Lo zar Alessandro I voleva impegnare in questo patto sacro, Santa Alleanza, i contraenti di Prussia, Russia, Austria ad impegnarsi a conformarsi nel governo dei loro popoli ai principi della carità cristiana scritti «nell'eterna religione di Dio salvatore».
Sebbene ampiamente deriso da molti statisti al Congresso ( il settario Castlereagh lo chiamava «un pezzo di sublime misticismo ed assurdità» e Metternich, conoscendo o intuendo chiaramente la reale natura di quest'idea, un «nulla altisonante»). Ma qual'è il vero motivo per il quale Alessandro I propose quest'alleanza e da chi venne "ispirato"? Per capirlo bisogna trattare in maniera più approfondita dello zar Alessandro I :
Alessandro I
Alessandro I Pavlovič Romanov (in russo: Александр I Павлович Романов[?]; San Pietroburgo, 23 dicembre 1777 – Taganrog, 1º dicembre 1825) era il figlio primogenito dello zar Paolo I di Russia e di Sofia Dorotea di Württemberg, figlia di Federico Eugenio di Württemberg, che aveva assunto il nome di "Maria Fedorovna", dopo la conversione. Sconfitto, più di una volta, da Napoleone Bonaparte, sarà lui il vincitore definitivo sul Corso, insieme agli alleati della VI coalizione, ed entrerà, per primo, a Parigi, pochi giorni prima dell'abdicazione dell'imperatore francese.
Allevato nell'atmosfera di "libero pensiero" della corte della nonna paterna, Caterina II di Russia detta "la Grande", egli fu imbevuto dei principi illuministici di Rousseau e Voltaire, dal suo tutore svizzero, Frédéric-César de La Harpe, istruito a proposito dalla nonna di Alessandro che , nonostante non sopresse la Compagnia di Gesù e non perseguitò l'Ordine in Russia come era la linea dei "filosofi francesi" del XVIII Secolo , era donna di intrigo perverso affascinata dagli scritti di Rousseau, d'Alembert , Voltaire e di altri esponenti settari dell'epoca dei "lumi" , come d'altra parte fece Federico II di Prussia. Ella era una donna furba e si preoccupò personalmente che il nipote fosse educato con tali principi.
Frédéric-César de La Harpe, o F.C. de Laharpe (Rolle, 6 aprile 1754 – Losanna, 30 marzo 1838), era un politico svizzero di idee illuministe attivo nel Canton Vaud, affiliato alla setta,
Un aspetto del carattere controverso di Alessandro I emerge quando, il 23 marzo 1801, egli sale al trono, scavalcando il corpo assassinato del padre: una melanconia mistica, pronta, in qualsiasi momento, ad esternarsi in azioni stravaganti, che si mischiano, però, alla ragion di Stato. Nei primi tempi di regno, questa tendenza esercita una limitata influenza, sulla vita dell'imperatore. Giovane, emozionabile, impressionabile, ben intenzionato ed egoista, come la nonna Caterina II, Alessandro, sulle prime, decide di voler giocare una parte importante, nello scenario mondiale, e si lancia, con tutto l'ardore della gioventù, nello sforzo di mettere in pratica le sue idee politiche.
Paolo I Petrovič Romanov (in russo: Павел I Петрович Романов; San Pietroburgo, 1º ottobre 1754 – San Pietroburgo, 23 marzo 1801), padre di Alessandro I , venne assassinata con il benestare del figlio che venne avvisato subito dopo l'assassinio da uno dei congiurati , il generale Nikolaj Aleksandrovič Zubov, che gli annunciava l'ascesa al Trono Imperiale di Russia.
Si affiliò alla massoneria e durante il periodo napoleonico d'apprima nemico del "Rivoluzionario Imperatore" ne divenne per un periodo alleato quando lo incontrò a Tilsit, il 25 giugno 1807.
