Il 21 novembre 1916 moriva Francesco Giuseppe,
imperatore dell'Austria-Ungheria.
Qualche settimana dopo, l'istitutrice tedesca portò al cinema il piccolo Plinio
– che allora aveva otto anni di età –
a vedere il documentario sui solenni funerali a Vienna.
Ecco alcuni suoi commenti.
Ricordo Carlo, il nuovo imperatore, mentre camminava molto serio. Al suo fianco, con un atteggiamento ieratico, degnissimo, l'imperatrice Zita, che era molto bella. Il lutto era imponente e Lei coperta di nero dalla testa ai piedi. In mezzo si vedeva un piccolo bambino, tenuto per mano. Aveva lunghi capelli biondi e ricci, molto ben pettinati. Domandai alla mia istitutrice: Chi è lui? Mi rispose: È l'arciduca Otto, erede al trono d'Austria.
Non dimenticherò mai quella scena! Rimasi elettrizzato di ammirazione per l'arciduca Otto. Egli è rimasto nella mia memoria come un principe da favola, un bambino che concentrava in se stesso tutto il passato della Casa d'Austria, tutte le tradizioni e tutte le speranze. L'imperatore e l'imperatrice erano attorniati da personaggi che mi sembravano, anche loro, usciti da una favola: era la nobiltà imperiale!
Tutto era accompagnato da un cerimoniale militare, ma molto diverso da quello tedesco, più prossimo al Medioevo. La maniera in cui i militari sfilavano e, di tanto in tanto, si salutavano e stavano sugli attenti gli uni verso gli altri, illustrava un misto di dignità ieratica, di vivacità giovanile e di senso storico, come se provenissero da altri tempi.
Ebbi l'impressione che si fossero unite in un insieme - una tradizione secolare, una forza militare ed una eleganza da passo di danza - per ispirargli ogni mossa ed atteggiamento, in un alto rispetto di se stessi e nella consapevolezza di possedere una missione speciale al cospetto di Dio.
Intanto, quello che ammirai in quel corteo fu, soprattutto, la maestà, contenendo in sé l'alleanza fra la nota aristocratica e monarchica, la nota sacrale e cattolica, nonché la nota militare. Tre aspetti che coesistevano magnificamente e che mi lasciavano incantato.
Plinio Corrêa de Oliveira
Fonte: http://www.pliniocorreadeoliveira.it/