giovedì 27 settembre 2012

La Civiltà Cattolica anno XXI, serie VII, vol. IX (fasc. 475. 21 Decembre 1869) Roma 1870 pag. 22-36. R.P. Valentino Steccanella S.J. SAGGIO CRITICO DELLA SOCIETÀ MASSONICA SOCIALISMO E COMUNISMO

Comunismo: aspetti generali


Ciò che spaventa a' dì nostri, e tiene in grave pressura quasi tutta Europa, si è il feroce mostro del Socialismoe del Comunismo. Il quale dà bensì alcun saggio di sè con qualche raro muggito or nel Belgio, or nella Francia ed ora nella Spagna, ma non sentendosi ancor bene in denti ed in unghioni contro gli eserciti in arme aspetta fremente la sua ora. Ebbene donde è venuta cotesta bestia spaventosa? Donde ha tratto e trae l'alimento dei suoi principii, le forza, il crescimento? Non esitiamo a dirlo: dalla massoneria. Sì; la massoneria fu madre di tanto mostro, la massoneria ne fu la nutrice, la massoneria è quella, che lo alleva e lo cresce alla signoria del mondo ne' suoi intendimenti. Chi per avventura credesse esagerata cosiffatta asserzione consideri le pruove, che qui adduciamo, e giudichi.

I.

Le teoriche del moderno socialismo e del moderno comunismo provengono dalla massoneria.

Che cosa è il socialismo? Che cosa è la massoneria? La forma di questa appare trasfusa in quello, come di madre in figlio? I principii, che questa spande, e si sforza d'impiantare e di crescere, sono i principii, onde quello si pasce, trae forza e grandisce? Il concetto dell'uno è, in una parola, figliato dall'altra? Facciamone il confronto. Il ch. Conte della Motta nella sua riputatissima opera:Saggio sul Socialismo, disegna in un lungo capitolo e colorisce con botte ricise e da grande maestro l'orrido ceffo di questo mostro. Proclamata la indipendenza assoluta dello spirito, e la illegittimità radicale di tutti i Governi e delle società attuali a fronte della sovranità popolare, per lui è tirannia delle menti e delle coscienze il domma e il Dio che lo impone; è iniquità, cagione di lutti i mali, il presente ordine di cose: quindi il grido forsennato di distruzione contro tutte le religioni e contro tutti gli Stati, organati comechessia su le leggi di un legislatore oltramondano. Sostituito l'uomo a Dio e messa a fianchi della società la legge fatale del progresso, ricompone le sue membra su una libertà primigenia o di natura, che mena difilato alla emancipazione dello spirito e della carne; su una eguaglianza assoluta, che trae a manomettere ogni priorità di diritto, ondechè venga su una fratellanza, che conduce alla somma delle ingiustizie sociali, al comunismo. Con questa sua magna carta alla mano ei si dà il vanto di rigeneratore della umanità, di sanatore delle piaghe, che la consumano, e di ricostruttore della società umana su le sue basi e di formare delle tante svariate società, che sono ora discerpate le une dalle altre a cagione dei pregiudizii di religione e di nazionalità, la repubblica sociale, annodata dall'amore fraterno dei popoli, in cui regnerà sicuramente la pace, la giustizia e la beatitudine. Tale è la bieca figura del socialismo, che, rinnegato Dio ed il suo Cristo, trae a farne apostata la umanità, promettendole bugiardamente, dopo una montagna di ruine, il sorriso di una beatitudine, impossibile a verificarsi [2].
Mettetegli ora di fronte la società massonica coi suoi costitutivi e col suo scopo. Nella parte religiosa, non pone essa al bando il domma ed il culto, come tirannia dello spirito e della coscienza, non nega Dio, non gli sostituisce fellonescamente l'uomo? Nel suo ordinamento, non è in forza dell'eguaglianza assoluta dei diritti, che riconosce quale autorità legittima e qual legge autorevole quella sola, che esce dal suffragio comune? Non esercita la fratellanza, per quanto può, dentro le logge nella comunanza del lavoro e dei godimenti? Le singole comunità degli Orienti particolari non s'incentrano nel Grande Oriente di uno Stato o di una nazione, e tutti i G. Orienti non si annodano tra sè col vincolo dell'amore fraterno massonico? Non si dice alto, che la società massonica è la società della umanità in piccolo, che il suo scopo è di annientare tutte le forme delle altre società politiche e religiose in suo pro? A tale uopo non se ne propagano i principii costitutivi? Non se ne impone l'obbligo sotto fede di giuramento ai socii? Non letiziano tutti gli Orienti, non applaudono, quando o colla ribellione o coll'artifizio si inizia negli Stati la forma massonica, manomettendo le cose religiose e ripulendo le leggi da ogni labe teocratica, ossia da ogni intromissione di Dio? Il grido, che esce dal suo campo non è il grido di guerra alle tenebre, alla superstizione, al fanatismo, al privilegío, alla tirannia sacerdotale e civica, ed omesso il gergo, ad ogni autorità, fondata su le leggi di un eterno e supremo ordinatore, su Dio? Non è sua credenza il progresso, che spinge i popoli a calpestare il passato ed a tendere verso un ordine di cose avvenire, in cui regnerà la luce, la giustizia, la felicità? Così è: gli articoli antecedenti hanno provato, hanno confermato e reso tutto questo una dimostrazione evidente, irrepugnabile cogli statuti massonici alla mano, e con documenti di ogni maniera, espliciti, incontrastati. Sì: la società massonica ha la forma qui descritta, professa i principii qui recati, usa tutto lo sforzo della sua potenza in pro dell'opera qui indicata, che è d'innestarli nei popoli, di attuarli per intero nella umanità, colla distruzione di quanto si oppone ai suoi conati, o non si piega alle sue brame. Chi può ancor dubitare, che la terribile figura del socialismo, comparsa a funestare col suo bieco e truculento sguardo l'Europa, non sia suo parto, non tragga da lei alimento, vigore e vita ognidì più ardente? Cosa massonica è la forma, che veste; cosa massonica i principii, che bandisce; cosa massonica i suoi intendimenti, le sue promesse: la sua natura palesa la madre, che lo diè alla luce, che lo sostenta, che lo invigorisce: la massoneria.
II sistema socialista, comechè venga esposto, germina dal suo fondo ilcomunismo. Il male della società presente, esso ragiona, origina tutto dalla disuguaglianza della proprietà personale, in quanto che per essa sorge la distinzione dell'abbiente e del non abbiente, di chi gode e di chi patisce difetto, di chi stenta e fatica e di chi annighittisce nell'ozio, e ciò in onta della uguaglianza dei diritti, che a nome della umanità grida contro la ingiustizia. Si sterpi adunque dal mondo la iniquità malefica del supposto diritto di proprietà personale, si metta ogni cosa in mano dello Stato, il quale, unico possessore del tutto, ordinerà il lavoro, lo spartirà tra gli associati secondo le loro attitudini: obbligo egualein tutti del lavoro, diritto egualein tutti di partecipare al godimento dei frutti [3]. Così sproposita circa il diritto di proprietà individuale, e dà vita al comunismo ogni socialista, siccome quello che nega la esistenza di un Dio ordinatore della società con altre leggi.
La massoneria professa ella questi principii? Si studia di attuarli nella società profana? Per convincervene basta che guardiate le sue logge e che le consideriate un poco. « La maniera di governo e l'organamento di una loggia, scrivesi nella Rivista massonica di Altenbourg, quando è ben costituita, dà il concetto ideale del migliore Statuto, di che è capace la società umana. Il nostro Statuto è democratico, ed il reggimento rappresentativo. Il Maestro o Venerabile di una loggia è soggetto al sindacato, il suo potere dura un anno. Ogni ufficiale ha la sua cerchia, in cui opera. I membri sono spartiti in tre gradi ad immagine della società, divisa naturalmente in giovani, in uomini maturi ed in vecchi. Il legamedella religione naturale(ossia del panteismo, come indica più sotto), che unisce e stringe tutti, benché di diversa credenza, l'eguaglianzadei diritti, la comunanzadei godimenti, l'azione filantropica universale, sono le basi della nostra società [4]. » Eccovi la repubblica democratica o comunistica, concetta ed attuata dalla massoneria nella loggia: in cui nulla Iddio, tutto l'uomo, eguaglianza di diritti, comunanza di beni e di godimenti. Questa è la forma migliore di Governo, questo è l'organamento, che la consorteria massonica con lavoro incessante tenta di dare a tutta la società umana. La loggia non forma che « la società della umanità in piccolo ».
