
postato: 6      ottobre 2012

Nel riquadro sopra: al    centro, Karl Marx. A partire da sinistra, in alto: 
Theodor Adorno,    Herbert Marcuse, Max Horkeimer e Jürgen Habermas.
l    Prefazione
Molti sono gli autori che in passato    si sono sforzati di individuare l'origine della profonda crisi    morale e spirituale in cui ormai da oltre mezzo secolo è sprofondato    l'Occidente cristiano. L'avvento delle ideologie che hanno dominato    la scena nel XX secolo ha profondamente segnato la nostra civiltà    scavando dolorose ferite tutt'ora sanguinanti: il    comunismo, il fascismo, il    nazismo, l'anarchismo, il nichilismo, il nazionalismo e     
altre correnti di pensiero, tutte derivanti dal ceppo filosofico    idealista, hanno intaccato le basi culturali su cui si fonda la    società occidentale. Gli storici più sagaci sono andati oltre, e    scavando tra le pieghe della Storia hanno identificato nel lavorio    sotterraneo della    Massoneria e delle altre Società Segrete uno degli elementi    che ha maggiormente contribuito all’attuale decadenza in cui versa    il nostro continente. In questo ottimo scritto, Arnaud de Lassus    indaga su una delle scuole di pensiero che più di molte altre ha    influenzato in modo determinante la formazione delle menti giovanili    di queste ultime generazioni. Personaggi come Marcuse o Adorno, veri    e propri guru della contestazione, sono    indissolubilmente legati a quel grande movimento «spontaneo» di    rivolta che fu il Sessantotto, il cui impatto sul mondo    ancora in buona parte cristiano del dopo-guerra è stato a dir poco    devastante. Coniugando il marxismo di marca trotzkista e il    pansessualismo freudiano, i professori della Scuola di    Francoforte hanno ottenuto un cocktail micidiale, i cui    effetti in termini di cambiamento sono stati rovinosi. Tuttavia,    l'Autore fà notare che molti anni prima (in un carteggio risalente    alla prima metà dell'800), alcuni membri influenti della    retro-Loggia massonica dell'Alta    Vendita avevano già tracciato un piano di smantellamento    della società cristiana che prevedeva un'opera di pervertimento    fisico-spirituale della gioventù che coincide perfettamente con    quello ideato cento anni dopo dai vari ideologi freudiano-marxisti    di Francoforte. Una delle prove più
 convincenti a favore della tesi    secondo cui tale progetto di abbrutimento fosse stato concertato già    nell'Ottocento sta nella continuità di tale processo anche dopo la    caduta del comunismo e il tramonto definitivo della seppur minima    possibilità di instaurare la dittatura del proletariato in qualche    angolo dell'Occidente. È dunque evidente che i vari raggruppamenti    politici, sorti dai movimenti ideologici del secolo scorso, sono    stati gli strumenti più o meno consapevoli di ben altri poteri che    si sono serviti e si servono tutt'ora di queste correnti per    catalizzare trasformazioni sociali che altrimenti richiederebbero    tempi molto più lunghi. Una volta esaurita la loro spinta propulsiva    e la loro presa sugli animi, tali movimenti vengono sostituiti da    altre ideologie o da altre correnti culturali o neo-spiritualiste    che portano a termine un'altra tappa nel lungo cammino di    scristianizzazione di deumanizzazione dei nostri contemporanei, e    che deve portare all'instaurazione di un    Nuovo Ordine Mondiale. É veramente impressionante constatare    come le previsioni di questa cerchia di cervelloni - composta in    maggioranza da israeliti - si siano avverate andando forse oltre le    loro stesse aspettative. Dietro di loro, come sempre, c'è l'ombra    discreta - ma onnipresente - dell'Alta Finanza (i Rockefeller, i    Rothschild, i Lazard, gli Schiff, ecc...), dell'odiato capitalismo e delle lobby mondialiste    che contano (la Fabian Society). La musica cambia, ma i    musicisti sono sempre gli stessi... Anche la lezione che se ne può    trarre non cambia: se si abbandona la strada maestra tracciata da    Gesù Cristo e dalla Sua Chiesa per seguire i vari araldi della    libertà che promettono una chimerica terra promessa - veri e proprî    venditori di aria fritta - si cadrà inevitabilmente sotto il potere    del suo avversario, Satana, la cui cupa disperazione traspare come    un marchio di fabbrica sul volto delle sue vittime.
altre correnti di pensiero, tutte derivanti dal ceppo filosofico    idealista, hanno intaccato le basi culturali su cui si fonda la    società occidentale. Gli storici più sagaci sono andati oltre, e    scavando tra le pieghe della Storia hanno identificato nel lavorio    sotterraneo della    Massoneria e delle altre Società Segrete uno degli elementi    che ha maggiormente contribuito all’attuale decadenza in cui versa    il nostro continente. In questo ottimo scritto, Arnaud de Lassus    indaga su una delle scuole di pensiero che più di molte altre ha    influenzato in modo determinante la formazione delle menti giovanili    di queste ultime generazioni. Personaggi come Marcuse o Adorno, veri    e propri guru della contestazione, sono    indissolubilmente legati a quel grande movimento «spontaneo» di    rivolta che fu il Sessantotto, il cui impatto sul mondo    ancora in buona parte cristiano del dopo-guerra è stato a dir poco    devastante. Coniugando il marxismo di marca trotzkista e il    pansessualismo freudiano, i professori della Scuola di    Francoforte hanno ottenuto un cocktail micidiale, i cui    effetti in termini di cambiamento sono stati rovinosi. Tuttavia,    l'Autore fà notare che molti anni prima (in un carteggio risalente    alla prima metà dell'800), alcuni membri influenti della    retro-Loggia massonica dell'Alta    Vendita avevano già tracciato un piano di smantellamento    della società cristiana che prevedeva un'opera di pervertimento    fisico-spirituale della gioventù che coincide perfettamente con    quello ideato cento anni dopo dai vari ideologi freudiano-marxisti    di Francoforte. Una delle prove più
 convincenti a favore della tesi    secondo cui tale progetto di abbrutimento fosse stato concertato già    nell'Ottocento sta nella continuità di tale processo anche dopo la    caduta del comunismo e il tramonto definitivo della seppur minima    possibilità di instaurare la dittatura del proletariato in qualche    angolo dell'Occidente. È dunque evidente che i vari raggruppamenti    politici, sorti dai movimenti ideologici del secolo scorso, sono    stati gli strumenti più o meno consapevoli di ben altri poteri che    si sono serviti e si servono tutt'ora di queste correnti per    catalizzare trasformazioni sociali che altrimenti richiederebbero    tempi molto più lunghi. Una volta esaurita la loro spinta propulsiva    e la loro presa sugli animi, tali movimenti vengono sostituiti da    altre ideologie o da altre correnti culturali o neo-spiritualiste    che portano a termine un'altra tappa nel lungo cammino di    scristianizzazione di deumanizzazione dei nostri contemporanei, e    che deve portare all'instaurazione di un    Nuovo Ordine Mondiale. É veramente impressionante constatare    come le previsioni di questa cerchia di cervelloni - composta in    maggioranza da israeliti - si siano avverate andando forse oltre le    loro stesse aspettative. Dietro di loro, come sempre, c'è l'ombra    discreta - ma onnipresente - dell'Alta Finanza (i Rockefeller, i    Rothschild, i Lazard, gli Schiff, ecc...), dell'odiato capitalismo e delle lobby mondialiste    che contano (la Fabian Society). La musica cambia, ma i    musicisti sono sempre gli stessi... Anche la lezione che se ne può    trarre non cambia: se si abbandona la strada maestra tracciata da    Gesù Cristo e dalla Sua Chiesa per seguire i vari araldi della    libertà che promettono una chimerica terra promessa - veri e proprî    venditori di aria fritta - si cadrà inevitabilmente sotto il potere    del suo avversario, Satana, la cui cupa disperazione traspare come    un marchio di fabbrica sul volto delle sue vittime.| Paolo Baroni | 
l    Introduzione
Molto schematicamente, si possono    distinguere due tipi di rivoluzione:
- La rivoluzione politica: conquista del potere con la violenza, uso del terrore. Le rivoluzioni del 1789-1793 in Francia, e del 1917 in Russia, ne sono un ottimo esempio;
 - La rivoluzione culturale: si demoliscono dall'interno le basi della civiltà del Paese che si vuole conquistare: la sua cultura, il suo stile di
vita, le sue credenze, la sua morale, la sua scala di valori... Si tratta di un'azione di lunga durata, condotta senza violenza apparente, applicando la seguente formula: «Le forme moderne di asservimento sono piene di dolcezza» 2. 
Per quale motivo è importante studiare    il processo di rivoluzione culturale, generalmente meno    conosciuto di quello di rivoluzione politica?Perché esso si è    dimostrato molto più efficace nei Paesi cattolici. La Polonia ne    fornisce un tipico esempio: ecco un Paese che aveva resistito per    cinquant'anni ai poteri politici marxisti e che, malgrado essi,    aveva conservato la sua religione e la sua morale: in alcuni anni di    rivoluzione culturale venuta dell'Ovest, la sua morale e i suoi    costumi sono stati penetrati da influenze anticristiane e si sono    allineati agli standard occidentali, il che lascia prevedere    una veloce scristianizzazione. La rivoluzione culturale non è un    fenomeno nuovo. Joseph de Maistre (1753-1821)    3, all'inizio del XIX secolo, la descriveva    in questi termini: «Finora, le nazioni sono state uccise per    conquista, vale a dire per penetrazione; ma a questo punto si pone    una grande domanda: una nazione può morire unicamente sul proprio    suolo, senza trapianto, né penetrazione, per putrefazione,    ossia lasciando giungere la       corruzione fino al punto centrale e fino ai principî originali e    costitutivi» 4?Ma è soprattutto    a partire dagli anni '20, in seguito ad un'iniziativa di Lenin    (1870-1924), e alla creazione di ciò che venne chiamata «La Scuola    di Francoforte», che la rivoluzione culturale è stata    sistematizzata. Ci proponiamo dunque di apportare alcuni dati su    questa iniziativa e su questa Scuola, e su come esse abbiano    potentemente contribuito alla controcultura oggi trionfante.    Lo studio che presentiamo è abbastanza sommario; sarà completato    quando avremo potuto disporre di fonti più arricchite di quelle    menzionate qui di seguito.
l    Fonti
- Martin Jay Lewitt, The Dialectical Immagination. A History of the Frankfurt School and the Institute of Social Research 1923-1950 («L'immaginazione dialettica. Una storia della Scuola di Francoforte e dell'Istituto di Ricerca Sociale 1923-1950»), University of California Press, 1996;
 - Rolf Wiggerhaus, The Frankfurt School. Its History, Theorie, and Political Significance («La Scula di Francoforte. La sua storia, teoria e
rilievo politico»), The M.I.T. Press, Cambridge, Massachusetts, 1998; - Studio non pubblicato di Ralph de Toledano intitolato The Frankfurt School (2000);
 - Studio non pubblicato di Jeffrey Steinberg, intitolato Draft Report on Manchurian Children («Bozza di rapporto sui bambini manciuri»; 2001);
 - Articolo di Gerard L. Atkinson, «Who placed American Men in a Psychic Iron Cage» («Chi ha messo l'uomo americano in una gabbia psichica di ferro»), parte II, «The Thread of Cultural Marxism» («Il filo del marxismo culturale»), pubblicato dalla rivista The Resister, Estate-Autunno 1998;
 - Herbert Marcuse, Eros e civiltà, 1955.
 
