Primi anni e successione
Ferdinando III ancora in fasce (a destra) con la sorella Maria Carolina (a sinistra). |
Nel febbraio 1790 morì l'imperatore Giuseppe II e Pietro Leopoldo abdicò al trono toscano per acquisire (malvolentieri) la corona asburgica; Ferdinando divenne così Granduca in un periodo che già si presentava agitato. In politica interna, il nuovo Granduca non ripudiò le riforme paterne che avevano portato la Toscana all'avanguardia in Europa ma cercò di limitarne alcuni eccessi, soprattutto in campo religioso, che erano stati accolti malvolentieri dal popolo.
Politica estera e governo
Ferdinando III ritratto da Joseph Dorffmeister nel 1797. |
La cautela del Granduca non servì però a tenere fuori la Toscana dall'incendio napoleonico: nel 1796 le armate francesi occupavano Livorno per sottrarla all'influenza britannica e lo stesso Napoleone entrava in Firenze, accolto con tranquillità apparente dal sovrano anche se occupava il Granducato, pur non abbattendo il governo locale. Solo nel marzo 1799 Ferdinando III fu costretto all'esilio a Vienna, in seguito al precipitare della situazione politica della penisola. Le truppe francesi rimasero in Toscana fino al luglio 1799, quando furono scacciate da una controffensiva austro-russa a cui diedero aiuto gli insorti sanfedisti del "Viva Maria!".
La restaurazione purtroppo fu breve; già l'anno dopo Napoleone tornava in Italia e ristabiliva il suo dominio di usurpatore sulla Penisola; nel 1801 Ferdinando III dovette abdicare al Trono di Toscana, ricevendo in compenso prima il Ducato di Salisburgo, nato con la secolarizzazione dello stato arcivescovile e poi (1805), il Ducato di Würzburg, altro stato sorto con la secolarizzazione di un Principato vescovile.
Restaurazione e ultimi anni
Livorno: Monumento a Ferdinando III in Piazza della Repubblica. |
La Restaurazione in Toscana fu, per merito del Granduca, un esempio di mitezza e buon senso: non vi furono nemmeno qui epurazioni del personale che aveva operato nel periodo francese; non si abrogarono le leggi francesi in materia civile ed economica (salvo il divorzio) e dove si effettuarono restaurazioni si ebbe il ritorno delle già avanzate leggi leopoldine, come in campo penale.
Le maggiori cure del restaurato governo lorenese furono per le opere pubbliche; in questi anni si realizzarono numerose strade (come la Volterrana), acquedotti e si diede inizio ai primi seri lavori di bonifica della Valdichiana e della Maremma, che videro l'impegno personale dello stesso sovrano. Ferdinando III pagò questo lodevole impegno personale con la contrazione della malaria, che lo condusse a morte nel 1824. Si può a ragione affermare che Egli morì per la sua terra, la Toscana.
Titolazione
- 6 Maggio 1769 - 22 Giugno 1790 Sua Altezza reale l'arciduca Ferdinando d'Austria
- 22 Giugno 1790 - 3 Agosto 1801 Sua altezza reale il serenissimo granduca di Toscana
- 26 Dicembre 1802 - 25 Dicembre 1805 Sua altezza reale il principe elettore e granduca di Salisburgo
- 25 Dicembre 1805 - 27 Aprile 1814 Sua altezza reale il Granduca di Würzburg
Matrimonio e discendenza
Ferdinando sposò a Vienna il 19 settembre 1790 Luisa Maria Amalia di Borbone-Napoli da cui ebbe sei figli:
- Carolina Ferdinanda (Firenze, 2 agosto 1793-Vienna 5 gennaio 1802);
- Francesco Leopoldo (Firenze, 15 dicembre 1794-Vienna, 18 maggio 1800);
- Leopoldo II (Firenze, 3 ottobre 1797-Roma 29 gennaio 1870), Granduca di Toscana dal 1824 al 1859. Sposò in prime nozze Maria Anna Carolina di Sassonia, in seconde nozze Maria Antonietta delle Due Sicilie;
- Maria Luisa (Firenze, 30 agosto 1799-Firenze, 21 gennaio 1856);
- Maria Teresa (Vienna, 21 marzo 1801-Torino, 12 gennaio 1855), sposò nel 1817 Carlo Alberto di Savoia, futuro Re di Sardegna;
- Bambino nato morto (19 settembre 1802).
Maria Ferdinanda di Sassonia
Fonte:
Wikipedia
Indro Montanelli, Storia d'Italia: L'Italia giacobina e carbonara, Milano, Rizzoli, 1971
Firenze dopo i Medici .
Scritto da:
Redazione A.L.T.A.