postato: 6 ottobre 2012
Nel riquadro sopra: al centro, Karl Marx. A partire da sinistra, in alto:
Theodor Adorno, Herbert Marcuse, Max Horkeimer e Jürgen Habermas.
l Prefazione
Molti sono gli autori che in passato si sono sforzati di individuare l'origine della profonda crisi morale e spirituale in cui ormai da oltre mezzo secolo è sprofondato l'Occidente cristiano. L'avvento delle ideologie che hanno dominato la scena nel XX secolo ha profondamente segnato la nostra civiltà scavando dolorose ferite tutt'ora sanguinanti: il comunismo, il fascismo, il nazismo, l'anarchismo, il nichilismo, il nazionalismo e altre correnti di pensiero, tutte derivanti dal ceppo filosofico idealista, hanno intaccato le basi culturali su cui si fonda la società occidentale. Gli storici più sagaci sono andati oltre, e scavando tra le pieghe della Storia hanno identificato nel lavorio sotterraneo della Massoneria e delle altre Società Segrete uno degli elementi che ha maggiormente contribuito all’attuale decadenza in cui versa il nostro continente. In questo ottimo scritto, Arnaud de Lassus indaga su una delle scuole di pensiero che più di molte altre ha influenzato in modo determinante la formazione delle menti giovanili di queste ultime generazioni. Personaggi come Marcuse o Adorno, veri e propri guru della contestazione, sono indissolubilmente legati a quel grande movimento «spontaneo» di rivolta che fu il Sessantotto, il cui impatto sul mondo ancora in buona parte cristiano del dopo-guerra è stato a dir poco devastante. Coniugando il marxismo di marca trotzkista e il pansessualismo freudiano, i professori della Scuola di Francoforte hanno ottenuto un cocktail micidiale, i cui effetti in termini di cambiamento sono stati rovinosi. Tuttavia, l'Autore fà notare che molti anni prima (in un carteggio risalente alla prima metà dell'800), alcuni membri influenti della retro-Loggia massonica dell'Alta Vendita avevano già tracciato un piano di smantellamento della società cristiana che prevedeva un'opera di pervertimento fisico-spirituale della gioventù che coincide perfettamente con quello ideato cento anni dopo dai vari ideologi freudiano-marxisti di Francoforte. Una delle prove più convincenti a favore della tesi secondo cui tale progetto di abbrutimento fosse stato concertato già nell'Ottocento sta nella continuità di tale processo anche dopo la caduta del comunismo e il tramonto definitivo della seppur minima possibilità di instaurare la dittatura del proletariato in qualche angolo dell'Occidente. È dunque evidente che i vari raggruppamenti politici, sorti dai movimenti ideologici del secolo scorso, sono stati gli strumenti più o meno consapevoli di ben altri poteri che si sono serviti e si servono tutt'ora di queste correnti per catalizzare trasformazioni sociali che altrimenti richiederebbero tempi molto più lunghi. Una volta esaurita la loro spinta propulsiva e la loro presa sugli animi, tali movimenti vengono sostituiti da altre ideologie o da altre correnti culturali o neo-spiritualiste che portano a termine un'altra tappa nel lungo cammino di scristianizzazione di deumanizzazione dei nostri contemporanei, e che deve portare all'instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale. É veramente impressionante constatare come le previsioni di questa cerchia di cervelloni - composta in maggioranza da israeliti - si siano avverate andando forse oltre le loro stesse aspettative. Dietro di loro, come sempre, c'è l'ombra discreta - ma onnipresente - dell'Alta Finanza (i Rockefeller, i Rothschild, i Lazard, gli Schiff, ecc...), dell'odiato capitalismo e delle lobby mondialiste che contano (la Fabian Society). La musica cambia, ma i musicisti sono sempre gli stessi... Anche la lezione che se ne può trarre non cambia: se si abbandona la strada maestra tracciata da Gesù Cristo e dalla Sua Chiesa per seguire i vari araldi della libertà che promettono una chimerica terra promessa - veri e proprî venditori di aria fritta - si cadrà inevitabilmente sotto il potere del suo avversario, Satana, la cui cupa disperazione traspare come un marchio di fabbrica sul volto delle sue vittime.
Paolo Baroni |
l Introduzione
Molto schematicamente, si possono distinguere due tipi di rivoluzione:
- La rivoluzione politica: conquista del potere con la violenza, uso del terrore. Le rivoluzioni del 1789-1793 in Francia, e del 1917 in Russia, ne sono un ottimo esempio;
- La rivoluzione culturale: si demoliscono dall'interno le basi della civiltà del Paese che si vuole conquistare: la sua cultura, il suo stile di
vita, le sue credenze, la sua morale, la sua scala di valori... Si tratta di un'azione di lunga durata, condotta senza violenza apparente, applicando la seguente formula: «Le forme moderne di asservimento sono piene di dolcezza» 2.
Per quale motivo è importante studiare il processo di rivoluzione culturale, generalmente meno conosciuto di quello di rivoluzione politica?Perché esso si è dimostrato molto più efficace nei Paesi cattolici. La Polonia ne fornisce un tipico esempio: ecco un Paese che aveva resistito per cinquant'anni ai poteri politici marxisti e che, malgrado essi, aveva conservato la sua religione e la sua morale: in alcuni anni di rivoluzione culturale venuta dell'Ovest, la sua morale e i suoi costumi sono stati penetrati da influenze anticristiane e si sono allineati agli standard occidentali, il che lascia prevedere una veloce scristianizzazione. La rivoluzione culturale non è un fenomeno nuovo. Joseph de Maistre (1753-1821) 3, all'inizio del XIX secolo, la descriveva in questi termini: «Finora, le nazioni sono state uccise per conquista, vale a dire per penetrazione; ma a questo punto si pone una grande domanda: una nazione può morire unicamente sul proprio suolo, senza trapianto, né penetrazione, per putrefazione, ossia lasciando giungere la corruzione fino al punto centrale e fino ai principî originali e costitutivi» 4?Ma è soprattutto a partire dagli anni '20, in seguito ad un'iniziativa di Lenin (1870-1924), e alla creazione di ciò che venne chiamata «La Scuola di Francoforte», che la rivoluzione culturale è stata sistematizzata. Ci proponiamo dunque di apportare alcuni dati su questa iniziativa e su questa Scuola, e su come esse abbiano potentemente contribuito alla controcultura oggi trionfante. Lo studio che presentiamo è abbastanza sommario; sarà completato quando avremo potuto disporre di fonti più arricchite di quelle menzionate qui di seguito.
l Fonti
- Martin Jay Lewitt, The Dialectical Immagination. A History of the Frankfurt School and the Institute of Social Research 1923-1950 («L'immaginazione dialettica. Una storia della Scuola di Francoforte e dell'Istituto di Ricerca Sociale 1923-1950»), University of California Press, 1996;
- Rolf Wiggerhaus, The Frankfurt School. Its History, Theorie, and Political Significance («La Scula di Francoforte. La sua storia, teoria e
rilievo politico»), The M.I.T. Press, Cambridge, Massachusetts, 1998; - Studio non pubblicato di Ralph de Toledano intitolato The Frankfurt School (2000);
- Studio non pubblicato di Jeffrey Steinberg, intitolato Draft Report on Manchurian Children («Bozza di rapporto sui bambini manciuri»; 2001);
- Articolo di Gerard L. Atkinson, «Who placed American Men in a Psychic Iron Cage» («Chi ha messo l'uomo americano in una gabbia psichica di ferro»), parte II, «The Thread of Cultural Marxism» («Il filo del marxismo culturale»), pubblicato dalla rivista The Resister, Estate-Autunno 1998;
- Herbert Marcuse, Eros e civiltà, 1955.
I primi due libri sono stati scritti da autori favorevoli alla Scuola di Francoforte. Gli autori dei tre studi successivi hanno invece una posizione critica a riguardo della rivoluzione culturale.
l L'intuizione iniziale di Marx... e quella dei massoni
Nel 1843, ossia cinque anni prima dell'uscita de Il Manifesto del Partito Comunista, Karl Marx (1818-1883) scrisse ad un amico: «Ecco ciò che dobbiamo compiere: una critica spietata di tutto ciò che esiste. Spietata in due sensi: la critica non deve temere le sue conclusioni, né i conflitti con il potere». Critica spietata di tutto ciò che esiste: non solo della politica, della religione, della Legge, della famiglia... ma di tutti gli elementi che compongono la cultura occidentale. Queste idee di Marx corrispondono esattamente a quelle che i massoni mettevano in pratica nella stessa epoca. Ci basti citare due testi di membri dell'Alta Vendita italiana 5:
Dopo Il Manifesto del Partito Comunista del 1848, il marxismo si è concentrato su azioni politiche ed economiche. Il suo attacco contro la cultura occidentale è passato in secondo piano. Bisognò attendere gli anni '20 per vedere alcuni marxisti riprendere metodicamente le idee formulate da Marx nel 1843.
l I fallimenti comunisti degli anni '20. Il progetto di rivoluzione culturale
- La rivoluzione esportata
Dopo la Rivoluzione d'Ottobre in Russia del 1917, una delle idee di Lenin era stata quella di esportare la rivoluzione in Europa Centrale e Occidentale per accaparrarsele. Fu un insuccesso. La rivoluzione rischiò di fallire in Russia e fu salvata solamente grazie all'appoggio finanziario americano. Essa fallì in Ungheria nel 1919, dove Bela Kun (1886-1937) poté instaurare solamente per 133 giorni un regime comunista. Fallì in Germania: la Lega Spartachista, fondata nel 1916 da Karl Liebknecht (1871-1919) e da Rosa Luxemburg (1871-1919) organizzò nel 1919 un'insurrezione a Berlino che fu repressa duramente. Fallì in Italia, dove il Partito e il sindacato comunisti furono battuti dall'ex socialista Benito Mussolini (1883-1945).
Bela Kun | Karl Liebknecht | Rosa Luxemburg |
- Le lezioni tratte dagli insuccessi in Europa Centrale e in Italia
Una riflessione metodica sui fallimenti appena menzionati condusse alle seguenti conclusioni:
- Marx aveva predetto che l'industrializzazione avrebbe creato condizioni insopportabili per le classi operaie e l'eliminazione della classe
media inferiore. Queste previsioni si rivelarono false: l'incremento della produzione migliorò la qualità di vita di tutte le classi; - Il proletariato, la tanto vantata classe dei lavoratori, non potrebbe essere mai lo strumento per rovesciare l'Occidente industriale ed esportare la rivoluzione;
- Bisognava abbandonare l'idea poco realistica di un attacco frontale contro la borghesia e il capitalismo nei Paesi sviluppati occidentali;
- L'Occidente avrebbe potuto essere rovesciato solo dopo la distruzione delle sue forze vive mediante il tradimento degli intellettuali;
- Così, si fu costretti a ritornare alle intuizioni che Marx aveva avuto prima de Il Manifesto del 1848 e a dare il via ad una rivoluzione culturale di tipo marxista (detta anche di sfruttamento a fondo di tutte le forme di dialettica).
- La riunione tenuta alla fine del 1922 all'Istituto Marx-Engels di Mosca
Per dare una svolta concreta alle precedenti riflessioni, alla fine del 1922 venne organizzata una riunione, per iniziativa di Lenin, all'Istituto Marx-Engels di Mosca. Si precisò il concetto di rivoluzione culturale e le basi della sua organizzazione. Scrive Ralph de Toledano: «Forse essa fu più nociva per la civiltà occidentale di quanto non lo sia stata la stessa Rivoluzione bolscevica» 10. Tra i partecipanti figuravano:
- Karl Radek (1885-1939), rappresentante di Lenin;
- Felix Dzerzhinsky (1877-1926) 11, per garantire che l'operazione progettata fosse integrata nella rete mondiale di omicidi e di sovversione dei soviet;
- Willi Munzenberg (1889-1940);
- György Lukács (1885-1971).
Diamo alcune indicazioni sui due membri più influenti di questa riunione, Willy Munzenberg e György Lukàcs. Munzenberg sostenne un ruolo importante nella creazione del Komintern 12; egli viene presentato come «leader comunista tedesco tra le due guerre» nel libro di Jean-Pierre Nicolas 1789-1989: 200 ans de guerre révolutionnaire («1789-1989: 200 anni di guerra rivoluzionaria»; pag. 107). Egli apportò alla rivoluzione culturale che si stava progettando il suo senso dell'organizzazione. Sarebbe stato assassinato su ordine di Stalin (1879-1953) in data sconosciuta. György Lukàcs, nato in una ricca famiglia ebraica dell'Ungheria, si era ribellato ai suoi genitori che tuttavia lo sostennero per tutta la sua vita.
Ralph de Toledano | Karl Radek | Felix Dzerzhinsky |
Willi Munzenberg | György Lukács | Stalin |
Egli fu vice-commissario del popolo all'Istruzione Pubblica nel Governo comunista di Bela Kun, in Ungheria. Da buon teorico marxista, egli sviluppò il tema «eros e rivoluzione», ossia l'istinto sessuale utilizzato come strumento di distruzione. Nel progetto di rivoluzione culturale, il suo ruolo fu decisivo: egli vi apportò le sue idee e lo fece beneficiare della sua conoscenza in campo culturale e delle sue relazioni con gli artisti e con gli intellettuali di lingua tedesca.
- Le idee di Munzenberg e Lukàcs
La forza del piccolo numero: «Munzenberg e Lukàcs sapevano che le società e le civiltà non progrediscono grazie ai movimenti di massa. La Rivoluzione bolscevica non si era prodotta a causa delle manifestazioni di massa, ma in seguito alla disintegrazione dello zarismo e della trasformazione della classe dirigente: quest'ultima si era lasciata corrompere, aveva perso fiducia in sé stessa e non aveva più la volontà di salvaguardare il potere. Il giornale delle teorie di Lenin, l'"Iskra", che era stato lo strumento di demolizione del regime imperiale, aveva una tiratura di 3.000 esemplari, tutti destinati agli intellettuali» 13.
- Una rivoluzione culturale per disintegrare l'Occidente
«Una strategia che potrebbe provocare una simile disintegrazione, una tale corruzione, una tale erosione dell'Occidente, ovvero la rivoluzione culturale, potrebbe essere l'unica in grado di creare le condizioni preliminari della rivoluzione comunista [...]. L'ostacolo, è la civiltà occidentale stessa e la cultura che genera [...]. La civiltà occidentale ha molte roccaforti che costituiscono altrettanti ostacoli: la morale che proviene dalla religione, la famiglia, l'attenzione rivolta al passato come guida per l'avvenire, la padronanza sugli istinti primari dell'uomo, e un'organizzazione sociale e politica che garantisce la libertà senza invitare alla licenza. E, di tutti questi ostacoli, i due più grandi sono Dio immanente, sempre presente, e la famiglia". Era il messaggio di Marx nel 1843, scritto prima che si lanciasse in una teoria economica pseudo-scientifica. A quel tempo, egli invitava ad una critica spietata di tutto ciò che esiste, ma in modo speciale della religione, della scienza e della famiglia [...]. Quando l'uomo occidentale sarà "liberato" dalla sua umanità, e immergerà le sue radici nel fango, la nuova società politica potrà sorgere» 14.
- Come procedere?