I primi due libri sono stati scritti    da autori favorevoli alla Scuola di Francoforte. Gli autori dei tre    studi successivi hanno invece una posizione critica a riguardo della    rivoluzione culturale.
l    L'intuizione iniziale di Marx...    e quella dei massoni
Nel 1843, ossia cinque anni prima    dell'uscita de Il Manifesto del Partito Comunista,    Karl Marx (1818-1883) scrisse ad un amico: «Ecco ciò che    dobbiamo compiere: una critica spietata di tutto ciò che esiste.    Spietata in due sensi: la critica non deve temere le sue    conclusioni, né i conflitti con il potere». Critica spietata di    tutto ciò che esiste: non solo della politica, della religione,    della Legge, della famiglia... ma di tutti gli elementi che    compongono la cultura occidentale. Queste idee di Marx corrispondono    esattamente a quelle che i massoni mettevano in pratica nella stessa    epoca. Ci basti citare due testi di membri dell'Alta Vendita    italiana 5:

Dopo Il Manifesto del Partito    Comunista del 1848, il marxismo si è concentrato su azioni    politiche ed economiche. Il suo attacco contro la cultura    occidentale è passato in secondo piano. Bisognò attendere gli anni    '20 per vedere alcuni marxisti riprendere metodicamente le idee    formulate da Marx nel 1843.
l    I fallimenti comunisti degli anni '20.    Il progetto di rivoluzione culturale
- La rivoluzione esportata
Dopo la Rivoluzione d'Ottobre in    Russia del 1917, una delle idee di Lenin era stata quella di    esportare la rivoluzione in Europa Centrale e Occidentale per    accaparrarsele. Fu un insuccesso. La rivoluzione rischiò di fallire    in Russia e fu salvata solamente grazie all'appoggio finanziario    americano. Essa fallì in Ungheria nel 1919, dove Bela Kun    (1886-1937) poté instaurare solamente per 133 giorni un regime    comunista. Fallì in Germania: la Lega Spartachista, fondata nel 1916    da Karl Liebknecht (1871-1919) e da Rosa Luxemburg    (1871-1919) organizzò nel 1919 un'insurrezione a Berlino che fu    repressa duramente. Fallì in Italia, dove il Partito e il sindacato    comunisti furono battuti dall'ex socialista Benito Mussolini    (1883-1945).
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| Bela Kun | Karl Liebknecht | Rosa Luxemburg | 
- Le lezioni tratte dagli    insuccessi in Europa Centrale e in Italia
Una riflessione metodica sui    fallimenti appena menzionati condusse alle seguenti conclusioni:
- Marx aveva predetto che l'industrializzazione avrebbe creato condizioni insopportabili per le classi operaie e l'eliminazione della classe
media inferiore. Queste previsioni si rivelarono false: l'incremento della produzione migliorò la qualità di vita di tutte le classi; - Il proletariato, la tanto vantata classe dei lavoratori, non potrebbe essere mai lo strumento per rovesciare l'Occidente industriale ed esportare la rivoluzione;
 - Bisognava abbandonare l'idea poco realistica di un attacco frontale contro la borghesia e il capitalismo nei Paesi sviluppati occidentali;
 - L'Occidente avrebbe potuto essere rovesciato solo dopo la distruzione delle sue forze vive mediante il tradimento degli intellettuali;
 - Così, si fu costretti a ritornare alle intuizioni che Marx aveva avuto prima de Il Manifesto del 1848 e a dare il via ad una rivoluzione culturale di tipo marxista (detta anche di sfruttamento a fondo di tutte le forme di dialettica).
 
- La riunione tenuta alla fine del    1922 all'Istituto Marx-Engels di    Mosca
Per dare una svolta concreta alle    precedenti riflessioni, alla fine del 1922 venne organizzata una    riunione, per iniziativa di Lenin, all'Istituto Marx-Engels    di Mosca. Si precisò il concetto di rivoluzione culturale e le basi    della sua organizzazione. Scrive Ralph de Toledano: «Forse    essa fu più nociva per la civiltà occidentale di quanto non lo sia    stata la stessa Rivoluzione bolscevica» 10.    Tra i partecipanti figuravano:
- Karl Radek (1885-1939), rappresentante di Lenin;
 - Felix Dzerzhinsky (1877-1926) 11, per garantire che l'operazione progettata fosse integrata nella rete mondiale di omicidi e di sovversione dei soviet;
 - Willi Munzenberg (1889-1940);
 - György Lukács (1885-1971).
 
Diamo alcune indicazioni sui due    membri più influenti di questa riunione, Willy Munzenberg e György    Lukàcs. Munzenberg sostenne un ruolo importante nella creazione del    Komintern 12; egli viene    presentato come «leader comunista tedesco tra le due guerre»    nel libro di     Jean-Pierre Nicolas 1789-1989: 200 ans    de guerre révolutionnaire («1789-1989: 200 anni di guerra    rivoluzionaria»; pag. 107). Egli apportò alla rivoluzione culturale    che si stava progettando il suo senso dell'organizzazione. Sarebbe    stato assassinato su ordine di Stalin (1879-1953) in data    sconosciuta. György Lukàcs, nato in una ricca famiglia ebraica    dell'Ungheria, si era ribellato ai suoi genitori che tuttavia lo    sostennero per tutta la sua vita.
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| Ralph de Toledano | Karl Radek | Felix Dzerzhinsky | 
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| Willi Munzenberg | György Lukács | Stalin | 
Egli fu vice-commissario del    popolo all'Istruzione Pubblica nel Governo comunista di Bela Kun, in    Ungheria. Da buon teorico marxista, egli sviluppò il tema «eros e    rivoluzione», ossia l'istinto sessuale utilizzato come    strumento di distruzione. Nel progetto di rivoluzione culturale,    il suo ruolo fu decisivo: egli vi apportò le sue idee e lo fece    beneficiare della sua conoscenza in campo culturale e delle sue    relazioni con gli artisti e con gli intellettuali di lingua tedesca.
- Le idee di Munzenberg e Lukàcs
La forza del piccolo numero: «Munzenberg    e Lukàcs sapevano che le società e le civiltà non progrediscono    grazie ai movimenti di massa. La Rivoluzione bolscevica non si era    prodotta a causa delle manifestazioni di massa, ma in seguito alla    disintegrazione dello zarismo e della trasformazione della classe    dirigente: quest'ultima si era lasciata corrompere, aveva perso    fiducia in sé stessa e non aveva più la volontà di salvaguardare il    potere. Il giornale delle teorie di Lenin, l'"Iskra", che era stato    lo strumento di demolizione del regime imperiale, aveva una tiratura    di 3.000 esemplari, tutti destinati agli intellettuali»    13.
- Una rivoluzione culturale per    disintegrare l'Occidente
«Una strategia che potrebbe    provocare una simile disintegrazione, una tale corruzione, una tale    erosione dell'Occidente, ovvero la rivoluzione culturale, potrebbe    essere l'unica in grado di creare le condizioni preliminari della    rivoluzione comunista [...]. L'ostacolo, è la civiltà    occidentale stessa e la cultura che genera [...]. La civiltà    occidentale ha molte roccaforti che costituiscono altrettanti    ostacoli: la morale che proviene dalla religione, la famiglia,    l'attenzione rivolta al passato come guida per l'avvenire, la    padronanza sugli istinti primari dell'uomo, e un'organizzazione    sociale e politica che garantisce la libertà senza invitare alla    licenza. E, di tutti questi ostacoli, i due più grandi sono Dio    immanente, sempre presente, e la famiglia". Era il messaggio di Marx    nel 1843, scritto   prima che si lanciasse in una teoria economica pseudo-scientifica. A    quel   tempo, egli invitava ad una critica spietata di tutto ciò che    esiste, ma in   modo speciale della religione, della scienza e della famiglia [...].    Quando   l'uomo occidentale sarà "liberato" dalla sua umanità, e immergerà   le sue radici nel fango, la nuova società politica potrà sorgere»    14.
- Come procedere?
Prima idea-chiave: agire sugli intellettuali:    «Dobbiamo organizzare gli intellettuali e utilizzarli per corrompere    l'Occidente. Quando avranno corrotto tutti i suoi valori, solo    allora potremo   imporre la dittatura del proletariato» (Willi Munzenberg)    15. Seconda idea-chiave:   sfruttare in un'ottica marxista le idee di Sigmund Freud (1856-1939).     «Lo svilimento della concezione degli istinti sessuali dell'uomo   è stato iniziato da Freud [...]. Il sesso, il campo più esplosivo    della psiche   umana, dev'essere scatenato. Un'amalgama di neo-freudismo e   di neo-marxismo dovrà distruggere le difese del fragile sistema   immunitario della civiltà occidentale» 16.