Napoleone e Alessandro I a Tilsit
Alessandro, abbagliato dalle folli idee di Napoleone e sopraffatto dalla sua apparente generosità, si mostrò "completamente vinto". L'"imperatore francese" sapeva bene come fare appello all'esuberante immaginazione del suo nuovo amico. Egli propose, allo zar, di dividersi il governo del mondo: come primo passo, gli lasciò il possesso dei principati danubiani e mano libera con la Finlandia, ed in seguito gli promisse che, quando i tempi saranno maturi, i due imperatori dell'est e dell'ovest spingeranno i turchi fuori dall'Europa e marceranno, attraverso l'Asia, per conquistare l'India. Un simile programma risveglia, nella mente impressionabile di Alessandro, un'ambizione che finora non aveva conosciuto, tant'è che il suo interesse per le sorti dell'Europa è dimenticato: egli afferma, all'ambasciatore francese, "Cos'è l'Europa? Dov'è se non dove siamo noi?".
L'annessione dell'Oldenburg alla Francia aggiunse un altro motivo di attrito personale, tra Napoleone e Alessandro , in quanto il duca spodestato era lo zio di Alessandro, mentre la politica del "blocco continentale" provocava gravissimi danni al commercio estero della Russia, al punto da rendere da sola impossibile il mantenimento dell'alleanza con la Francia. Questo insieme di contrasti culmina, nell'estate del 1812, con l'invasione della Russia, da parte di Napoleone.
Pietro I di Holstein-Oldenburg (Riesenburg, 17 gennaio 1755 – Wiesbaden, 21 maggio 1829) primo granduca di Oldenburg, era lo zio di Alessandro I e venne spodestato da Napoleone .
La guerra russo-francese, del 1812, è un punto di svolta, nella vita di Alessandro, ed i suoi orrori, di cui si sente responsabile, contribuiscono a sbilanciare la sua mente. Quando Napoleone attraversa i confini russi, con la Grande Armée, Alessandro proclama la guerra patriottica, in difesa della terra dei padri e, mentre Mosca brucia, dichiarò che la sua anima aveva trovato l'illuminazione ed aveva compreso, per rivelazione divina, che la sua missione era quella di pacificare l'Europa. Cercò di placare la sua coscienza, corrispondendo con i propugnatori di una rinascita evangelica nel continente e cerca, nelle sue mistiche compagnie , presagi e consigli.
Franz Krüger, ritratto equestre di Alessandro I, (1812).
E' in questo periodo che Alessandro I viene avvicinato , diventandone intimo conoscente, da un mistico personaggio, Barbara Juliane von Krudener:
Barbara Juliane von Krudener (1764-1824) era la figlia del Generale von Vietgoff, sposò nel 1782 il diplomatico Russo Alexius Constantin Krudener. Rimasta presto vedova nel 1803 scrisse un'autobiografia romanzo d'amore, Valerie, che ebbe un grande successo in tutta Europa , dal momento che rispecchiava i gusti e le aspirazioni del tempo. Stabilitasi per un certo periodo a Parigi , frequentò assiduamente M.me de Stael e Chteaubriand. La lettura di Swedenborg e di Stiling , la convertirono ad una sorta di pietismo mistico che influenzò lo stesso Alessandro I di cui divenne il consigliere spirituale. Accompagnò lo zar al Congresso di Vienna , influenzandolo notevolmente nella sua decisione di dar vita ad una Santa Alleanza di tutti i popoli. Definì Napoleone , di cui predisse anche il ritorno dall'Elba, l'"angelo degli abissi", al quale contrapponeva Alessandro, visto come l'"angelo bianco", benefattore dell'umanità che salva l'Europa dal male, nonostante anch'egli fosse un massone di "pasta" simile allo stesso Napoleone. A partire dal 1816 si diede alla predicazione dei suoi insegnamenti tra il sud della Germania e la Svizzera , fondando un centro ed esercitando un fortissimo ascendente sulle popolazione dalle quali fu considerata una guaritrice. Ben presto le sue idee, o per meglio dire le sue visioni, cominciarono a far breccia anche nella vita politica , insospettendo le autorità che, considerandola alla fine un'agitatrice, la rimpatriarono in Russia. Si spense qualche anno più tardi quasi povera e dimenticata da tutti.
