Bandiera del Ducato di Modena e Reggio. |
Attenzione: Le seguenti riflessioni e analisi sono state riportate al solo scopo di riflettere su una questione importante che non coinvolge soltanto coloro riportati nel presente testo. E' una triste realtà condivisa da molti esponenti delle Casate d'Europa, regnanti e non regnanti.
Analisi dal principio
Francesco V di Modena. |
Francesco V ebbe dalla consorte Adelgonda di Baviera, con la quale si sposò il 30 marzo 1842, una sola figlia, Anna Beatrice, nata il 19 ottobre 1848 e morta l'anno successivo, l'8 giugno 1849.
Al momento della stesura del testamento , senza eredi diretti, e rispettando il trattato tra Vienna e Modena dell'11 maggio 1753 , lasciò le seguenti direttive base:
Art. III
….. In questa per me triste circostanza, nomino a mio erede universale il Nipote di Sua Maestà l’Imperatore attualmente regnante Francesco Giuseppe I, vale adire l’Arciduca Francesco figlio primogenito dell’Arciduca Carlo Ludovico d’Austria e della defunta Arciduchessa Annunziata n. Principessa delle Due Sicilie, con che detto Erede, per potere essere tale, accetti di assumere ed assuma effettivamente per sé e suoi discendenti ed eredi in perpetuo, con atto avente forza ed effetto legale, il Cognome d’Austria Este. Ove il suddetto Arciduca Francesco (lo che Dio non voglia;) mi premorisse, o non volesse accettare la eredità e le condizioni che gli impongo del Cognome d’Austria Este e di quanto altro viene disposto da me, in tali casi gli sostituisco per ordine di età i suoi fratelli. Non accettando nessuno di essi, nomino allora miei Eredi in parti eguali i miei due Nipoti ex sorore Don Carlos di Borbone Duca di Madrid e Don Alfonso di Borbone di lui fratello, alle condizioni generali del Cognome d’Este anche per loro discendenza ed alle altre …..
(Fonte: Teodoro Bayard de Volo, Vita di Francesco V. Duca di Modena; Modena, Tipografia Dell’Immacolata Concezione, 1878-85 (4 volumi) vol. 3 pp. 647-8. Ristampa 1983, Modena, Aedes Muratoriana.)
Ps: Nel testamento era specificato anche che i successori dovevano conoscere la lingua italiana e non dovevano regnare su altro Stato.
L'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este. |
Nella seconda metà del XIX secolo , la famiglia imperiale d'Austria era l'unica Casata Regnante ad aver mantenuto le caratteristiche di una vera Monarchia , in un Europa dilaniata e sfigurata dalla Rivoluzione che aveva posto sui troni casate illegittime e fantocce . Ed è anche per questo motivo che Francesco V vedeva nei discendenti di tale Casata uno scoglio saldo sul quale ancorare il futuro degli Asburgo-Este e dei titoli e diritti connessi. Ma il cinquantaseienne Duca di Modena non poteva immaginare che da li a quarant'anni sarebbe scoppiata una terribile guerra voluta e appiccata dalla setta proprio in seguito all'assassinio dell'erede da egli designato, Francesco Ferdinando.
Passaggio dei titoli e dei diritti della Casa d'Asburgo-Este dopo la morte di Francesco Ferdinando
Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este |
Dopo l'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando e della di lui moglie avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914 , l'Imperatore Francesco Giuseppe I scrisse un documento ufficiale, datato 22 Dicembre 1914, con il quale autorizzava S.A.I. e R. l’Arciduca Carlo (futuro Imperatore) ad assumere il Nome e lo Stemma d’Este e ad entrare in possesso dell’eredità di S.A.I. e R. il defunto Arciduca Francesco Ferdinando:
Sua Maestà Apostolica Imperiale e Reale, si è compiaciuta approvare con brevetto del 31 ottobre 1914, che in conformità col testamento di S.A.R. il defunto Arciduca Francesco d’Austria-Este, Duca di Modena e di S.A.I.e R. il defunto Arciduca Francesco Ferdinando d’Austria-Este, S.A.I. e R. l’Arciduca Carlo Francesco Giuseppe aggiunga ai propri il Nome e le Armi d’Este per se stesso e per i Suoi Discendenti nati da matrimonio fra uguali, che entri in possesso delle proprietà a Lui legate da S.A.I. e R. il defunto Arciduca Francesco Ferdinando con testamento datato 3 giugno 1907.