l    La Scuola di Francoforte: la sua    fase tedesca (1923-1932)
Per dare corpo a questo programma, nel 1923 venne fondato a   Francoforte un «Istituto per il Marxismo» che assunse rapidamente    una denominazione più neutra: «Istituto per la Ricerca Sociale» (in    tedesco, Institut für Sozialforschung) 17.
- Importanza di Francoforte
Fin dal Medioevo, Francoforte è stata    uno dei centri di influenza più importanti della Germania.
- Città di origine di numerose dinastie finanziarie (i Rothschild, gli Schiff, gli Speyer, gli Stern, ecc...), nel XIX secolo Francoforte era considerata il centro principale della finanza ebraica in Germania;
 - Nel XVIII secolo, è a Francoforte che si trovava il nucleo centrale degli Illuminati di Baviera, una sètta massonica molto potente che ha giocato una ruolo chiave nella preparazione della Rivoluzione Francese;
 - È a Francoforte che nel 1786 si tenne una riunione massonica dove furono decise le morti di Luigi XVI (1754-1793) e del re di Svezia;
 - Nel XX secolo, «Francoforte era la città tedesca con la più elevata percentuale di ebrei presente nella sua popolazione; la comunità ebraica che vi risiedeva era la più conosciuta, e, dopo quella di Berlino, la più importante della Germania [...]. Il numero di simpatizzanti del socialismo e del comunismo apparteneva alle classi medie ed era molto più alto che altrove» 18. Era logico, dunque, che il centro di studio della progettata rivoluzione culturale (l'Istituto per la Ricerca Sociale che dopo il 1960 venne designato con il nome di «Scuola di Francoforte») venisse installato a Francoforte.
 
- L'Istituto per la Ricerca    Sociale
Dal 1923 al 1930, l'Istituto venne    diretto da Carl Grünberg (1861-1940), un personaggio di    origine austriaca, di convinzioni marxiste (ma senza essere    affiliato ad alcun partito), e conosciuto nel mondo universitario.    Dal 1930 al 1958, esso fu diretto da Max Horkheimer    (1895-1973), laureato in filosofia, anch'egli di orientamento    marxista. Dopo aver fornito all'Istituto una buona parte delle sue    idee-guida, György Lukàcs se ne separò; ma «quali che fossero i    motivi di questa separazione - ed essi erano seri - l'Istituto e    Lukacs trattavano le stesse questioni partendo da una tradizione    comune» 19. Altre personalità    importanti dell'Istituto erano: Erich Fromm (1900-1980),    Theodor Adorno (1903-1969), autore del libro The    Authoritarian Personality («La personalità autoritaria», di cui    parleremo in seguito), Karl Korsch (1886-1961), Wilhem    Reich (1897-1957), Friedrich Pollock (1894-1970),    Walter Benjamin (1892-1940) ed Herbert Marcuse    (1898-1979), il quale venne accettato come membro dell'Istituto nel    1932. Bisogna notare che con l'arrivo di Herbert Marcuse fu    rinforzato il gruppo di coloro che, in seno all'Istituto, avevano    adottato «una concezione più dialettica che meccanica del    marxismo» 20. Ciò significa che i    marxisti dell'Istituto erano più vicini alle idee trotskiste, ad una    rivoluzione diffusa ovunque come un microbo, piuttosto che al    monolitismo stalinista. Nel suo libro The Dialectical Imagination,    Martin Jay Lewitt insiste sull'omogeneità del gruppo che    costituiva l'Istituto per la Ricerca Sociale e presenta quest’ultimo    come «un'organizzazione che si mostrava apertamente marxista e    che era composta quasi esclusivamente da persone di origine ebraica,    almeno secondo i criteri dei nazisti» («an avowedly marxist    organization, staffed almost exclusively by men of Jewish descent,    at least by Nazi standard») 21.
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| Carl Grünberg | Max Horkheimer | Erich Fromm | 
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| Theodor Adorno | Walter Benjamin | Herbert Marcuse | 
l    La Scuola di Francoforte negli Stati Uniti    (1933-1950): i suoi campi di attività
Il 30 gennaio 1933, Adolf Hitler    (1889-1945) divenne Cancelliere, e da quel momento detenne il pieno    potere in Germania. Simultaneamente, l'Istituto chiuse i suoi    battenti a Francoforte e si riorganizzò negli Stati Uniti. Sembra    che questo trasferimento sia stato deciso prima dell'ascesa al    potere di Hitler. Ecco come viene descritta da Jeffrey Steinberg    nel suo studio, non ancora pubblicato, Draft Report on     Manchurian Children 22,    l'installazione dell'Istituto negli Stati Uniti e i suoi diversi    campi d'azione negli anni 1932-1950 (i sottotitoli sono della    redazione).
- L'accoglienza delle    Università americane
«All'inizio degli anni '30, la    Scuola di Francoforte 23 lasciò    la Germania pre-hitleriana, dove i suoi membri avevano già giocato    un ruolo preponderante nella decadenza culturale che aveva favorito    l'ascesa dei nazisti; e, dopo un breve soggiorno in Svizzera, essa    si installò negli Stati Uniti. Grazie all'Università della Columbia,    all'Università di Princeton, alla London School of Economics, alla    Fabian Society britannica, e grazie anche all'esperto in sovversione    pedagogica John Dewey, alle Fondazioni della famiglia    Rockefeller e ad altre fondazioni, alcune figure di spicco della    Scuola di Francoforte riuscirono ad occupare dei posti-chiave in    seno alle Università americane. L'Università della Columbia diventò    "la patria americana" ufficiale della Scuola di Francoforte».
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| Jeffrey Steinberg | John Dewey | Paul Lazarsfeld | 
- L'utilizzo di forme    musicali degenerate
«All'Università di Princeton, un    membro della scuola, Paul Lazarsfeld, condusse il "Progetto    di Studi sulla Radio", una ricerca innovativa nel campo delle    scienze sociali, finanziata dalla Fondazione Rockefeller e    dall'Esercito americano. Theodor Adorno, uno dei leader della Scuola    di Francoforte, ottenne la cattedra del Dipartimento di Studi    Musicali sotto la direzione di Lazarsfeld, dove scrisse, durante gli    anni '30 e '40, sull'interesse che presenterebbe la diffusione    massiccia di musiche atonali e di altre forme di musiche per    distruggere la società. In un'opera storica, "Philosophy of    Modern Music" (“La filosofia della musica moderna"), Adorno    raccomandò l'utilizzo su grande scala di forme musicali    degenerate per sviluppare certe malattie mentali, ivi compresa    la necrofilia. Egli scrisse altrove che era possibile abbattere    gli Stati Uniti utilizzando la radio e la televisione per sviluppare    una cultura basata sul pessimismo, sulla disperazione e sull'odio    di sè».