Le strane contraddizioni del suo carattere, fanno di Alessandro I una delle figure più enigmatiche del XIX secolo. Autocrate e Giacobino per educazione , come abbiamo precedentemente visto, uomo di mondo e mistico, egli appare, ai suoi contemporanei, come un enigma, che ciascuno può cercare di decifrare. Napoleone si riferiva a lui definendolo uno scaltro bizantino, e chiamandolo il "Talma del Nord", in grado di recitare qualsiasi parte. Per Metternich egli , specie nei primi cinque anni di Restaurazione, un pazzo, che deve essere assecondato. Lord Castlereagh, settario come ormai sappiamo bene, scrive di lui, a Lord Liverpool, dandogli credito di grandi qualità, ma aggiungendo che è sospettoso ed indeciso. Tali appellativi, datigli da molte note persone dell'epoca, misero in risalto anche altre qualità dell'imperatore, che però sembrava gradire questi suoi soprannomi.
La parentesi di Alessandro e del suo "consigliere spirituale" Barbara Juliane von Krudener serve a farvi comprendere la radice dell'idea della Santa Alleanza e da cosa essa in realtà nasceva.
Robert Banks Jenkinson, secondo conte di Liverpool, fino al 1808 conosciuto come Lord Hawkesbury (Londra, 7 giugno 1770 – Kingston upon Thames, 4 dicembre 1828)
Il 26 settembre 1815 i sovrani europei aderirono alla Santa Alleanza , eccetto il Papa, avverso ad un'alleanza che univa assieme Sovrani che rappresentavano la setta massonica che egli aveva condannato l'anno precedente con un'enciclica. Non fu, infatti, come molti pensano, che il motivo del rifiuto del Papa a tale alleanza sia stato dovuto solamente dalla differenza di fede degli Alleati; il sultano della Turchia, che non affatto interessato ai princìpi cristiani; ed il Principe-Reggente del Regno Unito, che, affiliato alla massoneria londinese come tutta la famiglia reale Inglese , non aveva intenzione di appoggiare tale iniziativa che sforava dai suoi interessi e da quelli delle Camere inglesi (Egli firmò "per figura" nel suo ruolo di Reggente di Hannover), il Regno Unito temeva anche che questa alleanza nascondesse la volontà della Russia di avere mano libera nei Balcani.
Papa Pio VII, nato Barnaba Niccolò Maria Luigi (in religione Gregorio) Chiaramonti (Cesena, 14 agosto 1742 – Roma, 20 agosto 1823)
In seguito, la Santa Alleanza fu progressivamente "sanata" dal Metternich che la trasformò in un'opera al servizio dell'ordine e del conservatorismo in Europa, e particolarmente con i suoi orientamenti politici , che avevano come supremo criterio di politica internazionale quello del mantenimento dell'ordine europeo.
La Santa Alleanza si deteriorò con il tempo , data la sua natura che contrapponeva un'ambiziosa e settaria Prussia con una Russia contaminata anch'essa dalla setta e un'Austria che sola rimaneva come baluardo di trasparente e devota Cristianità. Nel 1830 questo deterioramento diventò cancrena e la Rivoluzione di Luglio in Francia ne dimostrò la fine pratica: durante la Rivoluzione del 1830 Metternich impedì all'Esercito Imperiale Russo di recarsi in Francia per ristabilire l'ordine e i legittimi Sovrani sul Trono usurpato da Luigi Filippo di Borbone-Orleans. Egli non poteva accettare che la Russia e la Francia si alleassero creando una sorta di tenaglia che avrebbe schiacciato il mondo Tedesco tra le due Potenze, quindi, preferì che in Francia si stabilisse una Monarchia illegittima piuttosto che un'alleaza franco-russa. Tale scelta, invero , fu sofferta dal Metternich che ebbe a dire "Il lavoro della mia vita è distrutto" . Si pagarono le conseguenze di tale scelta diciotto anni dopo.
La Santa Alleanza ebbe un'ultimo sussulto nel sedare i moti settari Rivoluzionari del 1848 , un'esempio è l'intervento Russo in Ungheria, ma era ormai chiaro che questa idea , da prima folle e poi "sanata" , era distrutta , distrutta dal suo stesso compromesso che la rendeva fragile.
Fine VI Parte...
Fonti:
Wikipedia
Alessandro I lo zar della Santa Alleanza (Henri Troyat)
Klemens von Matternich-Ordine ed Equilibrio-Antologia di scritti ( Traduzione , introduzione e note a cura di Giulio De Rosa) Edizioni Scientifiche e Artistiche.
Memorie per la storia del giacobinismo scritte dall'Abate Barruel
Scritto da :
Il Principe dei Reazionari