mercoledì 19 giugno 2013

In Brasile rivolte oceaniche ma qui quasi nessuno ne parla.

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Tra le cause apparenti: prezzi dei trasporti in ascesa, spese esagerate per Mondiali 2014 e le Olimpiadi 2016. In realtà l’opposizione al governo pare avere ragioni più profonde: un PIL che non cresce secondo le aspettative, corruzione politica e cattiva gestione del denaro. L’onda di proteste non pare quindi relegata alla Turchia ma – mutatis mutandis – estesa ad altri importati soggetti della politica internazionale. Di seguito alcune vignette del brasiliano Latuff sul tema: