Il
comm. Giovanni Salemi, presidente dell'Istituto di ricerca storica
delle Due Sicilie, con il Suo consueto entusiasmo e passione, ci invia la
seguente missiva:
Carissimi,
Vi invio queste considerazioni che mi sono maturate in mente stamane dopo aver
visto e sopratutto sentito la trasmissione di Canale 21 denominata TV del Sud
andata in onda, a reti unificate come trionfalmente diceva il conduttore Cecchi
Paone, intorno alle ore 21 di ieri sera 15 c.m. Io ci sono capitato
incidentalmente nel tentativo di rimettere ordine al mio televisore che non
andava bene ed è stata una buona occasione per sentire il vero e proprio
disfacimento della coscienza meridionalista,anche se sono arrivato in ritardo
per sentire delle affermazioni fatte da esponente di movimento ""sedicente""
borbonico, affermazioni che mi sono state riferite e che aspetto di sentire
direttamente da una registrazione della trasmissione stessa onde poter fare le
mie considerazioni in proposito,considerazioni che al momento rinvio. Mi spiego
meglio esprimendo un parere su quanto detto dai singoli partecipanti: comincio
con il Sindaco di Palermo on. Leoluca Orlando che pur sostenendo di
essere orgogliosissimo di essere siciliano diceva che il ""desiderio di identità
"" non deve essere assorbito da quello di ""appartenenza"" e questo per
evidenziare uno spiccato senso di nazionalità unitarista che, se non è
certamente sentimento malvagio, in effetti, data la situazione del Sud tutto e
della Sicilia in particolare si potrebbe fare a meno di metterlo in conto
concentrando tutto il proprio interesse e capacità di lavoro verso la propria
terra di origine, al momento peraltro non in floride condizioni e necessitante
di impegno massimo da parte dei suoi figli. La mia attenzione si rivolge poi
all'on. Cirino Pomicino, napoletano doc, già ministro, che come tale ha
fatto un discorso di tipo democristiano (nella accezione cattiva dell'uso di
tale termine) in cui ha anche cercato di rivolgersi ai giovani presenti
raccontando chiacchiere; discorso che ha, come per Orlando, evidenziato questo
sentimento di nazionalismo unitario senza fare qualche dichiarazione favorevole
a questo martoriato Sud per il quale, anzi, sosteneva di essersi, ai suoi tempi,
impegnato (con i risultati che ben conosciamo!). Le uniche voci che, discordi
dal retorico e ottuso coro nazionalista italico, si sono levate a tentare di
raccontare qualche concreta verità sono state quella dell'attore popolare
napoletano Simone Schettino e della attrice napoletana Maria
Mazza, (peraltro veramente bella e mediterranea): tali persone si sono
accaldate, emozionate, hanno dispiegato la loro passione di meridionali, di
figli delle antiche Due Sicilie e l'uno e l'altra hanno ricordato quello che è
stata l'occupazione militare piemontese del Sud e la difesa di questo
territorio fatto dagli insorgenti, definiti con spregio briganti, con i
risultati che ne sono venuti fuori.
Risultati
che, aggiungo io, vengono sostenuti con arroganza dalle istituzioni oggi come ai
tempi sabaudi con conseguente mortificazione di popoli che si sono quasi
convinti, a furia di sentirselo ripetere, di essere brutti,sporchi e cattivi. E
tale tesi è stata sostenuta, voglio ripeterlo, con veemenza dal nostro attore
che è poi, guarda caso, un attore comico, mentre in realtà i veri comici erano i
rappresentanti ufficiali della politica (di cui vivono e vivono anche bene). Ed
infine il conduttore, Cecchi Paone, ha concluso in bellezza (meglio in
schifezza) affermando a piena voce e con aria sicura che la vita nelle Due
Sicilie era l'inferno in terra o quanto di peggio si può immaginare,facendo
chiaramente affermazioni false, spudoratamente false prese dai racconti falsi
della storia ufficiale raccontata e, ahinoi, studiata nelle scuole dalle
elementari alle università da 150 anni a questa parte e tuttora sostenuta da
istituzioni che, tutto sommato, la sostengono perché su di essa si reggono e su
di essa continuano a far danni e non solo nel Sud ma anche in altre regioni
della penisola, più o meno trattate come il Sud all'epoca della, conquista
piemontese, massonica ..
Che dire?
Canale 21, tv napoletana, tv del Sud, in un certo modo stampa del Sud, permette
che sotto la sua sigla si dicano cose come quelle dette ieri sera,che si inviino
in giro notizie come quelle date dal Cecchi Paone sulle Due Sicilie (ma costui
dove è nato? chi lo autorizza a vestire panni del saccente ?), notizie peggiori
di quelle che si possono ancora leggere nella storia scritta dal voltagabbana
Pietro Colletta ed è quanto dire. Se si avesse senso di dignità ci sarebbe
sicuramente una precisazione, ma non credo si farà poichè non si può contrastare
la vulgata purtroppo ancora vincente che fa "capo ai capi"! Meno male che c'è
stata la canzone cantata da Eddy Napoli (ancora un uomo di spettacolo) con la
quale le verità sono state raccontate ,ma è poco, molto poco e questo addolora
chi ama le Due Sicilie, chi ama la propria terra, chi crede ostinatamente in una
possibilità di riscatto di questa terra e dei suoi popoli e che fa riferimento
alla Dinastia Borbone Due Sicilie (precisiamo, guidata da S.A.R. il Duca di
Castro) quale ultimo esempio di autonomia, indipendenza e dignità identitaria,
non disgiunta da sentimenti vivo di appartenenza di questa antica entità
geografica-politica rappresentata dal Sud della penisola.
Vi sarò
grato se vorrete pubblicare questo scritto (la reazione di un vecchio innamorato
del Sud) sul blog dell'Istituto, su facebook, sul giornale e su qualunque altro
mezzo di diffusione, perchè molti leggano e, mi auguro, si incuriosiscano, si
interessino e, perchè no, mi contestino anche ma, Santo Cielo!!, che ci sia una
reazione.
Grazie,
Gianni Salemi
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