Questo non è più che semplice disegno, in cui si parla all'occhio e non alla intelligenza con sode ragioni, affine di persuaderne la pratica. Il Fichte; celebre filosofò e tutto insieme celebre massone, ce le dà in pochi tratti ed in modo rispondente alla sua penna. « Tutta la terra è un ben comune; Al diritto di proprietà, che si è impiantato e costituito per via dell'astuzia e del potere arbitrario, è la sorgente di tutte lo tirannie e di tutti i pubblici mali. Il solo spartimento eguale di tutti i beni può farli cessare. l Principi, i devoti e la nobiltà, nemici implacabili della specie umana, devono essere sterminati, ed i loro beni assegnati a quelli, che a cagione del loro ingegno, della loro scienza e della loro virtù tengono soli il diritto ed il potere di governare gli altri. Quelli che non si acconciano a coteste massime, accettandole, o si oppongono comechessia alla loro attuazione, sono una turba di tristi. Contro cotesti nemici dell'uman genere valgono tutti i diritti e tutti i doveri. Sì; tutto è permesso a loro sterminio: la violenza e l'astuzia, il fuoco ed il ferro, il veleno ed il pugnalo, il fine santifica i mezzi. I diritti dell'uomo, più antichi e più sacri di tutti i costumi, di tutti i contratti e di tutte le prammatiche sanzioni, devono essere violentemente ristabiliti [5]. » Chi non freme a coteste ferocissime conseguenze? Chi possiede, e mantiene il suo diritto si dovrà dunque assalire, spogliare, assassinare, come un tristo, un iniquo, un reo di lesa società? Tant'è: il diritto di un acquisto e di un possesso, qualunque, procacciato col buon uso del proprio ingegno, della propria industria e delle proprie forze non è un diritto, ma una fellonesca usurpazione. Così pensa, così ragiona il filosofo massone; e falsamente accagionando di tutti i pubblici mali un diritto naturale dell'uomo, disegna a' suoi lettori ciò che può beatificare la umanità, vale a dire la repubblica sociale comunistica, fondata sul principio di spogliamento e di accomunamento.
Nè tale principio si può dire cosa tanto del massone tedesco, che non appartenga ai sommi intendimenti della società massonica. Giudicatelo dai seguenti bandi, che escono dalle logge. La loggia all'Oriente di Lentini dà vita ad un giornaletto, La Voce del popolo, e nel primo numero balenano i truci principii del comunismo. « Noi proclamiamo apertamente e senza ambagi: - Che il lavoro cessi di essere un privilegio, e divenga oggetto di premio corrispondente al suo merito, e che il capitale sia posto alla portata di tutti in modo, che il sudore del popolano non sia diseccato dall'usura e divenga prima e feconda semente della ricchezza; - Che le funzioni rispondano alle diverse attitudini e non siano ripartite a seconda la diversità delle fortune;- Che la morale, qual è rivelata dalla coscienza, sia la sola ed unica che regga e governi il consorzio civile; - Che infine, mercè la legge morale di fraternità e di solidarietà, affermata e sviluppata dalla educazione razionale e democratica, crollino le barriere che dividono la umanità, gli uomini si trovino eguali nel sentimento del diritto e del dovere, e sia cosi da essa preparato ed affrettato il grande voto dell'armonia universale degli esseri. » Tale è l'ultimo desiderio, al cui compimento anelano i massoni di Lentini, vale a dire l'attuazione del principio fondamentale del fourierismo, ossia del comunismo più sbracato, il quale appunto traeva origine, vigore e forza dalla teorica dell'armonia universale. Non è dissimile il bando uscito dall'Umanitario, portavoce del Supremo Consigliodi Palermo. «Scopo finale dell'associazione, esso dicea, si è di arrivare alla soddisfazione dei bisogni intellettuali, morali e materiali di lutti, con l'impiego delle loro diverse attitudini e il concorso dei loro sforzi. » Dunque « l'uomo, redento dalla decadenza, surga pienamente restituito alla dignità originaria e naturale »; dunque « si abolisca ogni potere imposto, usurpato, che non derivò dal popolo »; dunque « si annienti ogni distinzione sociale arbitraria, ed ogni casta privilegiata »; dunque « cresca ogni giorno il benessere mediante la cooperazione di tutti. Tanto vuole la massoneria, a ciò tendono i suoi lavori, la sua propaganda, il suo passato. » Si accomuni dunque tutto, niuno possegga alcun diritto in particolare. Nell'ordinamento presente l'uomo giace a guisa di decaduto, sotto il peso dell' usurpazione e dell'arbitrio: sorga e vendichi i suoi diritti. Eccovi il suono di questa grida.
