Se domandassimo all'"uomo della strada" quali sono le Monarchie attualmente esistenti in Europa ci risponderebbe sicuramente "Regno Unito , Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e Norvegia". Qualcun altro più informato aggiungerebbe " Liechtenstein , Lussemburgo , Principato di Monaco". Ma queste monarchie sono davvero Monarchie (con la "M" maiuscola) ? Analizziamone una per una per vedere se rispecchiano ciò che è la vera Monarchia , Tradizionale e legittima:
Qual è l'attuale "Famiglia reale britannica"?:
La famiglia reale britannica (inglese: British Royal Family) è composta dai parenti stretti del Sovrano del Regno Unito. Comunemente, il termine è anche applicato allo stesso gruppo di persone come membri della famiglia reale degli altri reami del Commonwealth (come ad esempio il Canada o l'Australia). I membri della famiglia reale appartengono per nascita o per matrimonio al Casato di Windsor.
Anche se nel Regno Unito non esiste una definizione strettamente giuridica o formale di chi è o non è membro della famiglia reale, i detentori del trattamento di "Maestà" e "Altezza Reale" sono sempre membri e in particolare questi sono: il Sovrano, la/il consorte del Sovrano, le/i consorti dei Sovrani precedenti, i figli del Sovrano, i nipoti in linea maschile del Sovrano, le mogli dei figli e le mogli dei nipoti in linea maschile del Sovrano.
I membri della famiglia reale britannica nel corso della storia hanno rappresentato il Sovrano in varie occasioni ufficiali, eventi pubblici o come viceré in tutto l'impero britannico, a volte anche per lunghi periodi. Oggi, spesso svolgono funzioni cerimoniali sia nel Regno Unito che all'estero per conto del Sovrano, ma, diversamente dal sovrano stesso, non hanno alcun ruolo costituzionale negli affari di governo. Questo vale anche per gli altri reami del Commonwealth, anche se la famiglia, in questo caso, rappresenta il sovrano come capo di Stato di quel determinato Paese e non del Regno Unito.
Fin qui "tutto ok" ma ci sono dei punti da sottolineare per capire come e perché i Windsor seggono sul Trono del Regno Unito:
Tra Rivoluzione, usurpazione e Massoneria
Giacomo II Stuart (Londra, 14 ottobre 1633 – Saint-Germain-en-Laye, 16 settembre 1701) legittimo Re d'Inghilterra, Scozia, Irlanda e Re titolare di Francia dal 1685 . Attualmente è l'ultimo monarca cattolico che ha regnato sui tre regni britannici. Come Re di Scozia è conosciuto con il nome di Giacomo VII.
Dopo che la sua nomina venne avallata dal Parlamento, che gli promise gli stessi contributi che erano spettati a suo fratello e predecessore, alcuni parlamentari cominciarono a diffidare della sua politica religiosa apertamente filo-cattolica e lo accusarono di "dispotismo", arrivando a deporlo illegittimamente ed a costringerlo all'esilio durante quella che è passata alla storia con il ridicolo nome di Gloriosa Rivoluzione. Il Parlamento inglese (Protestante), senza nessun diritto ne giusto motivo, lo dichiarò decaduto l'11 dicembre 1688, quello scozzese, forzato dal precedente, l'11 aprile 1689. Suo successore non fu il primogenito maschio Giacomo Francesco Edoardo, Cattolico, ma la figlia protestante Maria "II", che regnò dopo l'usurpazione affiancata dal marito Guglielmo III d'Orange. I due sovrani vennero riconosciuti dal Parlamento (Protestante) e cominciarono a regnare nel 1689.
Il legittimo Re d'Inghilterra , Scozia e Irlanda Giacomo II Stuart
La dinastia degli usurpatori:
Giacomo venne esiliato, ma tentò ben presto di recuperare il suo legittimo Trono perduto: nel 1689 sbarcò nell'Irlanda Cattolica, da dove progettò di riuscire a giungere a Londra guidando i suoi sostenitori, che presero il nome di giacobiti (legittimisti). Nonostante avesse raccolto attorno a sé un folto esercito, finanziato in larga parte dal cugino francese Luigi XIV, Giacomo II venne sconfitto nella battaglia del Boyne, presso Dublino, e dovette fare ritorno in Francia, dove visse sino alla fine dei suoi giorni.
Maria "II", protestante, una volta salita sul Tono usurpato regnò congiuntamente al marito e primo cugino Guglielmo III (mal visto dalla maggior parte dei sudditi), che divenne unico regnante dopo la sua morte. Maria, sebbene sovrana non esercitò il suo potere durante la maggior parte del suo regno: governò, tuttavia, mentre il marito si trovava sul continente per combattere contro gli eserciti del Re Sole.
Maria "II"
Gugliemo III d'Orange, in olandese Willem Hendrik van Oranje-Nassau, anche noto come Guglielmo "III" d'Inghilterra, Guglielmo "II" di Scozia e Guglielmo "I "d'Irlanda (Binnenhof, L'Aia, 14 novembre 1650 – Kensington Palace, Londra, 8 marzo 1702), sposatosi a Londra con Maria "II" il 4 novembre 1677, come membro d’una casata protestante, prese parte a molte delle guerre sul Continente contro il Cattolico Luigi XIV di Francia, il Re Sole. Molti protestanti vedevano in Guglielmo il campione della loro difesa; ciò era in parte dovuto alla sua abilità di aver usurpato la Corona d’Inghilterra, dove la maggior parte dei parlamentari (di religione Protestante) erano spaventati dal probabile ritorno all'unica vera fede, il Cattolicesimo, e dell’influenza papale, sebbene altre ragioni per il suo successo furono senza dubbio il suo efficiente esercito mercenario ed una flotta quattro volte più grande della famosa Invincibile Armata spagnola. Il suo regno segnò l’inizio della decadenza della Corona britannica, con il passaggio dalla forma di Monarchia Tradizionale esercitata dagli Stuart al sistema parlamentare della Casa d’Hannover dove il sovrano è un mero simbolo, un parassita il quale mantiene un patto col lo strapotere parlamentare .
Con la morte di Maria "II" nel 1694, anche i pochi che nutrivano un qualche tipo di attaccamento per Guglielmo vennero meno, ed egli da quel momento in poi sarà considerato sempre più uno straniero.
Guglielmo proseguì la sua politica antifrancese/anticattolica, già ben congegnata nel periodo olandese e riuscì a trascinare l’Inghilterra nella lotta. Di conseguenza risultavano essere schierati, contro Luigi XIV, l’Impero, le Province Unite, l’Inghilterra, la Spagna e la Savoia. La guerra ebbe fasi alterne: Guglielmo combatté vittoriosamente a Steenwerck (3 agosto 1692), con sfavorevole esito invece a Landen (19 luglio 1693) e , nel 1695, riuscì a prendere Namur. Il Trattato di Ryswick (Rijswijk), nel 1697, coronava i suoi tenaci sforzi contro la Francia, poiché la politica di Luigi XIV veniva nettamente fermata.
