Contraccezione e aborto pianificati a livello planetario dall’ONU, legittimati come diritti fondamentali dell’uomo (senza Dio), non possono che sfociare in un rifiuto totale della vita in quanto tale. L’uomo moderno scopre così quanto è precaria la propria libertà e ricade inesorabilmente nelle pratiche gnostiche dei primi secoli dell’era cristiana dove il sesso, ordinato, secondo la legge naturale, alla procreazione, era da considerarsi come un’espressione del perpetuarsi dell’odio del Demiurgo verso l’umanità, da non assecondare quindi in alcun modo. Rimane dunque il sesso “libero”, sganciato dal suo fine primario, un sesso disordinato che per lo gnostico (colui che sa, che conosce) può costituire uno strumento per ricongiungersi, per riguadagnare il Pleroma originario, il Paradiso perduto.
Proprio in questo contesto emerge il ruolo principe che la pornografia assume all’alba del terzo millennio, essa è il mezzo privilegiato di ascesi, navicella malignamente perfetta per raggiungere il sopraccitato Pleroma e il conseguente annullamento individuale “in un continuum di Corpi senza oggetto e senza anima”.
Naturalmente la persona comune ignora tutto questo (ed è ben tenuta all’oscuro dai mezzi di comunicazione e dalle mode imperanti) e tuttavia la pornografia è la scintilla che rianima costantemente il fuoco della libido innanzi alla quale egli ne cade inesorabilmente vittima dimentico della religione e dei valori in una vita puramente istintuale, “da consumare” nella ricerca esasperata dal piacere egocentrico (per poi scoprirsi sempre istantaneo, effimero e inappagante). L’uomo così si annulla in uno stato ferino, animale: è l’uomo-bestia necessario al Governo mondiale, l’uomo senza terra e senza morale in grado perciò di offrire la suprema garanzia di non belligeranza e di non ribellione ai padroni.
D’altronde il settore pornografico, negli ultimi anni, ha vissuto un’eterna primavera nell’ambito della produzione dei film con incrementi medi di audience del 30 % e con una capacità di rendere almeno il triplo dell’investimento iniziale. Anche la diffusione, prima tramite le videocassette e poi con i CD-Rom, è lievitata esponenzialmente con l’avvento di Internet (strumento di per sé utilissimo) che ha reso più facile e veloce la fruizione estendendo la corruzione a tutti gli strati della società.
Ma da dove viene dunque la pornografia? Il Moncomble, minuzioso studioso di questioni mondialiste, ne individua l’origine negli Stati Uniti e in particolare nella storica rivista che ha dato il via all’ondata pornografica europea: Playboy. Infatti dietro alla rivista si cela un omonima organizzazione che ha giocato negli ultimi anni un ruolo decisivo nella campagna per il “diritto” all’aborto, per i “diritti” degli omosessuali e per il “diritto” a drogarsi. Non solo, addirittura venivano difese persone che dichiaravano di avere avuto rapporti sessuali con animali !
Ci troviamo innanzi ad una vera e propria organizzazione (oltre che ad un abominio mefistofelico) il cui unico scopo sembra quello di voler recidere gli ultimi e sottili legami che legano la società contemporanea a quella naturale e non sorprende certo scoprire numerosi legami tra la famosa rivista e l’Alta Finanza internazionale: per fare solo un esempio ricordo che Playboy è edito in Francia dal Gruppo Filipacchi dietro cui si celano personaggi del calibro di Edmund de Rotschild (già esponente di spicco dell’Alleanza Israelita Universale e della Commissione Trilaterale) e il magnate della stampa mondiale Rupert Murdoch.
Naturalmente anche il patron e direttore di Playboy, l’israelita Hugh Hefner, vanta notevoli legami con il mondo esclusivo degli “eletti”. Non sorprende dunque trovarlo insignito nel 1980 del premio dall’Anti Defamation League (ADL), associazione nata nel 1913 per difendere gli ebrei dall’antisemitismo degli altri popoli e braccio operativo dell’alta massoneria ebraica del B’nai B’rith con anche funzioni di raccolta informazioni utili alla causa sionista (Il Moncomble informa che l’ADL dispone di uno schedario con 2 milioni circa di persone, libri e giornali considerati avversari). Il nome di Hefner compare anche nel Consiglio Direttivo della NORML, Organizzazione Nazionale americana per la riforma delle Leggi sulla Marijuana, assieme a quello del direttore della “Playboy foundation”, Burton M. Joseph (già direttore dell’ADL negli States durante gli anni ’70). La stessa fondazione poi, dopo aver stanziato parecchie decine di migliaia di dollari per finanziare organizzazioni come la “National Gay Task Force” e naturalmente la NORML ha sovvenzionato anche il “National College of Criminal Defense Lawyers and Public Defenders” per una serie di studi raccolti sotto il titolo “Cocaina, difese legali e tecniche contro i procedimenti giudiziari in rapporto alla cocaina”.
Il marcio della pornografia sembra dunque avere non solo strettissimi legami con lobby di potere capaci di influenzare la politica di molti paesi ma anche con tutti gli altri mezzi di corruzione della natura e dei costumi come fosse la cloaca massima da cui si irradiano mortiferi rigagnoli di male. La pornografia abbruttisce l’uomo e lo rende succube servitore, abbaglia con la sua speranza di felicità immancabilmente tradita, distrae odiosamente dalla Vita e contribuisce alla dissoluzione della comunità naturale basata sulla famiglia, cellula essenziale della società civile, con continue sollecitazione tendenti ad assottigliare e distruggere il vincolo matrimoniale. Come recita la prefazione del libro Meilleur des mondes di Aldous Huxley: “Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto ad incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a conciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino”.