Prima idea-chiave: agire sugli intellettuali: «Dobbiamo organizzare gli intellettuali e utilizzarli per corrompere l'Occidente. Quando avranno corrotto tutti i suoi valori, solo allora potremo imporre la dittatura del proletariato» (Willi Munzenberg) 15. Seconda idea-chiave: sfruttare in un'ottica marxista le idee di Sigmund Freud (1856-1939). «Lo svilimento della concezione degli istinti sessuali dell'uomo è stato iniziato da Freud [...]. Il sesso, il campo più esplosivo della psiche umana, dev'essere scatenato. Un'amalgama di neo-freudismo e di neo-marxismo dovrà distruggere le difese del fragile sistema immunitario della civiltà occidentale» 16.
l La Scuola di Francoforte: la sua fase tedesca (1923-1932)
Per dare corpo a questo programma, nel 1923 venne fondato a Francoforte un «Istituto per il Marxismo» che assunse rapidamente una denominazione più neutra: «Istituto per la Ricerca Sociale» (in tedesco, Institut für Sozialforschung) 17.
- Importanza di Francoforte
Fin dal Medioevo, Francoforte è stata uno dei centri di influenza più importanti della Germania.
- Città di origine di numerose dinastie finanziarie (i Rothschild, gli Schiff, gli Speyer, gli Stern, ecc...), nel XIX secolo Francoforte era considerata il centro principale della finanza ebraica in Germania;
- Nel XVIII secolo, è a Francoforte che si trovava il nucleo centrale degli Illuminati di Baviera, una sètta massonica molto potente che ha giocato una ruolo chiave nella preparazione della Rivoluzione Francese;
- È a Francoforte che nel 1786 si tenne una riunione massonica dove furono decise le morti di Luigi XVI (1754-1793) e del re di Svezia;
- Nel XX secolo, «Francoforte era la città tedesca con la più elevata percentuale di ebrei presente nella sua popolazione; la comunità ebraica che vi risiedeva era la più conosciuta, e, dopo quella di Berlino, la più importante della Germania [...]. Il numero di simpatizzanti del socialismo e del comunismo apparteneva alle classi medie ed era molto più alto che altrove» 18. Era logico, dunque, che il centro di studio della progettata rivoluzione culturale (l'Istituto per la Ricerca Sociale che dopo il 1960 venne designato con il nome di «Scuola di Francoforte») venisse installato a Francoforte.
- L'Istituto per la Ricerca Sociale
Dal 1923 al 1930, l'Istituto venne diretto da Carl Grünberg (1861-1940), un personaggio di origine austriaca, di convinzioni marxiste (ma senza essere affiliato ad alcun partito), e conosciuto nel mondo universitario. Dal 1930 al 1958, esso fu diretto da Max Horkheimer (1895-1973), laureato in filosofia, anch'egli di orientamento marxista. Dopo aver fornito all'Istituto una buona parte delle sue idee-guida, György Lukàcs se ne separò; ma «quali che fossero i motivi di questa separazione - ed essi erano seri - l'Istituto e Lukacs trattavano le stesse questioni partendo da una tradizione comune» 19. Altre personalità importanti dell'Istituto erano: Erich Fromm (1900-1980), Theodor Adorno (1903-1969), autore del libro The Authoritarian Personality («La personalità autoritaria», di cui parleremo in seguito), Karl Korsch (1886-1961), Wilhem Reich (1897-1957), Friedrich Pollock (1894-1970), Walter Benjamin (1892-1940) ed Herbert Marcuse (1898-1979), il quale venne accettato come membro dell'Istituto nel 1932. Bisogna notare che con l'arrivo di Herbert Marcuse fu rinforzato il gruppo di coloro che, in seno all'Istituto, avevano adottato «una concezione più dialettica che meccanica del marxismo» 20. Ciò significa che i marxisti dell'Istituto erano più vicini alle idee trotskiste, ad una rivoluzione diffusa ovunque come un microbo, piuttosto che al monolitismo stalinista. Nel suo libro The Dialectical Imagination, Martin Jay Lewitt insiste sull'omogeneità del gruppo che costituiva l'Istituto per la Ricerca Sociale e presenta quest’ultimo come «un'organizzazione che si mostrava apertamente marxista e che era composta quasi esclusivamente da persone di origine ebraica, almeno secondo i criteri dei nazisti» («an avowedly marxist organization, staffed almost exclusively by men of Jewish descent, at least by Nazi standard») 21.
Carl Grünberg | Max Horkheimer | Erich Fromm |
Theodor Adorno | Walter Benjamin | Herbert Marcuse |
l La Scuola di Francoforte negli Stati Uniti (1933-1950): i suoi campi di attività
Il 30 gennaio 1933, Adolf Hitler (1889-1945) divenne Cancelliere, e da quel momento detenne il pieno potere in Germania. Simultaneamente, l'Istituto chiuse i suoi battenti a Francoforte e si riorganizzò negli Stati Uniti. Sembra che questo trasferimento sia stato deciso prima dell'ascesa al potere di Hitler. Ecco come viene descritta da Jeffrey Steinberg nel suo studio, non ancora pubblicato, Draft Report on Manchurian Children 22, l'installazione dell'Istituto negli Stati Uniti e i suoi diversi campi d'azione negli anni 1932-1950 (i sottotitoli sono della redazione).
- L'accoglienza delle Università americane
«All'inizio degli anni '30, la Scuola di Francoforte 23 lasciò la Germania pre-hitleriana, dove i suoi membri avevano già giocato un ruolo preponderante nella decadenza culturale che aveva favorito l'ascesa dei nazisti; e, dopo un breve soggiorno in Svizzera, essa si installò negli Stati Uniti. Grazie all'Università della Columbia, all'Università di Princeton, alla London School of Economics, alla Fabian Society britannica, e grazie anche all'esperto in sovversione pedagogica John Dewey, alle Fondazioni della famiglia Rockefeller e ad altre fondazioni, alcune figure di spicco della Scuola di Francoforte riuscirono ad occupare dei posti-chiave in seno alle Università americane. L'Università della Columbia diventò "la patria americana" ufficiale della Scuola di Francoforte».
Jeffrey Steinberg | John Dewey | Paul Lazarsfeld |
- L'utilizzo di forme musicali degenerate
«All'Università di Princeton, un membro della scuola, Paul Lazarsfeld, condusse il "Progetto di Studi sulla Radio", una ricerca innovativa nel campo delle scienze sociali, finanziata dalla Fondazione Rockefeller e dall'Esercito americano. Theodor Adorno, uno dei leader della Scuola di Francoforte, ottenne la cattedra del Dipartimento di Studi Musicali sotto la direzione di Lazarsfeld, dove scrisse, durante gli anni '30 e '40, sull'interesse che presenterebbe la diffusione massiccia di musiche atonali e di altre forme di musiche per distruggere la società. In un'opera storica, "Philosophy of Modern Music" (“La filosofia della musica moderna"), Adorno raccomandò l'utilizzo su grande scala di forme musicali degenerate per sviluppare certe malattie mentali, ivi compresa la necrofilia. Egli scrisse altrove che era possibile abbattere gli Stati Uniti utilizzando la radio e la televisione per sviluppare una cultura basata sul pessimismo, sulla disperazione e sull'odio di sè».
Esaltazione del suicidio. Da sinistra: Eminem, Ozzy Osbourne e Kurt Kobain.
- La lotta contro i «pregiudizi»
«All'inizio degli anni '40, l'"American Jewish Committee" ("Comitato Ebraico Americano") assunse alle sue dipendenze Horkheimer, Adorno e una buona parte dei transfughi della Scuola di Francoforte: per dieci anni, essi dovevano dirigere alcuni gruppi di "Studi sui pregiudizî" che elaborarono cinque opere fondamentali. Il più conosciuto di questi studi, "The Authoritarian Personality" 24 trascinò nel fango la moralità dell'America del dopoguerra: siccome credevano ancora in Dio, veneravano la patria e la famiglia, gli americani erano maturi per l'instaurazione di un regime autoritario fascista. Per i rivoluzionari sociali della Scuola di Francoforte, avere anche solo la fede in un Dio trascendente era considerato un atteggiamento fascista». È da questa lotta contro i «pregiudizî» che è nato il «politicamente corretto» trionfante ai nostri giorni.
- La rivoluzione culturale mediante i film e la televisione
«Alcune ragguardevoli figure della Scuola di Francoforte, tra cui Adorno e Horkheimer, erano partiti per Hollywood per raggiungere Aldous Huxley, Christopher Isherwood, Igor Stravinsky ed Alexander Korda: insieme, essi aprirono la strada all'"industria della cultura di massa" utilizzata come veicolo di una sovversione culturale su grande scala, facendo progredire il loro progetto di "pessimismo culturale". Non è una coincidenza che Korda fosse un ex membro del Ministero della Cultura e dell'Educazione ungherese sotto il governo bolscevico di Bela Kun, e in passato era stato posto direttamente sotto gli ordini di Lukacs, fondatore della Scuola di Francoforte e spia di alto grado del Komintern. Gli inglesi Huxley ed Isherwood erano dei veterani dei progetti della guerra psicologica lanciata dal movimento Fabiano 25. Alcuni anticomunisti, trascurando il programma di guerra culturale voluto dalla Scuola di Francoforte, passarono talmente tanto tempo a cercare messaggi subliminali rivoluzionari nel cinema di Hollywood da non accorgersi che l'industria cinematografica sfornava un numero sempre più elevato di film di infimo ordine dedicati alla glorificazione del sesso, dell'omicidio e della droga. Se avessero solamente studiato gli scritti contorti di Horkheimer e di Adorno, o dei loro compagni di strada di Hollywood, Huxley ed Isherwood, avrebbero compreso molto tempo prima che lo scopo dichiarato di questi personaggi fosse la guerra culturale. Fin dal 1950, Adorno scrisse, in diversi giornali di "teoria critica", che una volta che la maggioranza degli americani, caduti nella trappola, avesse passato il proprio tempo libero davanti allo schermo televisivo o cinematografico, il processo di distruzione della "società capitalista borghese" sarebbe stato portato a termine. In quanto ad Aldous Huxley, egli definì questo processo di lavaggio del cervello, migliorato dall'uso di droghe psichedeliche, un "tipo di campo di concentramento senza lacrime", la "rivoluzione finale"».
C. Isherwood | Igor Stravinsky | Alexander Korda |
- L'azione sulla scuola
«Nello stesso momento in cui Hollywood era al centro dell'interesse dei membri della Scuola di Francoforte e dei loro compagni di strada, il sistema educativo americano, dalla scuola materna alle Università, venne assalito dallo stesso dispositivo. Gli autori di questo rapporto hanno redatto uno studio dettagliato che dimostra come la Scuola di Francoforte, con la collaborazione di John Dewey e dei suoi complici della "National Educational Association" e dei "National Training Laboratories" di Kurt Lewin hanno rivoluzionato il sistema educativo americano 26. Già alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le scuole statali statunitensi - fino ad allora istituzioni scolastiche che avevano lo scopo di preparare i giovani americani ad essere dei buoni cittadini in una repubblica democratica - stavano diventando i laboratori di sperimentazione in cui si testavano su grande scala le mortifere teorie del controllo mentale e della rivoluzione sociale freudiano-marxista. L'Università di Chicago, un focolaio della Scuola di Francoforte e della sovversione deweyana, contribuì ad un altisonante studio sul metodo da seguire per trasformare l'insegnamento negli Stati Uniti, pubblicato dal Professor Benjamin Bloom e intitolato "Tracce della riforma del sistema educativo americano". Alcuni anni più tardi, Lord Bertrand Russell scrisse su "L'avvenire della Scienza": "Secondo me, l'argomento che rivestirà più importanza in politica in avvenire, sarà la psicologia dei pazzi [...]. Gli psicologi del futuro disporranno di un gran numero di classi di bambini scolarizzati su cui sperimenteranno diversi metodi per produrre l'incrollabile convinzione che la neve è nera. Altri risultati si faranno presto strada: primariamente, che le influenze familiari sono un ostacolo. Secondariamente, che non si può fare gran che se l'indottrinamento non inizia prima dell'età di dieci anni [...]. Spetta al futuro scientifico di affinare queste tecniche e di scoprire esattamente il costo pro capite per fare credere ai bambini che la neve è nera. Una volta che la tecnica sarà messa a punto, ogni governo che si incaricherà dell'educazione dei bambini per più di una generazione sarà certo di poter dirigere i suoi soggetti in tutta sicurezza, senza l'appoggio dell'esercito o della polizia"» 27. Comprendiamo ciò che vuol dire Jeffrey Steinberg nel precedente testo. Non si tratta di attribuire alla Scuola di Francoforte la totalità della sovversione in campo musicale, cinematografico, televisivo o scolastico; si vuole semplicemente dimostrare che, in questi diversi settori, la Scuola di Francoforte aveva spiegato in anticipo ciò che occorreva fare, giocando in seguito il ruolo di guida.
Kurt Lewin | Benjamin Bloom | Bertrand Russell |
- Ritorno parziale in Germania della Scuola di Francoforte
Nel 1950, tre dei principali membri della Scuola di Francoforte, Horkheimer, Adorno e Pollock, lasciarono gli Stati Uniti per reinstallarsi a Francoforte e rimettere in piedi un nuovo Istituto per la Ricerca Sociale, i cui edifici furono inaugurati il 14 novembre 1951. L'Istituto proseguì le sue attività fino alla morte di Theodor Adorno, nel 1969. Una parte del team, tra cui Marcuse, rimase negli Stati Uniti. L'essenziale del lavoro della Scuola di Francoforte si ripartisce dunque su un periodo di quarantasei anni: dal 1923 al 1969. Nel 1969, il movimento era già lanciato e altri uomini più giovani se ne fecero carico.
l Alcune idee-chiave della rivoluzione culturale
Nei capitoli precedenti, sono già state indicate le linee portanti della rivoluzione culturale, come la concepiva la Scuola di Francoforte. Passeremo ora ad un'esposizione più sistematica estratta dai libri di Herbert Marcuse. Perché abbiamo scelto proprio costui? Perché questo studioso ha spiegato chiaramente le idee direttive concepite e messe in pratica da lui e dai suoi colleghi della Scuola di Francoforte (idee conosciute con il nome di «Teoria critica»); e anche perché Marcuse è, a nostra conoscenza, l'unico membro della Scuola di cui parecchie opere (circa una decina) sono state tradotte e sono tutt'ora disponibili in commercio.
- Il concetto di rivoluzione culturale
«Si può parlare a buon diritto di rivoluzione culturale, poiché la contestazione è rivolta all'insieme dell'"établissement" culturale, ivi comprese le basi morali dell’attuale società. L'idea e la strategia tradizionale di rivoluzione [...] sono decadute [...]. Ciò che dobbiamo intraprendere è un tipo di disintegrazione del sistema che sia diffuso e disperso» 28.
- Il processo di rivoluzione culturale
Una rivoluzione tranquilla: la sovversione culturale verrà diffusa mediante procedimenti terroristici, ma lentamente, sottilmente, pacificamente.
Da qui l'idea di una rivoluzione culturale che sia una «rivoluzione tranquilla» 29. Una nuova sensibilità rivoluzionaria: se la lotta di classe verrà abbandonata (non essendo più rivoluzionaria la classe operaia), ciò avverrà grazie ad una nuova sensibilità rivoluzionaria. La rivolta dovrà essere sviluppata in due nuovi campi:
Da qui l'idea di una rivoluzione culturale che sia una «rivoluzione tranquilla» 29. Una nuova sensibilità rivoluzionaria: se la lotta di classe verrà abbandonata (non essendo più rivoluzionaria la classe operaia), ciò avverrà grazie ad una nuova sensibilità rivoluzionaria. La rivolta dovrà essere sviluppata in due nuovi campi:
- I bisogni non materiali (di autodeterminazione, delle relazioni umane, ecc...);
- Le dimensioni fisiologiche dell'esistenza (razza, sesso, ecc...).