Carlo I d'Austria-Ungheria. |
Sua Maestà Apostolica Imperiale e Reale, si è compiaciuta di confermare con brevetto del 16 aprile ultimo scorso, il trasferimento del nome e delle armi d'Este a suo figlio S.A.I. e R. l' Arciduca Roberto Carlo, in conformità con il testamento di S.A.R. il defunto Arciduca Francesco d'Austria-Este, Duca di Modena e di S.A.I.e R. il defunto Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria-Este, di modo che S.A.I.e R. e dopo di lui i sui discendenti nati da matrimonio fra uguali assumano per primogenitura il nome Austria-Este ed uniscano le armi d'Este alle proprie.
Con il nefasto epilogo della Prima Guerra Mondiale , ed il seguente smantellamento dell'Impero Austro-Ungarico , l'Imperatore Carlo I e la sua famiglia vennero costretti all'esilio nell'isola portoghese di Madera dove egli morì di polmonite all'età di appena 35 anni.
S.A.I. e R. l’Arciduca Roberto Carlo e la decadenza dei costumi
S.A.I.R Roberto Carlo d'Asburgo-Este. |
Roberto , dal matrimonio con Margherita di Savoia-Aosta , ebbe 5 figli: Maria Beatrice, Lorenzo, Gerardo, Martino e Isabella. Alla sua morte, avvenuta a Basilea il 7 febbraio 1996 , li succedette come Capo della Casata d'Asburgo-Este e detentore del titolo di Duca di Modena, il figlio Roberto.
L'Arciduca Roberto e il triste declino
Lorenzo d'Asburgo-Este |
Riflessione valutativa
Alla luce della condotta delle ultime generazioni che vanno da Roberto a Lorenzo d'Asburgo-Este, e analizzando le disposizioni lasciate da Francesco V di Modena , cosa possiamo dedurre? :
Francesco V dispose che i successori per legittimarsi non dovevano solamente mantenere il nome "d'Asburgo-Este" (o "d'Austria-Este") ma anche conoscere l'Italiano , non regnare su altro Stato , e naturalmente mantenere una certa etichetta. Ora, l'attuale detentore del titolo ducale , Lorenzo , ha rispettato solamente il mantenimento del nome "d'Asburgo-Este" , tralasciando la conoscenza dell'Italiano dai meriti ovviamente , ma per il resto dimostra di non meritare, come altri attuali pretendenti , ai titolo di Duca di Modena e ai diritti che ne derivano. Mi spiace di ciò , come mi dispiace del pessimo comportamento di altri Principi discendenti da grandi dinastie.
La domanda che sorge spontanea è: Se gli attuali detentori del nome "d'Asburgo-Este" , in particolare del Capo, l'Arciduca Lorenzo, e dei diritti e titoli che ne derivano , si comportassero in maniera da contravvenire alle disposizioni testamentarie del Duca Francesco V di Modena così da decadere dalla legittima detenzione dei suddetti diritti , chi , secondo legge salica , essendo i discendenti di Don Carlo di Borbone Duca di Madrid e Don Alfonso Carlo di Borbone di lui fratello estinti, raccoglierebbe legittimamente l'eredità del Ducato Estense?
Riflessioni sulla possibilità di rivendicare i titoli della Casa d'Asburgo-Este da parte dei discendenza di Maria Teresa d'Asburgo-Este.
Maria Teresa d'Asburgo-Este |
Gli Asburgo-Este discendenti dall'Imperatore Carlo I d'Austria, come detto poc'anzi, hanno ereditato il nome degli Este, ai sensi del trattato dell'11 maggio 1753 tra Modena e Austria e il testamento di Francesco V, ma non discendono da Maria Beatrice d'Este, l'ultima della sua Casata, che sposò Ferdinando d'Asburgo.
Quindi , ricapitolando , dal fratello secondogenito del Duca di Modena Francesco V, Ferdinando (1821-1849), entrambi nipoti di Maria Beatrice d'Este, nacque Maria Teresa d'Asburgo-Este (1849-1919) che sposò Ludovico III di Baviera. Per diritto di sangue i loro discendenti maschi, secondo il principio di primogenitura e fatta salva l'esclusione della discendenza da nozze diseguali, potrebbero rivendicare i titoli relativi all'eredità estense, nel caso in cui non si applicasse il trattato del 1753 o non si rispettassero le direttive testamentarie lasciate da Francesco V.