Guglielmo, pochi anni dopo la morte della moglie, si trovò impegnato in una serie di negoziati segreti col suo ex-nemico Luigi XIV (uno degli errori del Re Sole) per accordarsi su una divisione dei territori spagnoli senza ricorrere alle armi. Intanto la morte del principe di Baviera aveva reso nullo il primo trattato di spartizione della Spagna, concluso nel 1698 con Luigi XIV e Guglielmo dovette dunque ricominciare da capo. Durante l’estate del 1699 fu negoziato un secondo trattato di spartizione. Tale politica di accordo con la Francia fallì quando morì il re di Spagna (novembre 1700), il quale decise di lasciare per testamento tutti i suoi territori al nipote di Luigi XIV, Filippo d'Angiò. Il re di Francia decise di violare gli accordi clandestini fatti e di accettare la legittima offerta. Guglielmo, pur essendo conscio della debolezza della sua posizione in Inghilterra, si volse allora a preparare una nuova guerra, dimostrando la più grande abilità politica nel condurre con sottili minacce allo stesso Parlamento ad accogliere il suo piano contro Luigi XIV.
Quando il parlamento si riunì nel febbraio 1701, l’interesse della sessione era tuttavia concentrato sul problema della successione inglese, che era diventato acuto per la morte dell’unico figlio sopravvissuto della principessa Anna (un'altra figlia Protestante di Giacomo II) , il duca di Gloucester (luglio 1700). Fu votato l’Act of Settlement che riconosceva la successione hannoveriana, e limitava i poteri reali con certe clausole, che erano un deliberato biasimo del modo di agire di Guglielmo come Re (giugno 1701). Quest’ultimo fece un gioco di attesa con abilità consumata, conservando la sua calma pur di fronte all’evidente provocazione dell’Act of Settlement, e continuando invece il suo serrato armeggio diplomatico in Europa contro la Francia. Nel settembre morì Giacomo II e Luigi XIV riconobbe « il vecchio pretendente » Giacomo III, disconoscendo così gli impegni ottenuti con il ricatto col trattato di Rijswijk. Con questa mossa Luigi XIV fece il gioco di Guglielmo: le elezioni del novembre in Inghilterra fecero tornare in Parlamento uomini (Protestanti) pronti a sostenere il Guglielmo in una politica vigorosa, e sul principio del 1702 Guglielmo ottenne il pieno appoggio del Parlamento (Protestante) e fondi sufficienti per mantenere 40. 000 uomini.
Il 21 febbraio 1702, mentre cavalcava ad Hampton Court, si ruppe la clavicola sinistra a seguito di una caduta dal suo cavallo. Tale frattura fu causa di una polmonite, che lo portò poi alla morte l'8 marzo 1702.
Gugliemo III d'Orange
Alla morte di Guglielmo li succedette Anna Stuart (6 febbraio 1665 – 1º agosto 1714) sorella di Maria "II". Anna soffriva della sindrome di Hughes, che le rendeva estremamente difficile portare a termine gravidanze. L'incapacità prima di Maria e poi di Anna di generare un figlio che sopravvivesse fino all'età adulta provocò una nuova crisi di successione, perché in assenza di un erede protestante, suo padre Giacomo II o il figlio da lui avuto nel suo secondo matrimonio avrebbero avuto più facilità a riottenere il loro legittimo Trono.
Fu per questa ragione che il Parlamento (Protestante) approvò una legge di successione che escludeva tutti i discendenti degli Stuart Cattolici, designando al loro posto gli Hannover. L'Inghilterra costrinse la Scozia ad accettare questa scelta (che anche solo per ciò diviene illegittima e non valida), giungendo nel 1707 all'unificazione dei due regni con l'Atto di Unione.
La salute di Anna peggiorò nel corso del 1713. Anna soffriva di gotta, e fu colpita da erisipela, che le causò un ascesso e febbre che la condussero alla morte il 1º agosto 1714. Fu sepolta nell'abbazia di Westminster. L'erede designata dall'Act of Settlement del 1701, Sofia del Palatinato, era morta poco prima, l'8 giugno; la corona andò quindi a suo figlio, che divenne, sempre in modo illegittimo in quanto la Corona che andava a cingere era il frutto dell'usurpazione del 1688, "re" di Gran Bretagna con il nome di Giorgio "I". Nonostante avessero il sostegno di una parte dei tory, i pretendenti cattolici, tra cui Giacomo Francesco Edoardo Stuart, vennero ingiustamente ignorati a causa della preponderanza Protestante, ma la successione di Giorgio non fu mai in pericolo dal punto di vista Parlamentare . Due sollevazioni a favore degli Stuart (legittimi Sovrani), nel 1715 e nel 1719, sfortunatamente fallirono.
Anna Stuart
Il Casato di Hannover
Con Giorgio "I" di Hannover (Osnabrück, 28 maggio 1660 – Osnabrück, 11 giugno 1727) inizia la discendenza che ancora oggi , grazie all'usurpazione precedentemente sottolineata, occupa un Trono non loro , ne per legittimità di sangue ne per legittimità istituzionale. I primi membri del Casato di Hannover si dimostrarono tuttavia dei Sovrani con qualche qualità restando comunque illegittimi.
Giorgio "I" appoggiò la formazione della così detta Massoneria moderna nata nel 1717 a Londra. Tale legame tra la famiglia reale inglese e la Massoneria, che si salderà poco tempo più tardi, rimane tutt'oggi viva ed è il motivo principale che ha permesso la sopravvivenza della monarchia (illegittima) britannica fino ad oggi. Da allora, anche il Parlamento , di maggioranza Protestante , si saturò di membri della Massoneria fino a diventarne un vero e proprio organo congiunto.
Giorgio "I" di Hannover
Dopo la morte di Giorgio "I" i suoi successori portarono avanti il loro governo volto alla supremazia britannica sull'Europa e sulle Colonie avvalendosi dei poteri occulti comunemente conosciuti sotto il nome di Massoneria o Società Segrete:
Giorgio "II" Augusto di Hannover (Hannover, 10 novembre 1683 – Londra, 25 ottobre 1760
) . Figlio di Giorgio I , gli succedette dopo la sua morte l'11 Giugno 1727. Nel 1737, con l'iniziazione del principe del Galles Federico Luigi di Hannover (figlio di Giorgio II), si ebbe a tutti gli effetti il primo massone inglese di sangue reale; ciò consolidò il legame tra la famiglia reale britannica e la Massoneria, tuttora in vigore. Da allora il Capo della famiglia reale detiene il titolo di Gran Maestro della Gran Loggia Unita d'Inghilterra .
Giorgio "II" Augusto di Hannover
Giorgio "III" di Hannover (Londra, 4 giugno 1738 – Londra, 29 gennaio 1820). Figlio Federico Luigi di Hannover (morto nel 1751) salì sul Trono alla morte del nonno Giorgio "II" il 25 Ottobre 1760. Affiliato alla Gran Loggia Unita d'Inghilterra , ne fu talmente condizionato e controllato da divenire una marionetta impotente durante la Guerra d'Indipendenza Americana che lo condusse alla perdita delle 13 Colonie. Appoggiò le sovversioni rivoluzionarie nel continente europeo nella seconda metà del XVIII secolo, in particolare la Rivoluzione francese. Di tale rivoluzione divenne poi nemico perché divenuta incontrollabile. E' il responsabile del così detto "Atto d'Unione" del 1800 che fuse il Regno d'Irlanda ed il Regno di Gran Bretagna (il quale era a sua volta, risultato dell'unione tra Inghilterra e Galles e la Scozia sancita nel 1707) creando così il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, con effetto dal 1º gennaio 1801. Con questo atto centralizzò lo stato e soffocò le tradizionali autonomie scozzesi e irlandesi.