Il freudismo-marxismo: in nome di questa nuova sensibilità rivoluzionaria, si sfrutteranno le idee di Freud... ma in chiave marxista e non in un'ottica borghese. Il sistema viene definito «marxismo culturale». La parte ideologica è conosciuta con il nome di «teoria critica». Ricordiamo che il già citato libro di Theodor Adorno The Authoritarian Personality, pubblicato nel 1950, può essere considerato come un tipo di manifesto della «teoria critica».
- Sfruttare in chiave marxista le idee di Freud
Insistiamo su questo punto che costituisce una delle principali idee direttrici della Scuola di Francoforte. Freud riassunto da Marcuse: egli riassume così la teoria di Freud:
- L'essenza dell'essere è l'eros, la ricerca del piacere (il pansessualismo);
- L'individuo deve accettare la regolamentazione culturale dei suoi bisogni istintivi, altrimenti non sarebbe più possibile alcuna società civilizzata;
- Da qui il conflitto tra il principio di piacere (libera soddisfazione dei bisogni istintivi) e il principio di realtà (bisogni insoddisfatti).
- L'interesse per il freudismo del marxismo culturale: il marxista si interessa al conflitto, alla dialettica e a tutto ciò che può suscitarli. L'idea che egli si fà della civiltà è diversa da quella di Freud. Nello schema freudiano appena riassunto, egli tratterrà il primo punto e rifiuterà il secondo. Le idee freudiane verranno utilizzate come elemento dialettico per distruggere la civiltà esistente e servire da supporto ad «una civiltà che si sviluppa a partire da relazioni libidinose e sostenuta da esse». Dunque, il pansessualismo dovrà essere metodicamente sviluppato con tutti i suoi effetti distruttori.
- Il pansessualismo
Freud ha solamente sistematizzato il pansessualismo la cui origine risale alla Kabbalah ebraica 30, e che si trova anche nelle religioni pagane.
Si tratta di una teoria abbastanza complessa di cui l'essenziale può essere così riassunto:
Si tratta di una teoria abbastanza complessa di cui l'essenziale può essere così riassunto:
- Secondo la Kabbalah, Dio può essere considerato in sé o nella sua manifestazione;
- In sé: Dio è l'Essere indefinito e vago denominato En Soph («che non ha limiti»), o Ayin («non-essere»);
- Nella sua manifestazione: Dio si manifesta mediante le emanazioni tramite le quali si perfeziona; da qui l'idea di un Dio evolutivo, e quella
di panteismo, essendo la nozione di creazione sostituita da quella di emanazione; - Le emanazioni sono in numero di dieci e sono chiamate sephiroth.
- Tre di esse sono maschili, e le altre tre femminili;
- La sephiroth «Fermezza» (maschile) e la sephiroth «Splendore» (femminile) si concentrano nella sephiroth Yesod («Fondamento»), il cui simbolo è l'organo genitale.
Date queste premesse, si comprende come il principio sessuale, presentato come parte integrante della divinità, tenda ad invadere tutto. Il pansessualismo della Scuola di Francoforte e della rivoluzione culturale, alla quale ha così potentemente contribuito radicandosi nella Kabbalah, ha dunque una connotazione religiosa.
- Lo sfruttamento della dialettica uomo-donna
Il pansessualismo - ovvero lo scatenamento dei bisogni istintivi dell'uomo - costituisce un primo sfruttamento della diversità dei sessi. Ne esiste un'altro che verrà utilizzato sistematicamente: il rovesciamento dei rapporti tradizionali tra uomo e donna ottenuto mediante le seguenti azioni metodicamente perseguite:
- Abbattere l'autorità paterna; negare i ruoli specifici del padre e della madre;
- Sopprimere le differenze nell'educazione dei ragazzi e delle ragazze;
- Eliminare le forme di superiorità maschile: da qui la presenza delle donne negli eserciti;
- Considerare le donne e i figli come la classe oppressa e gli uomini (mariti o padri) come la classe oppressiva.
Al servizio di questo sconvolgimento ci sarà un'ideologia: quella del femminismo radicale. Col pansessualismo e con il rovesciamento delle relazioni uomo-donna, i promotori della rivoluzione culturale hanno potuto disporre di due potenti strumenti per distruggere la famiglia.
- Alcuni procedimenti d'azione psicologica
La Scuola di Francoforte ha saputo trarre un notevole vantaggio dai progressi scientifici della sua epoca: il progresso dei mezzi di comunicazione (la sua azione in campo musicale e cinematografico di cui abbiamo parlato più sopra) e il progresso delle scienze psicologiche. In questo ultimo settore, tramite il suo protetto Abraham Maslow (1908-1970), essa giocò un ruolo importante per mettere a punto, fin dal 1943, alcuni metodi di condizionamento psicologico definiti «dinamica di gruppo» (negli Stati Uniti Sensitivity Training o T-Groups) 31.
l Risultati ottenuti negli Stati uniti e in Europa
- L'ispirazione di movimenti contestatari
Molti movimenti si sono ispirati alle idee della Scuola di Francoforte. Citiamo a titolo di esempio:
- La nuova sinistra americana degli anni '60;
- Il movimento di liberazione della donna degli anni '60; il libro di Betty Goldstein Friedan (1921-2006) The Feminine Mystique («La mistica femminile») data dal 1963;
- Il movimento contestatario del maggio 1968 (vedi il ruolo che in questo particolare ambito ha giocato Marcuse).
Abraham Maslow | Betty Friedan |
- La «controcultura»
Le idee della Scuola di Francoforte si sono incarnate in ciò che è stata definita la «controcultura», il movimento «culturale» che dominò gli ambienti della sinistra americana a partire dagli anni '60, e che può essere così descritto: «La controcultura è la base culturale della nuova sinistra. Essa comprende uno sforzo per scoprire nuovi tipi di comunità, nuovi modelli di famiglia (la cosiddetta "comune" così di moda tra gli hippy negli anni Sessanta; N.d.T.), nuovi costumi sessuali, nuovi stili di vita, nuove forme estetiche, nuove identità personali opposti a quelli della politica di potere, della casa borghese e della morale protestante del lavoro» 32. Questa descrizione è del 1968. Tuttavia, essa vale anche ai nostri giorni, ma con una differenza: la controcultura - caratterizzata tra altre cose dal pansessualismo, dalla distruzione dell'autorità paterna e dal femminismo - non è solamente diventata la base culturale della nuova sinistra americana, ma della società tutta intera, o quasi, sia negli Stati Uniti che in Europa.
