giovedì 13 giugno 2013
Il 13 giugno del 1799
La prima invasione francese, quella del 1799, ricorda un particolare 13 giugno in cui, sotto la protezione di Sant’Antonio, un esercito di popolani riuscì a sconfiggere la potente armata d’oltrealpe. In quei momenti di pessimismo e disperazione il cardinale Ruffo ebbe l’ardire di concepire un piano di sbarco in Calabria per sollevare quelle genti e marciare poi su Napoli per liberarla dal giogo francese.
Seguito dal marchese Filippo Malaspina, aiutante del re, dagli abati Lorenzo Sparziani, segretario particolare, e Sacchinelli, storiografo della spedizione che compilerà le Memorie storiche sulla vita del Cardinal Fabrizio Ruffo, e da tre domestici, Ruffo partì alla riconquista del Regno e nella notte dell’8 febbraio avvenne lo sbarco sulla spiaggia di Catona di Calabria. “Io andrò girando per le province del regno non con altro in mia compagnia che col Crocefisso”, aveva detto e così iniziò a raccogliere uomini, armi, consensi. Attraversò centinaia di villaggi e città, Matera, Foggia fino a giungere il giorno 10 giugno a Nola, dove confluirono nell’Armata dei Sanfideisti anche i turchi, guidati dal capitano Acmet, e le bande della provincia napoletana. A questo punto l’Armata poteva contare su circa 20.000 combattenti e si preparava all’attacco finale. La Repubblica tentò una controrisposta ma le sue forze furono schiacciate a Marigliano, Torre Annunziata, Barra.. Il 13 giugno 1799, giorno di Sant’Antonio, Ruffo si diresse verso Portici e gli scontri si susseguono sempre più accesi sino alla capitale che ormai in serata poteva dirsi liberata.
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