Lo Stallo stampò un opuscolo « per mandato di una Loggia di rito scozzese antico ed accettato », e inneggiando nella chiusa al prossimo trionfo della democrazia, « prole e figlia primogenita della massoneria », gitta pure il suo bando in tuono profetico. « Sì: tutti i rimasugli della vecchia società, che cercano ancora di arrestare il progresso nel suo corso devono sparire; tutte le vecchie e le nuove aristocrazie, cioè quelle del sanguecome quelle del danaro, che vogliono tuttora essere privilegiate e dominatrici devono estinguersi; tutte le caste e consorterie governative, burocratiche e militari, che si vogliono imporre dilapidando gli Stati, devono cessare..., e finalmente tutte le società clericali, gesuitiche, paolotte, che continuamente lavorano e cospirano per mantenere il fanatismo religioso, l'ignoranza, l'oscurantismo, l'abbrutimento e la miseria nelle masse, devono dissolversi ed essere esecrate da tutte le presenti e le future generazioni. Il regno della giustizia, della libertà, dell'eguaglianza e della fraternità, deve finalmente stabilirsi non più in parole, nè solamente di diritto, ma di fatto nel mondo. » La canzone suona sempre le stesse violenze e le stesse ingiustizie: lo stato della società presente è posto su base iniqua; la religione, le preminenze, il diritto di possesso ne sono la cagione; dunque si abbattano, dunque si sterminino tutte dal mondo, e domini sola la democrazia comunistica. Sapete che sono tutti cotesti bandi tanto orridi, quanto scellerati? Non altro, che l'eco de1 G. Oriente. Pigliate il volume secondo del suo Bollettino, che ha l'ufficio di abbeverare la gente massonica coll'onda più schietta dei principii in massoneria. A pag. 93, sotto il titolo di Riforme sociali, leggonsi prima « i dogmi regolatori delle attuali società », e poscia « quelli che regoleranno le società avvenire ». Falsati, o travisati pressochè tutti i principii della società presente, ecco ció che predicasi pel futuro: .« 1° la perfettibilità indefinita della umanità; 2° la uguaglianza dei diritti e dei destini.umani; .3° la identità degli interessi; 4.° la cessazione dell'antagonismo; 5°, la sovranità esclusiva della ragione; 6° la libertà vera ed assoluta dell'uomo e del cittadino e quindi (siamo alle conseguenze); - la trasformazione della proprietà esclusiva del suolo, e degli istrumenti del lavoro nellaproprietà del diritto ad mia funzione utile e all'emolumento materiale assegnato all'adempimento di essa: - la collazione di tutte le funzioni, esclusivamente, al merito: - la uguaglianza vera delle condizioni di tutti i componenti la società: - e per ultimo risultamento la vera giustizia, la vera sovranità del popolo, la possibilità vera della vera libertà e della fraternità umana ». Panteismo nelle credenze, razionalismo nelle menti, democrazia nel reggimento, comunismonei diritti, eccovi i quattro terribili principii, componenti il futuro ordinamento, predicato dalla Massoneria! « Risultamento la vera giustizia », dove si dà lo sfratto alla Divinità, che ne è il fondamento? « Risultamento la vera libertà, la verasovranità del popolo », dove ogni cosa, ed ogni diritto è messo in mano di alcuni pochi, eletti, chi sa per via di quali astuzie, e tutto il rimanente dei ctttadini posto alla loro mercè, perchè e' ne usino o quale strumento di lavoro, o qual branco da trarne utile? Fantasie di chi, odiando Dio, studia il modo di cacciarne l'idea dal mondo: Lo stesso Lamennais, considerata cotal forma di ordinamento, indietreggiò inorridito, esclamando, che per essa l'uomo cadrebbe in una schiavitù inaudita, diverrebbe macchina e calerebbe sotto del negro, sotto dell'animale [6]!