- L'invasione del pansessualismo
Ritorniamo al pansessualismo; se si considera la sua origine religiosa (la Kabbalah), probabilmente esso è l'elemento più pericoloso. Bisogna riconoscere che questo fenomeno ha pervaso la nostra società, sia che si tratti di mode femminili (spingendo l'indecenza al massimo), di manifesti e di pubblicità, di riviste, di film, di trasmissioni televisive, di comportamento dei giovani e meno giovani, di educazione sessuale; un pansessualismo sostenuto dallo Stato e che è penetrato anche negli ambienti cattolici. A titolo di esempio, ecco ciò che ha scritto recentemente un sacerdote di origine francese che esercita il suo ministero in Libano: «Bisogna arrendersi all'evidenza: sia che siano cattoliche, ortodosse o musulmane, si ha l'impressione che le autorità religiose di questo Paese (il Libano), si rendano conto della degradazione galoppante dei costumi. Ciò in particolar modo grazie alla diffusione della lingua e del modello americano e anglosassone [...]. Almeno le autorità ecclesiastiche dovrebbero reagire! Ma come sollecitare pubblicamente la censura di pubblicazioni immonde (in maggior parte in lingua inglese) o di ripugnanti programmi televisivi, quando gli stessi pastori hanno preso l'abitudine di tacere nelle loro chiese davanti allo spettacolo offerto dall'impudicizia di certe mode date in pasto ai loro parrocchiani indifferenti, ma non scontenti della situazione? [...]. Ma ciò che colpisce in Medio Oriente, è che questa marea di pornografia, queste deviazioni sospette e questa sagra del vizio viene ammessa solamente nelle regioni "cristiane". Non è certo nei Paesi limitrofi, a maggioranza musulmana, che si ammetterebbe l'entrata, con visto e permesso di soggiorno, di 7.000 prostitute venute dall'Europa dell'Est e la cui chioma bionda fà perdere la testa ai giovani libanesi, e anche ai meno giovani [...]. Ugualmente sbalorditivo è ciò che ho sentito dire a Damasco da un pio religioso: "Qui, l'islam protegge il cristianesimo, perché non permette le importazioni corruttrici dei costumi" [...]. Sarebbe bene rileggere nell'Apocalisse ciò che il Signore ha detto all'angelo della chiesa di Laodicea (Ap 3, 14-22,). E che si convenga almeno in questo»! 33.
- Il progetto cibernetico
Che cos’è la cibernetica? Secondo il Dizionario Le Robert, è la «scienza costituita dall'insieme delle teorie che raggruppano gli studi relativi alle comunicazioni e alla loro regolazione nell'essere vivente e nella macchina». Questa «scienza», che è stata sviluppata negli Stati Uniti a partire dal 1942, poggia sull'ipotesi (falsa) di «un'unità essenziale dei problemi di comunicazione e di controllo (nel senso di comando) nelle macchine e negli esseri viventi» 34. Essa si presenta come una miscela di teorie scientificamente fondate (principalmente la teoria dell'informazione) e di ideologia materialista (l'uomo è solamente una macchina perfezionata; e le macchine - non si parlava ancora di computer - permetteranno di riprodurre il funzionamento del cervello umano e persino di superarlo). Fu a New York, nel maggio del 1942, in occasione di una conferenza organizzata dalla Macy Foundation, che venne lanciato il gruppo di lavoro che è all'origine della cibernetica. Esso venne conosciuto più tardi con il nome di Cybernetics Group. Le sue attività iniziali, chiamate Man-Machine Project («Progetto uomo-macchina»), aventi come scopo quello di riunire degli ingegneri elettronici, dei biologi, degli antropologi e degli psicologi per effettuare alcune esperienze di manipolazione di massa («experiments in social control») basate sulla credenza che il cervello umano fosse solamente una macchina complessa dotata di entrate e di uscite, e che il comportamento umano poteva essere programmato, sia sul piano individuale che sul piano sociale 35. I lavori del gruppo presero forma solamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, col concorso dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts 36. Dieci conferenze organizzate dalla Macy Foundation tra il 1953 e il 1964 ne hanno segnato le tappe. Ed è a questo punto che entrano in scena i membri della Scuola di Francoforte che fin dall'inizio avevano colto l'interesse del progetto cibernetico per la loro impresa più vasta di rivoluzione culturale. Presidente dei «gruppi di studi sui pregiudizi», nonché direttore della Scuola di Francoforte, Max Horkheimer collaborò col Cybernetics Group. Nel 1948, egli partecipò a Parigi alla fondazione della World Federation of Menthal Health («Federazione Mondiale della Salute Mentale»), uno dei progetti più nefasti generati dal Cybernetics Group. Kurt Lewin (1890-1947), compagno di strada della Scuola di Francoforte, giocò un ruolo importante in seno a questo gruppo (aveva fondato all'interno del M.I.T. il centro di ricerca per la dinamica di gruppo, e in seguito i National Training Laboratories, attivi nello stesso settore. Con Karl Korsh, altro membro della Scuola di Francoforte, aveva messo in piedi una fondazione per sviluppare l'intelligenza artificiale). Ecco come Jeffrey Steinberg presenta il ruolo svolto dalla Scuola di Francoforte e dal gruppo associato, il Tavistock Institute 37, nel progetto cibernetico: «Ciò che Lukàcs e i suoi protetti della Scuola di Francoforte disprezzavano nella cristianità occidentale, era la sua fede nella santità dell'anima individuale, l'idea che tutto l'essere umano è creato da Dio come la sua immagine vivente, e che ogni individuo possiede una scintilla divina di creatività che può servire a migliorare la sorte di tutta l'umanità. Lukàcs e i suoi accoliti compresero molto bene che nessuna rivoluzione avrebbe potuto conoscere un successo duraturo fintanto che il principio dell'"imago viva Dei" ("l'uomo, immagine vivente di Dio"), non fosse stato distrutto e sostituito da una nozione più animale e pessimista. È qui che il Kulturkampf di Lukàcs, Adorno, Horkheimer e Marcuse ebbero, nel dopoguerra, un impatto diretto sulla rivoluzione tecnologica dei mass media. Il punto di convergenza era un progetto poco conosciuto, lanciato all'inizio degli anni '40 [...]. Il "Man-Machine Project", che prese il nome, tra gli iniziati, di "Cybernetics Group". Di certo, i due uomini più celebri associati all'invenzione del termine "cibernetico" furono John Von Neumann e Norbert Wiener. Ma altre, in realtà, furono le persone dominanti in seno al "Cybernetics Group". I veri pionieri di quella che venne chiamata "la rivoluzione dell'informazione" furono Margaret Mead (che contribuì alla nascita del movimento femminista), Gregory Bateson (marito di Margaret Mead), Kurt Lewin, Max Horkheimer e il dottor John Rawling Rees, tutte personalità di primo piano della Scuola di Francoforte, dell'Istituto Tavistock o di entrambi. I membri del "Cybernetics Group" presero in prestito da György Lukàcs una pagina dal suo progetto di rivoluzione sociale: essi sostenevano che non c’è nulla di divino nell’uomo e che ben presto alcune macchine concepite dall'uomo sarebbero diventate "macchine pensanti" superiori all'intelligenza umana» 38.
John Von Neumann | Norbert Wiener | Margaret Mead |
l La rivoluzione culturale oggi
Trent'anni dopo la morte di Adorno (morto nel 1969), vent'anni dopo quella di Marcuse (morto nel 1979), la rivoluzione culturale prosegue restando impregnata delle idee della Scuola di Francoforte, così com'erano state espresse da Willy Munzenberg: «Corromperemo così tanto l'Occidente che puzzerà» («We will make the West so corrupt that it stinks») 39. Abbiamo già parlato a lungo del pansessualismo, oggi più attuale che mai. Come altro elemento d'attualità dove si manifesta l'eredità della Scuola di Francoforte, ci limiteremo al progetto cibernetico e ai videogames.
