sabato 22 ottobre 2016

Niemals vergessen: il bombardamento di Gorizia della primavera del 1916 da parte dei "liberatori".



Era contrario alla prassi ed agli accordi dell'Aja, decine di civili goriziani persero la vita. Superò il già mortale bombardamento del dicembre dell'anno precedente.
Fu bombardato l'ospedale militare del Seminario protetto dalla Croce Rossa, morirono dei ricoverati ed il Priore. Carlo Primo ne fu tanto indignato, da ordinare una rappresaglia aerea su Venezia, proprio lui che aveva fino ad allora impedito i bombardamenti sulle città italiane.
Non c'erano obbiettivi militari in città, una pista storica ragionevole, è che Cadorna o Capello, volessero dimostrare qualcosa o impressionare il comandante in capo francese, in visita per trattative sulla fornitura di cannoni e munizioni.
Altri storici dicono che gli italiani erano imbizzarriti dalla presunta "bella vita" che facevano i nostri soldati in licenza a Gorizia, dove centinaia di cittadini erano rimasti per circondarli di cure, affetto ed attenzioni... mentre gli aggressori italiani languivano nel fango delle trincee e con la certezza di morte, specie per quelli del Podgora dove era già stata sterminata, gran parte dei 180 "volontari giuliani" deceduti, il 75% del loro insieme, schierato l'anno precedente.
Ogni volta che gli italiani facevano di questi "numeri", spendevano l'equivalente di decine di milioni di euro in munizioni. Avrebbero finito di pagare i debiti alla GB, appena nel 1988. Probabilmente non hanno ancora recuperato i costi nonostante quasi un secolo di grassazioni e sarebbe per questo, che ci tengono tanto a Gorizia. L'ipotesi non ci sembra tanto assurda: tutte le potenze coloniali hanno un registro con la partita doppia dei territori conquistati.

Fonte: Vota Franz Josef