Giorgio "III" di Hannover
Giorgio "IV" di Hannover (12 agosto 1762 – 26 giugno 1830) . Figlio di Giorgio III , Reggente dal 1811 , salì al Trono il 29 Gennaio 1820. Gran Maestro della Gran Loggia Unita d'Inghilterra dal 1792 e Gran Maestro della Gran Loggia di Scozia dal 1806, ebbe un ruolo chiave nel far valere le pretese britanniche al Congresso di Vienna attraverso l'operato dei framassoni nonché ministri Robert Stewart, marchese di Londonderry e visconte Castlereagh – Arthur Wellesley, duca di Wellington (amico fidato di Nathan Mayer Rothschild ) – Robert Banks Jenkinson, II conte di Liverpool – George Hamilton Gordon, IV conte di Aberdeen – Henry John Temple, III visconte Palmerston – Edward Gibbon Wakefield. Il suo operato fu cruciale nel minare le sorti della Restaurazione.
Giorgio "IV" di Hannover
Guglielmo "IV" di Hannover (Buckingham Palace, 21 agosto 1765 – Castello di Windsor, 20 giugno 1837). Guglielmo, era figlio di Giorgio "III" e fratello di Giorgio "IV". Di carattere generalmente debole, diede segni di "reazione" scegliendo il Primo Ministro nel 1834 contro il parere del Parlamento. Ovviamente, come tradizione di famiglia, fu iniziato alla Massoneria nella Gran Loggia Unita d'Inghilterra . Fu un forte simpatizzante della Rivoluzione francese del 1830 , anche se seppe far buon viso a cattivo gioco con la famiglia Reale di Francia costretta all'esilio. Morto senza eredi, il trono inglese passò alla nipote Vittoria.
Guglielmo "IV" di Hannover
Alexandrina Victoria del Regno Unito conosciuta semplicemente come "regina" Vittoria (Londra, 24 maggio 1819 – Isola di Wight, 22 gennaio 1901). Figlia del Principe Edoardo Augusto, Duca di Kent e Strathearn, che era il quarto figlio del Re Giorgio "III". Non potendo diventare membro della Massoneria londinese in quanto donna, collaborò strettamente con alti membri della Massoneria tra i quali spiccano i nomi di Benjamin Disraeli , Lord Palmerston (che aveva già servito i due precedenti sovrani), e William Ewart Gladstone : Benjamin Disraeli (1804-1881), più noto come Sir Beaconsfield, figlio di ebrei ferraresi , menzionato come massone da Eugen Lennhoff nel Dizionario Massonico francese, scriveva nel suo romanzo Coningsby (1844): «Il mondo è governato da tutt'altri personaggi che neppure immaginano coloro il cui occhio non giunge dietro le quinte» . E in un discorso tenuto ad Aylesbury il 20 novembre 1876: «I governi di questo secolo non sono in relazione solamente con governi. imperatori, re e ministri, ma anche con le società segrete, elementi di cui si deve tener conto e che all'ultimo momento possono annullare qualsiasi accordo, che possiedono agenti ovunque, agenti senza scrupoli che spingono all'assassinio, in grado, se necessario, di provocare un massacro» . Benjamin Disraeli , Moses Montefiore e i Rothschild si accordarono e nel 1843 fondarono il B'nai Brith, gran loggia del Rito Scozzese per gli ebrei residenti negli Stati Uniti. Il B'nai Brith ebbe quartiere generale al n. 456 di Grand Street a Manhattan, nella casa di Joseph Seligman, commerciante di tessuti. Seligman è un nome che si incontra ancora a Wall Street con quello dei sionisti contemporanei Belmont, Loeb, Schiff e Lazard.
Benjamin Disraeli
William Ewart Gladstone (Liverpool, 29 dicembre 1809 – Castello di Hawarden, 19 maggio 1898), Primo Ministro del Regno Unito quattro volte: dal 3 dicembre 1868 al 20 febbraio 1874, dal 23 aprile 1880 al 23 giugno 1885, dal 1 febbraio al 25 luglio 1886 e dal 15 agosto 1892 al 5 marzo 1894, massone di alto grado , rispondeva e ubbidiva al framassone Henry John Temple, terzo visconte Palmerston , comunemente conosciuto come Lord Palmerston (Westminster, 29 ottobre 1784 – 18 ottobre 1865), il quale era capo della massoneria inglese. Nel 1848 Lord Palmerston, con il consenso della Regina Vittoria, annunciava i lineamenti della nuova Europa con la distruzione dell’Impero Asburgico e dello zarismo russo, nonché l’unificazione dell’Italia sotto il governo massonico.
William Ewart Gladstone
Nell'autunno 1850 Gladstone fu inviato a Napoli dallo stesso Palmerston con precise indicazioni sovversive contro la Corona dei Borbone delle Due Sicilie ed il loro Governo ( Ufficialmente disse di essersi recato a Napoli a causa di una malattia agli occhi della figlia). Gladstone soggiorno a Napoli per circa quattro mesi tra l'autunno del 1850 e l'inverno del 1851, rientrato in patria nel febbraio di quell'anno, scrisse due missive, sostenendo di aver visitato alcune carceri napoletane, rimanendo scioccato dalle condizioni in cui versavano i detenuti. Il politico britannico, intenzionato a dimostrare che lo stato dei Borbone delle Due Sicilie si trovasse in una terribile situazione sociale, si espresse così:
« Non descrivo severità accidentali, ma la violazione incessante, sistematica, premeditata delle leggi umane e divine; la persecuzione della virtù, quand'è congiunta a intelligenza, la profanazione della religione, la violazione di ogni morale, sospinte da paure e vendette, la prostituzione della magistratura per condannare uomini i più virtuosi ed elevati e intelligenti e distinti e culti; un vile selvaggio sistema di torture fisiche e morali. Effetto di tutto questo è il rovesciamento di ogni idea sociale, è la negazione di Dio eretta a sistema di governo. » |
(William Gladstone) |
Palmerston e il sottoposto Gladstone ebbero un posto di rilievo nel nefasto processo di Unità d'Italia.
Palmerston, infatti, si adoperò ad appoggiare la conquista delle Due Sicilie e la caduta degli altri Stati legittimi d'Italia (Lombardo-Veneto, Ducati Emiliani ecc) . il governo Palmerston finanziò la spedizione dei Mille di Garibaldi con più 3 milioni di franchi francesi più un'innumerevole quantità di Piastre turche raccolte dalle varie logge massoniche , lo stesso Garibaldi, in un incontro pubblico a Londra, dichiarò che senza l'aiuto del governo inglese, non avrebbe mai potuto passare lo stretto di Messina. Palmestron , con il suo atteggiamento "indipendente" in quanto agiva senza chiedere consensi ne al Parlamento ne alla Regina Vittoria, misero in imbarazzo i coniugi reali difronte alle altre corti europee.
