venerdì 16 novembre 2012

Rivoluzione e legittimità (Estratto dal libro "Rivoluzione e Contro-Rivoluzione" di Plinio Corrêa de Oliveira).






A. La legittimità per eccellenza

In generale, la nozione di legittimità è stata messa a fuoco soltanto in relazione a dinastie e a
governi. Intanto, secondo gli insegnamenti di Leone XIII nell'enciclica Au milieu des sollicitudes
del 16 febbraio 1892 , non si può fare tabula rasa della questione della legittimità dinastica o
governativa, poiché si tratta di una questione morale gravissima, che le coscienze rette devono
considerare con ogni attenzione.
Però il concetto di legittimità non si applica soltanto a questo genere di problemi. Vi è una legittimità più alta, quella che caratterizza ogni ordine di cose in cui divenga effettiva la regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, modello e fonte della legittimità di tutte le regalità e di tutti i poteri terreni. Lottare per l'autorità legittima è un dovere, anzi, un dovere grave. Ma è necessario vedere nella legittimità delle persone investite dell'autorità non solo un bene eccellente in sé, ma un mezzo per raggiungere un bene di gran lunga superiore, ossia la legittimità di tutto l'ordine sociale, di tutte le istituzioni e di tutti gli ambienti umani, che si ha con la disposizione di tutte le cose secondo la dottrina della Chiesa.

B. Cultura e civiltà cattolica

L'ideale della Contro-Rivoluzione consiste, dunque, nel restaurare e nel promuovere la cultura e la
civiltà cattolica. Queste tesi sarebbero enunciate in modo insufficiente, se non comprendessero una
definizione di che cosa intendiamo con "cultura cattolica" e "civiltà cattolica". Sappiamo che i termini "civiltà" e "cultura" sono usati in molti significati diversi. Non pretendiamo in questa sede, è
chiaro, di prendere posizione su una questione di terminologia, e ci limitiamo a usare questi
vocaboli come etichette di precisione relativa per indicare certe realtà, più preoccupati di dare un'idea vera di queste realtà, che di discutere sulle parole.
Un'anima in stato di grazia è, in grado maggiore o minore, in possesso di tutte le virtù. Illuminata dalla fede, dispone degli elementi per formarsi l'unica visione vera del mondo.  L'elemento fondamentale della cultura cattolica è la visione del mondo elaborata secondo la dottrina
della Chiesa. Questa cultura comprende non solo l'istruzione, che è il possesso dei dati di informazione necessari a una tale elaborazione, ma una analisi e un coordinamento di questi dati
secondo la dottrina cattolica. Essa non si limita al campo teologico, o filosofico, o scientifico, ma
abbraccia tutto il sapere umano, si riflette nell'arte e implica l'affermazione di valori che impregnano tutti gli aspetti dell'esistenza.
Civiltà cattolica è l'ordinamento di tutte le relazioni umane, di tutte le istituzioni umane, e dello stesso Stato, secondo la dottrina della Chiesa.

C. Carattere sacrale della civiltà cattolica

È implicito che un tale ordine di cose è sacrale nei suoi fondamenti, e comporta il riconoscimento di
tutti i poteri della santa Chiesa, e in particolare del Sommo Pontefice: potere diretto nelle cose spirituali, potere indiretto nelle cose temporali, nella misura del loro rapporto con la salvezza delle anime.
In concreto, il fine della società e dello Stato è la vita virtuosa in comune. Ora, le virtù che l'uomo è
chiamato a praticare sono le virtù cristiane, e fra queste la prima è l'amore a Dio. La società e lo
Stato hanno, quindi, un fine ultimo sacrale.
 Sicuramente alla Chiesa appartengono i mezzi specifici atti a promuovere la salvezza delle anime. Ma la società e lo Stato hanno mezzi che possono servire allo stesso scopo, mezzi cioè che, mossi da un agente più alto, producono un effetto superiore a loro stessi.

D. Cultura e civiltà per eccellenza

Da tutti questi dati si può facilmente dedurre che la cultura e la civiltà cattolica sono la cultura per
eccellenza e la civiltà per eccellenza. È necessario aggiungere che possono esistere soltanto in
popoli cattolici. Infatti, sebbene l'uomo possa conoscere i princìpi della legge naturale per mezzo
della ragione, un popolo non può mantenersi durevolmente nella completa conoscenza di essi, senza
il Magistero della Chiesa . E, per questo motivo, un popolo che non professi la vera religione,
non può praticare durevolmente tutti i comandamenti . Date queste condizioni, e poiché senza la
conoscenza e l'osservanza della legge di Dio non vi può essere ordine cristiano, la civiltà e la cultura per eccellenza sono possibili soltanto nel seno della santa Chiesa. Infatti, secondo quanto ha detto san Pio X, la civiltà "tanto è più vera, più durevole, più feconda di frutti preziosi, quanto è più nettamente cristiana; tanto declina, con immenso danno del bene sociale, quanto dall'idea cristiana si sottrae. Onde per la forza intrinseca delle cose, la Chiesa divenne anche di fatto custode e vindice della civiltà cristiana" .

E. La illegittimità per eccellenza
 

Se l'Ordine e la legittimità consistono in questo, si arguisce facilmente in che cosa consiste la Rivoluzione. Poiché è il contrario di questo Ordine, è il disordine e la illegittimità per eccellenza.


Di Redazione A.L.T.A.