lunedì 6 maggio 2013

A PROPOSITO DI MURAT




I festeggiamenti in corso per la celebrazione della nascita del “borgo murattiano” di Bari, dimostrano ancora una volta la mancanza di conoscenza e di rispetto della memoria storica pugliese e meridionale in questo caso da parte del Comune di Bari e di un Comitato Murattiano locale.
Si celebrano, infatti, con mostre e manifestazioni, Gioacchino Murat e la sua “posa della prima pietra” del quartiere barese senza approfondire i temi trattati: il cognato di Napoleone si limitò simbolicamente (come spesso accade anche con i politici attuali) a “tagliare un nastro” di progetti avviati in precedenza dai Borbone (fin dal decreto del 26 febbraio 1790) e ultimati dagli stessi Borbone dopo il 1815 e dopo la partenza dei francesi dal Regno.
L’esaltazione di Murat è del tutto fuori luogo se solo si pensa che i francesi, nel 1799 come nel 1806, massacrarono decine di migliaia di pugliesi e di meridionali che si ribellarono (“briganti” o “insorgenti”) a quella invasione con coraggio e fedeltà verso i valori cristiani rappresentati dalla dinastia borbonica.
Innumerevoli le fucilazioni senza processo e le devastazioni e i saccheggi di intere città così come si sarebbe verificato anche durante la successiva unificazione italiana…
Di fronte ad una storiografia sempre più documentata e diffusa sulla storia del Sud preunitario, non si può continuare a conservare quella subalternità immotivata verso le dinastie straniere prima francesi e poi sabaude che la storiografia ufficiale ha colpevolmente radicato nella nostra cultura.


Targa calunniatrice liberale. 


 Il Movimento Neoborbonico, il “Parlamento delle Due Sicilie” e Daunia Due Sicilie propongono al Comune di Bari e al Comitato Murattiano di inserire, all’interno delle numerose manifestazioni previste (e finanziate) anche una pubblica sfida/dibattito (con eventuali proiezioni -gratuite- audio/video e di immagini e documenti) sulla storia dei Borbone, dei napoleonidi, delle Puglie e del Sud. 

 
 
 

Fonte:

www.reteduesicilie.it