Il visconte Palmerston, primo ministro nel 1855–58 e nel 1859–65
Il lungo regno della regina Vittoria ( durò più di 63 anni ) venne caratterizzato da complotti massonici (si ricordi anche il complotto ai danni dell'Impero Russo durante la Guerra di Crimea) a danno dell'Europa Cristiana e Cattolica, da un espansionismo coloniale ai danni di altri popoli (fu la prima a fregiarsi del titolo di imperatrice d'India), che portarono il Regno Unito ai vertici delle grandi potenze. Vittoria aveva una passione per lo spiritismo e praticava sedute spiritiche con gli altri membri della famiglia reale. Essa fu l'ultimo sovrano britannico del Casato di Hannover, poiché il suo successore, nonché suo figlio, appartiene alla Casa dei Sassonia-Coburgo-Gotha, ossia la casata del padre.
Edoardo "VII" di Sassonia-Coburgo-Gotha
Dal Casato di Sassonia-Coburgo-Gotha al Casato di Windsor
Dal 1914 al 1918 la Gran Bretagna fu in guerra con la Germania. L'imperatore Guglielmo II era il primo cugino del re. La regina Mary, sebbene inglese in linea materna, era la figlia del Duca di Teck, un discendente della tedesca Casa reale dei Württemberg. Il nonno paterno del re era il Principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.
Il 17 luglio 1917 Giorgio "V" indisse un Concilio (Order-in-Council) cambiando il nome della casa reale britannica dalla tedesca casa di Sassonia-Coburgo-Gotha in Windsor. Egli adottò Windsor come cognome per tutti i discendenti della regina Vittoria che vivessero nel Regno Unito, escluse donne in spose ad altri casati e loro discendenti.
Il suo comportamento durante la prima guerra mondiale fu improntato all'aumento del sentimento nazionalista , ugualmente ispirato dalla moglie. Durante gli anni difficili della Rivoluzione russa, come secondo i piani orditi fin dal 1848 da Lord Palmestron , decise non solo di appoggiare la rivoluzione ma anche di non concedere l'ospitalità allo zar di Russia, Nicola II, suo cugino, che fu poi assassinato con la sua famiglia per mano dei bolscevichi rivoluzionari a Ekaterinburg nel 1918.
Giorgio "V" di Sassonia-Coburgo-Gotha divenuto poi di Windsor
Edoardo "VIII" di Windsor
Giorgio "VI" con le insegne
massoniche di Gran Maestro della Gran Loggia Unita (1939).
Egli venne iniziato alla Naval Lodge nº 2612 nel dicembre del 1919.
Evento centrale del suo regno fu la
seconda guerra mondiale, combattuta dalla Gran Bretagna, alleata della Francia e poi degli Stati Uniti, contro l’Asse Roma-Berlino. Durante tutta la guerra, e in modo particolare durante il difficile periodo dei bombardamenti su Londra, seppe sfruttare l'occasione per infondere un maggior sentimento nazionalista nei suoi sudditi, con i suoi discorsi radiofonici riuscì a tenere alto il morale del paese durante la resistenza all'attacco subito dalla Germania nazista.
Nel dopoguerra , grazie alle amicizie con la famiglia Rothschild , fu tra i principali promotori della ripresa economica del Regno Unito. Nel periodo precedente allo scoppio della guerra si recò in Canada e da lì visitò gli Stati Uniti dove incontrò il framassone e Presidente Roosevelt.
Giorgio VI vide inoltre l'inizio del processo di dissoluzione dell'Impero coloniale Britannico e del predominio della potenza britannica, processo che si concluderà però sotto il regno della figlia Elisabetta II in favore degli U.S.A. .
Durante il suo Regno emerse una figura oscura uscita dalla loggia, Sir Winston Leonard Spencer Churchill (Woodstock, 30 novembre 1874 – Londra, 24 gennaio 1965):
Nella prima metà del XX secolo Churchill è stato un tassello nel mosaico di quanti hanno provocato la morte, la schiavitù, la miseria di decine di milioni di persone. Egli, portò a termine le missioni, affidategli dai suoi capi, col sanguefreddo del criminale cosciente dei propri delitti, come confessò nelle sue“Memorie”,riferendosi al Trattato con Stalin, a Mosca (1944), quando, in nome dell’Inghilterra e alleati consegnò i paesi del sud-est Europa nelle mani del mostro rosso.Personalmente, non era favorevole al comunismo. Anzi, nel 1919, protestò contro il “Consiglio dei Cinque” diretto da Wilson, perché non intervenne per tempo a favore degli anticomunisti russi, dando modo alla vittoria dei rossi di Mosca. Allora, Churchill pubblicò nel periodico “The Aftermath”, un articolo in cui affermava:«Il momento colto dal Supremo “Consiglio dei Cinque” per prendere questa decisione (di dare appoggio agli anticomunisti russi) è stato esattamente quello che non serviva più a nulla. Nello spirito del Consiglio era sempre esistito ed esisteva, nell’estate del 1919, scetticismo nei confronti degli avversari del bolscevismo, dato che era alimentato da false informazioni sul governo di Mosca e della Terza Internazionale, e manifestava un vero desiderio di intendersi con gli estremisti di Mosca...».Tuttavia, eseguendo gli ordini della massoneria, di cui era membro, come tutti i capi politici inglesi di oggi, poiché senza essere massoni nessuno può figurare nella politica di Albione, Churchill agì sempre a favore del comunismo e dell’internazionale ebraica. È lui che lanciò l’espressione di “Cortina di Ferro” alla frontiera che divide il mondo comunista dal mondo "libero"; lui stesso contribuì alla creazione della stessa Cortina. È sua la celebre frase: «Mentre il capitalismo occidentale non ha potuto distribuire in modo uguale la ricchezza tra i cittadini dei suoi paesi, il comunismo ha il merito di distribuire in modo eguale la miseria nei paesi da esso dominati». Non si può dubitare dell’acutezza delle parole di Churchill, benché sempre contraddette dai suoi fatti. Churchill si era fatto notare durante la guerra dei Boeri nel 1900. Essa fu scatenata dall’Inghilterra contro gli olandesi per impossessarsi delle miniere d’oro e diamanti. Traditi da uno dei loro, il generale Smuts, i Boeri perdettero la guerra e i loro paesi furono occupati dagli inglesi, anche se, dopo anni di lotta, i Boeri riuscirono ad ottenere il controllo del Sudafrica all’interno del Commonwealth. La fama di Churchill salì durante la prima guerra mondiale, quando fece adottare le auto-blinde. La vittoria nella prima guerra fu, in realtà, la prima grande sconfitta del mondo cristiano, che perdette milioni di uomini, soffrì mutilazioni enormi e favorì la vittoria del comunismo in Russia e in tutta l’Europa. Churchill nutriva un odio viscerale contro il popolo tedesco, odio comune a molti inglesi, nonostante l’affinità razziale e di lingua tra inglesi e tedeschi, e che la famiglia