martedì 30 agosto 2011

Lettera di Mazzini alle Logge Massoniche ai Fratelli di Sicilia.

Lugano, 27 Agosto 1863

Fratelli.
Abbiatevi una stretta di mano da me ed una parola di gratitudine e di augurio.
La stretta di mano è a voi come patrioti dell'Isola iniziatrice.
La parola usata e d'augurio è a voi come Massoni.
Voi avete una importante missione da compiere: quella di restituire la Massoneria all'antico spirito dell'istituzione.
E dico: restituire, perché la Massoneria non fu, nei periodi nella sua potenza, straniera, come poi la fecero, ai destini politici dei popoli.
Fu dall'origine la santificazione del Lavoro.
E il Tempio, simbolo d' un ordinamento sociale, racchiudeva nel concetto tutta quanta l'attività umana.


Molay cadde vittima d'un re e d'un papa.
Piú dopo, la Massoneria dava parola d'ordine ai suoi: L.P.D. lilia pedibus destinam e distruggeva infatti i gigli di Francia.
Gli Illuminati erano repubblicani.
Fu soltanto nell'epoca del suo decadimento che l’istituzione si ridusse a formola di amicizia e di carità mutua, accogliendo principi nel suo seno.
Il risorgere d'un Popolo è solenne occasione al risorgere dell'istituzione.
E voi lo intendete e lo farete intendere ad altri.
L'Italia Una e Repubblicana deve essere il Tempio dal quale la bandiera che non conosce padroni se non Dio nel cielo e il Popolo in terra, insegnerà amore, fratellanza d'uguali e associazione delle nazioni.
La vostra fede abbraccia tutta quanta l'Umanità.
Ma la Patria è il punto d'appoggio della leva, l'altare dell'Umanità.
Siate dunque Italiani per potere operare colla forza di venticinque milioni di liberi a pro’ dell'intero mondo.
Fate che i vostri non dimentichino nelle forme lo spirito.
Il simbolo senza l’idea è cadavere.
E i massoni del XIX secolo e d'Italia devono essere piú vicini d’un passo alla rivelazione dell’Idea che non quelli dei secoli addietro.
Voi volete gli uomini fratelli; volete dunque che sia abolito il privilegio ereditario governativo.
Il Gran Maestro non è né può essere ereditario.
Voi volete la luce per tutti.
Voi dunque volete abolire il monopolio della luce e della scienza in un solo individuo.
Il Grande Architetto dell'Universo non ha vicarii in terra, se non quelli che piú lavorano col sagrificio all'edificazione del suo Tempio.
Guardate al Papato, e dite se la sua caratteristica è il sagrificio.
Monarchia e Papato adunque sono incompatibili col trionfo della vostra Istituzione.
Non lo dimenticate.
Dio e il Popolo: ecco il vostro simbolo; la vostra parola sacra.
Guidate per mano i vostri adepti ad esso e moltiplicate.
E non vi separate da quanto riguarda i dolori, i bisogni, le aspirazioni dei vostri fratelli profani ancora.
Il miglior metodo d'iniziazione è la comunione con essi.
Abbiatemi fratello nella fede dell'avvenire.
Gius. Mazzini
(Scritti editi e inediti, Edizione Nazionale, LXXVI, Epistolario XLVI, pp. 48-52)

Così si rivolgeva Giuseppe Mazzini, "Padre della patria", ai fratelli massoni delle logge siciliane.
Un documento storico di una importanza notevole.
I rapporti tra Mazzini e la massoneria sono noti; secondo il grande Oriente d'Italia Mazzini fu massone e ricoprì anche la carica di Gran Maestro, mentre secondo altri storici(quelli dalla parte risorgimentale) la sua affiliazione alla libera muratoria non è ancora provata.
Quel che è certo è che Giuseppe Mazzini condivideva gli scopi e i valori della massoneria, e ad essa guardò sempre con grande simpatia.
In questa lettera rivolgendosi ai fratelli siciliani rievoca il ruolo della massoneria, e ricorda come fu proprio la libera muratoria la protagonista della rivoluzione francese.
Gli storici che sostengono questa posizione attualmente vengono catalogati nel filone del “complottismo”, mentre per Mazzini e i massoni del XIX secolo era una realtà assodata.
Mazzini si spinge oltre, sostenendo che “Gli illuminati erano repubblicani”.
Il riferimento è agli Illuminati di Baviera di Weishaupt, quell'ordine segreto settecentesco che aveva come obiettivo la distruzione dell'ordine sociale esistente, e l'edificazione di un Nuovo Ordine retto dagli iniziati.
Ufficialmente la massoneria odierna disconosce e prende le distanze dalle idee e dall'operato degli illuminati, e dalla loro ideologia indubbiamente luciferiana(solamente in apparenza).
Le parole di Mazzini dimostrano invece chiaramente come ancora nel XIX secolo l'eredità dell'ordine di Weishaupt fosse orgogliosamente rivendicata dai liberi muratori.
Infine, risultano interessanti i riferimenti di Mazzini alla visione “mondiale” della massoneria e dei nuovi stati nazioni che per opera della massoneria stessa stavano sorgendo.
Stati nazione che rappresentavano solamente un primo passo verso una unione più ampia, sovranazionale.
Parole e concetti che risultano alquanto familiari alle nostre orecchie, dal momento che i nostri “rappresentanti democratici” non perdono occasione di ribadirli.
E tutti i vari “capi di stato” che con devozione esaltano la visione e la “religiosità” mazziniana, a quale religiosità si riferiscono?
 
"Quando Mazzini mori nel 1872  nominò suo successore un altro capo rivoluzionario, Adriano Lemmi. A Lemmi più tardi sarebbero succeduti Lenin e Trotzkij. Le attività rivoluzionarie di tutti costoro vennero finanziate da banchieri inglesi, francesi, tedeschi e americani. Il lettore deve avere presente che i banchieri internazionali dì oggi, al pari dei cambiavalute dei tempi di Cristo, sono solo strumenti e agenti degli Illuminati. Mentre al grande pubblico era lasciato credere che il Comunismo è un movimento di lavoratori per distruggere il Capitalismo, gli ufficiali dei Servizi di Informazione inglesi e americani erano in possesso di autentica evidenza documentaria comprovante che capitalisti internazionalisti operanti attraverso i loro istituti bancari avevano finanziato entrambe le parti in ogni guerra e rivoluzione combattute dal 1776"

Giuseppe Mazzini, frammassone fondatore della "Loggia Propaganda P1" (da non confondersi con la "Loggia Propaganda P2" fondata da Adriano Lemmi nel 1875) e della "Prima Internazionale Comunista" ("L'altra faccia di Carlo Marx", ed. Uomini Nuovi).