Nel 1847, con la morte della Duchessa Maria Luigia d'Asburgo-Lorena, il Ducato di Parma e Piacenza, che a seguito del trattato di Firenze aveva ceduto Guastalla e incamerato Pontremoli nel mai realizzato disegno di avere uno sbocco sul Tirreno, i Borbone tornano sul Trono di Parma e Piacenza.
Carlo Lodovico, già Duca di Lucca, prese possesso del Ducato con il nome di Carlo II, ma, dopo l'insurrezione settaria del marzo 1848, accordata la Costituzione, fu costretto a lasciare Parma il 9 aprile per poi ritirarsi nel suo castello di Weisstropp, in Sassonia, dove, il 14 marzo 1849, abdicò a favore del figlio Ferdinando Carlo, nato dal matrimonio celebrato nel 1820 con Maria Teresa di Savoia (1803-1879), figlia di Vittorio Emanuele I, Re di Sardegna.
Ferdinando Carlo (1823-1854) prese possesso dello Stato il 25 agosto 1849, dopo aver decretato da Vienna alcuni atti sovrani, fra i quali la riforma degli statuti dell'Ordine di San Lodovico.
Ebbe modo di essere protagonista di un travagliato periodo di grandi e nefasti cambiamenti, tentando di marginare il negativo per proteggere la quiete di una Comunità tradizionale, dove le antiche e sagge regole della società pre-napoleonica, stavano per essere avvelenate da processi di "modernizzazione" che avanzavano velocemente verso sovversivi modelli sociali. La sua vita fu segnata da difficili passaggi politico-istituzionali, da delicati rapporti interni, da complotti settari, ma anche da passioni e da momenti di intensa umanità, nel ricorrente e mai sopito conflitto fra essere uomo ed essere Duca . Carlo III fu un personaggio intelligente e contraddittorio, audace ed ingenuo, prepotente e scontroso, appassionato ed infelice, che si impegnò per governare il Ducato con senso del dovere ed onestà, impostando una politica non priva di lungimiranza e di originali intuizioni, guidandolo nel delicato momento che precedeva gli ultimi atti del negativo processo risorgimentale. Costruendosi uno spazio fra i grandi Stati dell'epoca, cercando un suo ruolo fra le pesanti e opposte influenze, anche a costo di forzare le cose, egli andò incontro ad una fine inutile e che non meritava, unico sovrano assassinato degli Stati italiani , quando la disgrazia dell'unificazione italiana stava facendo il suo forzoso corso. Venne assassinato da un settario mazziniano.
Fu sepolto a Viareggio, nella cappella di villa Borbone, a pochi chilometri da quella che il figlio Roberto fece successivamente costruire alle Pianore di Camjore; il suo cuore fu invece riposto in un'urna nella cripta della Chiesa Magistrale della Steccata, a Parma, storica sede conventuale dei cavalieri del S.A.I. Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Fonte:
http://www.borboneparma.it/
Scritto da:
Redazione A.L.T.A.