Esaltazione del    suicidio. Da sinistra: Eminem, Ozzy Osbourne e Kurt Kobain.
- La lotta contro i «pregiudizi»
«All'inizio degli anni '40,    l'"American Jewish Committee" ("Comitato Ebraico Americano") assunse    alle sue dipendenze Horkheimer, Adorno e una buona parte dei    transfughi della Scuola di Francoforte: per dieci anni, essi    dovevano dirigere alcuni gruppi di "Studi sui pregiudizî" che    elaborarono cinque opere fondamentali. Il più conosciuto di questi    studi, "The Authoritarian Personality"     24 trascinò nel fango la moralità    dell'America del dopoguerra: siccome credevano ancora in Dio,    veneravano la patria e la famiglia, gli americani erano maturi per    l'instaurazione di un regime autoritario fascista. Per i    rivoluzionari sociali della Scuola di Francoforte, avere anche solo    la fede in un Dio trascendente era considerato un atteggiamento    fascista». È da questa lotta contro i «pregiudizî» che è nato il     «politicamente corretto» trionfante ai nostri giorni.
- La rivoluzione culturale mediante    i film e la televisione
«Alcune ragguardevoli figure della    Scuola di Francoforte, tra cui Adorno e Horkheimer, erano partiti    per Hollywood per raggiungere Aldous Huxley, Christopher    Isherwood, Igor Stravinsky ed Alexander Korda: insieme,    essi aprirono la strada all'"industria della cultura di massa"    utilizzata come veicolo di una sovversione culturale su grande    scala, facendo progredire il loro progetto di "pessimismo
    culturale". Non è una coincidenza che Korda fosse un ex membro    del Ministero della Cultura e dell'Educazione ungherese sotto il    governo bolscevico di Bela Kun, e in passato era stato posto    direttamente sotto gli ordini di Lukacs, fondatore della Scuola di    Francoforte e spia di alto grado del Komintern. Gli inglesi Huxley    ed Isherwood erano dei veterani dei progetti della guerra    psicologica lanciata dal movimento Fabiano 25.    Alcuni anticomunisti, trascurando il programma di guerra culturale    voluto dalla Scuola di Francoforte, passarono talmente tanto tempo a    cercare messaggi subliminali rivoluzionari nel cinema di Hollywood    da non accorgersi che l'industria cinematografica sfornava un numero    sempre più elevato di film di infimo ordine dedicati alla    glorificazione del sesso, dell'omicidio e della droga. Se avessero    solamente studiato gli scritti contorti di Horkheimer e di Adorno, o    dei loro compagni di strada di Hollywood, Huxley ed Isherwood,    avrebbero compreso molto tempo prima che lo scopo dichiarato di    questi personaggi fosse la guerra culturale. Fin dal 1950,    Adorno scrisse, in diversi giornali di "teoria critica", che una    volta che la maggioranza degli americani, caduti nella trappola,    avesse passato il proprio tempo libero davanti allo schermo    televisivo o cinematografico, il processo di distruzione della    "società capitalista borghese" sarebbe stato portato a termine. In    quanto ad Aldous Huxley, egli definì questo processo di lavaggio del    cervello, migliorato dall'uso di droghe psichedeliche, un "tipo di    campo di concentramento senza lacrime", la "rivoluzione    finale"».
    culturale". Non è una coincidenza che Korda fosse un ex membro    del Ministero della Cultura e dell'Educazione ungherese sotto il    governo bolscevico di Bela Kun, e in passato era stato posto    direttamente sotto gli ordini di Lukacs, fondatore della Scuola di    Francoforte e spia di alto grado del Komintern. Gli inglesi Huxley    ed Isherwood erano dei veterani dei progetti della guerra    psicologica lanciata dal movimento Fabiano 25.    Alcuni anticomunisti, trascurando il programma di guerra culturale    voluto dalla Scuola di Francoforte, passarono talmente tanto tempo a    cercare messaggi subliminali rivoluzionari nel cinema di Hollywood    da non accorgersi che l'industria cinematografica sfornava un numero    sempre più elevato di film di infimo ordine dedicati alla    glorificazione del sesso, dell'omicidio e della droga. Se avessero    solamente studiato gli scritti contorti di Horkheimer e di Adorno, o    dei loro compagni di strada di Hollywood, Huxley ed Isherwood,    avrebbero compreso molto tempo prima che lo scopo dichiarato di    questi personaggi fosse la guerra culturale. Fin dal 1950,    Adorno scrisse, in diversi giornali di "teoria critica", che una    volta che la maggioranza degli americani, caduti nella trappola,    avesse passato il proprio tempo libero davanti allo schermo    televisivo o cinematografico, il processo di distruzione della    "società capitalista borghese" sarebbe stato portato a termine. In    quanto ad Aldous Huxley, egli definì questo processo di lavaggio del    cervello, migliorato dall'uso di droghe psichedeliche, un "tipo di    campo di concentramento senza lacrime", la "rivoluzione    finale"».![]()  | ![]()  | ![]()  | 
| C. Isherwood | Igor Stravinsky | Alexander Korda | 
- L'azione sulla scuola
«Nello stesso momento in cui    Hollywood era al centro dell'interesse dei membri della Scuola di    Francoforte e dei loro compagni di strada, il sistema educativo    americano, dalla scuola materna alle Università, venne assalito    dallo stesso dispositivo. Gli autori di questo rapporto hanno    redatto uno studio dettagliato che dimostra come la Scuola di    Francoforte, con la collaborazione di John Dewey e dei suoi complici    della "National Educational Association" e dei "National Training    Laboratories" di Kurt Lewin hanno rivoluzionato il sistema    educativo americano 26. 
Già alla    fine della Seconda Guerra Mondiale, le scuole statali statunitensi -     fino ad allora istituzioni scolastiche che avevano lo scopo di    preparare i giovani americani ad essere dei buoni cittadini in una    repubblica democratica - stavano diventando i laboratori di    sperimentazione in cui si testavano su grande scala le mortifere    teorie del controllo mentale e della rivoluzione sociale    freudiano-marxista. L'Università di Chicago, un focolaio    della Scuola di Francoforte e della sovversione deweyana, contribuì    ad un altisonante studio sul metodo da seguire per trasformare    l'insegnamento negli Stati Uniti, pubblicato dal Professor    Benjamin Bloom e intitolato "Tracce della riforma del sistema    educativo americano". Alcuni anni più tardi, Lord Bertrand    Russell scrisse su "L'avvenire della Scienza": "Secondo me,    l'argomento che rivestirà più importanza in politica in avvenire,    sarà la psicologia dei pazzi [...]. Gli psicologi del futuro    disporranno di un gran numero di classi di bambini scolarizzati su    cui sperimenteranno diversi metodi per produrre l'incrollabile    convinzione che la neve è nera. Altri risultati si faranno presto    strada: primariamente, che le influenze familiari sono un ostacolo.    Secondariamente, che non si può fare gran che se l'indottrinamento    non inizia prima dell'età di dieci anni [...]. Spetta    al futuro scientifico di affinare queste tecniche e di scoprire    esattamente il costo pro capite per fare credere ai bambini che la    neve è nera. Una volta che la tecnica sarà messa a punto, ogni    governo che si incaricherà dell'educazione dei bambini per più di    una generazione sarà certo di poter dirigere i suoi soggetti in    tutta sicurezza, senza l'appoggio dell'esercito o della polizia"»    27. Comprendiamo ciò che vuol dire Jeffrey    Steinberg nel precedente testo. Non si tratta di attribuire alla    Scuola di Francoforte la totalità della sovversione in campo    musicale, cinematografico, televisivo o scolastico; si vuole    semplicemente dimostrare che, in questi diversi settori, la Scuola    di Francoforte aveva spiegato in anticipo ciò che occorreva fare,    giocando in seguito il ruolo di guida.
Già alla    fine della Seconda Guerra Mondiale, le scuole statali statunitensi -     fino ad allora istituzioni scolastiche che avevano lo scopo di    preparare i giovani americani ad essere dei buoni cittadini in una    repubblica democratica - stavano diventando i laboratori di    sperimentazione in cui si testavano su grande scala le mortifere    teorie del controllo mentale e della rivoluzione sociale    freudiano-marxista. L'Università di Chicago, un focolaio    della Scuola di Francoforte e della sovversione deweyana, contribuì    ad un altisonante studio sul metodo da seguire per trasformare    l'insegnamento negli Stati Uniti, pubblicato dal Professor    Benjamin Bloom e intitolato "Tracce della riforma del sistema    educativo americano". Alcuni anni più tardi, Lord Bertrand    Russell scrisse su "L'avvenire della Scienza": "Secondo me,    l'argomento che rivestirà più importanza in politica in avvenire,    sarà la psicologia dei pazzi [...]. Gli psicologi del futuro    disporranno di un gran numero di classi di bambini scolarizzati su    cui sperimenteranno diversi metodi per produrre l'incrollabile    convinzione che la neve è nera. Altri risultati si faranno presto    strada: primariamente, che le influenze familiari sono un ostacolo.    Secondariamente, che non si può fare gran che se l'indottrinamento    non inizia prima dell'età di dieci anni [...]. Spetta    al futuro scientifico di affinare queste tecniche e di scoprire    esattamente il costo pro capite per fare credere ai bambini che la    neve è nera. Una volta che la tecnica sarà messa a punto, ogni    governo che si incaricherà dell'educazione dei bambini per più di    una generazione sarà certo di poter dirigere i suoi soggetti in    tutta sicurezza, senza l'appoggio dell'esercito o della polizia"»    27. Comprendiamo ciò che vuol dire Jeffrey    Steinberg nel precedente testo. Non si tratta di attribuire alla    Scuola di Francoforte la totalità della sovversione in campo    musicale, cinematografico, televisivo o scolastico; si vuole    semplicemente dimostrare che, in questi diversi settori, la Scuola    di Francoforte aveva spiegato in anticipo ciò che occorreva fare,    giocando in seguito il ruolo di guida.![]()  | ![]()  | ![]()  | 
| Kurt Lewin | Benjamin Bloom | Bertrand Russell | 
- Ritorno parziale    in Germania della Scuola di Francoforte
Nel 1950, tre dei principali membri    della Scuola di Francoforte, Horkheimer, Adorno e Pollock,    lasciarono gli Stati Uniti per reinstallarsi a Francoforte e    rimettere in piedi un nuovo Istituto per la Ricerca Sociale, i cui    edifici furono inaugurati il 14 novembre 1951. L'Istituto proseguì    le sue attività fino alla morte di Theodor Adorno, nel 1969. Una    parte del team, tra cui Marcuse, rimase negli Stati Uniti.    L'essenziale del lavoro della Scuola di Francoforte si ripartisce    dunque su un periodo di quarantasei anni: dal 1923 al 1969. Nel    1969, il movimento era già lanciato e altri uomini più giovani se ne    fecero carico.
l    Alcune idee-chiave della rivoluzione culturale
Nei capitoli precedenti, sono già    state indicate le linee portanti della rivoluzione culturale, come    la concepiva la Scuola di Francoforte. Passeremo ora ad    un'esposizione più sistematica estratta dai libri di Herbert Marcuse.    Perché abbiamo scelto proprio costui? Perché questo studioso ha    spiegato chiaramente le idee direttive concepite e messe in pratica    da lui e dai suoi colleghi della Scuola di Francoforte (idee    conosciute con il nome di «Teoria critica»); e anche perché Marcuse    è, a nostra conoscenza, l'unico membro della Scuola di cui parecchie    opere (circa una decina) sono state tradotte e sono tutt'ora    disponibili in commercio.
- Il concetto di    rivoluzione culturale
«Si può parlare a buon diritto di    rivoluzione culturale, poiché la contestazione è rivolta all'insieme    dell'"établissement" culturale, ivi comprese le basi morali    dell’attuale società. L'idea e la strategia tradizionale di    rivoluzione [...] sono decadute [...]. Ciò che    dobbiamo intraprendere è un tipo di disintegrazione del sistema    che sia diffuso e disperso» 28.
- Il processo di    rivoluzione culturale
Una rivoluzione tranquilla: la    sovversione culturale verrà diffusa mediante procedimenti    terroristici, ma lentamente, sottilmente, pacificamente.
Da qui l'idea di una rivoluzione culturale che sia una «rivoluzione tranquilla» 29. Una nuova sensibilità rivoluzionaria: se la lotta di classe verrà abbandonata (non essendo più rivoluzionaria la classe operaia), ciò avverrà grazie ad una nuova sensibilità rivoluzionaria. La rivolta dovrà essere sviluppata in due nuovi campi:
Da qui l'idea di una rivoluzione culturale che sia una «rivoluzione tranquilla» 29. Una nuova sensibilità rivoluzionaria: se la lotta di classe verrà abbandonata (non essendo più rivoluzionaria la classe operaia), ciò avverrà grazie ad una nuova sensibilità rivoluzionaria. La rivolta dovrà essere sviluppata in due nuovi campi:
- I bisogni non materiali (di autodeterminazione, delle relazioni umane, ecc...);
 - Le dimensioni fisiologiche dell'esistenza (razza, sesso, ecc...).
 
