domenica 4 settembre 2016

Quando i governanti giuravano sul Vangelo...

Fonte: http://circolopliniocorreadeoliveira.blogspot.it/



Lettera di San Giovanni Eudes alla Regina Madre, Anna d'Austria,
per chiederle di rimediare ai mali della religione in Francia
scegliendo buoni Vescovi

"Non posso rifiutare il pensiero che è piaciuto a Dio darmi, offrendomi a Lui nel santo Sacrificio della Messa per la Vostra Maestà, durante queste agitazioni a Parigi, di supplicarle molto umilmente, in nome di Gesù Cristo e della sua santissima Madre, di usare il potere che Loro le diedero per far cessare il torrente impetuoso delle iniquità che oggi fanno una terribile strage in Francia, che conduce una infinità di anime all’inferno, e che è l’unica causa di tutte le miserie di questo Regno.

"È una cosa deplorevole, Signora, vedere con lacrime di sangue perire tante anime che costarono il sangue prezioso di Gesù Cristo, e che questo male cresce sempre più, e che tanto poche sono le persone che si impietosiscono. Quando si tratta di qualsiasi interesse temporale dei Principi o dei Re di questo mondo, chi non si impegna? Ma gli interessi del sovrano Monarca sono abbandonati.

"Noi ci uccidiamo, nelle nostre missioni, a forza di gridare contro la quantità di disordini che ci sono in Francia, che disonorano estremamente a Dio e che sono la causa della condanna di molte anime; e Lui ci da la grazia di rimediare qualcuna. Ma sono sicuro, Signora, che se Vostra Maestà volesse usare il potere che Lui le ha dato, potrebbe da sola fare più della distruzione della tirannia del diavolo e per stabilire il regno di Gesù Cristo che tutti i missionari e predicatori messi assieme.

"Se Vostra Maestà volesse sapere quali siano i mezzi, sarà facile proporglieli, e ancor più facile, con la grazia di Nostro Signore, eseguirli. Per ora, direi soltanto il più potente di tutti, che é di dare buoni Vescovi alla Chiesa, perché i buoni  Vescovi e buoni preti farebbero dei buoni cristiani, e con questo mezzo, in poco tempo, la Chiesa di Francia cambierebbe faccia e riprenderebbe il suo primo splendore...Ecco il maggiore obbligo di Vostra Maestà, Signora; é il maggior servizio che potrà rendere a Dio e alla sua Chiesa; è di tale importanza che merita bene che Vostra Maestà si occupi personalmente, dato che lei sarà la prima a chi il sovrano Giudice chiederà conto, e un conto tanto più terribile per quanto é in gioco la salvezza di una infinità di persone che Lui collocò alle sue cure.

"Dato che, sento lo Spirito Santo, che, parlando per mezzo della bocca di San Paolo, grida alto: Chi non si occupa della salvezza di coloro che da lui dipendono, questo ha rinnegato la fede ed é peggiore di un infedele, in tal modo che nell’ora della morte sarà condannato da Dio come apostata e castigato più severamente dei pagani e degli infedeli.
"Se Vostra Maestà renderà questo servizio a Gesù Cristo e alla sua Chiesa, Lui la colmerà di benedizioni spirituali e temporali; ma se trascurerà queste cose, io le dichiaro, in nome e da parte del grande Dio vivo, che tutti i peccati che saranno commessi in Francia, per la mancanza sua personale nel non provvedere buoni Vescovi, le saranno attribuiti come se lei stessa li avesse commessi; e che lei riceverà per questo la condanna e il castigo; e che tutte le anime che si perderanno dovuto a questo,  e tutte le gocce di sangue che Gesù Cristo ha sparso per la loro salvezza, grideranno vendetta contro di lei nell’ora della morte.

"D'altronde posso, Signora, protestare di buon grado a Vostra Maestà, in tutta verità, che in tutto questo io non ho altro interesse o pretensione che la gloria del mio Maestro e la salvezza delle anime. Colui che conosce il fondo dei cuori sa che dico la verità.
"È in Lui e nella sua Madre Santissima che io sarò sempre, con tutto il rispetto possibile, Signora,

Della Vostra Maestà
L’umilissimo, ubbidientissimo e fedelissimo suddito e servitore

Giovanni Eudes, Sacerdote".

Parigi 2 Settembre 1648

(Compilazione di Caen, Lettera 55, Costil, Anais I. 3 N° 16)


Il governante pro unioni civili, invece:


"...ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo".
(Matteo Renzi, il 12/05/2016)