martedì 7 maggio 2013

Ducato di Lucca: il Ducato provvisorio (1815-1847).


 


Introduzione



Ducato di Lucca - MappaStato provvisorio  dell'Italia centro-settentrionale, il Ducato di Lucca, occupava una parte delle odierne province di Lucca, Massa e Carrara e Pistoia. Facevano parte del Ducato la valle del Serchio, con porzione della Garfagnana (attuali territori di Minucciano, Castiglione di Garfagnana, quasi interamente Gallicano e parte di Fosciandora, Coreglia Antelminelli, Pescaglia, Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano), parte della Versilia (attuali territori di Massarosa, Viareggio e Camaiore), parte della riviera Apuana (attuale comune di Montignoso) e la pianura lucchese (attuali comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Villa Basilica e parte di quelli di Altopascio e Pescia).

 
Cartina del Ducato di Lucca (1815-1847)
 
 

Storia

Il Ducato di Lucca nacque nel 1815 per decisione del Congresso di Vienna che nominò Duca Carlo Ludovico di Borbone-Parma, con reggenza alla madre Maria Luisa di Borbone-Spagna. Il Congresso aveva infatti statuito, in seguito alla dissoluzione della Repubbliche Aristocratica di Lucca  spazzata  via da Napoleone, e secondo i principi di legittimità ,  di non restaurare la vecchia Repubblica di Lucca la cui sovranità risiedeva in un governo ormai inesistente , ma di Restaurare comunque lo Stato affidandolo provvisoriamente ai Borbone di Parma. La soluzione fu aspramente contestata con vive proteste da Maria Luisa, che chiedeva la propria legittima  Restaurazione a Parma. Questo portò all'atto addizionale di Parigi del 1817, che fu una sorta di riaffermazione dell’atto steso durante il Congresso di Vienna, in cui si precisava che, alla morte di Maria Luigia d'Asburgo-Lorena, duchessa di Parma, il Ducato di Parma sarebbe tornato ai legittimi sovrani (Borbone-Parma), mentre il Ducato di Lucca sarebbe stato annesso dal Granducato di Toscana.

 File:Flag of the Duchy of Lucca.svg           File:Coat of Arms of the Duchy of Lucca.svg
                   Bandiera del Ducato di Lucca                                     Stemma del Ducato di Lucca.





Il governo di Maria Luisa:



Maria Luisa di Spagna
Maria Luisa di Borbone-Spagna
La Duchessa Maria Luisa era una Sovrana decisa e profondamente Cattolica. La politica restauratrice della sovrana si mosse quindi secondo le linee essenziali di rendere alla Chiesa Cattolica tutta l'importanza che aveva perso durante il dominio francese e di sovrintendere personalmente all'attività dei suoi ministri. Con puntiglio Maria Luisa volle riconsegnare alla Chiesa lucchese i beni che gli illegittimi governi  precedenti avevano confiscato e, in taluni casi, l'Arcivescovo di Lucca Filippo Sardi, finì per moderare l'ardore della Duchessa. Il Palazzo Ducale subì notevoli lavori che lo resero sfarzoso ed adeguato al cerimoniale di corte che ricalcava quello spagnolo. La sovrana però non volle introdurre misure di polizia troppo severe e favorì con grande larghezza di vedute la pubblica istruzione riformando l'Università di Lucca e dotandola di strutture di avanguardia (teatro anatomico, gabinetti di Fisica, Chimica e Farmacologia, Specola astronomica, Orto Botanico), questo permise ad elementi settari e sovversivi di instaurarsi all’interno dell’istruzione pubblica. Nel campo delle infrastrutture molto importante fu la costruzione della carrozzabile Lucca - Modena attraverso la Foce a Giovo. Maria Luisa di Borbone-Spagna morì nel 1824 ed il figlio assunse piena sovranità con il nome di Carlo Lodovico.

 

Il governo di Carlo Lodovico:



File:Charles II, Duke of Parma.jpg
Carlo Ludovico di Borbone-Parma;
Carlo Ludovico I di Lucca.
Il giovane Duca decise di intraprendere una politica basata sul miglioramento delle vie di comunicazione e sull'incremento della formazione superiore. Come già la madre ebbe a cuore lo sviluppo della città di Viareggio e del suo porto. Emerse in questi anni la figura dell'architetto Lorenzo Nottolini che interpretò le volontà dei regnanti in modo da conferire alla città e al suo territorio molto del suo attuale carattere. Carlo Lodovico di Borbone promosse Bagni di Lucca non solo come centro termale, ma anche come ritrovo dell'aristocrazia e dell'alta borghesia di tutta Europa e come mezzo di guadagno per le casse dello Stato . Fu proprio in questo periodo che nacque il Casinò dei giochi di Bagni di Lucca, uno dei primi casinò europei. Dal punto di vista politico, almeno fino al 1835, il monarca mostrò una certa apertura verso i liberali, tanto da permettere a molti di loro altrove giustamente  perseguitati di rifugiarsi nel Ducato. Anche in materia religiosa Carlo Lodovico mostrò notevole disinvoltura cattoliberale . Tra le altre cose autorizzò la costruzione, a Bagni di Lucca, di una chiesa protestante anglicana. Questo lo portò ad uno scontro con l'Arcivescovo e la Santa Sede che si risolse dando all'edificio, progettato da Giuseppe Pardini, l'aspetto di un palazzo. In un certo periodo si vociferò di una segreta conversione del Duca al protestantesimo, cosa scandalosissima specie  per un Borbone. La tesi di una segreta conversione del Duca di Lucca è oggi accettata dalla gran parte degli storici; probabilmente la conversione , se ci fu, fu dettata dall’autoritarismo del giovane Duca che nell’eresia protestante poteva trovare illimitato potere d’azione senza tener minimamente conto degli insegnamenti della Cattedra di Pietro. Il Duca spese cifre ben superiori all'assegno personale che gli era conferito in virtù degli accordi internazionali che istituirono il Ducato. La grave condizione delle finanze del regnante finì , fornendo una scusa all’élite settaria lucchese di sovvertire il sistema , per mettere in crisi l'equilibrio interno dello Stato.

Carlo II di Parma
 Carlo II di Parma
Nel 1847 la situazione si aggravò ulteriormente. Nello stato di Lucca le forze liberali moderate , che presero piede grazie alla politica “ecumenica” di Carlo , iniziarono a fare al Duca pressanti richieste di riforme. Nel mese di settembre Carlo Lodovico fu costretto a concedere la libertà di stampa e la guardia civica. Subito dopo il monarca riparò  a Massa (città del Ducato di Modena). In realtà erano già in corso trattative “segrete” con i governi del Duca di Modena e del Granduca di Toscana; questo portò ad un accordo con il quale Carlo Lodovico rinunciava al Trono di Lucca in favore del Granduca di Toscana Leopoldo II, mentre i territori lucchesi di Montignoso, Gallicano, Minucciano e Castiglione di Garfagnana venivano ceduti a Modena (Trattato di Firenze del 1844). La Toscana cedeva poi a Modena i suoi territori lunigianesi ad esclusione di Pontremoli che passava a Parma. Carlo Lodovico passò dunque a fare vita privata, ma improvvisamente Maria Luigia d'Asburgo-Lorena Duchessa a vita di Parma morì all'età di 54 anni (dicembre 1847) e Carlo riprese possesso dei suoi legittimi territori divenendo Duca di Parma con il nome di Carlo II .


 


Fonte:
 
Wikipedia

www.borboneparma.it

Scritto da:

Redazione A.L.T.A.