Il freudismo-marxismo: in nome di    questa nuova sensibilità rivoluzionaria, si sfrutteranno le idee di    Freud... ma in chiave marxista e non in un'ottica borghese. Il    sistema viene definito «marxismo culturale». La parte ideologica è    conosciuta con il nome di «teoria critica». Ricordiamo che il già    citato libro di Theodor Adorno The Authoritarian Personality,    pubblicato nel 1950, può essere considerato come un tipo di    manifesto della «teoria critica».

- Sfruttare in    chiave marxista le idee di Freud
Insistiamo su questo punto che    costituisce una delle principali idee direttrici della Scuola di    Francoforte. Freud riassunto da Marcuse: egli riassume così la    teoria di Freud:
- L'essenza dell'essere è l'eros, la ricerca del piacere (il pansessualismo);
 - L'individuo deve accettare la regolamentazione culturale dei suoi bisogni istintivi, altrimenti non sarebbe più possibile alcuna società civilizzata;
 - Da qui il conflitto tra il principio di piacere (libera soddisfazione dei bisogni istintivi) e il principio di realtà (bisogni insoddisfatti).
 - L'interesse per il freudismo del marxismo culturale: il marxista si interessa al conflitto, alla dialettica e a tutto ciò che può suscitarli. L'idea che egli si fà della civiltà è diversa da quella di Freud. Nello schema freudiano appena riassunto, egli tratterrà il primo punto e rifiuterà il secondo. Le idee freudiane verranno utilizzate come elemento dialettico per distruggere la civiltà esistente e servire da supporto ad «una civiltà che si sviluppa a partire da relazioni libidinose e sostenuta da esse». Dunque, il pansessualismo dovrà essere metodicamente sviluppato con tutti i suoi effetti distruttori.
 
- Il pansessualismo
Freud ha solamente sistematizzato il    pansessualismo la cui origine risale alla    Kabbalah ebraica 30, e che    si trova anche nelle religioni pagane.
Si tratta di una teoria abbastanza complessa di cui l'essenziale può essere così riassunto:
Si tratta di una teoria abbastanza complessa di cui l'essenziale può essere così riassunto:
- Secondo la Kabbalah, Dio può essere considerato in sé o nella sua manifestazione;
 - In sé: Dio è l'Essere indefinito e vago denominato En Soph («che non ha limiti»), o Ayin («non-essere»);
 - Nella sua manifestazione: Dio si manifesta mediante le emanazioni tramite le quali si perfeziona; da qui l'idea di un Dio evolutivo, e quella
di panteismo, essendo la nozione di creazione sostituita da quella di emanazione; - Le emanazioni sono in numero di dieci e sono chiamate sephiroth.
 - Tre di esse sono maschili, e le altre tre femminili;
 - La sephiroth «Fermezza» (maschile) e la sephiroth «Splendore» (femminile) si concentrano nella sephiroth Yesod («Fondamento»), il cui simbolo è l'organo genitale.
 

Date queste premesse, si comprende    come il principio sessuale, presentato come parte integrante della    divinità, tenda ad invadere tutto. Il pansessualismo della Scuola di    Francoforte e della rivoluzione culturale, alla quale ha così    potentemente contribuito radicandosi nella Kabbalah, ha    dunque una connotazione religiosa.
- Lo sfruttamento    della dialettica uomo-donna
Il pansessualismo - ovvero lo    scatenamento dei bisogni istintivi dell'uomo - costituisce un primo    sfruttamento della diversità dei sessi. Ne esiste un'altro che verrà    utilizzato sistematicamente: il rovesciamento dei rapporti    tradizionali tra uomo e donna ottenuto mediante le seguenti    azioni metodicamente perseguite:
- Abbattere l'autorità paterna; negare i ruoli specifici del padre e della madre;
 - Sopprimere le differenze nell'educazione dei ragazzi e delle ragazze;
 - Eliminare le forme di superiorità maschile: da qui la presenza delle donne negli eserciti;
 - Considerare le donne e i figli come la classe oppressa e gli uomini (mariti o padri) come la classe oppressiva.
 
Al servizio di questo sconvolgimento    ci sarà un'ideologia: quella del    femminismo radicale. Col pansessualismo e con il    rovesciamento delle relazioni uomo-donna, i promotori della    rivoluzione culturale hanno potuto disporre di due potenti strumenti    per distruggere la famiglia.

- Alcuni    procedimenti d'azione psicologica
La Scuola di Francoforte ha saputo    trarre un notevole vantaggio dai progressi scientifici della sua    epoca: il progresso dei mezzi di comunicazione (la sua azione in    campo musicale e cinematografico di cui abbiamo parlato più sopra) e    il progresso delle scienze psicologiche. In questo ultimo settore,    tramite il suo protetto Abraham Maslow (1908-1970), essa    giocò un ruolo importante per mettere a punto, fin dal 1943, alcuni    metodi di condizionamento psicologico definiti «dinamica di gruppo»     (negli Stati Uniti Sensitivity Training o T-Groups)    31.
l    Risultati ottenuti negli Stati uniti e in    Europa
- L'ispirazione    di movimenti contestatari
Molti movimenti si sono ispirati alle    idee della Scuola di Francoforte. Citiamo a titolo di esempio:
- La nuova sinistra americana degli anni '60;
 - Il movimento di liberazione della donna degli anni '60; il libro di Betty Goldstein Friedan (1921-2006) The Feminine Mystique («La mistica femminile») data dal 1963;
 - Il movimento contestatario del maggio 1968 (vedi il ruolo che in questo particolare ambito ha giocato Marcuse).
 
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| Abraham Maslow | Betty Friedan | 
- La «controcultura»
Le idee della Scuola di Francoforte si    sono incarnate in ciò che è stata definita la «controcultura», il    movimento «culturale» che dominò gli ambienti della sinistra    americana a partire dagli anni '60, e che può essere così descritto:    «La controcultura è la base culturale della nuova sinistra. Essa    comprende uno sforzo per scoprire nuovi tipi di comunità, nuovi    modelli di famiglia (la cosiddetta "comune" così di moda tra    gli hippy negli anni Sessanta; N.d.T.), nuovi costumi    sessuali, nuovi stili di vita, nuove forme estetiche, nuove    identità personali opposti a quelli della politica di potere, della    casa borghese e della morale protestante del lavoro»    32. Questa descrizione è del 1968. Tuttavia,    essa vale anche ai nostri giorni, ma con una differenza: la    controcultura - caratterizzata tra altre cose dal pansessualismo,    dalla distruzione dell'autorità paterna e dal femminismo - non è    solamente diventata la base culturale della nuova sinistra    americana, ma della società tutta intera, o quasi, sia negli Stati    Uniti che in Europa.
- L'invasione    del pansessualismo
Ritorniamo al pansessualismo; se si    considera la sua origine religiosa (la Kabbalah),    probabilmente esso è l'elemento più pericoloso. Bisogna riconoscere    che questo fenomeno ha pervaso la nostra società, sia che si tratti    di mode femminili (spingendo l'indecenza al massimo), di manifesti e    di pubblicità, di riviste, di film, di trasmissioni televisive, di    comportamento dei giovani e meno giovani, di educazione sessuale; un    pansessualismo sostenuto dallo Stato e che è penetrato anche negli    ambienti cattolici. A titolo di esempio, ecco ciò che ha scritto    recentemente un sacerdote di origine francese che esercita il suo    ministero in Libano: «Bisogna arrendersi all'evidenza: sia che    siano cattoliche, ortodosse o musulmane, si ha l'impressione che le    autorità religiose di questo Paese (il Libano), si rendano    conto della degradazione galoppante dei costumi. Ciò in particolar    modo grazie alla diffusione della lingua e del modello americano e    anglosassone [...]. Almeno le autorità ecclesiastiche    dovrebbero reagire! Ma come sollecitare pubblicamente la censura di    pubblicazioni immonde (in maggior parte in lingua inglese) o di    ripugnanti programmi televisivi, quando gli stessi pastori hanno    preso l'abitudine di tacere nelle loro chiese davanti allo    spettacolo offerto dall'impudicizia di certe mode date in pasto ai    loro parrocchiani indifferenti, ma non scontenti della situazione?    [...]. Ma ciò che colpisce in Medio Oriente, è che questa marea    di pornografia, queste deviazioni sospette e questa sagra del vizio    viene ammessa solamente nelle regioni "cristiane". Non è certo nei    Paesi limitrofi, a maggioranza musulmana, che si ammetterebbe    l'entrata, con visto e permesso di soggiorno, di 7.000 prostitute    venute dall'Europa dell'Est e la cui chioma bionda fà perdere la    testa ai giovani libanesi, e anche ai meno giovani [...].    Ugualmente sbalorditivo è ciò che ho sentito dire a Damasco da un    pio religioso: "Qui, l'islam protegge il cristianesimo, perché non    permette le importazioni corruttrici dei costumi" [...].    Sarebbe bene rileggere nell'Apocalisse ciò che il Signore ha detto    all'angelo della chiesa di Laodicea (Ap 3, 14-22,). E che si    convenga almeno in questo»! 33.

