giovedì 2 febbraio 2017

Ida Dalser, la "prima vittima" tirolese di Benito Mussolini.

Fonte: Trento è Tirolo - Trient ist Tirol

Ida Dalser


Quando arrivò a Trento il 6 febbraio 1909, Mussolini era un giovane socialista ancora sconosciuto. Aveva una brevissima esperienza di maestro compiuta in alcune piccole località del Regno d'Italia e in Svizzera. A Trento, il giovane Benito ha cercato - sempre assieme all'amico Cesare Battisti - di promuovere un'italianità di stampo nazionalista, molto diversa dalla realtà sociale del Tirolo Italiano di allora, di lingua italiana, ma sempre fedele all'Impero Austriaco e alle tradizioni locali.
Anche se per breve periodo, Mussolini provò le carceri austriache di Trento e riporta tale esperienza nel suo libro "Il Trentino veduto da un socialista" dove dimostra come la realtà politica e sociale nel Tirolo dei nostri nonni e bisnonni (fedeli sudditi dell'Imperatore d'Austria) era più avanzata di quella italiana.
In Tirolo gli piacevano le trentine, così come le donne di Innsbruck. Ma il giovane aveva capito che poteva sfruttare un "dolce far niente" da una signora benestante. A Milano, il giovane "furbét" ha conosciuto Ida Dalser, una tirolese benestante e, da parte di Mussolini si trattava di un rapporto molto "interessato".
Infatti, si fece finanziare dalla signora spremendola come un limone. Lei avrà un figlio suo, Benito Albino Dalser, mai riconosciuto dal padre (in modo ufficiale).
"Abbandonata", la Sig. Dalser comprese veramente chi era Benito Mussolini e prima dell'ultimo "addio" gli preannunciò quale sarebbe stata la sua fine.