I massoni non l'intendono così. Essi e propongonsi a scopo l'átivazione del sistema comunistico, e stimano altamente ed esaltano quelli d'infra essi, che colla voce e collo scritto lavorano a disseminarne i principii e ad impiantarli nel popolo, affine di raccorne a tempo opportuno il frutto. Nel romanzo « il Giudeo errante »vi è il distillato dell'odio più accanito contro il cattolicismo, e per contrapposto la quintessenza del più dolce affetto verso il sistema comunistico del Fourier. Quindi i personaggi cattolici introdottivi compaiono la feccia dei scellerati, e per contrario vien messa sotto vaghissima mostra la nuova religione del socialista, che è pretto panteismo umanitario e sociale, ed incielata la nuova morale, che fa rea la società di tutti i guai e di tutti i delitti e chiede il diritto allo scapricciamento di tutte le passioni. Or bene l'autore Eugenio Sue ebbe l'onore di una penna d'oro dalla loggia La Persévérance di Anversa con una lettera, che gridavalo: nobile e generoso scrittore [7]. Niuno ignora, quanto il Proudhon abbia delirato e bestemmiato contro Dio, contro la società e contro la proprietà in favore del comunismo. Ebbene volete sapere in quale stima sia tenuto dai massoni? Stando alla lettera del F.·. Massol al Ven.·. Ortolan, « il Proudhon accoglieva tutti gli sdegni del popolo di fronte alla iniquità sociale. Egli era il tipo del proletario, o piuttosto dell'operaio futuro, e il primo del nuovo mondo, ossia del mondo trasmutato per l'idea del diritto e della giustizia. L'ardore passionato, che avea pel diritto e per la giustizia creavagli intorno una salutifera atmosfera, da rimanerne tutto penetrato chi se gli accostava, e, indi allontanarsene migliorato[8]». Avete capito? chi affermava che« Dio è il male, la proprietà un furto »; chi predicando che « il capitale, il Governo ed il cattolicismo sono tre istrumenti di anarchia », tendea a far calpestare tutti diritti sacri e profani, è in istima presso i massoni di essere il più ardente fautore del diritto e dalla giustizia! Il Garibaldi non fu dalla massoneria italiana donato di una medaglia d'oro, non fu dichiarato il primo massone d'Italia, eletto due volte G. Maestro, non ne porta ora il titolo, quale insegna del più alto onore massonico? Quali siano le mire del Garibaldi ve lo dicono le sue lettere ed i suoi discorsi: annientamento del cattolicismo, introduzione della repubblica, insinuazione del comunismo. Qua battono i suoi concetti, ferocemente aperti contro tutto ciò che sa di cattolico, or più or meno manifesti in pro della repubblica comunistica [9]. Chi più socialista del Mazzini nel senso più stretto della parola? Il suo sistema è conto: panteista nelle credenze, comunista nell'ultima deduzione [10]. Ciò non ostante il Mazzini è nominato presidente onorario dallé logge nostrali, ed ha al suo cenno il nodo più audace dei massoni italiani.
Così è, e cosi deve essere. Se la massoneria non lodasse e non esaltasse i maestri del socialismo, o come essa li chiama, gli uomini generosi, che si spendono tutti a sollevamento della umanità iniquamente oppressa, rinnegherebbe la propria natura sommamente socialista. Nè questa asserzione è cosa nostra, ma di un venerabile massone di alto grado. Abbiamo sott'occhio un suo non breve articolo, in cui confuta a maraviglia la sentenza di un giovine fourierista, detraentele questa sublime qualità. Egli cita in prova le dottrine insegnate negli alti gradi, le quali non sono che i principii fondamentali del comunismo: trascrive per disteso un lungo documento, in cui, fino dal 1805, è designato da un vecchio massone in teorica ed in pratica il sistema comunistico, siccome sgorgante dagli insegnamenti massonici. Che se tale sistema non apparve così spiccato nel mondo profano, quale si mostra a' dì nostri, ciò non accadde per difetto sostanziale della massoneria, ma per la legge naturale del suo svolgimento. Le idee sociali erano germinate fin da principio nelle logge, ma lente, dovendosi prima conquistare la libertà; a testimonio di questo fatto valere il giornale la Instruction sociale e la Décade philosophique, commendati dallo stesso Fourier: ottenutosi il compimento delle idee liberali, toccar ora alle idee sociali; il G.·. Oriente aver già da gran tempo dispiegato il disegno del movimento sociale; studiarlo e lavorarvi attorno i fratelli massoni, ed obbedire all'impulso, che venne lor dato: Saint-Simon, l'Owen e probabilmenle lo stesso Fourier aver attinto alla medesima fonte massonica [11]. Tanto scrive ed attesta in pro dell'insegna socialistica, portata dalla massoneria, un massone di antico pelo.