Reale britannica sia di origine tedesca (Hannover), e nonostante che gli interessi del popolo inglese coincidessero con quelli tedeschi. Questa inimicizia può spiegarsi solo per l’influsso degli ebrei. Basta che un ebreo e massone, come Max Aitkens, conosciuto come Lord Beaverbrock, o un periodista massone come il ridicolo “Cassandra”, oppure che il “Jewish Chronicle” di Londra comincino a gracchiare contro i tedeschi, e tutti gli inglesi entrano in stato di allarme. Gli inglesi sono più” attenti a ciò che avviene in Germania più che a quanto accade nella propria terra, ed essi vedono con gelosia la Germania rinata dalle sue ceneri, grazie al cattolico Adenhauer, pur tra enormi difficoltà politiche ed economiche, mentre l’impero inglese, nel dopoguerra, è stato quasi sempre all’orlo del fallimento. Il giudaismo e la massoneria sfruttarono l’odio insano di Churchill contro la Germania e contro Hitler. Lo stesso Charnberlain, benché massone (senza essere massone non avrebbe potuto essere primo Ministro!), e benché nemico della Germania, non era tuttavia un anti-tedesco tanto viscerale quanto Churchill, e aveva capito che era interesse di entrambi i paesi quello di evitare la guerra. Quando a Monaco cercò un accordo con Hitler (1938), l’opposizione della giudeo-massoneria, trasferì l’incarico del Governo a Churchill. A fianco di Roosevelt, Churchill fu il principale responsabile del tradimento dell’Occidente (forse per questo, nel 1953, ebbe il massonico Premio Nobel... in letteratura!).Suo capolavoro fu l’accordo segreto con Stalin, a Mosca, nell’ottobre 1944; accordo che costò la libertà di cinquanta milioni di cittadini dell’Europa Orientale, ai quali Churchill e Alleati avevano promesso di poter scegliere il governo che desideravano. Churchill persino si vantò nel parlare di questo “patto” nelle sue “Memorie”. Con questo affare criminale, fu tradita la Romania, alleata dell’Inghilterra, che le aveva garantito le frontiere contro qualsiasi invasione sovietica. Nel 1940, questo Trattato fu annullato da Churchill, e i sovietici si impadronirono della Bessarabia e della Bucovina. Churchill pubblicò, su “Le Figaro” del 13 novembre 1953, le memorie del suo viaggio a Mosca nel 1944. Con una sincerità degna di miglior causa, racconta le modalità con cui furono regolati, in tale occasione, gli accordi di spartizione del potere tra Gran Bretagna e i sovietici, indipendentemente dagli Stati Uniti. Questa spartizione, molto simile ad altre spartizioni del tempo, è designata col nome di “predominio” ed espressa in percentuali: 90%di predominio sovietico in Romania, in cambio del 90% del predominio britannico in Grecia;75% di predominio sovietico in Bulgaria, e uguale predominio degli alleati in Ungheria e Jugoslavia. Al momento di concludere il patto, queste cifre furono scarabocchiate da sir Winston Churchill su un pezzo di carta. Churchill protese la carta davanti a Stalin - racconta lui stesso - e annota: «Ci fu un momento di esitazione. Poi, Stalin prese il suo lapis azzurro e tracciò una linea marcata in segno di approvazione e me lo restituì. Tutto fu regolato in un tempo minore di quello necessario per scriverlo».
Nell’agosto 1941 la “Carta Atlantica” proclamava “il diritto di ogni popolo a eleggere la forma di governo sotto il quale voleva vivere”.
Nel gennaio 1942, la dichiarazione delle Nazioni Unite prendeva atto dei princìpi della “Carta Atlantica”.
Nel febbraio 1945 nei protocolli dei lavori della “Conferenza di Yalta” veniva dichiarato che, dopo la “liberazione” dell’Europa, le potenze signatarie si impegnavano a stabilire, quanto più presto possibile, tramite libere elezioni, “Governi che fossero espressione della volontà dei popoli”.
Tra i diritti sovrani dei governi che fossero espressione della volontà dei popoli e il sistema dei “predomini”, la differenza è tanto grande che viene esclusa qualsiasi possibilità di confusione o controversia. Allora ci si domanda: dove sta la vera posizione della Gran Bretagna? Nelle dichiarazioni pubbliche solenni o nel pezzo di carta approvato col lapis azzurro?
Churchill aggiunge nelle sue “Memorie”: « Ci fu un lungo silenzio. Il foglio tracciato con l’azzurro rimase al centro della tavola. Alla fine, io osservai: Non sarà giudicato un po’ cinico il modo troppo libero con cui abbiamo regolato questi affari dai quali dipende la sorte di milioni di esseri? Bruciamo questo foglio?
No, difendiamolo! disse Stalin». Lo scritto incontrò, in seguito, la più larga pubblicità nelle “Memorie” del Premio Nobel di Letteratura del 1953. I milioni di esseri umani, la cui sorte fu decisa da Churchill, si sono chiesti: «Chi era cinico nell’ottobre 1944 ha cessato di esserlo nel 1953? L’idea di ripartizione genocida, regalata dalla “flemma” di Churchill, ha una conferma nella “Carta Atlantica” e nella “Dichiarazione delle Nazioni Unite”.
Il tradimento e il delitto di Churchill, nel 1944, furono approvati dagli Stati Uniti e dalla Francia nella grande Conferenza di Ginevra nel 1955, quando i “venerabili fratelli” Eisenhower, Edgard Faure e Antony Eden si riunirono coi criminali del Kremlino, Bulganin e Krusciov per definire la sorte dell’Est Europa e porre le basi al tradimento genocida pianificato come “coesistenza pacifica” e “spirito di Ginevra”, e più tardi “spirito di Campo David”, che altro non è se non lo spirito di tradimento giudeo-massonico a favore del comunismo. Altro inqualificabile crimine di Churchill fu la consegna ai sovietici e ai comunisti di Tito di oltre 200.000 anticomunisti cosacchi, russi, serbi, sloveni, croati, e altri che avevano lottato contro il bolscevismo a fianco dei tedeschi e, alla fine della guerra, si erano rifugiati in Austria con le loro famiglie e i loro sacerdoti. Questi rifugiati si trovarono nel territorio occupato dalle truppe britanniche. Tra loro combattevano 37 generali, 167 colonnelli, e circa 5000 ufficiali, oltre le migliaia e migliaia di donne, bambini, anziani e sacerdoti.
Nel dopoguerra , grazie alle amicizie con la famiglia Rothschild , fu tra i principali promotori della ripresa economica del Regno Unito. Nel periodo precedente allo scoppio della guerra si recò in Canada e da lì visitò gli Stati Uniti dove incontrò il framassone e Presidente Roosevelt.
Giorgio VI vide inoltre l'inizio del processo di dissoluzione dell'Impero coloniale Britannico e del predominio della potenza britannica, processo che si concluderà però sotto il regno della figlia Elisabetta II in favore degli U.S.A. .