- Il progetto    cibernetico
Che cos’è la cibernetica? Secondo il    Dizionario Le Robert, è la «scienza costituita    dall'insieme delle teorie che raggruppano gli studi relativi alle    comunicazioni e alla loro regolazione nell'essere vivente e nella    macchina». Questa «scienza», che è stata sviluppata negli Stati    Uniti a partire dal 1942, poggia sull'ipotesi (falsa) di «un'unità essenziale dei problemi di comunicazione e di controllo    (nel senso di comando) nelle     
macchine e negli esseri viventi»    34. Essa si presenta come una miscela di    teorie scientificamente fondate (principalmente la teoria    dell'informazione) e di ideologia materialista (l'uomo è solamente    una macchina perfezionata; e le macchine - non si parlava ancora di    computer - permetteranno di riprodurre il funzionamento del    cervello umano e persino di superarlo). Fu a New York, nel maggio    del 1942, in occasione di una conferenza organizzata dalla Macy    Foundation, che venne lanciato il gruppo di lavoro che è    all'origine della cibernetica. Esso venne conosciuto più tardi con    il nome di Cybernetics Group. Le sue attività iniziali,    chiamate Man-Machine Project («Progetto uomo-macchina»),     aventi come scopo quello di riunire degli ingegneri elettronici, dei    biologi, degli antropologi e degli psicologi per effettuare alcune    esperienze di manipolazione di massa («experiments in    social control») basate sulla credenza che il cervello umano    fosse solamente una macchina complessa dotata di entrate e di    uscite, e che il comportamento umano poteva essere programmato, sia    sul piano individuale che sul piano sociale 35.    I lavori del gruppo presero forma solamente dopo la Seconda Guerra    Mondiale, col concorso dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts    36. Dieci conferenze organizzate dalla    Macy Foundation tra il 1953 e il 1964 ne hanno segnato le tappe.    Ed è a questo punto che entrano in scena i membri della Scuola di    Francoforte che fin dall'inizio avevano colto l'interesse del    progetto cibernetico per la loro impresa più vasta di rivoluzione    culturale. Presidente dei «gruppi di studi sui pregiudizi», nonché    direttore della Scuola di Francoforte, Max Horkheimer collaborò col    Cybernetics Group. Nel 1948, egli partecipò a Parigi alla    fondazione della World Federation of Menthal Health    («Federazione Mondiale della Salute Mentale»), uno dei progetti più    nefasti generati dal Cybernetics Group. Kurt Lewin    (1890-1947), compagno di strada della Scuola di Francoforte, giocò    un ruolo importante in seno a questo gruppo (aveva fondato    all'interno del M.I.T. il centro di ricerca per la dinamica    di gruppo, e in   seguito i National Training Laboratories, attivi nello stesso    settore. Con   Karl Korsh, altro membro della Scuola di Francoforte, aveva messo in   piedi una fondazione per sviluppare l'intelligenza
 artificiale).    Ecco   come Jeffrey Steinberg presenta il ruolo svolto dalla Scuola di   Francoforte e dal gruppo associato, il Tavistock Institute    37, nel    progetto   cibernetico: «Ciò che Lukàcs e i suoi protetti della Scuola di    Francoforte   disprezzavano nella cristianità occidentale, era la sua fede nella    santità   dell'anima individuale, l'idea che tutto l'essere umano è creato da    Dio   come la sua immagine vivente, e che ogni individuo possiede una    scintilla   divina di creatività che può servire a migliorare la sorte di tutta   l'umanità. Lukàcs e i suoi accoliti compresero molto bene che    nessuna   rivoluzione avrebbe potuto conoscere un successo duraturo fintanto    che   il principio dell'"imago viva Dei" ("l'uomo, immagine vivente di    Dio"),   non fosse stato distrutto e sostituito da una nozione più animale e    pessimista.   È qui che il Kulturkampf di Lukàcs, Adorno, Horkheimer e   Marcuse ebbero, nel dopoguerra, un impatto diretto sulla rivoluzione   tecnologica dei mass media. Il punto di convergenza era un progetto   poco conosciuto, lanciato all'inizio degli anni '40 [...]. Il    "Man-Machine   Project", che prese il nome, tra gli iniziati, di "Cybernetics    Group". Di   certo, i due uomini più celebri associati all'invenzione del termine    "cibernetico" furono John Von Neumann e Norbert Wiener. Ma altre, in    realtà, furono le persone dominanti in seno al "Cybernetics Group".    I veri pionieri di quella che venne chiamata "la rivoluzione    dell'informazione" furono Margaret Mead (che contribuì alla    nascita del movimento femminista), Gregory Bateson (marito di    Margaret Mead), Kurt Lewin, Max Horkheimer e il dottor John    Rawling Rees, tutte personalità di primo piano della Scuola di    Francoforte, dell'Istituto Tavistock o di entrambi. I membri del "Cybernetics    Group" presero in prestito da György Lukàcs una pagina dal suo    progetto di rivoluzione sociale: essi sostenevano che non c’è nulla    di divino nell’uomo e che ben presto alcune macchine concepite    dall'uomo sarebbero diventate "macchine pensanti" superiori    all'intelligenza umana» 38.
macchine e negli esseri viventi»    34. Essa si presenta come una miscela di    teorie scientificamente fondate (principalmente la teoria    dell'informazione) e di ideologia materialista (l'uomo è solamente    una macchina perfezionata; e le macchine - non si parlava ancora di    computer - permetteranno di riprodurre il funzionamento del    cervello umano e persino di superarlo). Fu a New York, nel maggio    del 1942, in occasione di una conferenza organizzata dalla Macy    Foundation, che venne lanciato il gruppo di lavoro che è    all'origine della cibernetica. Esso venne conosciuto più tardi con    il nome di Cybernetics Group. Le sue attività iniziali,    chiamate Man-Machine Project («Progetto uomo-macchina»),     aventi come scopo quello di riunire degli ingegneri elettronici, dei    biologi, degli antropologi e degli psicologi per effettuare alcune    esperienze di manipolazione di massa («experiments in    social control») basate sulla credenza che il cervello umano    fosse solamente una macchina complessa dotata di entrate e di    uscite, e che il comportamento umano poteva essere programmato, sia    sul piano individuale che sul piano sociale 35.    I lavori del gruppo presero forma solamente dopo la Seconda Guerra    Mondiale, col concorso dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts    36. Dieci conferenze organizzate dalla    Macy Foundation tra il 1953 e il 1964 ne hanno segnato le tappe.    Ed è a questo punto che entrano in scena i membri della Scuola di    Francoforte che fin dall'inizio avevano colto l'interesse del    progetto cibernetico per la loro impresa più vasta di rivoluzione    culturale. Presidente dei «gruppi di studi sui pregiudizi», nonché    direttore della Scuola di Francoforte, Max Horkheimer collaborò col    Cybernetics Group. Nel 1948, egli partecipò a Parigi alla    fondazione della World Federation of Menthal Health    («Federazione Mondiale della Salute Mentale»), uno dei progetti più    nefasti generati dal Cybernetics Group. Kurt Lewin    (1890-1947), compagno di strada della Scuola di Francoforte, giocò    un ruolo importante in seno a questo gruppo (aveva fondato    all'interno del M.I.T. il centro di ricerca per la dinamica    di gruppo, e in   seguito i National Training Laboratories, attivi nello stesso    settore. Con   Karl Korsh, altro membro della Scuola di Francoforte, aveva messo in   piedi una fondazione per sviluppare l'intelligenza
 artificiale).    Ecco   come Jeffrey Steinberg presenta il ruolo svolto dalla Scuola di   Francoforte e dal gruppo associato, il Tavistock Institute    37, nel    progetto   cibernetico: «Ciò che Lukàcs e i suoi protetti della Scuola di    Francoforte   disprezzavano nella cristianità occidentale, era la sua fede nella    santità   dell'anima individuale, l'idea che tutto l'essere umano è creato da    Dio   come la sua immagine vivente, e che ogni individuo possiede una    scintilla   divina di creatività che può servire a migliorare la sorte di tutta   l'umanità. Lukàcs e i suoi accoliti compresero molto bene che    nessuna   rivoluzione avrebbe potuto conoscere un successo duraturo fintanto    che   il principio dell'"imago viva Dei" ("l'uomo, immagine vivente di    Dio"),   non fosse stato distrutto e sostituito da una nozione più animale e    pessimista.   È qui che il Kulturkampf di Lukàcs, Adorno, Horkheimer e   Marcuse ebbero, nel dopoguerra, un impatto diretto sulla rivoluzione   tecnologica dei mass media. Il punto di convergenza era un progetto   poco conosciuto, lanciato all'inizio degli anni '40 [...]. Il    "Man-Machine   Project", che prese il nome, tra gli iniziati, di "Cybernetics    Group". Di   certo, i due uomini più celebri associati all'invenzione del termine    "cibernetico" furono John Von Neumann e Norbert Wiener. Ma altre, in    realtà, furono le persone dominanti in seno al "Cybernetics Group".    I veri pionieri di quella che venne chiamata "la rivoluzione    dell'informazione" furono Margaret Mead (che contribuì alla    nascita del movimento femminista), Gregory Bateson (marito di    Margaret Mead), Kurt Lewin, Max Horkheimer e il dottor John    Rawling Rees, tutte personalità di primo piano della Scuola di    Francoforte, dell'Istituto Tavistock o di entrambi. I membri del "Cybernetics    Group" presero in prestito da György Lukàcs una pagina dal suo    progetto di rivoluzione sociale: essi sostenevano che non c’è nulla    di divino nell’uomo e che ben presto alcune macchine concepite    dall'uomo sarebbero diventate "macchine pensanti" superiori    all'intelligenza umana» 38.![]()  | ![]()  | ![]()  | 
| John Von Neumann | Norbert Wiener | Margaret Mead | 
l    La rivoluzione culturale oggi
Trent'anni dopo la morte di Adorno    (morto nel 1969), vent'anni dopo quella di Marcuse (morto nel 1979),    la rivoluzione culturale prosegue restando impregnata delle idee    della Scuola di Francoforte, così com'erano state espresse da Willy    Munzenberg: «Corromperemo così tanto l'Occidente che puzzerà»    («We will make the West so corrupt that it stinks»)    39. Abbiamo già parlato a lungo del    pansessualismo, oggi più attuale che mai. Come altro elemento    d'attualità dove si manifesta l'eredità della Scuola di Francoforte,    ci limiteremo al progetto cibernetico e ai videogames.
- Il cammino del    progetto cibernetico
Come abbiamo detto poc'anzi, la Scuola    di Francoforte aveva fortemente ispirato il Cybemetics Group    negli anni '40-'50. Negli organismi generati da questo gruppo,    ritroveremo la stessa ispirazione. Ecco l'esempio di Media Lab:    «Erede diretto del "Cybernetics Group", "Media Lab"     
