domenica 18 novembre 2012

L’EDITORIALE/ Tre domande ai meridionalisti “a reti unificate”


CASERTA - Abbiamo visto tutti, o quasi, la trasmissione andata in onda su diverse emittenti napoletane che ha preso nome “a reti unificate” proprio per la contemporaneità della messa in onda. Un esperimento annunciato da diversi giorni con un gran battage pubblicitario, o meglio, un gran baccano pubblicitario. Baccano massmediatico e facebookiano che non ha risparmiato, anzi, come sempre in questi casi, ha visto per protagonisti proprio i meridionalisti che, sprovveduti come scolaretti al primo giorno di scuola, hanno celebrato la nascita della televisione del Sud prima che questa prendesse, effettivamente il largo. Inutile dire che la nave della tv meridionale può anche affondare dopo il disastroso varo affidato nelle mani del “divulgatore” Alessandro Cecchi Paone. Inutile soffermarsi sui contenuti della trasmissione. Nel parterre di ospiti tra cui erano presenti un politico di vecchio corso, come Paolo Cirino Pomicino, e l’attuale Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando Cascio, è brillata una stella, quella del comico Simone Schettino che, seriamente, ha preso il Cecchi Paone per le corna e gli ha vomitato tutta la verità sul Sud e la sua storia. Troppo poco il tempo dato ma sufficiente per distinguere Schettino dalla massa di pecore in studio. E oltre alla piacevole sorpresa di Schettino, una conferma, quella del cantante Eddy Napoli che ha difeso le nostre ragioni ma che alla fine è stato massacrato in studio. Alla fine restano tre domandine, per ora inevase, che vorrei girare agli amici lettori e a tutti i meridionalisti di lungo, medio e breve corso. Tre domandine per chiarirci un po’ le idee che sembrano, come sempre, confuse.
1) Dopo la trasmissione, a “pacco” ricevuto, ci scandalizziamo per il fatto che il massone Cecchi Paone ha criticato il Sud, offeso la sua storia e la sua dignità. Perfetto. Domanda: non sapevamo tutti che Alessandro Cecchi Paone è legato al mondo della massoneria del Grande Oriente d’Italia (cioè la loggia che più di tutte ha celebrato l’unità nel 2011 sottolineando il ruolo decisivo e fattivo dei fratelli)? Non potevamo leggerla prima la paginetta di wikipedia dove si riporta questo dato invece di sbandierarla dopo ai 4 venti come pretesto per lanciare un attacco e boicottare Cecchi Paone e la sua trasmissione?
2) Questa infelice apparizione meridionalista in tv è il bis esatto di quanto accaduto già qualche anno fa sulla Rai. Ve lo ricordate? Servizio pre registrato. Nessuna presenza in studio. Domenica pomeriggio da Massimo Giletti. Il risultato? Desolante, denigratorio e offensivo verso il Sud, la sua storia e la sua gente. Una domanda si impone: perchè continuiamo a fare gli autolesionisti e, per inseguire Andy Warhol, ci presentiamo ugualmente all’appuntamento con i nostri avversari mettendo la testa nel cappio (annunciando per di più in pompa magna la data dell’esecuzione)?
3) C’era qualche meridionalista in studio presente tra il pubblico? Certo che c’era. Bene, domandina per lui/loro: perchè alle offese contro il Sud e la nostra storia non si è fatto quello che andava fatto? Perchè non si è protestato e non si è chiesto la parola per ribattere alle ingiurie e alle offese? Perchè non si è fatta irruzione in scena strappando la parola al conduttore e ai suoi ospiti per ristabilire la verità impedendo di far procedere la registrazione o la messa in onda in differita? Sarebbe stata una violenza? No, sarebbe stata legittima difesa e se non lo si è fatto, vuol dire che non lo si è voluto fare.
Quando avremo trovato la risposta a queste domande. Il quadro sarà più chiaro e, magari, eviteremo di commettere (per l’ennesima volta) gli stessi errori.
 
ROBERTO DELLA ROCCA