Durante il suo Regno emerse una figura oscura uscita dalla loggia, Sir Winston Leonard Spencer Churchill (Woodstock, 30 novembre 1874 – Londra, 24 gennaio 1965):
Nella prima metà del XX secolo Churchill è stato un tassello nel mosaico di quanti hanno provocato la morte, la schiavitù, la miseria di decine di milioni di persone. Egli, portò a termine le missioni, affidategli dai suoi capi, col sanguefreddo del criminale cosciente dei propri delitti, come confessò nelle sue“Memorie”,riferendosi al Trattato con Stalin, a Mosca (1944), quando, in nome dell’Inghilterra e alleati consegnò i paesi del sud-est Europa nelle mani del mostro rosso.Personalmente, non era favorevole al comunismo. Anzi, nel 1919, protestò contro il “Consiglio dei Cinque” diretto da Wilson, perché non intervenne per tempo a favore degli anticomunisti russi, dando modo alla vittoria dei rossi di Mosca. Allora, Churchill pubblicò nel periodico “The Aftermath”, un articolo in cui affermava:«Il momento colto dal Supremo “Consiglio dei Cinque” per prendere questa decisione (di dare appoggio agli anticomunisti russi) è stato esattamente quello che non serviva più a nulla. Nello spirito del Consiglio era sempre esistito ed esisteva, nell’estate del 1919, scetticismo nei confronti degli avversari del bolscevismo, dato che era alimentato da false informazioni sul governo di Mosca e della Terza Internazionale, e manifestava un vero desiderio di intendersi con gli estremisti di Mosca...».Tuttavia, eseguendo gli ordini della massoneria, di cui era membro, come tutti i capi politici inglesi di oggi, poiché senza essere massoni nessuno può figurare nella politica di Albione, Churchill agì sempre a favore del comunismo e dell’internazionale ebraica. È lui che lanciò l’espressione di “Cortina di Ferro” alla frontiera che divide il mondo comunista dal mondo "libero"; lui stesso contribuì alla creazione della stessa Cortina. È sua la celebre frase: «Mentre il capitalismo occidentale non ha potuto distribuire in modo uguale la ricchezza tra i cittadini dei suoi paesi, il comunismo ha il merito di distribuire in modo eguale la miseria nei paesi da esso dominati». Non si può dubitare dell’acutezza delle parole di Churchill, benché sempre contraddette dai suoi fatti. Churchill si era fatto notare durante la guerra dei Boeri nel 1900. Essa fu scatenata dall’Inghilterra contro gli olandesi per impossessarsi delle miniere d’oro e diamanti. Traditi da uno dei loro, il generale Smuts, i Boeri perdettero la guerra e i loro paesi furono occupati dagli inglesi, anche se, dopo anni di lotta, i Boeri riuscirono ad ottenere il controllo del Sudafrica all’interno del Commonwealth. La fama di Churchill salì durante la prima guerra mondiale, quando fece adottare le auto-blinde. La vittoria nella prima guerra fu, in realtà, la prima grande sconfitta del mondo cristiano, che perdette milioni di uomini, soffrì mutilazioni enormi e favorì la vittoria del comunismo in Russia e in tutta l’Europa. Churchill nutriva un odio viscerale contro il popolo tedesco, odio comune a molti inglesi, nonostante l’affinità razziale e di lingua tra inglesi e tedeschi, e che la famiglia Reale britannica sia di origine tedesca (Hannover), e nonostante che gli interessi del popolo inglese coincidessero con quelli tedeschi. Questa inimicizia può spiegarsi solo per l’influsso degli ebrei. Basta che un ebreo e massone, come Max Aitkens, conosciuto come Lord Beaverbrock, o un periodista massone come il ridicolo “Cassandra”, oppure che il “Jewish Chronicle” di Londra comincino a gracchiare contro i tedeschi, e tutti gli inglesi entrano in stato di allarme. Gli inglesi sono più” attenti a ciò che avviene in Germania più che a quanto accade nella propria terra, ed essi vedono con gelosia la Germania rinata dalle sue ceneri, grazie al cattolico Adenhauer, pur tra enormi difficoltà politiche ed economiche, mentre l’impero inglese, nel dopoguerra, è stato quasi sempre all’orlo del fallimento. Il giudaismo e la massoneria sfruttarono l’odio insano di Churchill contro la Germania e contro Hitler. Lo stesso Charnberlain, benché massone (senza essere massone non avrebbe potuto essere primo Ministro!), e benché nemico della Germania, non era tuttavia un anti-tedesco tanto viscerale quanto Churchill, e aveva capito che era interesse di entrambi i paesi quello di evitare la guerra. Quando a Monaco cercò un accordo con Hitler (1938), l’opposizione della giudeo-massoneria, trasferì l’incarico del Governo a Churchill. A fianco di Roosevelt, Churchill fu il principale responsabile del tradimento dell’Occidente (forse per questo, nel 1953, ebbe il massonico Premio Nobel... in letteratura!).Suo capolavoro fu l’accordo segreto con Stalin, a Mosca, nell’ottobre 1944; accordo che costò la libertà di cinquanta milioni di cittadini dell’Europa Orientale, ai quali Churchill e Alleati avevano promesso di poter scegliere il governo che desideravano. Churchill persino si vantò nel parlare di questo “patto” nelle sue “Memorie”. Con questo affare criminale, fu tradita la Romania, alleata dell’Inghilterra, che le aveva garantito le frontiere contro qualsiasi invasione sovietica. Nel 1940, questo Trattato fu annullato da Churchill, e i sovietici si impadronirono della Bessarabia e della Bucovina. Churchill pubblicò, su “Le Figaro” del 13 novembre 1953, le memorie del suo viaggio a Mosca nel 1944. Con una sincerità degna di miglior causa, racconta le modalità con cui furono regolati, in tale occasione, gli accordi di spartizione del potere tra Gran Bretagna e i sovietici, indipendentemente dagli Stati Uniti. Questa spartizione, molto simile ad altre spartizioni del tempo, è designata col nome di “predominio” ed espressa in percentuali: 90%di predominio sovietico in Romania, in cambio del 90% del predominio britannico in Grecia;75% di predominio sovietico in Bulgaria, e uguale predominio degli alleati in Ungheria e Jugoslavia. Al momento di concludere il patto, queste cifre furono scarabocchiate da sir Winston Churchill su un pezzo di carta. Churchill protese la carta davanti a Stalin - racconta lui stesso - e annota: «Ci fu un momento di esitazione. Poi, Stalin prese il suo lapis azzurro e tracciò una linea marcata in segno di approvazione e me lo restituì. Tutto fu regolato in un tempo minore di quello necessario per scriverlo».
Nell’agosto 1941 la “Carta Atlantica” proclamava “il diritto di ogni popolo a eleggere la forma di governo sotto il quale voleva vivere”.
Nel gennaio 1942, la dichiarazione delle Nazioni Unite prendeva atto dei princìpi della “Carta Atlantica”.
Nel febbraio 1945 nei protocolli dei lavori della “Conferenza di Yalta” veniva dichiarato che, dopo la “liberazione” dell’Europa, le potenze signatarie si impegnavano a stabilire, quanto più presto possibile, tramite libere elezioni, “Governi che fossero espressione della volontà dei popoli”.
Tra i diritti sovrani dei governi che fossero espressione della volontà dei popoli e il sistema dei “predomini”, la differenza è tanto grande che viene esclusa qualsiasi possibilità di confusione o controversia. Allora ci si domanda: dove sta la vera posizione della Gran Bretagna? Nelle dichiarazioni pubbliche solenni o nel pezzo di carta approvato col lapis azzurro?
Churchill aggiunge nelle sue “Memorie”: « Ci fu un lungo silenzio. Il foglio tracciato con l’azzurro rimase al centro della tavola. Alla fine, io osservai: Non sarà giudicato un po’ cinico il modo troppo libero con cui abbiamo regolato questi affari dai quali dipende la sorte di milioni di esseri? Bruciamo questo foglio?