era stato creato    in seno al M.I.T. negli anni '80. Alcuni periti in sociologia    ("social engineers") lavoravano, gomito a gomito, con ingegneri e    ideatori di macchine creando tipi di computer sempre più rapidi    [...] e la prima generazione di simulatori informatizzati    [...]. Il laboratorio aveva il compito di facilitare la    combinazione intellettuale di due discipline diverse, entrambe in    rapida evoluzione: le tecnologie dell'informazione e le scienze    umane» 40. Qual'era lo stato    d'animo di questi ricercatori? Nel suo già citato libro The    Cybernetics Group 1946-1953, Steve Joshua Heims    (1927-2007) indica che negli anni '80, l'ambiente cibernetico aveva    creato la propria religione, un sistema pagano in pieno accordo con    ciò che Timothy Leary (1920-1996), il guru dell'LSD,    definiva «il paganesimo scientifico». Il paganesimo    scientifico dei   ricercatori è una cosa; altra, ben più grave, è il fatto che i    risultati ottenuti da questi ricercatori hanno permesso di    sviluppare su grande scala il paganesimo scientifico... e più in    generale la rivoluzione culturale di cui il paganesimo scientifico    non è che un elemento. «Il "Media Lab" del M.I.T. fu, con il    Laboratorio di Intelligenza Artificiale di Stanford, uno dei    principali centri di ricerca i cui studi furono utilizzati in    parallelo con i programmi di simulazione militare del Pentagono e    per l'industria in piena espansione dei videogames»    41. Scuola di Francoforte, Cybernetics    Group, Media Lab e altri organismi, industria dei    videogames: ecco una delle filiazioni che è riuscita nella messa    a punto di uno degli strumenti più efficaci dell'odierna rivoluzione    culturale: il videogame (Media Lab non è evidentemente    responsabile dell'orientamento fondamentalmente immorale di un    grandissimo numero di questi giochi).
era stato creato    in seno al M.I.T. negli anni '80. Alcuni periti in sociologia    ("social engineers") lavoravano, gomito a gomito, con ingegneri e    ideatori di macchine creando tipi di computer sempre più rapidi    [...] e la prima generazione di simulatori informatizzati    [...]. Il laboratorio aveva il compito di facilitare la    combinazione intellettuale di due discipline diverse, entrambe in    rapida evoluzione: le tecnologie dell'informazione e le scienze    umane» 40. Qual'era lo stato    d'animo di questi ricercatori? Nel suo già citato libro The    Cybernetics Group 1946-1953, Steve Joshua Heims    (1927-2007) indica che negli anni '80, l'ambiente cibernetico aveva    creato la propria religione, un sistema pagano in pieno accordo con    ciò che Timothy Leary (1920-1996), il guru dell'LSD,    definiva «il paganesimo scientifico». Il paganesimo    scientifico dei   ricercatori è una cosa; altra, ben più grave, è il fatto che i    risultati ottenuti da questi ricercatori hanno permesso di    sviluppare su grande scala il paganesimo scientifico... e più in    generale la rivoluzione culturale di cui il paganesimo scientifico    non è che un elemento. «Il "Media Lab" del M.I.T. fu, con il    Laboratorio di Intelligenza Artificiale di Stanford, uno dei    principali centri di ricerca i cui studi furono utilizzati in    parallelo con i programmi di simulazione militare del Pentagono e    per l'industria in piena espansione dei videogames»    41. Scuola di Francoforte, Cybernetics    Group, Media Lab e altri organismi, industria dei    videogames: ecco una delle filiazioni che è riuscita nella messa    a punto di uno degli strumenti più efficaci dell'odierna rivoluzione    culturale: il videogame (Media Lab non è evidentemente    responsabile dell'orientamento fondamentalmente immorale di un    grandissimo numero di questi giochi).
- I videogames,    strumenti di rivoluzione culturale
L'espansione negli Stati Uniti dei    videogames di seconda generazione è stata molto veloce. Secondo    Jeffrey Steinberg 42, l'industria dei    videogiochi che comportano una simulazione di tiro («point and    shoot videogames») avrebbe un fatturato annuo di 9-11 miliardi    di dollari. Questi giochi costituiscono un perfezionamento dei     «giochi di ruolo» che furono messi in commercio a partire dagli anni    '70. Essi permettono di vivere per ore in un mondo virtuale, dove si    può incarnare un qualsiasi personaggio e dove si agisce senza dover    subire le conseguenze dei proprî atti. Una persona - giovane o meno    giovane - che prende l'abitudine di essere sconnessa dalla realtà,    diventa facilmente manipolabile nel senso suggerito dal gioco. Anche    se l’orientamento di quest'ultimo fosse buono, esso può tuttavia    avere un effetto nefasto che risulta dal tempo - spesso molto lungo     - che egli passa in un mondo virtuale. Ma molto più frequentemente    l'orientamento dei giochi è cattivo: ci sono violenze di ogni tipo,    simulazioni di scontro a fuoco molto realistiche (utili per formare    dei soldati in una cornice militare, ma evidentemente pericolose per    dei giovani abbandonati a sé stessi), degli aspetti pornografici    (sempre il pansessualismo), l'incitamento alla magia (lo    spettatore-attore lancia degli incantesimi che, sullo schermo, sono    efficaci) il satanismo... e in modo generale l'esaltazione della    volontà di potere legata ad una concezione materialistica della    vita.
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Nel videogame Carmageddon (Stainless    1999), il giocatore entra nei panni di uno squilibrato che impazza    per la città investendo e falciando innocui passanti o facendo a    pezzi le altre automobili. 
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Ecco come, ad esempio, una società produttrice presenta il suo    videogame Gangsters (che, in confronto ad    altri, potrebbe sembrare innocuo): «Il gioco vi dà la possibilità    di essere un gangster in una città simile alla Chicago degli anni    '20. Si tratta di dirigere un'organizzazione clandestina nelle sue    molteplici attività: accaparramento di fondi, traffico d'alcol,    prostituzione, ricatto, gioco d'azzardo, guerra tra bande rivali,    corruzione di funzionari, eliminazione di persone, attività    lucrative in massa» 42. Dopo aver    illustrato la cornice generale del gioco, ecco quel che si tratta di    fare: «Lo scopo del gioco è di costruirvi la vostra gang e il    vostro impero sulla città. Per far ciò, dovrete scontrarvi con le    altre gang che operano nella città e non farvi fermare dalla    polizia» 43. Il giovane che avrà    giocato attivamente per ore su una simile sceneggiatura sarà tentato    di passare dal virtuale al reale. È ciò che è successo negli Stati    Uniti all'epoca di alcune stragi di giovani operate da loro compagni    (in una fascia d'età compresa tra gli undici e i diciassette anni)    che sono avvenute in questi ultimi anni. Le inchieste successive    della polizia hanno dimostrato che i giovani assassini hanno sparato    come dei professionisti, e che hanno acquisito la loro padronanza    nell'uso delle armi da fuoco (e il desiderio di metterla in pratica)    giocando per ore e ore con videogames che comportano questo    genere di simulazione 44. Bisogna    riconoscerlo: un gran numero di videogiochi attualmente in commercio    corrisponde esattamente all'obiettivo perseguito dalla Scuola di    Francoforte: diffondere una «cultura» basata sul pessimismo, sulla    depravazione, sul libertinaggio sessuale, sulla violenza e sull'uso    di droga.
l    Conclusione
- Fu nel 1923 che la Scuola di    Francoforte cominciò i suoi lavori. A partire dagli anni '50, la    rivoluzione culturale che essa diffondeva (non fu l'unica a farlo)    si sviluppò prima negli Stati Uniti e quindi in Europa. Una ventina    d’anni più tardi, la rivoluzione del maggio 1968, sotto il    patrocinio di Marcuse, segnò una tappa importante. Occorsero ancora    una trentina anni dopo il 1968 perché trionfasse la controcultura    progettata ottant'anni prima. Abbiamo dunque a che fare con    un'operazione di ampio respiro e ben concepita. Gli uomini di    pensiero e d'azione che l'hanno condotta hanno saputo prevedere ciò    che occorreva fare, realizzarla in seguito con sagacia, selezionare    i settori prioritari (Università, musica, audiovisivi, azione    psicologica, azione pedagogica), utilizzare le reti che venivano    loro offerte. Essi hanno ottenuto un successo che va al di là delle    loro aspettative.
- Come spiegare che questa azione    abbia ottenuto, in Paesi cattolici, lo stesso successo che ha    conosciuto nei Paesi protestanti? Probabilmente perché i cattolici    hanno dovuto affrontare, oltre alla rivoluzione culturale ispirata    dalla Scuola di Francoforte, un'altra rivoluzione culturale:    quella che, a partire dagli anni '60, ha    imperversato all'interno della Chiesa. Lo sconvolgimento    fu generale: nuova Messa evolutiva, nuovo calendario liturgico,    abbandono del latino e dell'abito ecclesiastico, l'organo e i canti    tradizionali sostituiti da musiche profane, trasformazione dell'arte    religiosa, le chiese diventate sale di riunione anziché templi del    Signore, un catechismo senza consistenza che propone una religione    informe e poco esigente. L'ambiente naturale cattolico sembrava    degradarsi e sparire nel momento stesso in cui i fedeli ne avevano    più bisogno... Da qui lo sradicamento dei cattolici che    abbandonarono in massa la pratica religiosa e che si sono trovati    molto più vulnerabili di fronte alla rivoluzione culturale venuta da    Francoforte tramite gli Stati Uniti.
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1º maggio 2003: il Cardinale Claudio Hummes,    l'Arcivescovo papabile di San Paolo (Brasile), il primo da destra    seduto durante una messa insieme al presidente comunista Lula, il    secondo da destra, e il suo consulente principale, l'ex-terrorista    rosso Frei Betto, il terzo da destra. Il trio lavora in perfetta    armonia...  
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- Il parallelismo delle due    rivoluzioni culturali è stupefacente: esse sono separate l'una    rispetto all'altra da appena dieci anni; i capi politici hanno    favorito la prima, mentre i capi religiosi hanno sostenuto la    seconda o hanno lasciato fare. Tanto che c'è da chiedersi se tra    l'una e l'altra parte, non ci siano state delle connessioni. Quali    azioni richiede un mistero di iniquità così potentemente installato?    Bisogna evidentemente salvaguardare, nei nostri campi d'azione, la    cultura cattolica e mantenere in vita i resti della cristianità che    rimangono tra noi, senza cedere all'impulso generale con il pretesto    di essere al passo coi tempi. Tutto ciò presuppone una certa ascesi    che consiste nel sopprimere tutto ciò che dev'essere soppresso per    evitare di essere contaminati dalla controcultura, esattamente come    i cristiani dei primi secoli si astenevano dall'andare ai bagni e al    circo per sfuggire alla corruzione della loro epoca.
- Per concludere, sottolineiamo    l'utilità di conoscere - per combatterlo meglio - il processo di    disintegrazione così intelligentemente messo in opera dalla Scuola    di Francoforte e dai suoi discepoli. Non dobbiamo trascurare tali    dati, perché, come osserva Padre Joseph Lemann 45    nel suo libro L’entrée des Israélites dans la société française    46: «Chi non tiene conto non solo della    Provvidenza nella Storia, ma anche dell'inferno, non avrà mai che    vedute indecise e fornirà unicamente spiegazioni incomplete. Dio e    Satana si litigano il cuore dell'uomo, ciascuno di noi lo sa; ma    essi si contendono anche la direzione della società, dei suoi    sviluppi e delle sue fasi. La prima pagina della Bibbia lo rivela;    Cristo lo ha ricordato parlando della Chiesa: "Le porte dell'inferno    non prevarranno"; e da allora, la Storia di questi diciotto secoli    lascia visibilmente intravedere, sopra le nostre contese tra città,    Paesi, nazioni e razze, lo spettacolo di queste due forze giganti in    combattimento: la malizia infernale che devasta la società, e la    grazia divina che la ripara, la sostiene e la fà sempre avanzare».

