Fonte: Corrieredellasera.it... Quello strano filo che lega Chiesa e massoneriaUna lettera scritta dal cardinale Oddi e dal Gran maestro Gaito a Papa Giovanni Paolo II e le testimonianze di vari prelati e “insider” sollevano il tema delle infiltrazioni all’interno del Vaticano
L’infiltrazione della massoneria nelle sacre stanze della Santa Sede è stata spesso mormorata, suggerita, ventilata in più circostanze. La Chiesa formalmente ha sempre bandito e scomunicato la massoneria. Ma banchieri massoni come Bernardino Nogara, Michele Sindona e Roberto Calvi hanno gestito le finanze vaticane. Figure come Licio Gelli e Umberto Ortolani sono state insignite di alte onorificenze vaticane. E scandali recenti come la P3 e la P4 hanno sollevato quesiti circa i rapporti attuali tra ambienti curiali e logge massoniche. Quanto conta allora la massoneria in Vaticano? E in che modo può aver avuto anche a che fare con l’elezione del primo Papa gesuita della Storia, Jorge Mario Bergoglio? Un’inchiesta condotta dal giornalista di Sette Ferruccio Pinotti e da Giacomo Galeazzi de La Stampa, Vaticano massone, affronta questi nodi attraverso documenti inediti e una mole di testimonianze interne ed esterne alla Chiesa. Ne anticipiamo qui alcuni stralci.
Le carte. Un documento inedito che prova l’esistenza di rapporti tra alti prelati e massoneria è una lettera scritta dai vertici del Grande Oriente, nella persona dell’ex Gran maestro Virgilio Gaito, un avvocato romano (classe 1930) che è stato alla guida della massima obbedienza massonica italiana dal 18 dicembre 1993 al 21 marzo 1999, insieme al cardinale Silvio Oddi (1910-2011), e diretta a Papa Giovanni Paolo II. Una lettera sconvolgente, nella quale il cardinale e il Gran maestro massone chiedono apertamente a Wojtyla un “grande patto” di pacificazione tra Chiesa e massoneria, il riconoscimento ufficiale da parte del Vaticano della conciliabilità tra la fede cattolica e l’appartenenza alla libera muratoria. Una missiva tanto più eclatante perché proviene da un cardinale noto per le sue posizioni di intransigenza disciplinare. Oddi, che era stato creato cardinale da Paolo VI, fu il prelato che cercò infatti di mediare con il vescovo tradizionalista Marcel Lefebvre favorendo il reinserimento dei seminaristi e dei preti allontanatisi dal vescovo “ribelle” francese, accogliendoli in un collegio ecclesiastico romano. Oddi è stato considerato un “grande protettore” dell’Opus Dei, ma anche un grande sponsor della discesa in campo, nel ’94, di Silvio Berlusconi.
Il suo rapporto consolidato coi massoni del Goi lo spinse a scrivere con il Gran maestro Gaito questa lettera a Giovanni Paolo II: “Santo Padre, è con profonda gioia che i qui sottoscritti Cardinale Silvio Oddi ed Avvocato Virgilio Gaito, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, si onorano rendere partecipe Vostra Santità della convergenza di vedute da essi raggiunta sulla constatazione che, nei rapporti non sereni intercorsi nei secoli tra Chiesa Cattolica e Massoneria, dall’una e dall’altra parte si è attribuita soverchia importanza a ciò che ci ha diviso trascurando del tutto il credo che ci unisce da sempre: la necessità che l’Uomo, emendato dal vizio, elevi templi alla virtù nella purezza e nella luminosità degli spazi celesti. Sicché gli opposti integralismi hanno scavato un vallo sempre più profondo che non ha giovato ad alcuno perché l’umanità ha estremo bisogno di armonia per salvarsi dalla distruzione morale prima che fisica (...) Appare quindi in tutta la sua drammaticità l’urgenza che tutte le menti illuminate, perché rivolte al cielo, facciano professione di umiltà, accettino di marciare insieme, per allontanare dal precipizio il gregge sbandato. A nostro avviso, proprio questo deve essere, nell’anno mondiale della tolleranza, l’imperativo categorico di tutti coloro che hanno l’esaltante privilegio dell’incommensurabile responsabilità della cura d’anime e di essere guida morale. (...) Pienamente consapevoli delle finalità perseguite dalla Massoneria universale, da sempre votata al miglioramento dell’individuo per il miglioramento ed il progresso dell’Umanità raggiungibili soltanto attraverso l’Amore e la tolleranza, riteniamo giunto il momento di lanciare un doveroso appello alla riconciliazione che ponga fine a quella secolare incomprensione tra Chiesa Cattolica e Massoneria (...)”.
Alleanza segreta. La lettera al Papa prosegue così: “Essendo quindi le strade della Chiesa Cattolica e della Massoneria in tale direzione quanto meno parallele, i sottoscritti ritengono che non vi sia più oggi motivo di opposizione tra le due Istituzioni e che, invece, esse, superando antiche, aspre, dolorose discordie e reciproche incomprensioni, debbano tendersi la mano per rendere più intensa e benefica per l’Umanità la loro opera di bontà e carità. Siamo infatti persuasi che l’intolleranza ed il fanatismo sono forze del male contro le quali noi possiamo e dobbiamo mobilitare le legioni del bene in una vera santa alleanza. (...) Concordi sull’analisi compiuta i sottoscritti sottomettono alla saggezza ed alla lungimiranza della Santità Vostra la valutazione della possibile promozione di incontri bilaterali a qualificati livelli, preceduti da un’udienza speciale da Voi, Santo Padre, accordata al Gran Maestro Virgilio Gaito in presenza del sottoscritto Cardinale Silvio Oddi, affinché venga concretamente avviato l’auspicato ed ormai maturo processo di riavvicinamento tra la Chiesa Cattolica e la Massoneria regolare. Nell’anno mondiale della tolleranza simile straordinario evento sarebbe uno dei più consolanti nella storia dell’umanità e saremo particolarmente felici vederlo realizzato dalla Santità Vostra alla quale va tutta la stima dei Massoni regolari italiani e – ne siamo certi – del resto del mondo i quali, unitamente al sottoscritto Cardinale Silvio Oddi, Vi augurano di proseguire ancora per lunghissimi anni nel Vostro apostolato di pace”.
Le testimonianze. L’inchiesta riporta poi le testimonianze dei Gran maestri delle tre principali obbedienze massoniche italiane: Gustavo Raffi, Luigi Pruneti, Fabio Venzi (il quale ammette l’esistenza di sacerdoti massoni). Così come quella dell’ex Gran maestro Gaito e dei leader di controverse realtà massoniche. Ma propone anche numerose interviste a prelati che parlano apertamente di infiltrazioni massoniche nella Chiesa, come padre Gabriele Amorth; del pericolo di collusioni tra Chiesa, mafia e massoneria, come monsignor Bregantini, don Giacomo Ribaudo e padre Giulio Maria Scozzaro.
C’è anche la “replica” di prelati come monsignor Francesco Micciché e di monsignor Domenico Mogavero della Cei. L’inchiesta interpella fonti come Antonio Mancini, che ha fatto parte della banda della Magliana; ma anche l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, Giovanni Maria Vian direttore dell’Osservatore Romano, oltre a un importante teologo gesuita, al Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e al giurista di fiducia del Vaticano, Francesco Clementi.
7 maggio 2013 (modifica il 13 maggio 2013)
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