No, difendiamolo! disse Stalin». Lo scritto incontrò, in seguito, la più larga pubblicità nelle “Memorie” del Premio Nobel di Letteratura del 1953. I milioni di esseri umani, la cui sorte fu decisa da Churchill, si sono chiesti: «Chi era cinico nell’ottobre 1944 ha cessato di esserlo nel 1953? L’idea di ripartizione genocida, regalata dalla “flemma” di Churchill, ha una conferma nella “Carta Atlantica” e nella “Dichiarazione delle Nazioni Unite”.
Il tradimento e il delitto di Churchill, nel 1944, furono approvati dagli Stati Uniti e dalla Francia nella grande Conferenza di Ginevra nel 1955, quando i “venerabili fratelli” Eisenhower, Edgard Faure e Antony Eden si riunirono coi criminali del Kremlino, Bulganin e Krusciov per definire la sorte dell’Est Europa e porre le basi al tradimento genocida pianificato come “coesistenza pacifica” e “spirito di Ginevra”, e più tardi “spirito di Campo David”, che altro non è se non lo spirito di tradimento giudeo-massonico a favore del comunismo. Altro inqualificabile crimine di Churchill fu la consegna ai sovietici e ai comunisti di Tito di oltre 200.000 anticomunisti cosacchi, russi, serbi, sloveni, croati, e altri che avevano lottato contro il bolscevismo a fianco dei tedeschi e, alla fine della guerra, si erano rifugiati in Austria con le loro famiglie e i loro sacerdoti. Questi rifugiati si trovarono nel territorio occupato dalle truppe britanniche. Tra loro combattevano 37 generali, 167 colonnelli, e circa 5000 ufficiali, oltre le migliaia e migliaia di donne, bambini, anziani e sacerdoti.
I tre “grandi” si fecero fotografare e, nella foto pubblicata dalla stampa, si sono visti Eisenhower e Churchill seduti allo stesso livello, mentre Baruch era seduto tra loro due più in alto, in posa accuratamente pensata, perché fosse evidenziato l’ebreo, gran maestro del disastro dell’Occidente, installato come imperatore sul trono tra i suoi cortigiani! La foto fu pubblicata, non a caso, dalla stampa giudeo-massonica per mostrare, a chi ha occhi, quale è la vera posizione di Baruch, “messia” dell'ebraismo e cospiratore tra i suoi vassalli, vili esecutori della consegna di distruggere la civiltà cristiana occidentale!
Tutto ciò avvenne sotto il tacito consenso di Giorgio "VI" che conosceva ogni cosa.
Elisabetta "II" di Windsor
Alla morte di Giorgio "VI" , il 6 febbraio 1952, li succedette la figlia maggiore Elizabeth Alexandra Mary , più comunemente conosciuta con il nome di Elisabetta "II"(Londra, 21 aprile 1926) , l'attuale "regina". Come l'antenata Vittoria anche Elisabetta non poté , come di tradizione, essere iniziata alla Massoneria in quanto donna. Divenne Gran Maestro della Gran Loggia Unita d'Inghilterra il Principe Edward George Nicholas Paul Patrick, Duca di Kent e cugino di Elisabetta II. La United Grand Lodge of England (Ugle) è riconosciuta dalla maggioranza dei massoni mondiali (circa sei milioni) come Gran Loggia Madre per tutto il mondo.
il Principe Edward George Nicholas Paul Patrick, Duca di Kent in veste da Gran Maestro della Gran Loggia Unita d'Inghilterra.
Elisabetta sposò il 20 novembre 1947 Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, affiliato alla loggia massonica "Naval Lodge" (un ramo della Massoneria inglese che recluta i suoi adepti tra gli Ufficiali della Marina Militare britannica. Filippo duca di Edimburgo, marito apparentemente innocuo e silenzioso al fianco di Elisabetta "II", presidente internazionale del WWF e ,come detto pocanzi ,massone, in passato destinato a ricoprire la carica di Gran Maestro della Gran Loggia Madre della Gran Bretagna, ha espresso il suo satanico disprezzo per l’umanità con la sua affermazione tristemente famosa: “Nel caso che io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione” ; ed in seguito, durante una conferenza, dopo aver auspicato un ritorno ai culti pagani di un tempo, ha accusato la tradizione cristiana di aver “allontanato la gente dall’adorazione pagana dei fenomeni naturali”.
A gennaio del 1979 Elisabetta "II" invita le due sorelle a una settimana di caccia a Sandringham. Nel mese di luglio vengono invitate in Scozia e a febbraio del 1980, per la prima volta, Diana trascorre un fine settimana a Sandringham senza la compagnia delle sorelle.
Diana Spencer
Carlo di Windsor
Si susseguono una serie di incontri fino a che il 24 febbraio 1981 Buckingham Palace annuncia ufficialmente il loro fidanzamento. Il matrimonio avviene nella St. Paul's Cathedral a Londra, mercoledì 29 luglio 1981. Carlo e Diana hanno avuto due figli: William, nato il 21 giugno 1982 e Henry, nato il 15 settembre 1984. Ma il matrimonio non è felice e dopo varie vicissitudini e interviste con dichiarazioni di tradimenti - Carlo confessò a Jonathan Dimbleby il tradimento con Camilla Parker-Bowles, sua vecchia fiamma, e Diana a Martin Bashir della BBC, di aver avuto un flirt con l'istruttore James Hewitt - la coppia si separò il 9 dicembre 1992 e divorziò nel 1996.
Diana si adoperò nel mondo per aiutare i meno fortunati e si battè nella lotta contro l'AIDS. Il suo contributo alla campagna per la messa al bando delle mine antiuomo fu decisivo per l'approvazione della legislazione in proposito nel Regno Unito; su un invito della leader americana del movimento, Jodie Foster, Diana si fece riprendere dalla stampa mentre ispezionava un campo minato della ex-Jugoslavia.
Con la sua immagine aiutò soprattutto i bambini poveri dell'Africa e fu accanto a personalità come Nelson Mandela e Madre Teresa di Calcutta.
Diana dopo la separazione ed il divorzio da Carlo trovò l'amore , Dodi Al-Fayed (Alessandria d'Egitto, 15 aprile 1955 – Parigi, 31 agosto 1997) imprenditore egiziano.
Dodi Al-Fayed
La notte del 31 agosto 1997 muoiono in un incidente stradale avvenuto presso il Pont de l'Alma, Diana Spencer, Dodi Al-Fayed e l'autista della loro macchina Henri Paul. Secondo la versione ufficiale l'autista Henri Paul era ubriaco e nella fretta di seminare i paparazzi ha causato l'incidente.
Ma a partire dal 1998 emersero possibili coinvolgimenti dei servizi segreti britannici nell'incidente . Morti sospette susseguite nel tempo di persone più o meno collegate alla storia della morte di Lady D, hanno dato credito a questa teoria, cui il più grande sostenitore è sempre stato Mohamed Al-Fayed, padre di Dodi.
Ulteriore prova di un loro serio coinvolgimento sono le dichiarazioni dell'agente dismesso presso i loro servizi, Richard Tomlinson, che per l'indagine Paget dichiarò che l'incidente fu eseguito da alcuni agenti del MI6 che utilizzarono un raggio laser per accecare l'autista e farlo sbandare, ciò va a confermare le testimonianze di chi affermava di aver visto un forte bagliore subito prima lo schianto. La polizia francese eseguì un mandato di cattura per Tomlinson nel luglio 2006 per il suo diretto coinvolgimento nella morte di Diana.
