Corrado III Hohenstaufen, Re dei Romani (Bamberga, 1093 – Bamberga, 15 febbraio 1152) Imperatore del Sacro Romano Impero. Fu il primo Re tedesco della dinastia Hohenstaufen. Figlio di Federico I di Svevia e di Agnese di Waiblingen.
Mano a mano che si venne approfondendo la divisione che separava la chiesa latina occidentale da quella orientale, avviatasi sulla strada senza uscita dello scisma, si preparò il terreno a quella translatio e renovatio Imperi che culminò nel Natale dell’anno 800 con l’incoronazione del principe franco, Carlo.
Per due secoli e mezzo (870-1123) la Cristianità non vide più riunirsi il corpo episcopale. Quando, nel 1123, il 9° Concilio ecumenico si adunò nel Palazzo Laterano, nella città del Papa, l’augusta assise trovò nel supremo Pastore la sua guida naturale. Da allora, furono quasi sempre i Sommi Pontefici i protagonisti dei Concili ecumenici che ebbero luogo in Occidente.
«Grazie, tuttavia, alla buona intesa tra i due poteri, i principi secolari furono ammessi ad assistervi o a farvisi rappresentare con voto consultivo o con certi privilegi onorifici.
Al 2° Concilio del Laterano, constatiamo la presenza del Re [dei Romani] Corrado III; al 1° Concilio di Lione, quella di Baldovino II e di San Luigi; al Concilio di Vienne, quella dei Re di Francia, Inghilterra ed Aragona; al Concilio di Firenze quella di Giovanni Paleologo; al 5° Concilio Laterano quella di Massimiliano I. Il Concilio di Trento restò fedele a questa tradizione, sforzandosi di agire in accordo con i principi cattolici, in modo particolare con l’Imperatore Carlo V, e nell’accogliere i loro desiderata nella misura del possibile».
Tuttavia (lo si vedrà meglio nella Parte Sesta di questo breve studio) durante lo scisma che afflisse la Chiesa latina sul finire del secolo XIV e l’inizio del XV, sarà proprio l’intervento provvidenziale del Sacro Imperatore ad avviare, con la convocazione del Concilio ecumenico di Costanza, la soluzione della crisi religiosa.