- Il cammino del progetto cibernetico
Come abbiamo detto poc'anzi, la Scuola di Francoforte aveva fortemente ispirato il Cybemetics Group negli anni '40-'50. Negli organismi generati da questo gruppo, ritroveremo la stessa ispirazione. Ecco l'esempio di Media Lab: «Erede diretto del "Cybernetics Group", "Media Lab" era stato creato in seno al M.I.T. negli anni '80. Alcuni periti in sociologia ("social engineers") lavoravano, gomito a gomito, con ingegneri e ideatori di macchine creando tipi di computer sempre più rapidi [...] e la prima generazione di simulatori informatizzati [...]. Il laboratorio aveva il compito di facilitare la combinazione intellettuale di due discipline diverse, entrambe in rapida evoluzione: le tecnologie dell'informazione e le scienze umane» 40. Qual'era lo stato d'animo di questi ricercatori? Nel suo già citato libro The Cybernetics Group 1946-1953, Steve Joshua Heims (1927-2007) indica che negli anni '80, l'ambiente cibernetico aveva creato la propria religione, un sistema pagano in pieno accordo con ciò che Timothy Leary (1920-1996), il guru dell'LSD, definiva «il paganesimo scientifico». Il paganesimo scientifico dei ricercatori è una cosa; altra, ben più grave, è il fatto che i risultati ottenuti da questi ricercatori hanno permesso di sviluppare su grande scala il paganesimo scientifico... e più in generale la rivoluzione culturale di cui il paganesimo scientifico non è che un elemento. «Il "Media Lab" del M.I.T. fu, con il Laboratorio di Intelligenza Artificiale di Stanford, uno dei principali centri di ricerca i cui studi furono utilizzati in parallelo con i programmi di simulazione militare del Pentagono e per l'industria in piena espansione dei videogames» 41. Scuola di Francoforte, Cybernetics Group, Media Lab e altri organismi, industria dei videogames: ecco una delle filiazioni che è riuscita nella messa a punto di uno degli strumenti più efficaci dell'odierna rivoluzione culturale: il videogame (Media Lab non è evidentemente responsabile dell'orientamento fondamentalmente immorale di un grandissimo numero di questi giochi).
- I videogames, strumenti di rivoluzione culturale
L'espansione negli Stati Uniti dei videogames di seconda generazione è stata molto veloce. Secondo Jeffrey Steinberg 42, l'industria dei videogiochi che comportano una simulazione di tiro («point and shoot videogames») avrebbe un fatturato annuo di 9-11 miliardi di dollari. Questi giochi costituiscono un perfezionamento dei «giochi di ruolo» che furono messi in commercio a partire dagli anni '70. Essi permettono di vivere per ore in un mondo virtuale, dove si può incarnare un qualsiasi personaggio e dove si agisce senza dover subire le conseguenze dei proprî atti. Una persona - giovane o meno giovane - che prende l'abitudine di essere sconnessa dalla realtà, diventa facilmente manipolabile nel senso suggerito dal gioco. Anche se l’orientamento di quest'ultimo fosse buono, esso può tuttavia avere un effetto nefasto che risulta dal tempo - spesso molto lungo - che egli passa in un mondo virtuale. Ma molto più frequentemente l'orientamento dei giochi è cattivo: ci sono violenze di ogni tipo, simulazioni di scontro a fuoco molto realistiche (utili per formare dei soldati in una cornice militare, ma evidentemente pericolose per dei giovani abbandonati a sé stessi), degli aspetti pornografici (sempre il pansessualismo), l'incitamento alla magia (lo spettatore-attore lancia degli incantesimi che, sullo schermo, sono efficaci) il satanismo... e in modo generale l'esaltazione della volontà di potere legata ad una concezione materialistica della vita.
Nel videogame Carmageddon (Stainless 1999), il giocatore entra nei panni di uno squilibrato che impazza per la città investendo e falciando innocui passanti o facendo a pezzi le altre automobili.
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Ecco come, ad esempio, una società produttrice presenta il suo videogame Gangsters (che, in confronto ad altri, potrebbe sembrare innocuo): «Il gioco vi dà la possibilità di essere un gangster in una città simile alla Chicago degli anni '20. Si tratta di dirigere un'organizzazione clandestina nelle sue molteplici attività: accaparramento di fondi, traffico d'alcol, prostituzione, ricatto, gioco d'azzardo, guerra tra bande rivali, corruzione di funzionari, eliminazione di persone, attività lucrative in massa» 42. Dopo aver illustrato la cornice generale del gioco, ecco quel che si tratta di fare: «Lo scopo del gioco è di costruirvi la vostra gang e il vostro impero sulla città. Per far ciò, dovrete scontrarvi con le altre gang che operano nella città e non farvi fermare dalla polizia» 43. Il giovane che avrà giocato attivamente per ore su una simile sceneggiatura sarà tentato di passare dal virtuale al reale. È ciò che è successo negli Stati Uniti all'epoca di alcune stragi di giovani operate da loro compagni (in una fascia d'età compresa tra gli undici e i diciassette anni) che sono avvenute in questi ultimi anni. Le inchieste successive della polizia hanno dimostrato che i giovani assassini hanno sparato come dei professionisti, e che hanno acquisito la loro padronanza nell'uso delle armi da fuoco (e il desiderio di metterla in pratica) giocando per ore e ore con videogames che comportano questo genere di simulazione 44. Bisogna riconoscerlo: un gran numero di videogiochi attualmente in commercio corrisponde esattamente all'obiettivo perseguito dalla Scuola di Francoforte: diffondere una «cultura» basata sul pessimismo, sulla depravazione, sul libertinaggio sessuale, sulla violenza e sull'uso di droga.
l Conclusione
- Fu nel 1923 che la Scuola di Francoforte cominciò i suoi lavori. A partire dagli anni '50, la rivoluzione culturale che essa diffondeva (non fu l'unica a farlo) si sviluppò prima negli Stati Uniti e quindi in Europa. Una ventina d’anni più tardi, la rivoluzione del maggio 1968, sotto il patrocinio di Marcuse, segnò una tappa importante. Occorsero ancora una trentina anni dopo il 1968 perché trionfasse la controcultura progettata ottant'anni prima. Abbiamo dunque a che fare con un'operazione di ampio respiro e ben concepita. Gli uomini di pensiero e d'azione che l'hanno condotta hanno saputo prevedere ciò che occorreva fare, realizzarla in seguito con sagacia, selezionare i settori prioritari (Università, musica, audiovisivi, azione psicologica, azione pedagogica), utilizzare le reti che venivano loro offerte. Essi hanno ottenuto un successo che va al di là delle loro aspettative.
- Come spiegare che questa azione abbia ottenuto, in Paesi cattolici, lo stesso successo che ha conosciuto nei Paesi protestanti? Probabilmente perché i cattolici hanno dovuto affrontare, oltre alla rivoluzione culturale ispirata dalla Scuola di Francoforte, un'altra rivoluzione culturale: quella che, a partire dagli anni '60, ha imperversato all'interno della Chiesa. Lo sconvolgimento fu generale: nuova Messa evolutiva, nuovo calendario liturgico, abbandono del latino e dell'abito ecclesiastico, l'organo e i canti tradizionali sostituiti da musiche profane, trasformazione dell'arte religiosa, le chiese diventate sale di riunione anziché templi del Signore, un catechismo senza consistenza che propone una religione informe e poco esigente. L'ambiente naturale cattolico sembrava degradarsi e sparire nel momento stesso in cui i fedeli ne avevano più bisogno... Da qui lo sradicamento dei cattolici che abbandonarono in massa la pratica religiosa e che si sono trovati molto più vulnerabili di fronte alla rivoluzione culturale venuta da Francoforte tramite gli Stati Uniti.
1º maggio 2003: il Cardinale Claudio Hummes, l'Arcivescovo papabile di San Paolo (Brasile), il primo da destra seduto durante una messa insieme al presidente comunista Lula, il secondo da destra, e il suo consulente principale, l'ex-terrorista rosso Frei Betto, il terzo da destra. Il trio lavora in perfetta armonia...
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- Il parallelismo delle due rivoluzioni culturali è stupefacente: esse sono separate l'una rispetto all'altra da appena dieci anni; i capi politici hanno favorito la prima, mentre i capi religiosi hanno sostenuto la seconda o hanno lasciato fare. Tanto che c'è da chiedersi se tra l'una e l'altra parte, non ci siano state delle connessioni. Quali azioni richiede un mistero di iniquità così potentemente installato? Bisogna evidentemente salvaguardare, nei nostri campi d'azione, la cultura cattolica e mantenere in vita i resti della cristianità che rimangono tra noi, senza cedere all'impulso generale con il pretesto di essere al passo coi tempi. Tutto ciò presuppone una certa ascesi che consiste nel sopprimere tutto ciò che dev'essere soppresso per evitare di essere contaminati dalla controcultura, esattamente come i cristiani dei primi secoli si astenevano dall'andare ai bagni e al circo per sfuggire alla corruzione della loro epoca.