Non occorre cercar davvantaggio. I principii dimostrati da noi altrove, siccome proprii della società massonica, la sua forma simbolica, i bandi delle sue logge, le lodi che dà ai socialisti più ardenti e la testimonianza di un autorevole massone, rafforzata dai documenti più recisi mettono in luce di pien meriggio, che essa, la massoneria, è la madre, la nutrice e la cooperatrice del socialismo e del comunismo odierno.

II.

Le turpi conseguenze del comunismo in pratica, ed i continui sforzi della massoneria per attuarlo.

Quale sarebbe la conseguenza ultima, se mai il comunismo fosse attuato? La glorificazione e la beatitudine suprema dell'uomo: risponde la massoneria. Menzogna sfrontata! La vera conseguenza ultima sarebbe l'imbestiamento dell'individuo, l'affogamento di tutta la società nel brago dei vizii più vili, ed in fine la distruzione della medesima. Eccovi la voragine, dentro cui gitterebbono la schiatta umana i principii della massoneria, se fossero praticati. Tanto ci dicono i sistemi di comunismo, immaginati dai figli della massoneria in acconcio della dottrina materna. Date uno sguardo a quelli messi in corso dal Saint-Simon, dal Fourier, dall'Owen, dal Cabet [12]. Tutti e quattro professano: negazione di un Dio personale ordinatore, eguaglianza assoluta di diritti, comunanza assoluta di beni, governo amplamente democratico, e la condanna all'anatema del presente ordinamento sociale, come iniquo e come scaturigine di ogni male. Le cose, che hanno detto e scritto di questi sistemi gli autori e i loro seguaci, sono eccelse, oltramirabili, il non plus ultra della beatitudine, a cui possa giungere l'uomo rigenerato. Ma nel fatto compaiono ciance e menzogne: giacchè le conseguenze pratiche, ricavate dai principii, formano una teorica da animali. Nel sistema del Saint-Simon, « sono cosa santa i piaceri del senso », le massime: «mortificatevi », « astenetevi », sono surrogate da quest'altre: «santificatevi col lavoro e coi diletti; la carne deve essere riabilitata; niun legame di matrimonio; lecito il libito ». In quello del Fourier la base è l'organamento delle passioni umane, il mezzo di beatitudine è il contentamento di tutte; indi la sozza mostruosità delle libertà amorose ed altre licenze conformi. Quello dell'Owen predica l'uomo irresponsabiledei suoi atti, essendo questi effetto necessario dei concetti e dei sentimenti, che gli vengono dalla società in cui vive: e maledicendo come tre carnefici della umanità, la proprietà, la religione ed il matrimonio, accomuna la prima, bandisce la seconda e concede piena facoltà di annodare e sciorre a talento i vincoli delle nozze. Il Cabet propose in romanzo il suo sistema: nel quale ponendo in iscena un popolo riformatosi a repubblica comunistica dopo una violenta rivoluzione, lo finse senza passioni per non bruttare con alcun loro atto il suo vago dipinto. Ma non così la pensò il più dei suoi seguaci, i quali divisisi dal maestro predicarono nell'Humanitaire senza velo le dottrine chiuse nel sistema: l'ateismo, il materialismo, la distruzione delle città, la soppressione delle belle arti, il diritto d'insorgere e quello di mutar donna a talento. Qual debba essere la conseguenza ultima di coteste teoriche, ognun la vede: l'affogamento universale nel lezzo delle più vili passioni e la ruina della comunanza sotto l'azione della sfrenata libertà. I tentativi fatti lo confermano pienamente [13]. Eccovi a che riescono la glorificazione e la beatitudine della umanità, cotanto celebrate dai comunisti massoni: ad una teorica da animali, ad una pratica non da uomo, ma da bestia sozza, ed al totale sovvertimento della convivenza sociale; ossia all'imbestiamento dell'individuo, all'affogamento generale nei piaceri più turpi, ed alla dissoluzione della famiglia e della societa!