Luca FumagalliNaturalmente la persona comune ignora tutto questo (ed è ben tenuta all’oscuro dai mezzi di comunicazione e dalle mode imperanti) e tuttavia la pornografia è la scintilla che rianima costantemente il fuoco della libido innanzi alla quale egli ne cade inesorabilmente vittima dimentico della religione e dei valori in una vita puramente istintuale, “da consumare” nella ricerca esasperata dal piacere egocentrico (per poi scoprirsi sempre istantaneo, effimero e inappagante). L’uomo così si annulla in uno stato ferino, animale: è l’uomo-bestia necessario al Governo mondiale, l’uomo senza terra e senza morale in grado perciò di offrire la suprema garanzia di non belligeranza e di non ribellione ai padroni.
D’altronde il settore pornografico, negli ultimi anni, ha vissuto un’eterna primavera nell’ambito della produzione dei film con incrementi medi di audience del 30 % e con una capacità di rendere almeno il triplo dell’investimento iniziale. Anche la diffusione, prima tramite le videocassette e poi con i CD-Rom, è lievitata esponenzialmente con l’avvento di Internet (strumento di per sé utilissimo) che ha reso più facile e veloce la fruizione estendendo la corruzione a tutti gli strati della società.
Ma da dove viene dunque la pornografia? Il Moncomble, minuzioso studioso di questioni mondialiste, ne individua l’origine negli Stati Uniti e in particolare nella storica rivista che ha dato il via all’ondata pornografica europea: Playboy. Infatti dietro alla rivista si cela un omonima organizzazione che ha giocato negli ultimi anni un ruolo decisivo nella campagna per il “diritto” all’aborto, per i “diritti” degli omosessuali e per il “diritto” a drogarsi. Non solo, addirittura venivano difese persone che dichiaravano di avere avuto rapporti sessuali con animali !
Ci troviamo innanzi ad una vera e propria organizzazione (oltre che ad un abominio mefistofelico) il cui unico scopo sembra quello di voler recidere gli ultimi e sottili legami che legano la società contemporanea a quella naturale e non sorprende certo scoprire numerosi legami tra la famosa rivista e l’Alta Finanza internazionale: per fare solo un esempio ricordo che Playboy è edito in Francia dal Gruppo Filipacchi dietro cui si celano personaggi del calibro di Edmund de Rotschild (già esponente di spicco dell’Alleanza Israelita Universale e della Commissione Trilaterale) e il magnate della stampa mondiale Rupert Murdoch.
Naturalmente anche il patron e direttore di Playboy, l’israelita Hugh Hefner, vanta notevoli legami con il mondo esclusivo degli “eletti”. Non sorprende dunque trovarlo insignito nel 1980 del premio dall’Anti Defamation League (ADL), associazione nata nel 1913 per difendere gli ebrei dall’antisemitismo degli altri popoli e braccio operativo dell’alta massoneria ebraica del B’nai B’rith con anche funzioni di raccolta informazioni utili alla causa sionista (Il Moncomble informa che l’ADL dispone di uno schedario con 2 milioni circa di persone, libri e giornali considerati avversari). Il nome di Hefner compare anche nel Consiglio Direttivo della NORML, Organizzazione Nazionale americana per la riforma delle Leggi sulla Marijuana, assieme a quello del direttore della “Playboy foundation”, Burton M. Joseph (già direttore dell’ADL negli States durante gli anni ’70). La stessa fondazione poi, dopo aver stanziato parecchie decine di migliaia di dollari per finanziare organizzazioni come la “National Gay Task Force” e naturalmente la NORML ha sovvenzionato anche il “National College of Criminal Defense Lawyers and Public Defenders” per una serie di studi raccolti sotto il titolo “Cocaina, difese legali e tecniche contro i procedimenti giudiziari in rapporto alla cocaina”.
Il marcio della pornografia sembra dunque avere non solo strettissimi legami con lobby di potere capaci di influenzare la politica di molti paesi ma anche con tutti gli altri mezzi di corruzione della natura e dei costumi come fosse la cloaca massima da cui si irradiano mortiferi rigagnoli di male. La pornografia abbruttisce l’uomo e lo rende succube servitore, abbaglia con la sua speranza di felicità immancabilmente tradita, distrae odiosamente dalla Vita e contribuisce alla dissoluzione della comunità naturale basata sulla famiglia, cellula essenziale della società civile, con continue sollecitazione tendenti ad assottigliare e distruggere il vincolo matrimoniale. Come recita la prefazione del libro Meilleur des mondes di Aldous Huxley: “Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale ha tendenza ad accrescersi a titolo di compenso. E il dittatore sarà bene accorto ad incoraggiare questa libertà. Aggiungendosi al diritto di sognare sotto l’influenza della droga, del cinema, della radio, essa contribuirà a conciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino”.
Bibliografia minima
A. HUXLEY, Meilleur des mondes, Parigi, Ed. Plon, 1948.
M. INTROVIGNE, Pornografia e rivoluzione Sessuale, Chiavenna, Libreria San Lorenzo, 1983. S. LUDOVICI, Metamorfosi della Gnosi, Milano, Ares, 1979.
Y. MONCOMBLE, La politique le sexe e le finance, Parigi, Ed. Yann Moncomble, 1989.
S. SURACE, I padrini della pornografia, Roma, La Parola, 1979.