Anche la domenica delle Primarie – da scrivere rigorosamente con la P maiuscola – è passata. Come era prevedibile, Bersani ha ottenuto la maggioranza. Seguono Renzi – orgogliosissimo di aver vinto nelle regioni rosse, Vendola – felicissimo di aver elemosinato voti delle “forze” più depravate della Nazione, il povero Tabacci – abbandonato sia dai cattolici che dai compagni e – infine – la Puppato, messa lì solo perché le Primarie – scritte con la P maiuscola – non hanno senso se non concorre una donna. È la logica delle quote rosa, bellezza.
Nella notte si è assistito ad uno blackout degli aggiornamenti e, subito, il popolo delle Primarie ha denunciato il complotto: “insabbiano lo spoglio”, “stanno cercando di far fuori il demo-compagno Tabacci”, “Berlusconi, dimettiti!”, “servono più scrutatori tecnici per riprendere lo spoglio”…
Ovviamente, non c’è stato nessun insabbiamento, compagni. I brogli stanno a monte e sono intrinseci al fu Partito Comunista, oggi Partito Democatico. Nel 2009 una responsabile del P.D., se non sbaglio di una sezione comasca, mi disse: «vorrei votare Marino, ma come si fa? I nostri dirigenti provinciali hanno già deciso chi dovrà esser votato dalla nostra sezione: Bersani». Quella donna mi fece una pena enorme: non tanto perché costretta a votare un politico del calibro di Bersani, ma perché aveva deciso di non ragionare con la sua testa. Quella donna aveva accettato di diventare massa informe al grido di «obbedienza cieca, pronta e assoluta».
Ma, come – diranno i nostri lettori – Renzi non ha forse ottenuto il 36% dei voti e Vendola il 15%? È vero, cari amici: ma i voti di Renzi sono dovuti, in gran parte, ad elettori di centrodestra che – non avendo candidati seri dalla loro parte – stanno cercando, giustamente, di sabotare l’avversario. Mentre Vendola – che ha alle spalle, oltre al proprio compagno, anni di cattiva gestione regionale – ha semplicemente raccolto il voto dei vari movimenti LGBT ed associati, che – purtroppo – rappresentano una lobby potentissima.
Non spaventatevi, compagni: le Primarie – rigorosamente con la P maiuscola – sono andate come dovevano andare: ha vinto il potente del Partito. Non c’è stato nessun insabbiamento dovuto al blackout delle notizie: tutt’al più, è stata la Bindi che, per non spaventare gli scrutinatori, ha deciso di far calare il buio, staccando la corrente.
Matteo Carnieletto
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