Eppure la massoneria non ha punto vergogna di tanto disdoro dell'uomo, proveniente dalle sue dottrine. Per essa la mala sorte degli sperimenti non è colpa dei principii, ma di chi miseli in opera, prima che fossero maturati e disciplinati nelle logge. E perciò essa è ora tutta intesa più che in altro tempo a dar loro una forma compiuta, a sgombrare il terreno dagli ostacoli che si oppongono, a predicarli, ad esaltarli ed a ribadirli negli animi dei suoi adepti. Le quistioni sociali, sotto questo riguardo, sono l'argomento consueto nelle adunanze ordinarie, nelle feste particolari delle logge, nei congressi massonici, che or si moltiplicano. Si confortano gli uni e gli altri, e si stringono insieme per compiere la santa impresa. La loggia, Parfaite intelligence et l'Etoile réuniesall'Oriente di Liegi scrisse un patto colla loggia Les Philadelphes all'Oriente di Londra. Il motivo si fu di trarre nuove forze dalla unione e marciare con passo gagliardo contro gli errori che governano la società, combatterli, distrugerli e così parvenir au but, que nous poursuivons: vale a dire « sottrarre la umanità al giogo dei preti; - sostituire la scienza alla fede; - surrogare la severa satisfazione della coscienza per la buon'opera compita, alla pomposa speranza delle ricompense celesti; - sterpare dagli animi il vano pensiero di una vita futura, ed il feticismo di una provvidenza, pronta a soccorrere la sventura; - abbattere lo forze cieche (gli eserciti); - abbassare l'orgoglio del danaro e dei privilegi; - trasformare la carità verso dei poveri, che gl'invilisce, e cercare il dritto, che li nobilita; -eguagliare le intelligenze colla istruzione, le fortune coll'equilibrio proporzionato dei salarii; - effettuare la giustizia quaggiù, in cambio di prometterla nell'altro mondo ». Conchiudono: « tali sono le nostre tendenze, tali sono le vostre. La impresa è vasta, degna di entusiasmo e di passione, ma ingombra di ostacoli. Voi avete compreso, che lottando in comune noi riusciremo a distruggerli [14] ». Eccovi uscir dalla loggia il programma comunistico, messi in luce gli sforzi per attuarlo, dichiarati gli ultimi intendimenti, a cui mira la massoneria. Ciò che si fa nel Belgio, si opera in Francia, si opera in Italia, si opera in Germania. Non riceviamo numero dei giornali massonici, che ci giungono da vani paesi, in cui non v'abbiano o chiare allusioni, o spiegati concetti, o interi discorsi circa « la santa impresa » da compiersi. II Grande Oriente italiano, non pago di quanto dicono i socii nelle logge, dando mano egli stesso all'opera, istruisce e rinfoca gli animi degli adepti con acconci articoli nel suo Bollettino. Nell'ultimo se ne contano quattro, che pugnano in prò delle teoriche socialistiche e combattono colle usate fallacie le contrarie.
E che sono mai i Congressi della pace, della società internazionale degli operai, degli studentie di altre unioni di simil lega, se non adunate, in cui i massoni, che ne stanno a capo, si riveggono, si comunicano le proprie idee, o si accordano in sul da fare, perchè il lavoro del socialismo proceda al suo fine? Lo pongono in chiaro i nomi di quelli, che vi hanno la parte precipua, nomi di conosciuti massoni, e più la consonanza dei principii, che predicano nei loro discorsi, con quelli della massoneria. Pigliate la relazione del Congresso degli studenti in Liegi, e in questa voi leggerete, che un Leone Lafontaine, massone parigino, ha detto senza rigiri, « voler essi nell'ordine morale giungere, per l'annientamento di tutti i pregiudizii di religioni e di Chiese, alla negazione di Dioed al libero esame; nell'ordine politico volere, per l'attuazione della repubblica, pervenire allafederazione dei popoli ed allasolidarietà degli individui; nell'ordine sociale volere, per la trasformazione delle proprietà, per l'abolizione delle eredità, per l'applicazione del principio di associazione, arrivare alla solidarietà degli interessi, ed alla giustizia; voler in fine l'affrancamento dell'operaio, l'affrancamento del cittadino e dell'individuo, lo sterminio di ogni distinzione di ordini [15] ».Pigliate quella del Congresso di Losanna, e in essa vedrete proscritte dagli adunati le parole: Providenza,Evangelo; messa a voti la proprietà collettiva del suolo, dichiarata la guerra tra les éxploités et les éxploiteurs, ossia tra il ricco e il povero. Pigliate quella del Congresso di Ginevra, in cui la massoneria italiana fu rappresentata degnamente dal Garibaldi, accompagnato da un gruppo dei più valenti massoni, e in essa voi troverete la domanda della «soppressione di tutte le Chiese »; la proposta « di una grande liquidation économique et sociale, divenuta ormai necessaria »;proclamata « la rivoluzione universale, qual unico mezzo onde far trionfare il diritto »; chiesto « l'organamento permanente delsocialismo europeo, tutto in opera pel trionfo della repubblica universale »; in fine, dichiarato il Papato una piaga ammorbante, colla petizione di surrogare al cattolicismo una religione senza culto e senza preti, e di porre in faccia al dispotismo dei sovrani la fraternità universale dei popoli [16]. Chi non ricorda ancora con quanto furore è stato predicato il più feroce comunismo nel Congresso di Basilea, tenutosi qualche mese fa? Chi non rammenta, che messovi a partito il principio della proprietà collettiva e l'abolizione dellaproprietà individuale, ha ottenuto cinquantaquattro voli pro e quattro soli contro, e la determinazione di attuarlo tosto che gli avvenimenti sociali lo consentissero [17]?
