Luigi Filippo, Duca d'Orleans
Relata Melchor Ferrer [1] un curioso aneddoto degli ultimi giorni della Restaurata Monarchia di Francia. Nel Marzo del 1830 , pochi mesi prima della Rivoluzione di Luglio, in Spagna Ferdinando VII emanava un illegale pragmatica Sanzione che pretendeva di dare la preferenza nella successione ad una figlia che il re poteva avere (che tuttavia non aveva ancora) rispetto all'Infante Carlos Maria Isidoro, fratello del Re ed erede presunto. In quel tempo i diritti di Don Carlos incontrarono un difensore inaspettato nel Duca d'Orleans, Luigi Filippo III, più tardi conosciuto come il "re dei francesi", dopo aver usurpato un Trono il quale, in qualità di "Luogotenente Generale del Regno", aveva il dovere di esaltare al giovane nipote del Re, di soli dieci anni (Enrico V).
Luigi Filippo , Principe del Sangue, figlio di quel Filippo Egalitè che votò per la morte di Luigi XVI , membro del club giacobino, fu per breve tempo un Carlista.
Carlos Maria Isidoro di Borbone , futuro Carlos V (r. 1833-1845)
Come è possibile? Scrivi Ferrer sui sovrani europei che inizialmente si opposero alla Prammatica Sanzione:
Questi furono i re di Francia, Napoli e Sardegna. I tre avevano un interesse a mantenere il diritto di successione di Filippo V: In primo luogo, perché questa si basava sulla legge di Filippo V in base all'ordine europeo fondato a Utrecht, che eleminava, allo stesso tempo, la pretesa del ramo spagnolo alla Corona di Francia. Così ho compreso la scelta del Duca d'Orleans. A questo proposito, Cos e Duran dicono : <<"Il Duca di Broglie non doveva fare altro che presentare le diverse note che, in quanto alla pragmatica, Luigi Filippo si era integrato al ministro di Carlo X, nel quale manteneva i diritti di un Re del quale più tardi sarebbe stato carceriere. A questo proposito, troviamo nel "Quotidienne" questo pezzo delle memorie del Principe di Polignac:
"All'epoca nella quale si trattava la questione della successione spagnola, il signor Duca d'Orleans fece frequenti visite al Ministero degli Affari Esteri. Diede diverse note come prova per dimostrare che Ferdinando VII non aveva il diritto di abolire con un semplice decreto un ordine di successione riconosciuto dall' Europa e garantito dai soldati. Egli insistette molto per convincere il Re a prendere misure per ripristinare in Spagna il precedente stato delle cose . Il Duca d'Orleans credette, con certezza, che io non condividevo le sue opinioni, tanto che un giorno mi disse: «"Non è solamente come francese che prendo vivo interesse per questo problema, ma anche come padre. Nel caso in cui (non ci vorrà molto tempo) ci trovassimo disgraziatamente nella sfortuna di perdere il Duca di Bordeaux[2], senza figli maschi, la Corona ricadrebbe sul mio figlio primogenito, fin tanto che la legge semi-salica viene mantenuta in Spagna: ma , se non ci fosse, la rinuncia fatta da Filippo V al Trono di Francia , per se e i suoi discendenti in linea maschile, sarebbe nulla; posto ché, in virtù di questa rinuncia, i discendenti maschi di tale Principe acquisiscano un diritto indiscutibile sulla Corona di Spagna. Ma se questo diritto sarà tolto, essi potranno con tutta evidenza rivendicare quello che li è concesso dalla legge Salica francese nell'eredità di Luigi XIV. Mentre , come nipoti di questo Monarca, diventerebbero il ramo maggiore, passando davanti ai miei figli nel diritto di successione.»”
[3]
La protesta francese è stata fatta a nome di Carlo X dal suo rappresentante a Madrid.
[…]
La protesta francese fu , ed è , poco conosciuta. La rivoluzione di luglio del 1830 rovesciò il trono legittimo del Re Carlo X, e usurpando la Corona il Duca d'Orleans del quale abbiamo visto prima le preoccupazioni nello scritto del Polignac, come segno del trionfo del liberalismo, dimostrò di avere altri interessi da tutelare, piuttosto che difendere un diritto che aveva violato.
Il Duca d'Orleans acclamato dai Rivoluzionari
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[1] Melchor Ferrer, Domingo Tejera y José F. Acedo: Historia del Tradicionalismo Español, Volumen 2: El precarlismo: desde el pronunciamiento de Riego hasta la muerte de Fernando VII.
[1] Melchor Ferrer, Domingo Tejera y José F. Acedo: Historia del Tradicionalismo Español, Volumen 2: El precarlismo: desde el pronunciamiento de Riego hasta la muerte de Fernando VII.
[2] Enrique, Conde de Chambord (1820-1883),
nieto de Carlos X. Futuro Enrique V de Francia y Navarra.
[3] “Le droit legitime au trône d'Espagne” (Nota
dell'originale)
Fonte:
Scritto, tradotto e adattato da:
Redazione A.L.T.A.