anziani, diverse scuole ed asili infantili.
Le tre vallate erano molto popolate, contavano circa 100mila abitanti, e il numero di paesi e abitati minori era notevole.
Da Bergamo era poi possibile raggiungere Brescia per mezzo della ferrovia che collegava le due città. Le stazioni attraversate erano quelle di Palazzolo (all’epoca abitato di circa 4mila abitanti), Coccaglio e Ospedaletto (abitati da circa 2mila abitanti).
La seconda via percorribile era quella ferroviaria. Partendo da Porta Nuova a Milano si prendeva il treno per Treviglio e si passava per le stazioni di Limito e Melzo scorgendo anche già ricordato centro abitato di Cassano (oggi Cassano d’Adda, ricordato per essere stata la località in cui i francesi furono sconfitti nel 1705 da Eugenio di Savoia e dalle armate austro-russe guidate da Suvorov nel 1799, vittoria che consentì una effimera restaurazione del Ducato di Milano).
Da Treviglio, fino al completamento del tratto Treviglio-Coccaglio, si prendeva la diligenza che portava alle porte di Brescia attraverso i paesi di come Caravaggio, Mozzanica, Calcio, Chiari (all’epoca città di 9mila abitanti).
BRESCIA
Brescia è fino ad ora, dopo Milano, la città più popolosa che abbiamo visto. Contava al tempo 40mila abitanti.
A Brescia si trovavano ben sei alberghi (il Reale, il Gambaro, Le Due Torri, La Torre di Londra, I Tre Re, Lo Scudo di Francia) e tre cafè (di cui uno in Piazza Duomo e l’altro alla stazione ferroviaria).
La città possedeva 72 fontane pubbliche e l’intera rete idrica, anche privata, era alimentata dal solo canale di Mompiano, canalizzazione di epoca romana.
Le istituzioni municipali si trovavano nel Palazzo della Loggia, come altre istituzioni sociali Brescia contava su diversi ospedali, asili, Cassa di risparmio, un Monte di Pietà, diversi seminari, collegi, un liceo, diverse scuole elementari e atenei scientifici e umanistici.
All’epoca Brescia era attiva commercialmente grazie a una significativa industria di armi da fuoco ed armi bianche nonché per le industrie tessili e di centri di lavorazione del bronzo.
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