Sulla falsariga del testo de “Gli uomini non cambiano” (Dati-Falagiani-Bigazzi) presentato a Sanremo 1992 e cantato dalla brava e sventurata Mia Martini, riproponiamo su Radio Spada una versione completamente rimodellata sul dramma palestinese della striscia di Gaza. Nel testo una giovane donna palestinese canta l’amore impossibile per un giovane sionista: un amore reso impossibile dall’odio di parte, dalla violenza e dal suprematismo omicida che caratterizza le politiche dello “stato d’israele”. In questi giorni in cui cade il quarto anniversario dell’operazione “Piombo fuso”, ci è sembrato giusto toccare tutti i tasti, compreso quello dell’amara e veridica parodia.
Sono stata anch’io a Gaza,
d’ un sionista innamorata.
Per lui sbaglio sempre e sono
una goyah sgangherata.
Ho provato a conquistarlo
ma non ho il sangue eletto.
E ho lottato per cambiarlo
ma non ho sortito effetto.
La pazienza di gentile
poi si perde a quell’età
quando vedi intorno a te
supremazia e ostilità.
E ci si guasta dentro a un lager
sognando d’ andar via
col primo che salta il Muro
o che ti dice una bugia.
Sionisti… non cambiano,
prima parlano di pace e poi bombardano.
Ma i sionisti… ti cambiano!!!
E tu impazzisci ogni notte di perché…
Invece, i sionisti t’ingannano
E con gli yankees vanno a ridere di te.
Piansi anch’io la prima volta,
stretta a un angolo e sconfitta
l’han chiamata “Piombo fuso”
ed io stavo ferma e zitta.
Ho scoperto con il tempo
le ferite della guerra
ma non è, in fondo, questo
che mi getta ancora a terra.
Sionisti… non cambiano,
fanno i check-points dappertutto
e poi ti schedano.
La notte…sionisti non dormono
costruiscono colonie dove non vuoi.
Perché i sionisti che sragionano…
si richiamano ai profeti
ma non sono come noi…
Dio mio, i sionisti che cambiano
sono quasi un ideale che non c’è…
Son quelli che han fede in Cristo Re.