giovedì 6 giugno 2013

IL MASSACRO DEI CIVILI INERMI A PESCANTINA. LA TRUPPA FRANCESE COME I NAZISTI massacra la popolazione inerme ?. DI MILLO BOZZOLAN



IL MASSACRO DEI CIVILI INERMI A PESCANTINA. LA TRUPPA FRANCESE COME I NAZISTI massacra la popolazione inerme ?.
DI MILLO BOZZOLAN 

ERA IL 20 APRILE 1797, un giorno da non dimenticare, ma non una lapide, non un cippo ricorda quei vili massacri…

Verona è insorta e dei reparti francesi cercano di riaprire le comunicazioni sui forti veronesi assediati dalle Cernide della Valpolicella. 
Le due colonne, giunte in faccia a Pescantina, trovarono i ponti tagliati, le imbarcazioni occultate, e in parte ritirate nella sponda opposta. La Hoz cercò dapprima di convincere i paesani a dargli licenza di passaggio, ma ricevette un netto rifiuto, anzi i paesani lo invitarono a ritirarsi, per nulla intimoriti.
Si passò così alle vie di fatto, i traditori lombardi e i sldati francesi tentarono di attraversare le acque, ma furono accolti da una scarica di moschetti. .. Calarono intanto le tenebre e la rabbia degli attaccanti cresceva alla pari però della determinazione delle Venete genti fino a che i francesi e i rivoluzionari guadarono qualche miglio più a nord, trincerandosi. La mattina del 20 iniziò un nuovo scontro, Pescantina fu assalita ai due lati e a lungo cannoneggiata. Alle Cernide che ora la difendevano, inferiori di numero e mezzi, non rimase altro che ritirarsi.
Nel paesino rimasero solo donne, vecchi e bambini sui quali si scaricò la collera degli attaccanti. La contrada fu messa a ferro e a fuoco, Diciannove pescantinesi furono trucidati e ben più alto avrebbe potuto essere il numero delle vittime se non avesse intercesso, chiedendo misericordia, il coraggioso parroco, Don Battista Barba.
I CADUTI DELLA RAPPRESAGLIA: 
Caterina Bacci anni 20, Maddalena Girelli anni 42, Caterina Zampieri anni 57, Domenica Pavoncelli anni 53, Lorenzo Pavoncelli poi bruciati nella loro casa.
Sperandio Gaspari anni 30, Filippo Bolzanini anni 32, Gerolamo Zampieri anni 37, i loro cadaveri gettati nell’Adige e recuperati a Verona.
Bernardo Benvenuti di anni 60, Giuseppe Brtoldi anni anni 60, Antonio Bolzanini anni 18, Paolo Bolzanini anni 23, Bolzanini N. cappellano bresciano di anni 70. Luigi Ganassini di anni 20, 
giovanni Meneghini anni 37, Giacomo Orlandi anni 75, Domenico Pavoncelli anni 34, Dionigio Toffolari anni 64, Giovanni Tomelar oste anni 75, Tommaso Tomezzoli di anni 66.
Altri trucidati a San Massimo, Santa Lucia e Cà de Caprai. (dal liber mortuorum Pescantinae 1797-1836).

DOC-Dan Morel Dan Morel Danilovich
DOC-STAMPA  il giovane generale
Napoleone Bonaparte.
ERA IL 20 APRILE 1797, un giorno da non dimenticare, ma non una lapide, non un cippo ricorda quei vili massacri…

...
Verona è insorta e dei reparti francesi cercano di riaprire le comunicazioni sui forti veronesi assediati dalle Cernide della Valpolicella.
Le due colonne, giunte in faccia a Pescantina, trovarono i ponti tagliati, le imbarcazioni occultate, e in parte ritirate nella sponda opposta. La Hoz cercò dapprima di convincere i paesani a dargli licenza di passaggio, ma ricevette un netto rifiuto, anzi i paesani lo invitarono a ritirarsi, per nulla intimoriti.
Si passò così alle vie di fatto, i traditori lombardi e i sldati francesi tentarono di attraversare le acque, ma furono accolti da una scarica di moschetti. .. Calarono intanto le tenebre e la rabbia degli attaccanti cresceva alla pari però della determinazione delle Venete genti fino a che i francesi e i rivoluzionari guadarono qualche miglio più a nord, trincerandosi. La mattina del 20 iniziò un nuovo scontro, Pescantina fu assalita ai due lati e a lungo cannoneggiata. Alle Cernide che ora la difendevano, inferiori di numero e mezzi, non rimase altro che ritirarsi.
Nel paesino rimasero solo donne, vecchi e bambini sui quali si scaricò la collera degli attaccanti. La contrada fu messa a ferro e a fuoco, Diciannove pescantinesi furono trucidati e ben più alto avrebbe potuto essere il numero delle vittime se non avesse intercesso, chiedendo misericordia, il coraggioso parroco, Don Battista Barba.

 I CADUTI DELLA RAPPRESAGLIA:

 Caterina Bacci anni 20, Maddalena Girelli anni 42, Caterina Zampieri anni 57, Domenica Pavoncelli anni 53, Lorenzo Pavoncelli poi bruciati nella loro casa.
Sperandio Gaspari anni 30, Filippo Bolzanini anni 32, Gerolamo Zampieri anni 37, i loro cadaveri gettati nell’Adige e recuperati a Verona.
Bernardo Benvenuti di anni 60, Giuseppe Brtoldi anni anni 60, Antonio Bolzanini anni 18, Paolo Bolzanini anni 23, Bolzanini N. cappellano bresciano di anni 70. Luigi Ganassini di anni 20,
giovanni Meneghini anni 37, Giacomo Orlandi anni 75, Domenico Pavoncelli anni 34, Dionigio Toffolari anni 64, Giovanni Tomelar oste anni 75, Tommaso Tomezzoli di anni 66.
Altri trucidati a San Massimo, Santa Lucia e Cà de Caprai. (dal liber mortuorum Pescantinae 1797-1836).