Questo era il figlio di Rodolfo Montecuccoli, nativo di Modena, espatriato con il padre nel 1859 all'età di 15 anni. Il padre combattè a Solferino nel 1866 con la Brigata Estense, poi la famiglia tornò a Vienna. Quelli della Brigata Estense che credettero al "perdono" dei Savoia, furono invece imprigionati e videro le loro proprietà confiscate. Non erano solo modenesi, un nutrito gruppo di ferraresi gli si era unito.
Rodolfo Montecuccoli combattè a Lissa all'età di 25 anni e si distinse. Fece una rapida carriera e dal 1904 al 1910, fu Comandante in Capo della KuK Kriegsmarine. Sotto la sua direzione, avvenne il più grande rinnovamento della nostra Marina. Non godeva di appoggi politici come nessuno nelle nostre forze armate, dove si faceva carriera esclusivamente per merito e la fortuna di essere la persona giusta al momento giusto.
Sotto la sua direzione avvenne il più straordinario programma di rinnovamento della Marina, eppure non era per niente amico di Franz Ferdinand, che era il "padrino" della nuova Kriegsmarine. Curiosamente, il suo "lascito" più noto fu il colore delle nostre navi che divenne una specie di verde oliva, più consono alla mimetizzazione in mare. Quella tinta particolare, fu chiamata "Montecuccolin" in tutte le lingue.
Suo figlio Alfons combattè e fu pluridecorato. Il padre morì nel 1922 nella sua casa di Baden vicino a Vienna. Alfons rimase in Austria e non si sognò mai di tornare a Modena. Il cognome Montecuccoli del ramo austriaco, si è estinto perché le eredi sono esclusivamente femmine.
Quando la propria terra natale viene conquistata da degli invasori, ci sono due scelte: restare sottomessi o fuggire. Questa famiglia con altre centinaia, decise di non sottomettersi al Regno di Sardegna ed andò esule in Austria, per poter continuare a vivere libera, in dignità e coerenza. Tutti i modenesi dovrebbero onorare questa gente, non iscriversi al Rotary ed ai Lyons per fare propaganda per gli invasori dei loro nonni. In cambio dall'Italia, ottengono solo briciole, rispetto a ciò che potrebbe avere avere la loro terra in un'amministrazione autonoma come quella austriaca.
Nel dopoguerra, Mussolini decise di onorare i "capitani di ventura" come se fossero stati dei "patrioti". Tra questi, c'era uno dei primi Montecuccoli, Duchi di Modena, espatriati nel medioevo da Ferrare dove avevano vinto i guelfi. L'Italia gli intitolò un famoso incrociatore della classe "condottieri". Ma quel Montecuccoli non era nemmeno "italiano", aveva casa in Austria, una moglie austriaca ed era plurilingue.
E quando i pescatori istriani e dalmati vedevano l'incrociatore Montecuccoli scorazzare tra le loro isole, dicevano: "Ara che cocoli i 'taliani: se i ghe dà el nome del Comandante Montecuccoli a un incrociator, el prossimo se ciamerà de novo Tegetehoff".
Si dice che una barca di pescatori andò a salutare l'incrociatore Montecuccoli, aveva issato a riva la bandiera della KuK Kriegsmarine e quella della Regia Marina. Sotto bordo salutarono, cantarono Giovinezza e poi l'Inno Imperiale.