Franz Duca di Baviera (1933), che attualmente è il legittimo detentore ai titoli di Re di Baviera e legittimo Re d'Inghilterra, Scozia e Irlanda, e che non rivendica l'eredità estense, è il pronipote primogenito maschio di Maria Teresa d'Asburgo-Este e di Ludovico III. L'ordine di successione ricalcherebbe quello della linea di successione al Trono di Baviera dal numero 1 fino al numero 15, fatta salva l'esclusione dei numeri 3, 4 e 5 in quanto discendenza morganatica.
Ad ogni modo, nel suo testamento, Francesco V cita come suoi eredi soltanto gli arciduchi d'Austria, nati in osservanza delle leggi dinastiche (in particolare si esclude la discendenza nata da nozze diseguali), che non regnino su altri Stati, in ottemperanza al trattato del 1753 che prevedeva il passaggio dei diritti degli Este alla Casa d'Asburgo indipendentemente dalla discendenza dagli Este*. Francesco V nomina inoltre come eventuali eredi, in caso di rinuncia o mancato rispetto dei requisiti da parte degli Asburgo d'Austria, i suoi nipoti ex sorore Carlo Maria di Borbone-Spagna duca di Madrid (Carlo VII di Spagna) e Alfonso Carlo di Borbone (Alfonso Carlo I di Spagna) , mentre non fa menzione dei nipoti ex fratre della Casa di Baviera.
Conclusioni
Come accennato prima, il comportamento degli attuali discendenti di Carlo I, che hanno ereditato il nome Asburgo-Este e i diritti ad esso collegati, hanno tenuto e tengono tutt'ora un comportamento di non curanza verso l'eredità affidatagli arrivando a fraternizzare in modo diretto ed esplicito con coloro che discendono dagli usurpatori del Ducato Estense legittimando un abominio come il Regno d'Italia: non ci sono giustificazioni di parentela per questo. Bisognerebbe aggiungere il "dolce accomodarsi" dell'Arciduca Lorenzo alla Corte farlocca belga diventandone a tutti gli effetti un membro ufficiale: tanto lui quanto i suoi figli. Quando Francesco V stese il testamento non avrebbe mai immaginato una tale decadenza di costumi e di comportamento dei discendenti di una così illustre Casata. Questa situazione rende la faccenda di successione aperta su entrambi i fronti (discendenti di Carlo I e discendenti di Maria Teresa d'Asburgo-Este) , anche se non è minimamente contesa.
Il comportamento dell'Arciduca Lorenzo , considerato nella sua interezza, lo farebbe decadere ipso facto dal diritto legittimo di detenzione su qualsiasi diritto proveniente dall'eredità Estense. So con certezza che alcuni partigiani dell'Arciduca Lorenzo , i quali bazzicano volentieri con Casa Savoia e con le loro tragicomiche combriccole, non perderanno occasione per attaccare il sottoscritto e l'associazione; voglio ricordare a lor signori che allo stato attuale di cose nessun Principe italiano rispecchia in toto la legittimità e il merito di fregiarsi del titolo che per sangue ha ereditato.
La conclusione è semplice , più di quanto si immagini: è sempre più chiaro che se i Principi non prenderanno posizioni decise sulle questioni inerenti ai loro titoli , quando Restaurazione sarà , nuove Casate sorgeranno dalle ceneri di un'Europa a pezzi.
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Nota:
* L'art. VII del trattato dell'11 maggio 1753 stabilisce: "[...] cum mens contrahentium sit, extinctae Estensi familiae masculae generatim, substituere Ser.mam Austriacam domum, in quantum id absque laesione normae praecedente articulo sancitae fieri potest", cioè che "l'intenzione delle parti contraenti è in generale quella di sostituire la serenissima Casa d'Austria al ramo maschile degli Este, estinto, nel limite per cui ciò non costituisca violazione di norma prescritta dall'articolo precedente", cioè il divieto di unificazione del ducato agli altri domini asburgici e altre disposizioni di salvaguardia dell'indipendenza dello Stato modenese. Il testo del trattato è riprodotto nel sito heraldica. Da notare che il trattato fu ratificato dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria, dal suo consorte Francesco Stefano di Lorena, in qualità di granduca di Toscana, e dal re Giorgio "II" d'Inghilterra, nella sua qualità di capo della Casa dei Guelfi.
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Fonte:
Wikipedia
www.modenaducale.it
Scritto da:
Presidente e fondatore dell'A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.
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Presidente e fondatore dell'A.L.T.A. Amedeo Bellizzi.