Collegato all'MI6 complice dell'incidente, il mandante del progetto omicida sarebbe da ricercare nel principe Filippo di Edimburgo, personaggio di spicco in un complotto che lo vedrebbe artefice della tragedia e capo dei servizi segreti deviati(controllati direttamente dalla Massoneria). Il ritrovamento di una lettera scritta da Diana in persona alcuni mesi antecedenti la morte, in cui si spiega timorosamente la paura di venire uccisa tramite incidente stradale orchestrato dal suo ex marito Carlo, principe di Galles.
I motivi che avrebbero spinto la famiglia reale ad uccidere la donna sono da riscontrarsi nella sua relazione segreta con Dodi Al-Fayed, di cui Diana sarebbe rimasta incinta; e un figlio di origini arabe che quindi sarebbe diventato fratello dell'erede al trono era molto scomodo. Tenendo in considerazione anche che Diana conosceva molti segreti scomodi della famiglia reale.
Successivamente alla tragica morte di Diana , Elisabetta e altri membri della famiglia reale furono giudicati freddi e senza sentimenti quando non furono visti a partecipare in pubblico alle dimostrazioni di dolore in occasione della morte della Principessa Diana. Questo apportò critiche anche da parte dei tabloid tradizionalmente favorevoli alla monarchia. Si crede che Elisabetta nutrisse avversione nei confronti di Diana e pensava che lei avesse arrecato un danno immenso alla monarchia. Comunque, l'immagine dell'intera famiglia reale che china il capo davanti alla bara di Diana mentre passa davanti a Buckingham Palace, insieme a rare trasmissioni televisive in diretta, fecero una sorta d'appello al dolore pubblico.Il cambiamento di comportamento della regina è stato dovuto a una forte influenza della Regina Madre e Tony Blair.
Elisabetta "II" è un mero simbolo , senza nessun potere effettivo. Il potere vero e proprio è in mano al Parlamento ed al Primo Ministro (guarda caso, a diversi "gradi", tutti affiliati alla Massoneria) .
Tutto sommato, personalmente, Elisabetta "II" non creò mai scandalo ma è vero anche che ne fu ripetutamente protagonista. Oltre alle figure poco "regali" del figlio Carlo , con il matrimonio fallito e il tradimento con Camilla Parker-Bowles, e la morte di Diana, anche il nipote Henry ,con il suo comportamento sconsiderato tra festini travestito da nazista e frequentazioni di Escort , li diedero non poche preoccupazioni.
Il nipote Wiliam , invece , si è sposato recentemente con una borghese arrivista mandata a studiare nella sua stessa scuola non per caso dalla madre di lei .
Wiliam di Windsor e la borghese, nonché sua moglie, Kate Middleton.
Per quanto Elisabetta appaia "pulita" rispetto a molti suoi predecessori e parenti , e nonostante in una società dell'apparenza dove la monarchia viene vista solo come "castelli" e "cerimonie pompose" e dove il Trono è diventato al pari della poltrona del Presidente della Repubblica (a cui tutti possono aspirare) , essa non si è dimostrata molto diversa da chi la preceduta: Elisabetta è il capo della Chiesa anglicana , un'eresia nata nel XVI secolo dallo scisma della Chiesa Inglese dalla Chiesa Cattolica voluto per capriccio da Enrico VIII. In poche parole Elisabetta è una "papessa" dell'eresia! Ed è molto conservatrice in quest'ottica.
Il 6 febbraio 2012 è stato l'anniversario della sua salita al trono ed è cominciato l'anno del così detto Giubileo di diamante (Diamond Jubilee), che è stato celebrato con quattro giorni (dal 2 al 5 giugno 2012) , con i soldi dei cotribuenti, dichiarati dalla regina giorni festivi in tutto il Regno Unito, per commemorare il 60º anno di (illegittimo)regno.
La linea di successione alla simpatica Elisabetta è regolata dall'Act of Settlement , del 1701, dal Royal Marriages Act del 1772 e dalla Common law. Entrambe create da un Parlamento Protestante e settario fortemente anticattolico! :
La linea di successione è limitata agli eredi di Sofia del Palatinato, norma stabilita nel 1701 per evitare che salisse al trono un Sovrano Cattolico discendente dalla famiglia Stuart (legittimi sovrani). I requisiti decisi in ambiente anticattolico e che regolano la successione al trono del Regno Unito:
- Una persona è sempre immediatamente seguita nella successione dal suo discendente più diretto, ad eccezione di eventuali legittimi (?) discendenti che già appaiono più in alto nella linea di successione. I figli più grandi vengono prima dei più giovani. Il figlio maschio di una persona, indipendentemente dall'età, viene prima della figlia.
- Il Sovrano deve essere di religione protestante al momento dell'adesione al trono e deve entrare in comunione con la Chiesa d'Inghilterra dopo l'adesione. Chi diventa cattolico o sposa una cattolica è definitivamente escluso dalla successione. Chi è cattolico, per essere incluso nella successione, deve convertirsi all'anglicanesimo.
- Una persona nata da genitori non sposati non è inclusa nella linea di successione. L'eventuale successivo matrimonio dei genitori non modifica la situazione.
Dopo un viaggio durato 325 anni , tra rivoluzioni , usurpazioni, complotti e legami massonici , pensiamo che ora sia chiaro a tutti che l'attuale monarchia inglese non solo è corrotta fino ai vertici più occulti ma che , sia per sangue che istituzionalmente, non è LEGITTIMA! Speriamo anche che abbiate capito il perché i Windsor seggono sul Trono. Quindi, non è una VERA MONARCHIA! Ma soltanto una REPUBBLICA CORONATA! dove il "sovrano" è un mero simbolo privo di potere effettivo, corrotto, un parassita della società. Come diceva il buon Carlo X di Francia, già nella prima metà nel XIX secolo : "Piuttosto che fare il sovrano all'inglese, dedito ai balli e ai bei vestiti, preferisco di gran lunga l'abdicazione e l'esilio!".
Adesso comprendete che l'ammirazione di certi sedicenti monarchici per questa pseudo-monarchia non ha basi logiche e oggettiva ammirazione? I Re o Regine sono tali per la Grazia di Dio , i "sovrani" inglesi , dal 1688, sono tali attraverso un vero e proprio patto con il diavolo! Sono "re" e "regine" per "grazia della Rivoluzione"!
Se volete ulteriori informazioni sulla legittima successione al Trono d'Inghilterra, Scozia e Irlanda , e se volete sapere chi è attualmente il legittimo Re d'Inghilterra, Scozia e Irlanda , cliccate sul seguente link: http://www.jacobite.ca/kings/index.htm.
Se la verità oggettiva non vi piace non è un problema nostro. Ogni VERO Monarchico deve riconoscere l'illegittimità dei Windsor e dei loro predecessori fin dal 1688. Le prove fornite sono inconfutabili.
Fine prima parte...
Nota:
"": La numerazione dei "sovrani" dopo l'usurpazione del 1688 sono virgolettate per sottolinearne l'illegittimità.
Fonte:
Wikipedia
Chiesa Viva
Centro Studi San Giorgio
Scritto da:
Redazione A.L.T.A.