martedì 11 giugno 2013

L'ESERCITO VENETO SI BATTE' CON CORAGGIO, QUANDO POTE', CONTRO L'INVASORE. Desenzano, 14 aprile 1797.




di Dan Morel Danilovich


L'ESERCITO VENETO SI BATTE' CON CORAGGIO, QUANDO POTE', CONTRO L'INVASORE. Desenzano, 14 aprile 1797.
di Dan Morel Danilovich



Al fine di portare aiuto e di rafforzare la linea del fronte di Salo' il Brigadiere Generale Maffei, invia il 14 aprile, due compagnie di truppa veneta di linea, istruite per una manovra difensiva in direzione di Lonato; caddero però nei pressi di Desenzano, in un sanguinoso agguato dal quale ne uscirono solo al prezzo sanguinoso di molte perdite e di non pochi prigionieri. "Avevo comandato al capitano Spineda (si tratta del trevigiano Ludovico Spineda, aiutante di campo del Maffei, figlio del conte Giorgio, capitano tenente dell'8va compagnia del XVI Reggimento Treviso d'Infanteria Veneta), bravo ufficiale pieno di intelligenza militare, ed ad altri due ufficiali subalterni del Reggimento Treviso, affinché si portassero con centocinquanta uomini, ad osservare i movimenti dei francesi acquartierati nel borgo di Desenzano. Il Spineda fece visitare la strada maestra e le altre minori, riferendomi che era tutto tranquillo e che il nemico non avanzava. Ma avvicinatosi al villaggio, ne sortì da tosto della cavalleria francese, la quale gridando "Buoni amici Evviva San Marco" con l'inganno cercò di circondarli ...Sebbene la nostra infanteria, sorpresa e circondata da un numero superiore di cavalleggeri francesi, si battesse bene, e respingesse con il suo fuoco, per ben due volte gli attacchi, alla fine fu circondata ostinandosi però a non volersi arrendere. Spineda sebbene ferito da un colpo di fucile alla coscia, per il quale rimase storpio per tutta la vita, continuò a far fuoco contro gli stessi, finché i 2generosi" francesi gli furono addosso; egli fu maltrattato crudelmente e sfigurato. Il Tenente Brocchi che si prodigava a dirigere la difesa fu ucciso, il Tenente Martinetti, dopo essersi a lungo battuto, circondato individualmente, soverchiato dal numero, fu preso prigioniero. Trenta fanti del Reggimento Treviso si sacrificarono con la loro vita per la nostra libertà, il rimanente fu ferito e preso prigioniero. La perdita degli ufficiali fu per me considerevole e impossibile da riparare a da rimpiazzare". 
dal giornale del Brigadiere Generale Antonio Maffei

DOC- D.MORELLO
DOC-STAMPA -consiglio di guerra a verona per fermare il comportamento delle truppe francesi sul territorio veneto ,oramai divenuta un'invasione, qui vediamo il colonello ferro (16°regg.treviso)- il podestà di verona francesco emilei- il generale antonio maffei (comandante della brigata veneta) verona 22 marzo 1797
tavola 12 -giorgio sartor
consiglio di guerra a verona per fermare il comportamento delle truppe francesi sul territorio veneto ,oramai divenuta un'invasione, qui vediamo il colonello ferro (16°regg.treviso)- il podestà di verona francesco emilei- il generale antonio maffei (comandante della brigata veneta) verona 22 marzo 1797
tavola 12 -giorgio sartor


Al fine di portare aiuto e di rafforzare la linea del fronte di Salo' il Brigadiere Generale Maffei, invia il 14 aprile, due compagnie di truppa veneta di linea, istruite per una manovra difensiva in direzione di Lonato; caddero però nei pressi di Desenzano, in un sanguinoso agguato dal quale ne uscirono solo al prezzo sanguinoso di molte perdite e di non pochi prigionieri. "Avevo comandato al capitano Spineda (si tratta del trevigiano Ludovico Spineda, aiutante di campo del Maffei, figlio del conte Giorgio, capitano tenente dell'8va compagnia del XVI Reggimento Treviso d'Infanteria Veneta), bravo ufficiale pieno di intelligenza militare, ed ad altri due ufficiali subalterni del Reggimento Treviso, affinché si portassero con centocinquanta uomini, ad osservare i movimenti dei francesi acquartierati nel borgo di Desenzano....
Il Spineda fece visitare la strada maestra e le altre minori, riferendomi che era tutto tranquillo e che il nemico non avanzava. Ma avvicinatosi al villaggio, ne sortì da tosto della cavalleria francese, la quale gridando "Buoni amici Evviva San Marco" con l'inganno cercò di circondarli ...Sebbene la nostra infanteria, sorpresa e circondata da un numero superiore di cavalleggeri francesi, si battesse bene, e respingesse con il suo fuoco, per ben due volte gli attacchi, alla fine fu circondata ostinandosi però a non volersi arrendere. Spineda sebbene ferito da un colpo di fucile alla coscia, per il quale rimase storpio per tutta la vita, continuò a far fuoco contro gli stessi, finché i 2generosi" francesi gli furono addosso; egli fu maltrattato crudelmente e sfigurato. Il Tenente Brocchi che si prodigava a dirigere la difesa fu ucciso, il Tenente Martinetti, dopo essersi a lungo battuto, circondato individualmente, soverchiato dal numero, fu preso prigioniero. Trenta fanti del Reggimento Treviso si sacrificarono con la loro vita per la nostra libertà, il rimanente fu ferito e preso prigioniero. La perdita degli ufficiali fu per me considerevole e impossibile da riparare a da rimpiazzare".

 dal giornale del Brigadiere Generale Antonio Maffei