Tali sono le pubbliche manifestazioni dei massoni, gittate quale guanto di sfida a tutte le società, eco di quelle, che si fanno nel più intimo delle logge. Abbiamo quindi conosciuto, dove il mostro del socialismo e del comunismo moderno ebbe vita, dove ebbe ed ha nutrimento, dove fu armato di tutta la ferocia dei suoi principii contro la religione, contro la società, dove ruggendo affila gli unghioni, arruota i denti, pronto ad un cenno a scagliarsi furioso nel mondo profano, per farvi scempio di quanto v'ha di sacro, di legittimo e di giusto, per impiantarvi l'apostasia, l'imbestiamento dell'individuo e il regno della iniquità nell'ordine sociale. L'abbiamo conosciuto: esso nacque, vive, opera minaccioso nei covi della massoneria! La immensa nequizia de' suoi principii è svelata; la immensa reità dei suoi intendimenti é messa a nudo. Se dunque è condannata all'anatema dal Papa, non è a torto; se è esecrata dai cattolici, non è contro ragione; se è abborrita dalla società degli onesti, essa ne ha tutto il merito.

NOTE:

[1] V. il volume precedente, pag. 418 e segg.
[2] V. nell'opera citata il cap. VI e, la fine del c. IV.
[3] Così il Lamennais: V. Della Motta, I. cit. pag. 219.
[4] Anno 1823, v. I, pag. 92.
[5] Beiträge zur Berichtigung etc. pag. 45.
[6] Il m'est évident, que la réalisation d'un pareil système conduirait les peuples à une servitude telle que le monde n'en a point encore vu; réduirait l'homme à n'être qu'une machine, un pur outil; l'abaisserait au-dessous du nègre dont le planteur dispose à son gré; au-dessous de l'animal.
[7] Neut, La Franc-maçonnerie soumise a la publicité etc. Doc. XXXI
[8] V.Monde maçonnique, Mai, pag. 7-10.
[9] Vedi la risposta alla Fratellanza artigiana ai bagni di Lucca, Unità Cattolica, 10 Maggio, 1867.
[10] Vedi J. J. Thonissen, Le Socialisme depuis l'antiquité jusqu'à la constitution française du 14 Janvier du 1852, vol. II, sect. IV.Le Socialisme en Italie. - Unità italiana, 11 Decembre 1869. Fede e Principii.
[11] Le Globe, Archives des initiations anciennes et modernes, etc. mi, 1840, pag. 209 e segg.
[12] Il Saint-Simon, scritto nelle file massoniche, ebbe amico e consigliero, ma non ascoltato, un Jaunez-Spouville di Metz, vecchio massone, autore di un disegno di società massonica; ebbe compagni della sua impresa il Bazard e il Buchez, fondatori del carbonarismo in Francia, ed il Carnot membro del governo provvisorio del 1848, tutti e tre massoni. Il Cabet, entrato nelle segrete cose massoniche, ed indi resosi carbonaro, fu della vendita suprema insieme col Lafayette ed altri massoni di vaglia. Che l'Owen ed il Fourier abbiano attinto alla fonte massonica, l'abbiamo veduto testificato nel paragrafo antecedente.
[13] Veggansi i quattro sistemi sopra indicati, esposti e confutati presso i due chiarissimi autori il conte Avogadro Della Motta, Saggio intorno al Socialismo ed alle dottrine e tendenze socialistiche, Parte II; ed il prof. J. J. Thonissen, Le Socialisme depuis l'antiquité jusqu'à la Constitution française du 14 Janvier 1852, Vol. II.
[14] V. Monde, 16 Gennaio 1867.
[15] Ibid. 10 Gennaio 1867.
[16] V. Univers, 23 Settembre 1867.
[17] Ibid. 27 Settembre 1869.