sabato 24 novembre 2012

Reazione e Immobilismo Storico (Estratto dal libro "Rivoluzione e Contro-Rivoluzione" di Plinio Corrêa de Oliveira)

 
 
1. Che cosa restaurare



Se la Rivoluzione è il disordine, la Contro-Rivoluzione è la restaurazione dell'Ordine. E per Ordine
intendiamo la pace di Cristo nel Regno di Cristo. Ossia, la civiltà cristiana, austera e gerarchica,
sacrale nei suoi fondamenti, antiugualitaria e antiliberale.
 

2. Che cosa innovare
 

Tuttavia, in forza della legge storica secondo cui nelle cose terrene non esiste l'immobilismo,
l'ordine nato dalla Contro-Rivoluzione dovrà avere caratteristiche specifiche che lo rendano diverso
dall'ordine esistente prima della Rivoluzione. È chiaro che questa affermazione non si riferisce ai
princìpi, ma agli elementi accidentali. Elementi accidentali, tuttavia, di importanza tale da meritare
di essere ricordati.
Nell'impossibilità di trattare ampiamente questo argomento, diciamo semplicemente che, in
generale, quando un organismo subisce una frattura o una lacerazione, la zona di saldatura o di
cicatrizzazione presenta dispositivi di protezione speciali. Si tratta della cura amorevole della
Provvidenza che, attraverso le cause seconde, si oppone all'eventualità di un nuovo disastro. Questo
fatto si può osservare nel caso delle ossa fratturate, la cui saldatura si costituisce come un rinforzo
nella stessa zona di frattura, o nel caso dei tessuti cicatrizzati. Si tratta di una immagine materiale di
un fatto analogo che accade anche nell'ordine spirituale. Il peccatore che si pente veramente ha,
normalmente, un orrore del peccato superiore a quello che ha avuto nei migliori anni anteriori alla
caduta. È la storia dei santi penitenti.

Allo stesso modo, dopo ogni prova, la Chiesa si risolleva particolarmente agguerrita contro il male
che ha cercato di abbatterla. La Contro-Riforma è un esempio tipico di questo fatto.

In virtù di questa legge, l'ordine nato dalla Contro-Rivoluzione dovrà risplendere, più ancora di
quello del Medioevo, nei tre punti principali in cui è stato ferito dalla Rivoluzione:

1) Un profondo rispetto dei diritti della Chiesa e del papato e una sacralizzazione, in tutta
l'ampiezza possibile, dei valori della vita temporale, il tutto in opposizione al laicismo,
all'interconfessionalismo, all'ateismo e al panteismo, così come alle loro rispettive conseguenze.

2) Uno spirito di gerarchia che segni tutti gli aspetti della società e dello Stato, della cultura e della
vita, in opposizione alla metafisica ugualitaria della Rivoluzione.

3) Una cura costante nello scoprire e nel combattere il male nelle sue forme embrionali o nascoste,
nel fulminarlo con esecrazione e con marchio d'infamia, e nel punirlo con fermezza inflessibile in
tutte le sue manifestazioni, e particolarmente in quelle che attentano all'ortodossia e alla purezza dei
costumi, il tutto in opposizione alla metafisica liberale della Rivoluzione e alla sua tendenza a dare
libero corso e protezione al male.
 
 
Di Redazione A.L.T.A.