Note
1    Traduzione dall'originale francese L’École de Francfort («La Scuola    di Francoforte»), a cura di    Paolo Baroni.
2    Formula di un socialista del Sessantotto. Vedere a questo proposito    il libro di Pascal Bernardin L'empire écologique («L'impero    ecologico »), e in particolar modo il capitolo V «Techniques de    contrôle non aversif (non répressif)» («Tecniche di controllo    non repressive»).
3    Il passato di questo pensatore savoiardo, ritenuto da molti uno dei    più importanti maestri del pensiero controrivoluzionario, è    tutt'altro che limpido. Egli, infatti, appartenne in gioventù alla    perniciosa sètta massonica dell'Ordine Martinista, appartenenza mai    rinnegata da de Maistre e della quale emergono alcune inquietanti    tracce in certi suoi scritti, come ad esempio ne Le serate di    Pietroburgo (N.d.T.).
4    Cfr. P. Ploncard d'Assac,    Le nationalisme français («Il nazionalismo francese»),     pag.26.
5    L'Alta Vendita era una Massoneria altolocata che dominò, durante la    prima metà del XIX secolo, le Massonerie europee. Essa si celava    dietro il commercio del carbone proveniente dal Nord Europa.
6    Pseudonimo di un agente dell'Alta Vendita.
7    Cfr. Lettera del 18 gennaio 1822; cit. in J.    Crétineau-Joly, L'Église    romaine en face de la Révolution, vol. II, pag.104.
8    Pseudonimo di un agente dell'Alta Vendita.
9    Cfr. Lettera del 9 agosto 1838; cit. in J.    Crétineau-Joly, op.    cit., vol. II, pag. 128.
10    Cfr. R. de Toledano,    The Frankfurt School, pag. 11. Trattasi di uno studio che    dimostra come è nata l'idea di rivoluzione culturale che fu pilotata    dalla Scuola di Francoforte.
11    Il creatore della polizia politica sovietica.
12    Terza Internazionale Comunista, fondata nel 1919 da Lenin e sciolta    nel 1943 da Stalin. Essa fu ricostituita a Sofia nel 1995.
13    Cfr. R. de Toledano,    op. cit., pag. 14.
14    Ibid., pagg. 14-15.
15    Ibid., pag. 15.
16    Ibid.
17    La data ufficiale della creazione fu il 3 febbraio 1923, per un    Decreto del Ministero dell'Educazione (cfr. M.    Jay Lewitt, op.    cit., pag. 10).
18    Cfr. R. Wiggershaus,    The Frankfurt School, pag. 17.
19    Cfr. M. Jay Levitt,    op. cit., pag. 175.
20    Ibid., pag. 29.
21    Ibid.
22    Uno studio sui videogames e sul loro effetto distruttivo.
23    D'ora in poi chiameremo Scuola di Francoforte l'«Istituto di Ricerca    Sociale».
24    Libro pubblicato nel 1950.
25    Movimento socialista inglese fondato nel 1883. Esso fu all'origine    del Partito Laburista.
26    Vedi J. Steinberg-P.    Goldstein, The Crisis in American Education («La crisi    dell'educazione americana»), 1995.
27    Cfr. J. Steinberg,    Report on Manchurian Children, pagg. 5-8 (uno studio del 2001).
28    Testo di H. Marcuse cit. in The Resister, Estate-Autunno    1998.
29    Parallelamente al lavoro effettuato dalla Scuola di Francoforte,    queste idee sono state sviluppate dal teorico italiano del marxismo    Antonio Gramsci (1891-1937) che visse in prigione dal 1926 fino alla    sua morte.
30    «Nel pensiero ebraico, l'insegnamento esoterico e mistico della    Kabbalah vengono generalmente associati. Nella sua accezione più    larga, questa designa le correnti esoteriche successive che si    svilupparono a partire dal periodo del Secondo Tempio e che    diventarono gli elementi dinamici della storia dell'ebraismo»     (cfr. Dictionnaire encyclopédique du judaïsme, voce «Mistica    ebraica»).
31    Cfr. The Resister, Estate-Autunno 1998, pag. 54. Sulla    dinamica di gruppo, vedi il libro di    E. Dieckermann Jr.,    Sensitivity Training and the Cult of Mind Control.
32    Cfr. T. Roszah, «La    gioventù e il grande rifiuto», in The Nation, 1968; cit.    in News Weekly, del 10 febbraio 2000.
33    Cfr. Bollettino dell'Associazione St. Pierre d'Antiochie e di    tutto l'Oriente, n° XXIII, marzo 2001, articolo «Repente-toi    Laodicée» («Pentiti Laodicea»). Ecco il testo della Sacra    Scrittura di cui si parla nell'articolo: «All'angelo della Chiesa    di Laodicea scrivi: "Così parla l'Amen, il Testimone fedele e    verace, il Principio della creazione di Dio: "Conosco le tue opere:    tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma    poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per    vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito;    non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un    miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me    oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per    coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per    ungerti gli occhi e ricuperare la vista. Io tutti quelli che amo li    rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Ecco,    sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la    porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore    lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi    sono assiso presso il Padre mio sul suo trono". Chi ha orecchi,    ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese».
34    Cfr. P. De Latil,    La pensée artificielle («Il pensiero artificiale»); cit. in    Le Robert.
35    Cfr. J. Steinberg,    op. cit., pag. 86.
36    Il Massachusetts Institute of Technology era abitualmente    denominato con la sigla M.I.T.
37    Centro britannico di studio di gruppo psicologico di cui John    Rawling Rees è stato direttore.
38    Cfr. J. Steinberg,    op. cit., pagg. 12-13. L'Autore di questo libro non è cristiano.    La frase «ogni individuo possiede una scintilla divina di    creatività», che suona un po' gnostica, dev'essere interpretata    come «ogni individuo può possedere la grazia divina»    (N.d.T.).
39    Cfr. R. de Toledano,    op. cit., pag. 26. Anche l’italiano Toni Negri si esprime con    gli stessi termini in Imperium (Rizzoli 2002) (N.d.T.).
40    Cfr. S. J. Heims,    The Cybernetics Group; J. Steinberg,    op. cit., pagg. 90-91.
41    Cfr. J. Steinberg,    op. cit., pag. 43.
42    Ibid., pag. 93.
43    Nel già citato studio di J. Steinberg ci sono altri esempi di    sceneggiature di videogames.
44    Vedi, nel già citato studio di J. Steinberg, la seconda parte    intitolata «The Killer Children: a Chronology» («L'assassino    di bambini: una cronologia»), che analizza dieci casi di bambini    uccisi da loro compagni, come quello del Liceo Columbine, a    Littleton (Colorado), del 20 aprile 1999.
45    Padre Joseph Lemann (1836-1915), era un ebreo che si era convertito    al cattolicesimo insieme al fratello Augustin. Egli è l'autore di    opere notevoli sulla Rivoluzione Francese.
46    «L'ingresso degli ebrei nella società francese», pag. 205.
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