Premessa: L'Associazione legittimista Trono e Altare non è pauperista. Apprezza la bella Liturgia Cattolica (culto che si offre a Dio) e con Essa: le suppellettili d’oro, i paramenti gemmati, i pizzi, gli altari maestosi. Allo stesso tempo non siamo estetizzanti cioè non riduciamo la Fede agli aspetti appena elecati, pur importanti.
Constatiamo tuttavia un banale e scontato ricorso ad un conformistico pauperismo di ritorno. Conformistico e demenziale: “Se il Papa vendesse un suo anello mangerebbe mezza Africa”.
A discorsi del genere non vale la pena nemmeno replicare, basterebbe contare il numero di missionari cattolici e quelli di altre fedi.
Oggi, a quei simpaticoni omolagati che “a me piace il bud(dd)dismo perchè la Chiesa ha i soldi” rispondiamo non con un anello ma con la statua d’oro più grande del mondo. Le loro certezze crolleranno?
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Il Buddha d’oro, il cui nome ufficiale in thai è Phra Phuttha Maha Suwan Patimakon, พระพุทธมหาสุวรรณปฏิมากร (grande statua del Buddha d’oro), è la più grande statua in oro massiccio al mondo.
La statua è alta 3 metri, 2,54 senza il piedestallo, e pesa tra le 5 e le 5,5 tonnellate, rappresenta Buddha seduto a terra con le gambe incrociate nella posizione del Bhumisparsamudra, che assunse quando ottenne la Bodhi (l’Illuminazione). Le dita della mano destra sfiorano la terra, a cui rendono omaggio, e la sinistra è appoggiata sulle gambe davanti al pube con il palmo verso l’alto.
Secondo alcune ipotesi l’opera fu eseguita durante il periodo di Sukhothai (1238-1438), ed era situata in un wat di Ayutthaya fino alla seconda metà del XVIII secolo. Quando i birmani cinsero d’assedio la città, nel 1765, il valore della statua fu mascherato con un anonimo e spesso rivestimento in stucco dipinto con vernice dorata. Fu così che si salvò dal saccheggio quando fu rasa al suolo la città, avvenimento che pose fine al glorioso regno nell’aprile del 1767. Il reale valore della statua rimase poi segreto per quasi due secoli. (fonte: Wikipedia)
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P.S. Dimenticavamo: il Buddhismo è – ovviamente – una falsa dottrina.
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