- Per concludere, sottolineiamo l'utilità di conoscere - per combatterlo meglio - il processo di disintegrazione così intelligentemente messo in opera dalla Scuola di Francoforte e dai suoi discepoli. Non dobbiamo trascurare tali dati, perché, come osserva Padre Joseph Lemann 45 nel suo libro L’entrée des Israélites dans la société française 46: «Chi non tiene conto non solo della Provvidenza nella Storia, ma anche dell'inferno, non avrà mai che vedute indecise e fornirà unicamente spiegazioni incomplete. Dio e Satana si litigano il cuore dell'uomo, ciascuno di noi lo sa; ma essi si contendono anche la direzione della società, dei suoi sviluppi e delle sue fasi. La prima pagina della Bibbia lo rivela; Cristo lo ha ricordato parlando della Chiesa: "Le porte dell'inferno non prevarranno"; e da allora, la Storia di questi diciotto secoli lascia visibilmente intravedere, sopra le nostre contese tra città, Paesi, nazioni e razze, lo spettacolo di queste due forze giganti in combattimento: la malizia infernale che devasta la società, e la grazia divina che la ripara, la sostiene e la fà sempre avanzare».
Note
1 Traduzione dall'originale francese L’École de Francfort («La Scuola di Francoforte»), a cura di Paolo Baroni.
2 Formula di un socialista del Sessantotto. Vedere a questo proposito il libro di Pascal Bernardin L'empire écologique («L'impero ecologico »), e in particolar modo il capitolo V «Techniques de contrôle non aversif (non répressif)» («Tecniche di controllo non repressive»).
3 Il passato di questo pensatore savoiardo, ritenuto da molti uno dei più importanti maestri del pensiero controrivoluzionario, è tutt'altro che limpido. Egli, infatti, appartenne in gioventù alla perniciosa sètta massonica dell'Ordine Martinista, appartenenza mai rinnegata da de Maistre e della quale emergono alcune inquietanti tracce in certi suoi scritti, come ad esempio ne Le serate di Pietroburgo (N.d.T.).
4 Cfr. P. Ploncard d'Assac, Le nationalisme français («Il nazionalismo francese»), pag.26.
5 L'Alta Vendita era una Massoneria altolocata che dominò, durante la prima metà del XIX secolo, le Massonerie europee. Essa si celava dietro il commercio del carbone proveniente dal Nord Europa.
6 Pseudonimo di un agente dell'Alta Vendita.
7 Cfr. Lettera del 18 gennaio 1822; cit. in J. Crétineau-Joly, L'Église romaine en face de la Révolution, vol. II, pag.104.
8 Pseudonimo di un agente dell'Alta Vendita.
9 Cfr. Lettera del 9 agosto 1838; cit. in J. Crétineau-Joly, op. cit., vol. II, pag. 128.
10 Cfr. R. de Toledano, The Frankfurt School, pag. 11. Trattasi di uno studio che dimostra come è nata l'idea di rivoluzione culturale che fu pilotata dalla Scuola di Francoforte.
11 Il creatore della polizia politica sovietica.
12 Terza Internazionale Comunista, fondata nel 1919 da Lenin e sciolta nel 1943 da Stalin. Essa fu ricostituita a Sofia nel 1995.
13 Cfr. R. de Toledano, op. cit., pag. 14.
14 Ibid., pagg. 14-15.
15 Ibid., pag. 15.
16 Ibid.
17 La data ufficiale della creazione fu il 3 febbraio 1923, per un Decreto del Ministero dell'Educazione (cfr. M. Jay Lewitt, op. cit., pag. 10).
18 Cfr. R. Wiggershaus, The Frankfurt School, pag. 17.
19 Cfr. M. Jay Levitt, op. cit., pag. 175.
20 Ibid., pag. 29.
21 Ibid.
22 Uno studio sui videogames e sul loro effetto distruttivo.
23 D'ora in poi chiameremo Scuola di Francoforte l'«Istituto di Ricerca Sociale».
24 Libro pubblicato nel 1950.
25 Movimento socialista inglese fondato nel 1883. Esso fu all'origine del Partito Laburista.
26 Vedi J. Steinberg-P. Goldstein, The Crisis in American Education («La crisi dell'educazione americana»), 1995.
27 Cfr. J. Steinberg, Report on Manchurian Children, pagg. 5-8 (uno studio del 2001).
28 Testo di H. Marcuse cit. in The Resister, Estate-Autunno 1998.
29 Parallelamente al lavoro effettuato dalla Scuola di Francoforte, queste idee sono state sviluppate dal teorico italiano del marxismo Antonio Gramsci (1891-1937) che visse in prigione dal 1926 fino alla sua morte.
30 «Nel pensiero ebraico, l'insegnamento esoterico e mistico della Kabbalah vengono generalmente associati. Nella sua accezione più larga, questa designa le correnti esoteriche successive che si svilupparono a partire dal periodo del Secondo Tempio e che diventarono gli elementi dinamici della storia dell'ebraismo» (cfr. Dictionnaire encyclopédique du judaïsme, voce «Mistica ebraica»).
31 Cfr. The Resister, Estate-Autunno 1998, pag. 54. Sulla dinamica di gruppo, vedi il libro di E. Dieckermann Jr., Sensitivity Training and the Cult of Mind Control.
32 Cfr. T. Roszah, «La gioventù e il grande rifiuto», in The Nation, 1968; cit. in News Weekly, del 10 febbraio 2000.
33 Cfr. Bollettino dell'Associazione St. Pierre d'Antiochie e di tutto l'Oriente, n° XXIII, marzo 2001, articolo «Repente-toi Laodicée» («Pentiti Laodicea»). Ecco il testo della Sacra Scrittura di cui si parla nell'articolo: «All'angelo della Chiesa di Laodicea scrivi: "Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: "Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono". Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese».
34 Cfr. P. De Latil, La pensée artificielle («Il pensiero artificiale»); cit. in Le Robert.
35 Cfr. J. Steinberg, op. cit., pag. 86.
36 Il Massachusetts Institute of Technology era abitualmente denominato con la sigla M.I.T.
37 Centro britannico di studio di gruppo psicologico di cui John Rawling Rees è stato direttore.
38 Cfr. J. Steinberg, op. cit., pagg. 12-13. L'Autore di questo libro non è cristiano. La frase «ogni individuo possiede una scintilla divina di creatività», che suona un po' gnostica, dev'essere interpretata come «ogni individuo può possedere la grazia divina» (N.d.T.).
39 Cfr. R. de Toledano, op. cit., pag. 26. Anche l’italiano Toni Negri si esprime con gli stessi termini in Imperium (Rizzoli 2002) (N.d.T.).
40 Cfr. S. J. Heims, The Cybernetics Group; J. Steinberg, op. cit., pagg. 90-91.
41 Cfr. J. Steinberg, op. cit., pag. 43.
42 Ibid., pag. 93.
43 Nel già citato studio di J. Steinberg ci sono altri esempi di sceneggiature di videogames.
44 Vedi, nel già citato studio di J. Steinberg, la seconda parte intitolata «The Killer Children: a Chronology» («L'assassino di bambini: una cronologia»), che analizza dieci casi di bambini uccisi da loro compagni, come quello del Liceo Columbine, a Littleton (Colorado), del 20 aprile 1999.
45 Padre Joseph Lemann (1836-1915), era un ebreo che si era convertito al cattolicesimo insieme al fratello Augustin. Egli è l'autore di opere notevoli sulla Rivoluzione Francese.
46 «L'ingresso degli ebrei nella società francese», pag. 205.
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